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Libri di Beatrice Rizzato

Senza misura. La preghiera in Thomas Merton

Beatrice Rizzato

Libro

editore: Pazzini

anno edizione: 2017

pagine: 104

11,00 10,45

L'immagine del «giogo» come luogo d'incontro con Dio. Tra peso e libertà, aspetti di continuità e di sviluppo nella tradizione spirituale ebraico-cristiana a partire da Matteo 11,28-30

Beatrice Rizzato

Libro: Copertina morbida

editore: Il Poligrafo

anno edizione: 2022

pagine: 488

«Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». La novità del messaggio contenuto nel Vangelo di Matteo, dove l'immagine del giogo si spoglia del suo significato per diventare strumento di ristoro per le anime, diventa occasione per operare un confronto con l'immagine ebraica del giogo, trasmessa dalla Torah orale e diffusa al tempo di Gesù, che rinvia allo studio e alla ricerca della Volontà di Dio per realizzarla nella vita quotidiana. Lo studio della secolare tradizione esegetica di questa immagine permette che dalle due tradizioni religiose emergano forti legami teologici e simbolici: il giogo s'identifica così nel locus theologicus per eccellenza, rivelando il reciproco desiderio di alleanza e di comunione tra Dio e l'uomo. In questo volume l'autrice individua un legame che diventa spazio di confronto e d'incontro tra la mistica ebraica e la spiritualità cristiana, tracciando un ponte di autentico dialogo tra le due religioni.
33,00 31,35

Prendersi cura di sé, degli altri, del mondo. Le religioni di fronte alla sfida sociale e ambientale

Libro: Libro in brossura

editore: San Lorenzo

anno edizione: 2021

pagine: 250

Il tempo drammatico in cui siamo immersi, aggravato ulteriormente dalla pandemia, ci impone di pensare al futuro partecipando alla costruzione di una realtà non ancora del tutto visibile, impiegando tutte le nostre risorse positive nel costruirla. Dalle diverse tradizioni religiose quali insegnamenti possiamo recuperare per progettare un mondo dove la cura abbia uno spazio di senso in primo piano? Tutti assistiamo alla sfida che l’ambiente ci sta lanciando da diverso tempo e insieme ad essa alla crisi dell’umano che riguarda tutti da molto vicino: la corsa al consumo e al profitto che lascia indietro molte persone in diverse parti del pianeta, i beni essenziali che non sono alla portata di tutti, l’estrema povertà di molti e la ricchezza di pochi, l’economia di mercato che mostra tutti i suoi limiti, e l’elenco potrebbe continuare ancora mettendo in luce quale impegnativo compito attenda nell’immediato ogni persona. Le religioni sono in grado di dare un orientamento verso il futuro? Gli interventi degli esperti provenienti dalle diverse tradizioni religiose, sul tema del prendersi cura, sembrano orientarci in senso positivo per condurci a una presa di coscienza e di posizione in concreto che vadano ad opporsi all’indifferenza e alla noncuranza verso tutto ciò che ci circonda. Secondo le diverse religioni il primo elemento da cui partire è lo sguardo di cura che ciascuno rivolge a se stesso, esso non può mai prescindere dall’aver cura di ciò che ci circonda perché espressione della coscienza religiosa d’essere solo una parte del Tutto. Il secondo elemento è ritenere come importante e necessario anche tutto ciò che è fragile, piccolo, umile perché può divenire un autentico paradigma per costruire un futuro solidale e sostenibile, una Terra di bellezza e armonia opposta all’aridità, alla violenza, alla morte e all’estinzione cui sembra altrimenti destinata. Ad accompagnarci saranno le riflessioni in ordine di intervento di: Amina Crisma, docente di Filosofie dell’Asia Orientale (Cina), Università di Bologna e del maestro Tetsugen Serra, monaco e missionario c/o Il Cerchio Monastero Zen (MI); p. Claudio Monge, domenicano a Istanbul; Shahrzad Houshmand, teologa islamo-cristiana e docente di studi islamici, Sapienza di Roma; Andrea Oltolina, monaco c/o Monastero Benedettino di Dumenza (VA); Asmae Dachan, giornalista; Hamdan Al-Zeqri, delegato Ucoii per il dialogo interreligioso; Noemi Di Segni, presidente della Unione Comunità ebraiche italiane; David Meghnagi, Assessore alla cultura dell’Ucei, Prof. Senior di psicologia clinica e dinamica e di psicologia della religione, Università Roma Tre, ordinario della Società psicoanalitica italiana; Hamsananda Ghiri, monaca c/o Ashram di Altare (SV) e Vicepresidente UII, Sanatana Dharma Samgha Italia; Roberto Catalano, docente di Teologia e prassi del dialogo interreligioso, Università SOPHIA.
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