Libri di Benjamin Fondane
Tra Gerusalemme e Atene. Scritti sull'ebraismo
Benjamin Fondane
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2019
pagine: 301
Il libro “Tra Gerusalemme e Atene” offre per la prima volta al pubblico italiano una prospettiva d’insieme sul rapporto di Benjamin Fondane con l’ebraismo. Il volume raccoglie gli articoli che il giovane Fondane (Fundoianu) scrisse per alcune riviste ebraiche di lingua romena, oltre a una sezione antologica tratta dalla sua opera francese. Al pari di Kafka, Celan, Šestov e molti altri scrittori ebrei del XX secolo, Fondane tentò di definire il proprio legame con la religione ebraica. Nei libri profetici e nella Cabbalà intravide un’alternativa al pensiero logico-razionale greco. Ma la tradizione ebraica, in cui la collettività prevale sull’esistenza individuale, non poté rappresentare una via percorribile per colui che tentava di liberare Dio dal giogo della Legge e della morale. Né il suo interesse per la Bibbia poteva infine risolversi in un atto di fede capace di dissipare il dramma del vivere. Contro ogni tentativo volto a pacificare il reale, Fondane ravvisò l’incolmabile distanza che separa rivelazione e ragione, vita e sapere, Gerusalemme e Atene.
Baudelaire e l'esperienza dell'abisso
Benjamin Fondane
Libro: Libro rilegato
editore: Aragno
anno edizione: 2013
pagine: 466
Vedute. Poesie 1917-1923
Benjamin Fondane
Libro: Copertina morbida
editore: Joker
anno edizione: 2014
pagine: 140
La poesia di Fundoianu non si riduce a essere una semplice veduta, pastello, scorcio di un paesaggio descrittivo realisticamente riconoscibile o oggettivamente identificabile. I suoi poemi sono aperti allo scambio, disposti ad accogliere l'alterità più inquietante di cui sono profondamente intrisi. Anche quando accennano alla noia profonda e alla crudeltà della malinconia "moldava", queste poesie non corrono il rischio di chiudersi in sé stesse, perché il loro "soggetto" è fatto di immagini e di parola, e soprattutto perché questo "soggetto" parla quando vede, e risponde anche quando resta in silenzio. Il "soggetto" di "Vedute" testimonia l'essere vedente, in cui si vede e si ascolta anche quando la struttura del mondo appare sorda e muta di fronte al reale desertico del disastro.
Il lunedì esistenziale e la domenica della storia
Benjamin Fondane
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2014
pagine: 112
Scritto nel 1944, poco prima che Fondane fosse deportato e ucciso ad Auschwitz, questo testo dà voce alla sua particolare declinazione del pensiero esistenziale. Fondane accusa molti autori che si definiscono esistenzialisti tra cui Camus, Jaspers e lo stesso Sartre - di aver abbandonato l'esistente per l'esistenza, contribuendo all'avvento della "domenica della Storia", ovvero il luogo e il tempo in cui la Storia - hegelianamente intesa come suprema razionalità - gode del proprio trionfo sugli individui ridotti a semplici mezzi. Occorre un atto di "irrassegnazione" per realizzarsi come eccezione rispetto alla Storia, sull'esempio di Kierkegaard, Dostoevskij, Nietzsche, esponenti di un nuovo tipo di filosofia capace di riattivare il reale in tutta la sua ricchezza. Capace di inaugurare un "lunedì esistenziale" in cui il singolo riesca a spingersi oltre lo scorrere della Storia, attendendo il tempo in cui potrà porsi pienamente come esistente irriducibile. Un pensiero che, se sembra collassare nella tragedia dell'Olocausto, in realtà proprio di fronte a essa emerge in tutta la sua forza profetica.
Il festino di Baldassar. Auto-sacramental
Benjamin Fondane
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 150
Filosofo, poeta, sceneggiatore e regista, Benjamin Fondane fu anche drammaturgo. "Il festino di Baldassar" – scritto in Romania nel 1922 e ripreso successivamente a Parigi nel 1932 – fu pubblicato solamente postumo. Egli dedicò grande attenzione alla stesura di quest’opera teatrale, rielaborandola diverse volte, tanto che l’ultima stesura in lingua francese datata 1932 – su cui è stata condotta la presente traduzione – mostra differenze significative rispetto alla precedente. Resta tuttavia, tra le due versioni, un legame essenziale. La scrittura poetica e la riflessione filosofica conservano, come un’incrostazione luminescente tra le righe, la stessa radicale consapevolezza dell’esperienza tragica che, come un fulmine o un terremoto, può improvvisamente innescarsi nella vita di ogni uomo, sia egli uno schiavo, un esiliato o un re. Il mito biblico tratto dal Libro dei profeti, ben lontano dalla sua fonte originaria, converge a innervare e supportare uno sguardo, quello di Fondane, che sa scrutare nella voragine di un mondo assurdo, abbandonato dagli dèi e dagli uomini, popolato da fantasmi. Un mondo che già conosce l’horribile dictu: “Il lavoro rende liberi!”.
Baudelaire e l'esperienza dell'abisso
Benjamin Fondane
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2024
pagine: 492
Benjamin Fondane è stato al centro del pensiero occidentale. Nato in Romania da una famiglia di intellettuali ebrei, si trasferisce a Parigi nel 1923. Pensatore anomalo, dal linguaggio selvaggio, confidente di Emil Cioran, scrive il suo capolavoro "Baudelaire e l'esperienza dell'abisso", in corsa, nell'estro della fuga. Fondane setaccia tutti i paradigmi e straccia tutti i veli per giungere nelle segrete della poesia, lì dove l'uomo, la creatura che scrive, non è che un filatterio di cenere. Secondo l'intellettuale romeno, Baudelaire non è il fondatore della poesia moderna ma il suo esecutore, il poeta che ha avuto il coraggio di uccidere la poesia per vagliarne il veleno. Arrestato nel 1944, deportato ad Auschwitz, morì in una camera a gas. Aveva il volto di un vogatore, ricordano alcuni amici, di uno che sapeva attraversare i fiumi.
Rimbaud la canaglia
Benjamin Fondane
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 211
Biografia filosofica e spietata resa dei conti esistenziale, questo libro racconta una rivolta assoluta: contro la morale, contro la logica della scienza e delle religioni, contro l’ordine cosmico e contro la morte. Arthur Rimbaud – il veggente e il poeta maledetto, il vagabondo e il mercante d’armi, l’anarchico e il convertito – è il campo di battaglia di forze inconciliabili, diviso tra il rifiuto della vita e la tentazione di annullarsi in essa. È la canaglia che paga con l’abiezione il proprio lucido e insaziabile desiderio. Il pensiero di Benjamin Fondane, poeta e allievo di Sestov, è tutt’uno con la densità e l’urgenza espressiva della sua scrittura. In accesa polemica con le interpretazioni surrealiste e cattoliche, lo scrittore accosta l’esperienza di Rimbaud a quella di Nietzsche, di Kierkegaard e, più ancora, di Dostoevskij e Pascal. Questo ritratto, umano e metafisico insieme, non è più arbitrario di quello tracciato da altri esegeti e biografi, ma ci consegna un Rimbaud assolutamente contemporaneo, non addomesticabile e irriducibile a ogni sistema.
Falso trattato di estetica
Benjamin Fondane
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 196
Apparso per la prima volta nel 1938 e rimasto per molto tempo inosservato, il "Falso Trattato di estetica" di Benjamin Fondane fu ripubblicato in Francia nel 1998, a cento anni dalla nascita dell'autore. Non senza subire l'influsso del pensiero di Lev Sestov (che Fondane aveva conosciuto a Parigi nel 1924), quest'opera brillante e anticonformista intende reagire all'estetica istituzionale che, sottoponendo la poesia al controllo della ragione, la sradica dalla concreta e palpitante realtà dell'esistenza. Un progetto simile doveva inevitabilmente dare luogo a un trattato che suonava «falso» per più d'una ragione. Falso perché parlava della poesia come di un atto di forte partecipazione alla vita e ne proponeva una visione per l'appunto «falsa» dal punto di vista delle codificazioni ufficiali. Falso perché era scritto in uno stile che falsificava e vanificava tutte le aspettative della trattatistica convenzionale. Falso perché, attraverso un'innovativa esaltazione della poesia, mostrava che «il falso è ontologicamente più ricco del vero».
Alle soglie dell'India. Un viaggio filosofico
Benjamin Fondane
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2021
pagine: 68
La filosofia indiana spiegata da uno dei pensatori più inafferrabili e audaci del secolo scorso. Così Emil Cioran descrive il genio di Benjamin Fondane: “Non ha fatto nulla per sfuggire il disastro, che misteriosamente lo attraeva. Tutti sapevano che Benjamin Fondane era qualcuno, uno spirito avvincente, maestro nell’arte di animare le idee. Era più di un filosofo: più profondo, più sensibile, nel suo intimo era al di là della filosofia. Davvero, se ci sono persone nobili in questo mondo… beh, lui faceva parte di questa categoria di uomini che superano se stessi”. Il saggio Alle soglie dell’India è pubblicato nel 1941 su un numero speciale della rivista “Cahiers du Sud”, consacrata a investigare il pensiero indiano. Il libro è arricchito da una presentazione a firma del custode dell’opera di Fondane in Francia, Michel Carassou ed è tradotto dal massimo conoscitore in Italia del filosofo, Luca Orlandini. Fautore di un pensiero magmatico, appropriato alla contraddizione, Fondane insegna: “Malgrado le apparenze contrarie, è la nostra filosofia, e non quella indiana, che forse avrebbe dovuto essere scritta in sanscrito”.
Heidegger e Dostoevskij
Benjamin Fondane
Libro: Libro in brossura
editore: Magog
anno edizione: 2022
Filottete
Benjamin Fondane
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 124
Come ogni mito, anche quello di Filottete è così ricco e sfaccettato che molti autori del Novecento – da André Gide a Heiner Müller – vi hanno potuto attingere e trovare il paragone che mette alla prova diverse idee di umanità. Tra queste interpretazioni, emerge inedita quella di Benjamin Fondane, che di fronte al dolore dell’eroe – tradito ed emarginato dai suoi compagni –, al suo carattere misterioso e imperscrutabile, sembra volerci interrogare a proposito di un male che non può essere definito in termini etici, spiegato attraverso gli schemi del pensiero speculativo, ma è piuttosto un male assoluto, profondamente inciso nella coscienza dell’uomo moderno. Il dramma di Filottete, umano e filosofico insieme, diventa così il dramma dell’individuo che si scontra con l’assurdità della sofferenza e scopre in essa l’enigma dello stare al mondo: l’insondabilità del reale.