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Libri di Christian Raimo

Rimetti a noi i nostri debiti. Il giovane ricco

Christian Raimo

Libro: Libro in brossura

editore: Effatà Editrice

anno edizione: 2015

pagine: 64

«Scrittori di Scrittura» è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall'ebraico o dal greco. «E poi, dai, basta, cos'è quest'estetica del pauperismo! Si vive male da poveri, si puzza, ci si ammala, ci si veste di merda, è tutto complicato, si va in depressione, non si può azzardare mai un progetto... Posso essere né povero né ricco? Posso essere ceto medio?».
6,00 5,70

Tennis, Tv, trigonometria, tornado (e altre cose divertenti che non farò mai più)

David Foster Wallace

Libro: Libro in brossura

editore: Minimum Fax

anno edizione: 2018

pagine: 385

Pubblicata dopo il successo mondiale di «Infinite Jest», che consacrò Wallace come uno dei migliori narratori americani contemporanei, questa raccolta ne rivelò anche il talento di saggista e osservatore del proprio tempo. Esilaranti reportage "dietro le quinte" da un'edizione degli Open Canadesi di tennis e dal set di «Strade perdute» di Lynch; fotografie inedite della vita di provincia americana in un Midwest animato da bizzarrie meteorologiche e chiassose fiere campionarie; geniali riflessioni sul rapporto di odio-amore fra la televisione e la narrativa contemporanea. In sei saggi sui generis, Wallace ci offre un'analisi caleidoscopica della società e della cultura postmoderna condotta al tempo stesso con lo sguardo acuto e distaccato del critico e quello entusiasta del fan, e percorsa da una vena inesauribile di ironia.
16,00 15,20

Riparare il mondo

Christian Raimo

Libro: Copertina morbida

editore: Laterza

anno edizione: 2020

pagine: 144

«Non so mai se abbia senso parlare in termini generazionali. D'altra parte, è pur vero che c'è qualcosa che mi accomuna a quelli che hanno vissuto il passaggio tra i millenni. Sono cresciuto, come chiunque abbia la mia età, con i miti - i feticci, alle volte - politici del Sessantotto e del Settantasette: qualunque gesto somigliasse anche vagamente a una rivolta, mi è stato detto di misurarlo con quel metro simbolico. E lo stesso è stato per le sconfitte e i reflussi. Di quegli anni e di quelle lotte, però, ho conosciuto anche la tinta della sconfitta. Il terrorismo da una parte e l'eroina di massa dall'altra. In una generazione come la mia, che non ha mai avuto simili esplosioni se non in forme minori e spesso emulative, il confronto con i momenti di sconfitta è più interessante. Siamo per lo più degli sconfitti, dei reduci, dei superstiti, senza aver ingaggiato alcuna battaglia. Molti sono semplicemente implosi, spesso tornati a vivere a casa dei genitori, molti agganciati agli psicofarmaci. L'espressione assente, il tono di voce distratto, il disincanto che si sclerotizza in apatia, il cinismo di maniera che non riesce nemmeno più a proteggere. Non faccio che chiedermi perché la condizione di sofferenza comune solo raramente abbia prodotto un atto di ribellione. E soprattutto, perché non è scattato un senso di fratellanza nella condivisione di una condizione materiale, sociale, simbolica simile?» È tempo di tornare a essere animali politici.
15,00 14,25

Politica della violenza. Per un antifascismo al passo coi tempi: note su razzismo, sessismo e crisi dello Stato-nazione

Matteo Albanese, Christian Raimo, Igiaba Scego, Anna Simone

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

anno edizione: 2020

pagine: 128

Un Paese sempre più disgregato, aggrappato a un'idea di mondo che è, spesso, ripiegamento nostalgico. Un senso di sfiducia che trova sponde fertili in linguaggi e culture politiche che flirtano con la violenza. Possiamo riflettere sul razzismo contemporaneo senza tenere conto del nostro passato coloniale? La paura dell'"altro" può essere disgiunta dalla paura dell'"altra", all'origine di ogni sessismo? Come interpretare il culto della Nazione che si riaccende proprio nel pieno dello smantellamento dello Stato sociale? Il nesso tra politica e violenza fotografato da quattro interpreti del nostro tempo, alla ricerca degli anticorpi che ci consentono di riscoprire il legame sociale. Senza relazione non ci restano che le paure.
12,00 11,40

Contro l'identità italiana

Christian Raimo

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2019

pagine: 135

Da qualche tempo nel dibattito politico, sempre più egemonizzato dalla destra e dall'estrema destra, si parla di identitarismo, di sovranismo, di comunitarismo. L'odierna crisi planetaria della politica ha prodotto nuove categorie per interpretare lo Stato. Da una parte c'è la crisi delle democrazie liberali che fa emergere nuove o desuete categorie intorno ai concetti di nazione, Stato, patria. Dall'altra parte il caso europeo è anche a sé in questa renaissance nazionalistica. E il nazionalismo italiano, per la sua storia, assume una forma ancora più peculiare. Raimo ricostruisce qui i passaggi principali di questo percorso di rinascita nazionalista con un approccio triplice: politico, storico e culturale.
12,00 11,40

La parte migliore

Christian Raimo

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 205

Leda e Laura sono madre e figlia. La prima ha quarantacinque anni, fa la psicologa e assiste i malati terminali; la seconda non ne ha nemmeno diciotto e va al liceo. Sono due donne determinate e intelligenti, che vivono insieme come fossero sorelle. Un giorno Laura torna a casa da scuola, è agitata, e confessa alla madre che è incinta: a una festa, ubriaca, ha fatto sesso con un ragazzo. «Non ti preoccupare», le dice Leda, la abbraccia, e le promette che la accompagnerà lei stessa in ospedale. Nelle loro giornate tutto si è sempre risolto con facilità, da quando anni prima un incidente doloroso le ha costrette a essere forti e autosufficienti; anche stavolta sarà così. Se non fosse che per loro è giunto il momento di fare i conti con le proprie ombre, tra incombenze lavorative impossibili, ribellioni adolescenziali e il mondo che a fatica proviamo ad abitare tutti i giorni. La vita di ciascuno di noi nasconde in controluce tutto ciò che non siamo diventati, quello che - per paura, o per eccesso di amore - non abbiamo avuto il coraggio di dire. Il solo modo per poter essere liberi, sembra suggerirci questo romanzo, è non pensare di essere padroni del proprio destino.
18,50 17,58

Il trascendente nel cinema. Ozu, Bresson, Dreyer

Il trascendente nel cinema. Ozu, Bresson, Dreyer

Paul Schrader

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2010

pagine: 176

Se lo stile trascendentale rappresenta un elemento di universalità all'interno delle molteplici possibilità di espressione che prendono corpo nella forma cinematografica, esso, insiste Schrader, può essere per così dire "isolato", estratto dalle sue manifestazioni particolari, analizzato e definito ad opera del critico. Lo stile trascendentale si sforza di raggiungere l'ineffabile e l'invisibile, ma non è esso stesso tale, in quanto lo svolgimento della rappresentazione della trascendenza si svolge entro dinamiche temporali determinate. Così, nel volume di Schrader le differenze tra i film di Ozu, Bresson e Dreyer sono culturali e personali, mentre le loro similarità sono stilistiche, e rappresentano una riflessione sul trascendente nel cinema.
18,00

Ho 16 anni e sono fascista. Indagine sui ragazzi e l'estrema destra

Ho 16 anni e sono fascista. Indagine sui ragazzi e l'estrema destra

Christian Raimo

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2018

pagine: 112

Chi vuole immaginare in che direzione andrà l'Italia, dovrà innanzitutto comprendere cos'è la politica per i ragazzi oggi. Da questa inchiesta, durata mesi, emerge la fascinazione dei giovani e giovanissimi per l'estrema destra e la facile presa che i movimenti neofascisti hanno su di loro. «Sono fascista» dichiarano senza remore tredicenni e sedicenni fuori dalle scuole e nelle piazze di ritrovo. Mentre l'antifascismo non è più percepito come valore condiviso, essere fascisti diventa una moda e crea unità. CasaPound, Forza Nuova e i vari gruppi studenteschi che a loro fanno riferimento sanno parlare ai ragazzi, conquistarli con marchi di abbigliamento, con slogan roboanti e retorici, sanno far leva sui sentimenti degli adolescenti a cui mancano anticorpi antifascisti. Il neofascismo si nutre anche dell'ambiguità dei partiti tradizionali su temi sensibili come l'immigrazione, dell'antifascismo non militante e dei populismi di destra. I gruppi neofascisti, invece, sfruttano le grandi paure della globalizzazione per offrire miti razzisti come "la grande sostituzione", incitano alla violenza sui deboli e si insinuano negli spazi democratici di scuole e università. Dalle vive voci dei ragazzi e attraverso un'analisi approfondita di testi e documenti, queste pagine sono un segnale d'allarme e uno specchio della politica di domani, che proietta una strana luce nera.
13,00

Un ragionevole uso dell'irragionevole. Saggi sulla scrittura e lettere sulla creatività

Un ragionevole uso dell'irragionevole. Saggi sulla scrittura e lettere sulla creatività

Flannery O'Connor

Libro: Libro in brossura

editore: Minimum Fax

anno edizione: 2019

pagine: 374

«A parer mio quasi tutti sanno cos’è una storia, fino a che non si siedono a scriverne una». Così afferma Flannery O’Connor in uno dei suoi saggi. E considerazioni analoghe, sulla scrittura, sui suoi dilemmi e sul mistero della creatività, si possono trovare in molte delle lettere nelle quali discute della sua opera e chiede consigli ad amici del calibro di Robert Lowell o Elizabeth Bishop. "Un ragionevole uso dell’irragionevole" (che raccoglie in un solo volume Nel territorio del diavolo e Sola a presidiare la fortezza) si rivolge tanto a scrittori che non hanno mai provato a raccontare una storia quanto a quelli che lo fanno abitualmente, per cercare di scoprire qual è la natura e qual è lo scopo di questo mestiere. E se nei saggi l’autrice, pur rifiutando ogni degenerazione moralista, mette apertamente in campo la sua profonda religiosità cattolica e ci offre esempi cristallini di teoria letteraria in cui i concetti di grazia e di mistero acquistano forza e fascino, nelle lettere ci guida in un mondo popolato da autori, lettori, critici e agenti, intrecciando alle riflessioni letterarie un florilegio di osservazioni amare, ma sempre ironiche, su ogni aspetto del reale, compresi fatti di cronaca dell’epoca. Prefazioni di Christian Raimo, Fatica Ottavio.
16,00

Birra scura e cipolle dolci

Birra scura e cipolle dolci

John Cheever

Libro: Libro in brossura

editore: Racconti

anno edizione: 2017

pagine: 220

John Cheever scrive questi racconti tra i venti e i trent'anni. Sono short stories imbevute di idealismo e della sua necessaria scia di disillusione, giovanili eppure di uno scrittore già formidabile e formato, da principio pubblicate su riviste di sinistra con tirature risibili e poi via via su magazine sempre più alla moda come Cosmopolitan e Collier's. Non siamo ancora alle cronache minute di ciò che succede dietro i prati perfettamente falciati e le staccionate imbiancate di fresco, ma tra commessi viaggiatori al tramonto dei loro giorni di gloria e marxisti puritani che osservano gli altri bere e divertirsi mentre loro immaginano un'umanità nuova. Parteggiamo per la rivincita di una spogliarellista in là con gli anni e subito dopo assistiamo agli innumerevoli piccoli fallimenti di giocatori d'azzardo sempre alla ricerca di un'ultima opportunità, di un cavallo finalmente vincente e di una felicità mai raggiunta e sempre inseguita con la pervicacia di un baio adombrato. È l'onda lunga della Grande depressione post '29, un'America che va imparando il sapore della nostalgia per un'era mai vissuta e un'innocenza tutta da perdere. Cheever accarezza grazia e peccato, muovendosi tra case sfitte, inquilini che non pagano la pigione e torchi fermi da troppe stagioni. E così incontriamo zingari ubriaconi travestiti da pellerossa e cameriere disposte a ogni sgambetto pur di tenersi strette lavoro e dignità. Incontri che, come sostiene Christian Raimo nell'introduzione, ci ricordano perché vale la pena leggere.
17,00

Il peso della grazia

Il peso della grazia

Christian Raimo

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2012

pagine: 453

Giuseppe è un giovane ricercatore di fisica, lavora da anni a uno studio sulle fiamme che minaccia di rivelarsi un fallimento. Nel frattempo ha perso il contatto con la realtà. Ha diradato i rapporti con gli amici e con la famiglia, ormai dispersa in quattro città diverse. L'unica compagnia che frequenta è un barbone polacco che lo chiama per qualunque emergenza, vera o presunta. E anche la recente conversione al cattolicesimo somiglia sempre più pericolosamente a una bizzarra ossessione. Sarà per questo che quando una sera d'estate incontra Fiora, Giuseppe si accorge di aver trovato "una kryptonite che riesce a disinnescare la sua capacità di distrazione". Eppure niente sembra più difficile che decidere di affidarsi a un'altra persona. Smettere di difendersi è un gesto estremo, una pratica desueta e misteriosa. "Ma come si fa a sapere che non si va da nessuna parte se non si percorre una via fino in fondo?" Un romanzo vivo, esasperante e inaspettato come gran parte delle nostre giornate. Capace di raccontare, per una volta, quella cosa sfuggente e nevrastenica che chiamiamo contemporaneità.
21,00

Tranquillo prof, la richiamo io

Tranquillo prof, la richiamo io

Christian Raimo

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

pagine: 275

Le interrogazioni, i compiti, il tempo che non passa mai, sono gli incubi di qualunque studente. Tranne che in questo libro, dove è il professore a non essere preparato. Nato su Facebook e diventato molto rapidamente un fenomeno virale, "Tranquillo prof, la richiamo io" racconta di un docente non autorevole, spaventato, in cerca di riconoscimento, alle prese con degli studenti straordinariamente precisi, attenti, consapevoli del proprio ruolo. Attraverso telefonate, mail, sms, appuntamenti in chat, si srotola una divertentissima quanto atipica e struggente storia d'amore: con tanto di innamorato respinto (il prof), amata sfuggente (la classe), attacchi di gelosia (per la supplente) e paura dell'abbandono (ogni volta che una vacanza si avvicina)... Sembra il mondo alla rovescia, invece è la rappresentazione clinica della crisi dei presunti adulti, personaggi fragili e alla deriva. Una tragicommedia surreale. Una buffissima operetta morale.
16,00

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