Libri di Claudio Groff
Fitzcarraldo
Werner Herzog
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2018
pagine: 144
"Fitzcarraldo (diventato per mano del suo stesso autore un film leggendario), è l'emozionante vagabondaggio di una fantasia ben decisa a rifiutare la frustrazione quotidiana dell'homo sapiens, e di continuo stimolata, con scarti non controllabili, verso l'evasione. Inconfondibilmente il protagonista vi riprende i tratti di un altro eroe di Herzog, quel fantasma corrusco che dal buio dello schermo subito ci ha penetrati e invasi: Aguirre. Come lui, vive, senza ostacoli interiori, un delirio di grandezza; come lui, contrappone allo squallore di una società dai ruoli predeterminati l'ipotesi della conquista di un lontano, di un inconoscibile. A differenza di lui, non sigilla la sconfitta con la nota lacerante del dramma; accetta invece la realtà, quando apparentemente il gioco è chiuso, per sabotarla, per minarla, per corromperla con lo strumento sottile dell'ironia. Questo estremo conquistador, arrivalo con tre secoli di ritardo in un'Amazzonia stuprata dagli speculatori del caucciù, affronta 'il paese sognante', come gli indigeni chiamano la foresta solcata dal fiume immenso, non per arricchirsi, ma per fissare se stesso in uno spazio e in un tempo che sa già improbabili, per fondare, tracciando confini che la prima pioggia dissolverà, una città, ma d'aria, di nuvole, che porti il suo nome. Parte, su un battello sconnesso, al suono di melodie verdiane, diffuse, per il gran mare verde, da un vecchio grammofono, cantate dalla voce di Caruso; e ritorna nel clangore della Valchiria wagneriana. In questa sostituzione, amara e spiritosa, sta la risposta di Fitzcarraldo al mondo: spenta la fiamma patetica del cuore, il suo viaggio continuerà, nei meandri della foresta di cemento, come freddo, astuto artifizio della ragione." (Giorgio Cusatelli)
I fratelli Friedland
Daniel Kehlmann
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 272
Arthur Friedland è un aspirante scrittore disoccupato che decide di riempire il pomeriggio portando i tre figli a una performance del grande Lindemann, Maestro dell'ipnosi. Arthur si dichiara con sprezzo immune e scettico a riguardo di qualsiasi magia. Ma il grande Lindemann sa il fatto suo e quando invita Arthur sul palco, lo porta a confessare in pubblico i suoi segreti più reconditi, intimandolo a trasformarli in realtà. Così, quello stesso giorno, dopo aver abbandonato i tre figli sulla soglia di casa, Arthur svuota il conto in banca della famiglia, prende il passaporto e svanisce per diventare uno scrittore famoso in tutto il mondo. E i ragazzi? Martin, dolorosamente timido, crescendo diventa un prete cattolico. Eric diventa un consulente finanziario di successo. E Ivan sembra destinato alla gloria come pittore. Kehlmann racconta tre fratelli (e un padre assente), tre impostori, ognuno a suo modo, che hanno saputo crearsi un'esistenza quasi normale. Ma quando scoppia l'estate della crisi finanziaria del 2008, gli incubi diventano reali e si spalanca l'abisso pronto a inghiottirli.
Lettera al padre
Franz Kafka
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 96
Mai come nella "Lettera al padre", scritta nel novembre del 1919, affidata alla madre senza tuttavia giungere al destinatario, Kafka ci ha dato un ritratto così lucido di sé. E molti dei motivi che vengono toccati in questa confessione anche spietata - primo fra tutti quello di "un immenso senso di colpa" - non possono che ricordare i suoi personaggi più famosi. Quello che qui viene messo in scena è un vero e proprio conflitto. Figura che incarna un'autorità assoluta, che "ha l'aspetto enigmatico dei tiranni, la cui legge si fonda sulla loro persona, non sul pensiero", agli occhi di Kafka il padre appare come il tipico rappresentante di un mondo da cui egli invece si sente escluso: pratico, utilitaristico, ben lontano dalle sue aspirazioni. Così, in pagine di forte impatto emotivo, Kafka svela la sua natura di "figlio diseredato" e proscritto, non compreso nella vocazione di scrittore, inquieto e in cerca di conferme quanto il suo avversario ostenta sicurezza. Nel saggio posto in appendice Georges Bataille indaga in modo provocatorio sui momenti di questa contesa. L'esperienza di Kafka diventa anche occasione per interrogarsi sul senso ultimo della letteratura. Forse nessun altro scrittore ha saputo mostrare come quel senso sia tutt'uno con la vita stessa.
Ritratto d'artista
Egon Schiele
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2017
pagine: 133
"Prima o poi nascerà una fede nei miei quadri, nei miei scritti, nei concetti che esprimo con parsimonia, ma nella forma più pregnante. I quadri che ho realizzato finora saranno forse solo dei preamboli, non lo so. Ne sono così insoddisfatto, se li passo in rassegna. Hanno torto quanti pensano che dipingere sia meglio di niente. Dipingere è una capacità. Io penso all'accostamento dei colori più caldi, che sfumano, che si liquefanno, rifrangono, stanno in rilievo, carica terra di Siena grumosa con verdi o grigi, e accanto una stella di un azzurro freddo, bianca, biancoazzurra. Sono diventato esperto e ho fatto i calcoli rapidamente, ho osservato ogni cifra e ho cercato di desumere. Il pittore può anche guardare. Ma vedere è qualcosa di più. Stabilire un contatto con un'immagine che ci riguarda, è molto. La volontà di un artista?". Con uno scritto di Rudolf Leopold.
Su Rodin
Rainer Maria Rilke
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 150
«Prima di essere celebre, Rodin era solo. E la celebrità, una volta sopraggiunta, lo ha reso forse ancora più solo. Giacché la celebrità è in fondo soltanto la summa di tutti i malintesi che si addensano attorno a un nome nuovo. Quelli che circondano il nome di Rodin sono moltissimi; dissiparli sarebbe un compito lungo e faticoso. D’altronde non è necessario; si assiepano attorno al nome, non attorno all’opera, che è cresciuta a dismisura ben oltre il suono e i limiti di quel nome, fino a cancellarlo e a rendersi anonima come una pianura o un mare, abbreviato in un appellativo sulle carte, nei libri e tra gli uomini, ma in realtà fatto di spazio, moto e abisso. L’opera di cui mi accingo a parlare è andata crescendo attraverso gli anni e cresce ogni giorno come una foresta, incessantemente. Ci si aggira tra i suoi mille oggetti sopraffatti dalla ricchezza dei reperti e delle invenzioni che la compongono, e istintivamente si cercano le mani che hanno dato forma a questo mondo. Ci si rammenta quanto piccole siano le mani dell’uomo, come si stanchino presto e quanto sia breve il tempo loro concesso per agire. E nasce il desiderio di vedere le due mani che hanno vissuto come cento, come un popolo di mani destatosi prima dell’alba per incamminarsi sulla lunga via che conduce a quest’opera. Ci si chiede chi sia il dominatore di quelle mani. Che uomo è mai?».
La notte della Morava
Peter Handke
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 352
Porodin, Serbia centrale. Manca poco allo scoccare della mezzanotte. Il fiume Morava scintilla per il riflesso della luna che sembra sul punto di volersi tuffare in acqua. Sette figure si avvicinano alla sponda, dove è ormeggiato il battello Notte della Morava. A invitarle nell'albergo galleggiante, eletto a dimora temporanea, è uno scrittore che ha deciso di ritirarsi dalla scena letteraria. I sette amici non sanno perché sono stati chiamati all'improvviso a raggiungerlo. C'è chi è stato svegliato da una telefonata, chi è stato mandato a chiamare da un messaggero, chi ha sentito una pietruzza lanciata contro il vetro della finestra infrangere il silenzio della notte. Grande è la loro sorpresa quando vedono l'uomo, notoriamente misogino, che li accoglie con una donna al suo fianco. Chi è questa donna? Un'amante? O forse una prostituta? O più semplicemente una persona che lavora per lui? I sette uomini gli siedono intorno, le domande si affollano, ma lo scrittore non vuole rispondere subito, ha un'intera notte davanti a sé. Una lunga notte per raccontare il viaggio che dall'isola di Krk l'ha portato in Spagna, a Numanzia e in Galizia, e poi in Germania e in Austria. Un viaggio per ritrovare le proprie radici, ma anche una fuga da una donna che l'ha inseguito ovunque per ucciderlo. E che forse adesso è la stessa che siede insieme a loro, in attesa dell'alba...
Dall'India. Annotazioni, diari, poesie, considerazioni e racconti
Hermann Hesse
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 396
"Mi è rimasta l'esperienza di un ritorno alle mitiche condizioni di fanciullezza dell'umanità e un profondo rispetto per lo spirito dell'Oriente." Gli appunti di viaggio dell'autore di "Siddharta" e del "Giuoco delle perle di vetro" nel mistico paese descritto in tante sue opere.
I miei flop preferiti e altre idee a disposizione delle generazioni future
Hans Magnus Enzensberger
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 233
Dopo la pubblicazione nel 1957 di "Verteidigung der Wólfe" ("Difesa dei lupi"), la sua prima raccolta di poesie, Hans Magnus Enzensberger divenne ben presto un punto di riferimento per numerosissimi lettori, dapprima in Germania e poi via via in molti altri paesi. Anche perché Enzensberger non si è mai sentito solo " poeta": come dimenticare le raccolte di saggi sui temi più disparati (politica, antropologia, sociologia, scienze), i libri per ragazzi, i romanzi, le traduzioni, le riviste ("Kursbuch" oltre che un successo commerciale, fu la rivista forse più importante del '68 tedesco ed europeo), l'attività di editore, le installazioni poetiche. Inevitabile che in oltre cinquant'anni di poliedrica attività qualcosa non sia andato per il verso giusto: riviste concepite e mai pubblicate, altre andate in edicola ma dalla vita assai breve (forse perché troppo innovative per il gusto dei lettori), promettenti iniziative editoriali abbandonate per l'intervento degli avvocati, opere liriche, drammi e commedie, sceneggiature cinematografiche, libri per ragazzi, fontane creatrici di poesia. Ai "tonfi" - ora non privi di una loro intima grandezza, ora più dimessi e silenziosi - e ai progetti mai usciti dal loro stato embrionale, Enzensberger dedica questa affettuosa e ironica retrospettiva: perché a differenza dei trionfi, gli insuccessi favoriscono in vari modi l'intelligenza, aiutandoci anche a capire come funziona il complesso universo dell'industria culturale.
Lettera al padre
Franz Kafka
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 96
"Nel carattere di Kafka è curioso il suo profondissimo desiderio che il padre lo comprendesse e accettasse la sua attività «infantile», la lettura e più tardi la letteratura, che il padre non lo respingesse fuori dalla società degli adulti, la sola indistruttibile; ciò egli confuse fin dall’infanzia con l’essenza, con la particolarità del suo essere. Suo padre era per lui l’uomo dell’autorità, i cui interessi erano limitati ai valori dell’azione efficace. Suo padre rappresentava la priorità di uno scopo cui veniva subordinata la vita presente, scopo al quale si attiene la maggior parte degli adulti. In modo puerile Kafka viveva, come ogni scrittore autentico, sotto l’opposta priorità del desiderio attuale [...]. Il padre rispondeva evidentemente con la dura incomprensione del mondo del lavoro [...]. Kafka voleva intitolare tutta la sua opera: «Tentazioni di evasione dalla sfera paterna». Non dobbiamo ingannarci su questo punto: Kafka non volle mai evadere veramente. Egli voleva piuttosto vivere nella sfera, come un escluso. Sapeva in partenza di essere estromesso. Non si può dire che egli fosse estromesso dagli altri, non si può dire che egli si estromettesse da sé. Si comportava semplicemente in modo da rendersi insopportabile all’ambiente dell’attività utilitaria, industriale e commerciale; voleva restare nell’infantilità del sogno." (Dallo scritto di Georges Bataille)
Atlante di un uomo irrequieto
Christoph Ransmayr
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 361
"Ho visto...": così iniziano tutti i settanta episodi di questa narrazione; lo sguardo partecipe e al tempo stesso distaccato di Ransmayr guida il lettore attraverso continenti, epoche, paesaggi del nostro pianeta vicini e lontanissimi, dai vulcani di Giava ai ghiacci del Polo Nord, dalle rapide del Mekong alla corrente del Danubio, dai passi dell'Himalaya all'isola degli ammutinati del Bounty. La concatenazione dei racconti crea una nuova geografia mentale del mondo, che in un susseguirsi di immagini vertiginose fotografa la vita, la morte e il destino dell'uomo sotto tutte le latitudini.
La notte della Morava
Peter Handke
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 336
Primavera, un battello sul fiume Morava, fermo tra il paese di Porodin e la città di Velika Plana, nella Serbia centrale. Il battelliere è uno scrittore che ha deciso di ritirarsi dalla scena letteraria e ha eletto il battello a sua dimora temporanea. Una sera chiama a raccolta amici, colleghi, compagni di gioco – sette di loro – che si mettono in viaggio immediatamente per raggiungerlo. Non si sa perché sia approdato proprio su quel tratto di fiume, forse perché lì c'è sempre stato «se non un tempo di guerra, un ‘tempo tra le guerre'», forse solo per poter guardare lo scorrere delle acque o forse per la posizione al centro del Paese. I sette arrivano al battello sul far della notte e con grande stupore trovano ad accoglierli anche una donna. Nessuno infatti aveva mai visto lo scrittore in compagnia di una donna. Sarà un'amante? Un'amica? Man mano che la notte procede, l'autore racconta di un lungo viaggio in Europa occidentale, che dall'isola di Krk, l'ha portato in Spagna, in Galizia, e poi in Germania e in Austria, e di una donna che l'ha inseguito ovunque per ucciderlo, e che forse è proprio la stessa che sta aspettando l'alba con loro...
Il Cenacolo di Leonardo
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 112
«Dai suoi scritti, vediamo come il temperamento dolce e tranquillo del nostro Leonardo fosse incline ad accogliere in sé le manifestazioni più diverse e più turbolente. La sua dottrina insiste dapprima su forme generalmente belle, ma poi al contempo anche sulla precisa attenzione a ogni anomalia, fino all'orribile. Si consideri l'Ultima Cena, dove Leonardo ha raffigurato tredici personaggi, dall'adolescente al vegliardo: uno pacatamente rassegnato, uno spaventato, undici eccitati e turbati dal pensiero di un tradimento in seno alla famiglia. Qui si osserva l'atteggiamento più mite e più composto fino alla esternazione delle più violente passioni. Se tutto questo doveva essere preso dalla natura, quale fu l'attenzione alle occasioni, quale il tempo richiesto per scovare tanti particolari e rielaborarli nell'insieme! Perciò non è affatto inverosimile che Leonardo abbia atteso all'opera per sedici anni, senza giungere a conclusione né col traditore né col Dio fatto uomo, e proprio perché entrambi sono soltanto concetti, che non si vedono con gli occhi». Con uno scritto di Marco Carminati.