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Libri di Cristina Beltrami

Maurice Marinot. Il vetro 1911-1934

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 270

Un omaggio al grande artista francese che ha posto le basi del vetro contemporaneo grazie alla sua personale sperimentazione su forma e tecnica. Pubblicato in occasione della mostra organizzata da "Le stanze del vetro" in collaborazione con il Museo di Arti Decorative di Parigi, il volume indaga questa figura fondamentale per la storia del vetro moderno attraverso oltre 200 pezzi unici provenienti da prestigiosi musei e oltre cento disegni preparatori, tra schizzi e progetti per oggetti e per allestimenti. Protagonista di una rivoluzione, nella tecnica quanto nel gusto, infaticabile sperimentatore, Maurice Marinot (1882-1960) ha inventato formule di lavorazioni della materia emulate nei decenni a venire. Dopo una formazione parigina, la sua carriera prende avvio come pittore fauve, esponendo sovente col gruppo, ma è col vetro, al quale si avvicina quasi casualmente nel 1911, che trova la via della sua unicità. Già le sue prime prove presentano una forte unicità, poiché distanti da modelli precedenti e perché i motivi decorativi scelti dialogavano con eventuali anomalie della materia. Nel 1912 partecipa al Salon e dall’anno seguente inizia ad essere rappresentato dalla prestigiosa Galleria Hébrard (1913). Il rapporto col vetro diviene negli anni sempre più fisico e Marinot arriva a padroneggiare la tecnica e, a partire dal 1922-1923, soffia egli stesso creando pezzi unici dalle forme originali e dalle colorazioni raffinatissime. Passa da forme pulite dalle superficie lisce, che giocano con le bolle d’aria sospese nello spessore, a flaconi e vasi che incide con tagli profondi, o corrode con lunghi passaggi nell’acido. Anche quando mantiene il vetro trasparente, sottolineando la fluidità della massa lavorata a caldo, permane una forte sensualità tattile. Il volume documenta l’intera produzione del maestro vetraio, dalle prime realizzazioni a smalto ai vetri soffiati e modellati, e presenta i contributi di Pasquale Gagliardi, Olivier Gabet, Jean-Luc Olivié, Cristina Beltrami, Véronique Ayroles, Rossella Froissart, Jared Goss, Maurice Marinot.
45,00 42,75

Nason&Moretti glassware. Glass tableware from art deco to the Compasso d’Oro

Libro: Libro rilegato

editore: SAGEP

anno edizione: 2024

pagine: 160

24,00 22,80

La cristalleria Nason&Moretti. Il vetro da tavola dal déco al compasso d’oro

Libro: Libro rilegato

editore: SAGEP

anno edizione: 2024

pagine: 160

Fondata nel 1923 da Ugo Nason e gestita ancora oggi dalla famiglia, la Cristalleria Nason & Moretti (oggi NasonMoretti) ha realizzato nel corso della sua lunga e articolata attività numerose creazioni, tra cui il servizio Francesca, progettato attorno al 1928 e scelto dal notaio genovese Angelo Fasce a corredo de L’Autarca, “Tavolo contenente tutto il necessario per il servizio dei pasti”, da lui inventato e brevettato verso la metà degli anni trenta e ora conservato presso la Wolfsoniana. L’incontro tra il museo genovese e la manifattura di Murano ha dato vita alla mostra La Cristalleria Nason & Moretti e al relativo catalogo che, documentando l’attività della vetreria dagli esordi sino alla metà degli anni cinquanta (quando il servizio Lidia, donato dall’architetto Philip Johnson al MoMa di New York, vinse il prestigioso premio Compasso d’Oro), propongono uno serrato dialogo tra essa e la variegata collezione della Wolfsoniana.
24,00 22,80

Tony Cragg. Le forme del vetro

Cristina Beltrami, Jean Blanchaert

Libro: Libro in brossura

editore: Lineadacqua

anno edizione: 2024

28,00 26,60

Miles. Maglificio italiano lana e seta

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 216

Tessuti pregiati, maestria artigiana, tecnologie sofisticate all’insegna dell’eleganza e del lusso, come testimoniano le collaborazioni con le più importanti maison dell’alta moda quali Alaïa, Armani, Yves Saint Laurent, Chloé, Sonia Rykiel, Marc Jacobs, Valentino. Sono questi i tratti distintivi di Miles – Maglificio italiano lana e seta – raccontato nel volume curato da Cristina Beltrami ed edito da Marsilio Arte in occasione del sessantesimo anniversario di attività, celebrato nel 2022. Fondato dalla giovanissima Silvia Bocchese nel 1962, anni in cui si lavorava con schizzi a mano, telefono e fax, il maglificio Miles ha saputo evolvere con i tempi, con costante attenzione all’innovazione, restando fedele all’eleganza e alla scelta di materie prime di altissima qualità, realizzando capi spesso complessi, in lana e seta destinati alle più importanti collezioni di moda di tutto il mondo. Il successo e il prestigio di Miles sono indissolubilmente legati a quello della fondatrice, Silvia Bocchese, una donna di grande intuito, tenacia ed emancipazione, che nella Vicenza degli anni Sessanta è riuscita ad imporsi all’interno del panorama imprenditoriale italiano, lasciando il segno nella storia della manifattura e della moda. Arrivata nel vicentino da Zurigo durante l’infanzia, appena maggiorenne Silvia Stein sposa Giuseppe Bocchese, imprenditore locale del tessile, fondando la Miles due anni dopo, nel 1962. Tre erano le dipendenti al momento dell’apertura, con cui Silvia Bocchese collaborava in prima persona, cercando di ripartire il tempo tra lavoro e famiglia: un esempio quanto mai attuale di indipendenza e determinazione femminili. «Mi interessava realizzare i desideri dei creativi» rivela ella stessa, «raccogliere la sfida e risolverla al meglio, cercando di fare dei prodotti artigianali a livello industriale». Grazie all’incontro con la modella e stilista Lison Bonfils, Miles fa il suo esordio in Francia. Il sodalizio con Bonfils rappresenta il punto di svolta per la carriera di Silvia e del suo maglificio, una chiave d’ingresso al mondo dell’alta moda internazionale, da Céline a Yves Saint Laurent, da Karl Lagerfeld a Sonia Rykiel. È con Azzedine Alaïa la collaborazione però più stretta e continuativa – “Azzedine non l’ha mai considerata come un accessorio: capiva la maglia, sapeva come interrogarla e raggiungere risultati grandiosi, anche per capi di alta moda” – quegli stessi capi che sono stati protagonisti di mostre alla Galleria Borghese di Roma o al Palais Galliera di Parigi. "Miles. Maglificio italiano lana e seta" racconta la straordinaria storia imprenditoriale dell’azienda, attraverso interviste, testi, immagini iconiche delle collezioni e materiali d’archivio che testimoniano la nascita e lo sviluppo di un tassello fondamentale nella narrazione della manifattura italiana.
48,00 45,60

Miles. Maglificio italiano lana e seta. Ediz. inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2024

pagine: 216

Tessuti pregiati, maestria artigiana, tecnologie sofisticate all’insegna dell’eleganza e del lusso, come testimoniano le collaborazioni con le più importanti maison dell’alta moda quali Alaïa, Armani, Yves Saint Laurent, Chloé, Sonia Rykiel, Marc Jacobs, Valentino. Sono questi i tratti distintivi di Miles – Maglificio italiano lana e seta – raccontato nel volume curato da Cristina Beltrami ed edito da Marsilio Arte in occasione del sessantesimo anniversario di attività, celebrato nel 2022. Fondato dalla giovanissima Silvia Bocchese nel 1962, anni in cui si lavorava con schizzi a mano, telefono e fax, il maglificio Miles ha saputo evolvere con i tempi, con costante attenzione all’innovazione, restando fedele all’eleganza e alla scelta di materie prime di altissima qualità, realizzando capi spesso complessi, in lana e seta destinati alle più importanti collezioni di moda di tutto il mondo. Il successo e il prestigio di Miles sono indissolubilmente legati a quello della fondatrice, Silvia Bocchese, una donna di grande intuito, tenacia ed emancipazione, che nella Vicenza degli anni Sessanta è riuscita ad imporsi all’interno del panorama imprenditoriale italiano, lasciando il segno nella storia della manifattura e della moda. Arrivata nel vicentino da Zurigo durante l’infanzia, appena maggiorenne Silvia Stein sposa Giuseppe Bocchese, imprenditore locale del tessile, fondando la Miles due anni dopo, nel 1962. Tre erano le dipendenti al momento dell’apertura, con cui Silvia Bocchese collaborava in prima persona, cercando di ripartire il tempo tra lavoro e famiglia: un esempio quanto mai attuale di indipendenza e determinazione femminili. «Mi interessava realizzare i desideri dei creativi» rivela ella stessa, «raccogliere la sfida e risolverla al meglio, cercando di fare dei prodotti artigianali a livello industriale». Grazie all’incontro con la modella e stilista Lison Bonfils, Miles fa il suo esordio in Francia. Il sodalizio con Bonfils rappresenta il punto di svolta per la carriera di Silvia e del suo maglificio, una chiave d’ingresso al mondo dell’alta moda internazionale, da Céline a Yves Saint Laurent, da Karl Lagerfeld a Sonia Rykiel. È con Azzedine Alaïa la collaborazione però più stretta e continuativa – “Azzedine non l’ha mai considerata come un accessorio: capiva la maglia, sapeva come interrogarla e raggiungere risultati grandiosi, anche per capi di alta moda” – quegli stessi capi che sono stati protagonisti di mostre alla Galleria Borghese di Roma o al Palais Galliera di Parigi. "Miles. Maglificio italiano lana e seta" racconta la straordinaria storia imprenditoriale dell’azienda, attraverso interviste, testi, immagini iconiche delle collezioni e materiali d’archivio che testimoniano la nascita e lo sviluppo di un tassello fondamentale nella narrazione della manifattura italiana.
48,00 45,60

Nason Moretti. The history of a Murano glassworks family

Nason Moretti. The history of a Murano glassworks family

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2023

pagine: 224

La “cristalleria” NasonMoretti si pone sin dalle sue origini con una precisa vocazione – l’arte della tavola – e lo fa con un piglio profondamente moderno, capace di tenere fede alla tradizione tecnica del passato reinterpretandola secondo formule contemporanee. Forte di una palette ricchissima e di una costante apertura al nuovo, NasonMoretti è diventata un punto di riferimento per il design fin dagli anni Cinquanta, quando nel 1955 le coppe Lidia vincono il Compasso d’Oro alla Triennale di Milano con la straordinaria invenzione dell’“incamiciato rovescio”, ovvero con la velatura del vetro lattimo mantenuta esterna e non interna come nella tradizione tecnica muranese. A ciò si aggiunge la costante presenza di NasonMoretti nella sezione arti decorative e design della Biennale di Venezia dal 1952 al 1968 e alla Triennale di Milano. Il volume dà conto degli oggetti di maggior successo realizzati dalla fornace, dallo storico servizio Francesca collezionato dal Vate al Vittoriale, sino alle collaborazioni con alcuni tra i più importanti nomi del design e dell’architettura a dimostrazione della vitalità di questa grande azienda familiare muranese.
40,00

Nason Moretti. Una famiglia del vetro muranese

Libro: Libro rilegato

editore: Marsilio Arte

anno edizione: 2023

pagine: 224

La “cristalleria” NasonMoretti si pone sin dalle sue origini con una precisa vocazione – l’arte della tavola – e lo fa con un piglio profondamente moderno, capace di tenere fede alla tradizione tecnica del passato reinterpretandola secondo formule contemporanee. Forte di una palette ricchissima e di una costante apertura al nuovo, NasonMoretti è diventata un punto di riferimento per il design fin dagli anni Cinquanta, quando nel 1955 le coppe Lidia vincono il Compasso d’Oro alla Triennale di Milano con la straordinaria invenzione dell’“incamiciato rovescio”, ovvero con la velatura del vetro lattimo mantenuta esterna e non interna come nella tradizione tecnica muranese. A ciò si aggiunge la costante presenza di NasonMoretti nella sezione arti decorative e design della Biennale di Venezia dal 1952 al 1968 e alla Triennale di Milano. Il volume dà conto degli oggetti di maggior successo realizzati dalla fornace, dallo storico servizio Francesca collezionato dal Vate al Vittoriale, sino alle collaborazioni con alcuni tra i più importanti nomi del design e dell’architettura a dimostrazione della vitalità di questa grande azienda familiare muranese.
40,00 38,00

40,00 38,00

L'Arca di Vetro. La Collezione di animali di Pierre Rosenberg

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 270

Il Novecento ha dato vita a un gigantesco bestiario di vetro proveniente da quasi tutti i settori della produzione artigianale internazionale. Quella di Murano, la cui ricchezza e varietà ci vengono rivelate grazie alla mostra in programma a Venezia e al catalogo realizzato per l’occasione, proviene dalla collezione di Pierre Rosenberg, una delle più ampie, incredibili, a volte piene di umorismo, tecnicamente spettacolari raccolte di questo genere. L’incremento della produzione di animali in vetro è da collegare alla moltiplicazione di piccoli formati scultorei in bronzo e ceramica che a partire dall’Ottocento si sono diffusi sempre più nelle abitazioni borghesi. Questi “ritratti” di animali più o meno realistici o estremamente stilizzati sono infatti recenti su scala millenaria della storia del vetro, ma oggetti e ornamenti in vetro zoomorfo sono stati presenti fin dall’antichità. Oltre alle produzioni regolari delle fabbriche, la fine del XX secolo ha visto anche il mondo degli artisti del vetro aggiungere i loro contributi a questo ramo relativamente recente della scultura animale. La collezione Pierre Rosenberg contiene alcuni straordinari esempi e diverse tipologie di vetri zoomorfi che vanno a comporre questa moderna “arca di vetro”. Lo storico dell’arte e conservatore Pierre Rosenberg, presidente onorario del Musée du Louvre, membro della prestigiosa Académie française ha recentemente fatto quest’incredibile donazione a beneficio del Département des Hauts- de-Seine. La vasta collezione, creata pazientemente negli anni da Rosenberg, specialista di dipinti e disegni francesi e italiani del XVII e XVIII secolo, comprende 670 dipinti, 3.500 disegni, 45.000 volumi, oggetti in vetro di Murano, per un valore complessivo che si aggira intorno a i 30 milioni di euro.
55,00 52,25

Tre studi per Marcello Mascherini

Tre studi per Marcello Mascherini

Cristina Beltrami, Massimo De Sabbata, Enrico Lucchese

Libro

editore: ZeL Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 88

Il volume raccoglie tre interventi inediti che gli autori hanno presentato il 7 novembre 2013 al Museo Sartorio, in occasione della conferenza organizzata dal Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, nel trentennale dalla scomparsa di Marcello Mascherini. Enrico Lucchese ha approfondito gli anni della formazione dello scultore giuliano, dall'esperienza alla Scuola dei Capi d'Arte al rapporto con il critico e collezionista Manlio Malabotta. Massimo De Sabbata ha concentrato la sua riflessione sull'Icaro, imponente gesso esposto alla Triennale di Milano nel 1933, dal quale prende avvio la speculazione mascheriniana sul rapporto tra scultura ed architettura. Infine Cristina Beltrami ricostruisce le vicende attorno alle due mostre personali di Marcello Mascherini a Parigi, quella del marzo del 1953 alla galleria Drouant-David e la successiva, del 1959, alla galleria David et Garnier. Gli autori hanno potuto contare sul supporto scientifico e iconografico dell'Archivio Marcello Mascherini.
18,00

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