Libri di Daniela Adorni
Inchieste sulla casa in Italia. La condizione abitativa nelle città italiane nel secondo dopoguerra
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2019
pagine: 408
Dalla fine della Seconda guerra mondiale e per diversi decenni, il permanere di tradizionali forme di disagio abitativo e il nuovo fabbisogno di alloggi alimentato soprattutto dalla pressione demografica esercitata dai flussi migratori sui principali centri urbani hanno spesso posto la casa al centro del dibattito pubblico italiano. Grazie al contributo di studiosi di diverse discipline, il libro analizza la condizione abitativa dei ceti popolari in Italia nel secondo dopoguerra attraverso le varie inchieste sulla casa condotte nel tempo da differenti soggetti e con varie modalità e scopi. Queste inchieste permettono di esaminare il vivere urbano da diverse prospettive – dal bisogno di un tetto all’opinione pubblica, dalle immagini soggettive alle rappresentazioni letterarie e cinematografiche, dalla fotografia alle culture domestiche – e consentono così di ridefinire i contesti in cui si elaborarono e realizzarono le politiche pubbliche a livello nazionale e locale.
Prove di libertà. Donne fuori dalla norma. Dall'antichità all'età contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 208
Il presente volume è frutto del lavoro del gruppo interdisciplinare sulla storia delle donne e di genere che, nato in seno al Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli studi di Torino, ha coinvolto studiose e studiosi di diverse provenienze e discipline. I contributi rappresentano il tentativo di indagare come, in diversi contesti ed epoche, l’invenzione delle categorie di regolarità e di irregolarità, di normalità e di anormalità, di conformità e di devianza abbia influito sulla costruzione sociale delle identità di genere e sulla definizione del femminile come alterità. I saggi qui raccolti affrontano, nel lungo periodo, i presupposti e le strutture culturali, le codificazioni e le procedure giuridiche, le norme e le pratiche sociali che hanno condotto alla marginalizzazione, alla segregazione e all’esclusione delle donne “diverse”, ma al contempo esplora, attraverso una serie di case studies, i comportamenti adottati da alcune di quelle donne per eludere i sistemi normativi e di controllo e le loro strategie per manipolarli e usarli a proprio vantaggio. Scritti di: D. Adorni, E. Belligni, E. Bianco, C. Bonato, C. Carnino, P. de Vingo, S. Giorcelli Bersani, M. Graziosi, V. Maher, D.F. Marchiandi, S. Romani, M. Vallerani.
La casa pubblica. Storia dell'Istituto autonomo case popolari di Torino
Daniela Adorni, Maria D'Amuri, Davide Tabor
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2017
pagine: 237
Questo libro parla di case, parla delle persone che le abitavano e parla delle politiche abitative pubbliche nel novecento. Lo fa partendo dall'analisi della storia dell'Istituto autonomo case popolari di Torino, uno dei principali enti coinvolti nella realizzazione degli interventi nel campo dell'edilizia sociale in una grande città industriale. L'obiettivo è ricostruire con un taglio storico il complesso modello di governo della casa pubblica, esaminando i vari attori coinvolti, istituzionali e sociali. Il volume è diviso in tre parti: la prima si occupa della fondazione dello Iacp e delle politiche abitative tra età liberale e fascismo; la seconda si concentra sulle emergenze e sulla gestione dell'ente nel periodo della ricostruzione e del miracolo economico; la terza parte ricostruisce il rapporto tra l'ente e gli abitanti delle case popolari tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta.
Memorie che curano/memorie da curare. Patrimoni culturali e deistituzionalizzazione psichiatrica a Torino
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2024
pagine: 208
Che cosa rimane oggi della riforma psichiatrica italiana del 1978? Quali sono le eredità e qual è la memoria di questa trasformazione che investì l'intera società e che fu possibile proprio perché il largo movimento anti istituzionale e riformatore lavorò per abbattere non solo i muri di mattoni che circondavano i manicomi, rinchiudendovi a vita migliaia di persone private di ogni diritto, anzitutto di quello alla cura (se necessaria), ma anche e soprattutto le barriere dello stigma, dell'emarginazione e della separazione tra presunta "follia" ed esibita "normalità"? La risposta a tali domande è oggetto di un variegato progetto di "storia applicata" che riguarda le memorie e i patrimoni culturali della deistituzionalizzazione, con una particolare attenzione al caso torinese, contesto a lungo dimenticato, ma che permette di analizzare la complessità e la contraddittorietà di tale processo in una grande città industriale con quattro manicomi tra i più grandi d'Italia, tre dei quali quasi interamente destinati alle donne. Il libro restituisce i primi risultati della ricerca su questi specifici patrimoni, che sono al tempo stesso memorie da curare (da raccogliere, da conservare, da tutelare, da conoscere e da far conoscere) e memorie che curano, perché aiutano a riproblematizzare pratiche terapeutiche e di presa in carico delle persone nei momenti di difficoltà e di fragilità. Si tratta di una vera e propria esplorazione di fonti e di archivi, che alterna l'indagine storica, le azioni di censimento e di conoscenza e le iniziative di public engagement finalizzate a sperimentare forme originali di scambio tra lavoro culturale e socio-sanitario.
Pensare la città. Condizione abitativa e politiche pubbliche nel «triangolo industriale» (1950-1980)
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 268
Il libro ricostruisce i molteplici sguardi sulla città e sul problema abitativo nell’Italia del Nord-Ovest tra gli anni Cinquanta e Settanta: proprio in questo periodo la pressione demografica esercitata dai flussi migratori su Milano, Torino e Genova, i tre principali centri industriali dell’area, alimentò un ricco dibattito sulle condizioni di vita urbane anzitutto per i risvolti sociali della questione edilizia, sollecitando gli attori pubblici e privati a individuare possibili soluzioni politiche. Furono molti i soggetti a vario titolo coinvolti nella denuncia della presenza di case malsane e precarie e nell’elaborazione di norme e di piani – istituzioni ed enti nazionali e locali, partiti, sindacati, movimenti, studiosi, gruppi di abitanti, intellettuali, ecc. – e l’esame approfondito delle loro prospettive permette di misurare il grado di percezione del problema tra le forze politiche e nell’opinione pubblica, di analizzare il tipo di mobilitazione nata intorno a questi temi e di interpretare le risposte fornite dal decisore pubblico.
Un lavoro su misura. Disabilità e disidentità
Daniela Adorni, Katia Balestrieri
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 154
Questo libro nasce dalla consapevolezza di essere alla fine di un'epoca e di assistere al declino di una certa cultura del lavoro. Lungi dall'essere una nostalgica retrospettiva di un ventennio al capolinea, vuole preservare e valorizzare quanto di ciò che è stato può, e anzi dovrebbe, costituire una risorsa per affrontare al meglio le sfide future. Viene raccontata la precarietà di un'istituzione, quella dei servizi pubblici al lavoro, che si riverbera nell'identità di ruolo degli operatori. La scommessa raccolta è quella di interiorizzare la condizione di discontinuità lavorativa, che finora era stata solo trattata come problema degli "utenti", e di imparare, da questi ultimi, le strategie migliori per affrontarla. Questo vale per gli operatori come per chiunque altro si trovi a vivere, avendo perso l'occupazione, l'attuale incertezza del mercato del lavoro. Un altro argomento trattato è la relazione interpersonale, come punta di diamante delle esperienze dei Servizi pubblici al lavoro del territorio e quindi dispositivo tecnico da conservare anche in prospettiva di nuovi modelli organizzativi. Il cuore del libro ruota attorno al binomio lavoro-disabilità; dall'analisi di casi paradigmatici si potrà cogliere tessuto e trama di progettualità complesse. È un viaggio che assomiglia alla rotta di Ulisse verso Itaca e la bussola che lo accompagna segna quattro inediti punti cardinali: relazione-lavoro-disabilità-identità.
Oltre la metropoli. Per una storia di Collegno dalla ricostruzione agli anni Novanta
Daniela Adorni, Marco Sguayzer
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2013
pagine: 446
L'oggetto della ricerca è una città cresciuta all'ombra della Torino industriale, Collegno, che nonostante i legami con la metropoli ha saputo disegnare, tra la Liberazione e gli anni Novanta, una fisionomia propria e mostrare un'autonoma capacità propositiva nell'amministrazione del territorio e nella gestione delle relazioni sociali. Assorbendo i flussi di popolazione provenienti prima dal Nord-Est e poi dal Sud, è passata da 13.000 abitanti a 47.000 senza che la crescita urbana fosse stravolta dalle emergenze. La responsabilità del governo è sempre stata affidata a giunte "rosse" - tanto che la città è stata definita una delle "Stalingrado d'Italia" - le quali, nel lungo dopoguerra, hanno saputo costruire un piccolo "modello" fondato sul coinvolgimento degli abitanti nei processi decisionali e su un'efficiente rete di servizi sociali.
Francesco Crispi uomo di governo
Daniela Adorni
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 1999
pagine: XXX-442
L'Italia crispina. Riforme e repressione. 1887-1896
Daniela Adorni
Libro: Copertina morbida
editore: Sansoni
anno edizione: 2002
pagine: 397
Lo stile e la prassi di governo di Francesco Crispi costituiscono elementi essenziali nel percorso che condusse l'Italia a inserirsi a pieno titolo nell'età dell'imperialismo e a prepararsi al "decollo" del primo Novecento. In questo libro viene analizzata l'opera riformatrice avviata dall'uomo politico siciliano per spiegare perché quella che comunemente suole chiamarsi "età crispina" possa essere considerata una fase chiave dello sviluppo istituzionale e della modernizzazione sociale del paese.