Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Dario Cecchi

L'esperienza dell'altro. Vedere, narrare, immaginare

Dario Cecchi

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 128

L’epoca attuale, dalla politica ai media, è segnata dal trionfo delle narrazioni: lo storytelling è una delle cifre della cultura contemporanea. Corriamo però il rischio, di fronte a questa esplosione di storie, di perdere contatto con il significato del racconto. Il racconto non ha un valore identitario o promozionale, ma offre un’esperienza dell’altro, esponendo a volte perfino a una momentanea perdita di sé. Il racconto ci consente così di riconsiderare il senso del nostro essere al mondo. Attraverso un percorso fra letteratura, cinema e serie televisive, e con il supporto di alcune filosofie della narrazione e dell’immagine, accomunate da una ripresa originale dell’estetica kantiana, il saggio propone di rivalutare l’idea del valore conoscitivo, etico e politico del racconto.
16,00 15,20

L'immunità della filosofia. Riflessioni sulla tecnica e decostruzioni del moderno dopo Derrida

Bernard Stiegler

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2021

pagine: 64

Nei saggi qui tradotti per la prima volta in italiano, Bernard Stiegler affronta le due questioni centrali del suo pensiero: quella del rapporto tra vita della mente e tecnologie e quella del fondamento tecnico della politica. La sua riflessione è illuminante per comprendere alcune tra le linee principali dei recenti sviluppi filosofici, dall’eredità di Jacques Derrida alla riscoperta di Gilbert Simondon. Ne emerge un’originale proposta di filosofia della tecnica, tra le più autorevoli nel panorama filosofico contemporaneo, che Stiegler lega a una ripresa del concetto platonico di farmacologia. Se la tecnica è il potenziale veleno (oggi forse diremmo virus) che minaccia l’umanità moderna, la sola salvezza risiede nella sua assunzione strategica e controllata come antidoto (o come vaccino). Da qui si apre una strada nuova: pensare la questione della tecnica come il cuore segreto della decostruzione, e la filosofia come immunità rispetto alle derive peggiori del nostro tempo.
11,50 10,93

Rivista di estetica. Volume Vol. 63

Libro

editore: Rosenberg & Sellier

anno edizione: 2020

pagine: 224

36,00 34,20

Ambienti mediali

Ambienti mediali

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 318

La rivoluzione digitale ha modificato in modo molto profondo l’habitat dell’essere umano trasformandolo sempre più capillarmente in un intreccio di ambienti nei quali è la presenza di uno o più media a impostare, e spesso a programmare, le forme di interattività che di volta in volta vi si dispiegano. In questo libro un nutrito gruppo di studiosi di fama internazionale e di giovani ricercatori sottopone la nozione di ambiente mediale a un’analisi multipla, mobilitando nell’ambito di un disegno teorico unitario una serie di competenze specialistiche che vanno dalla linguistica alla filosofi a della mente, dalla teoria dei media all’estetica.
24,00

Immagini mancanti. Estetica del documentario nell'epoca dell'intermedialità

Immagini mancanti. Estetica del documentario nell'epoca dell'intermedialità

Dario Cecchi

Libro

editore: Pellegrini

anno edizione: 2016

pagine: 216

Il documentario torna oggi a interessare gli autori, la produzione e il pubblico perché in esso è possibile trovare un laboratorio di sperimentazione del linguaggio dei nuovi media. Registi, tra gli altri, come Delbono, Di Costanzo, Marazzi, Marcello, Minervini, Quatriglio, Rosi tra gli italiani, o Oppenheimer e Panh tra gli stranieri, non si limitano a raccontare la realtà, ma ci mostrano gli usi possibili delle nuove tecnologie intermediali e interattive, nella misura in cui queste non ci allontanano, bensì ci rimettono in contatto in modo rinnovato con il mondo che ci circonda. Il documentario contemporaneo - per il quale l'autore propone la definizione di "cinema di testimonianza", più adatta a descrivere il documentario contemporaneo di quella classica di "cinema del reale" - ci insegna a incontrare il mondo attraverso la mediazione digitale, che definisce ormai l'orizzonte di ogni nostra esperienza. A tale scopo, il saggio mette a lavoro alcune ipotesi filosofiche novecentesche sull'immagine (tra le altre, quelle di Ricoeur, Gadamer, Merleau-Ponty, Lyotard) riferendone in modo originale i risultati ai nuovi usi dell'audiovisivo che qui sono trattati...
15,00

Esperienza, natura e arte

Esperienza, natura e arte

John Dewey

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 52

Il saggio, del 1925, costituisce un'agile ed esaustiva introduzione ai temi dell'estetica di John Dewey, che troveranno sviluppo in "Arte come esperienza" (1934). I temi fondamentali dell'estetica di Dewey sono: il recupero dell'esperienza nell'arte; l'esteticità diffusa dell'esperienza ordinaria; il valore "vitale" dell'estetico; la relazione tra dimensione cognitiva e dimensione estetica dell'esperienza. Il saggio non offre solo un accesso immediato all'estetica di Dewey - oltre a essere l'unico suo saggio di estetica non disponibile in italiano: una prima traduzione degli anni '70 è da tempo fuori catalogo - ma è anche il saggio in cui Dewey pone maggiormente l'accento sull'intreccio tra strumentalità dell'agire umano e godimento estetico: ne emerge l'immagine di un soggetto che, mentre trae piacere dall'esperienza che fa, seleziona le competenze necessarie a una più stretta interazione con l'ambiente; parallelamente l'attività artistica è pensata come momento di apprendimento e di costruzione di modelli di conoscenza.
4,90

Il continuo e il discreto. Estetica e filosofia dell'esperienza in John Dewey

Dario Cecchi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2014

pagine: 144

Questo volume intende essere una ricognizione del pensiero di John Dewey, con particolare attenzione alla fase matura, ma tenendo presenti le premesse già rintracciabili negli scritti precedenti. Al centro dell'indagine è l'estetica, luogo privilegiato per un ripensamento della nozione di esperienza, di capitale importanza per comprendere il pragmatismo deweyano: l'esperienza estetica, in particolare l'arte, non costituisce un riflesso esemplare dell'esperienza in genere, come vuole invece una lunga e importante tradizione della filosofia moderna. L'estetico, per Dewey, concentra e rende operative le componenti fondamentali del fare esperienza: esso è il suo elemento costitutivo. L'estetica, riqualificata come filosofia dell'esperienza tout court, risponde a una questione che anima il pragmatismo fin dalle sue origini: com'è possibile applicare regole generali a situazioni singolari, come le condotte di vita? L'estetica di Dewey sembra essere una delle risposte più radicali all'istanza, avanzata già da Peirce, che il pragmatismo si radichi nella concretezza della vita, senza con ciò rinunciare a porre la questione della validità universalità dei principî che informano il pensiero e l'azione dell'uomo.
20,00 19,00

La costituzione tecnica dell'umano

Dario Cecchi

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2013

pagine: 154

La modernità è vista spesso come l'epoca della tecnica e in età contemporanea come l'epoca dei dispositivi. Un dispositivo in particolare sembra oggi emergere ed esercitare la sua egemonia sugli altri: la rete. Dispositivo di dispositivi, spazio senza scarti dell'agire globale collettivo, la rete si propone con sempre maggiore forza come un autentico spazio politico. Resta aperta la questione se questa sfera pubblica renda possibile la formazione di nuove soggettività plurali, di congiunzioni tra dispositivi e soggetti capaci di rendere conto di un orizzonte politico mutato profondamente. L'ipotesi che si vuole perseguire qui è che questi mutamenti vadano rintracciati e indagati a partire dai fenomeni di riestetizzazione tecnica della sensibilità umana e dalle nuove pratiche di manipolazione dell'immagine che la tecnologia ci offre oggi. I numerosi movimenti di protesta che stanno attraversando il mondo contemporaneo (Onda verde, Primavera araba e così via) restano ancora aperti sul piano politicoistituzionale, ma mostrano chiaramente l'affacciarsi di una nuova estetica politica della comunicazione globale.
18,00 17,10

Abbas Kiarostami. Immaginare la vita

Abbas Kiarostami. Immaginare la vita

Dario Cecchi

Libro

editore: Fondazione Ente dello Spettacolo

anno edizione: 2013

pagine: 180

Abbas Kiarostami (1940) è uno dei maggiori registi viventi a livello internazionale e forse in assoluto il più importante cineasta iraniano. Dopo una formazione artistica e un inizio come pubblicitario, si avvicina al cinema grazie alla collaborazione con il Kanun, l'istituzione pubblica iraniana per l.educazione dei giovani. Al suo primo lungometraggio, Il pane e il vicolo (1970), segue un.intensa produzione di corti e mediometraggi, tra i quali vanno ricordati La ricreazione (1972), Esperienza (1973) e The Traveller (1974), nonché Il coro (1982) e Concittadini (1983). La fama internazionale gli arriva con Dov'è la casa del mio amico? (1987), cui seguono Close-Up (1990), E la vita continua (1992) e Sotto gli ulivi (1994). Questi ultimi due compongono con il film del 1987 un'ideale trilogia. Vanno ricordati anche Il sapore della ciliegia (1997), ABC Africa (2001), Dieci (2002) e i più recenti Shirin (2008), Copia conforme (2010), e Qualcuno da amare (2012) senza tralasciare la sua regia cinematografica per lo spettacolo teatrale Tazieh (2003) andato in scena presso il Teatro India di Roma.
12,90

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.