Libri di Debora Viviani
Forzare la mano. Natura e cultura nella procreazione medicalmente assistita
Paola Di Nicola, Cristina Lonardi, Debora Viviani
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 210
La procreazione medicalmente assistita (PMA) è una tecnologia neutra e neutrale? È una possibilità in più data all'uomo per superare i limiti della natura? Ha ripercussioni sulle relazioni uomo-donna e sul rapporto con il prodotto del concepimento? La PMA è uno strumento con il quale “si forza la mano” alla natura, consentendo di realizzare ciò che naturalmente non avviene: la procreazione. La PMA penetra lentamente negli immaginari sociali in tema di generatività. È poi il prodotto degli ampi sviluppi scientifici e tecnologici del nostro tempo e per questo ha implicazioni etiche che non riguardano solo la fattibilità di un'azione, ma anche l'impatto che tali tecniche hanno sul concetto di vita, sulla percezione dei rischi della manipolazione genetica, sul rapporto che uomini e, soprattutto, donne hanno con il loro corpo. In questo volume, si riportano i risultati di un'indagine esplorativa su giovani uomini e donne tesa a cogliere come si è modificata e si sta modificando la conoscenza di senso comune in tema di generatività e procreazione in seguito alla diffusione di dati ed informazioni sulla PMA. I risultati della ricerca dimostrano che quasi tutti gli intervistati si sono posti degli interrogativi, ai quali hanno dato delle risposte, dimostrando una consapevolezza elevata dei rischi e delle potenzialità di tali tecniche, senza cadere in un manicheismo che spesso nasconde, più che palesare, i problemi.
Conversazioni su maternità, paternità, concepimento. Corpi in trasformazione
Paola Di Nicola, Debora Viviani
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2024
pagine: 102
La metafora del corpo sociale, che rimanda a una visione olistica delle relazioni inter e intra gruppi, è diventata realtà. Nello studio delle relazioni istituzionali e affettive tradizionalmente giocate entro lo spazio familiare, emerge in tutta la sua centralità la dimensione del corpo – la pars extensa di Cartesio – come nuova realtà che entra prepotentemente nella costruzione del sociale. Affrontare il tema della famiglia e delle sue più recenti trasformazioni, significa confrontarsi con il tema della procreazione, del concepimento, della sua capacità riproduttiva o della sua mancata capacità di generare figli. Uno scenario che costringe a interrogarsi su quali siano i nuovi ruoli di madre, padre, figli alla luce dell’entrata in scena delle tecniche di genitorialità assistita, che hanno creato nuove connessioni tra famiglia, corpo, tecnica, concepimento, emozioni e felicità.
Felicità tra libertà e dipendenza: la via impervia per il Paradiso
Debora Viviani, Paola Di Nicola
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 140
Nel nostro immaginario sociale, fatto di idee, pensieri, ideologie, teorie e pratiche, è sorta da pochi decenni una nuova costellazione: felicità, libertà, emozioni, alla quale l’attore sociale guarda con interesse crescente. Tale costellazione indica la via da prendere per arrivare al Paradiso: un nuovo Eden in cui trascorrere l’esistenza senza l’assillo delle premure, delle preoccupazioni e delle inquietudini che il vivere tra gli altri e con gli altri necessariamente comporta. La beatitudine della compiutezza solitaria! Le stelle che compongono la nuova costellazione ci sono sempre state, solo che adesso si sono “connesse”, creando un moto sincrono che porta alla piena realizzazione del sé. La promessa della felicità, tuttavia, si basa su una contraddizione che, in realtà, l’ideologia corrente non ha risolto: il dilemma tra libertà e dipendenza ovvero pensare e teorizzare che l’esercizio della libertà sia possibile solo se la dipendenza viene annullata. In realtà la dipendenza non si può sopprimere, perché la vita quotidiana è fatta di intrecci, relazioni, connessioni, positive o negative, felici o infelici, gioiose o tristi che costituiscono la rete di un sistema di interdipendenza di cui nessuno può fare a meno, a meno che non si decida di vivere da soli su un’isola, ma senza Venerdì.
Il cibo immaginato tra produzione e consumo. Prospettive socio-antropologiche a confronto
Valentina Grassi, Debora Viviani
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 146
Il testo si propone come riferimento nello studio dell'immagine dal punto di vista delle scienze sociali, in particolare della sociologia, e intende applicare le prospettive di analisi al cibo, tema che è sempre più al centro del dibattito pubblico. Nella prima parte del testo, si approfondisce l'approccio socio-antropologico all'immaginario, di tradizione francese: esso considera l'immagine come simbolo a carattere semanticamente produttivo e rinvia alla prospettiva che dalla psicanalisi junghiana e dall'antropologia di Durand arriva alla sociologia dell'immaginario. L'immaginario alimentare è così analizzato, nell'ambito della produzione culturale, attraverso la lettura dei processi di associazione con gli universi simbolici del benessere e della qualità della vita. Nella seconda parte si affronta il tema del consumo, prima in generale e, successivamente, nella particolarità delle dinamiche legate al cibo oggi, attraverso la prospettica di Jean Baudrillard. L'autore francese considera il consumo soprattutto come consumo dei significati simbolici che i beni, diventati beni-simulacro, rappresentano. Utilizzando la griglia interpretativa del simulacro, saranno approfondite le dinamiche di consumo che ruotano intorno al cibo: in particolare, volgendo lo sguardo verso i functional foods, emergerà in conclusione l'ipotesi di una diversa e nuova visione del concetto di salute e di cura del corpo.
Il corpo dei giovani: tra moda e tradizione. Valori, stili di vita e di consumo in una città del Nordest: una indagine a Verona
Debora Viviani
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 192
Il dominio della vista determina nella società postmoderna lo sviluppo del criterio estetico come principale parametro di valutazione nei rapporti interpersonali. Alla luce di una diversa prospettiva di cura del corpo e di salute, che racchiude oggi la dimensione estetica, il corpo è oggetto di numerose attenzioni. Lo stile di vita, le dinamiche di consumo e l'interesse per il corpo sono importanti elementi che contribuiscono a costruire e modificare l'identità del soggetto e, di conseguenza, le relazioni sociali che lo coinvolgono. L'idea di fondo è che l'importanza che oggi ha il corpo sia il risultato del continuo tentativo, da parte del soggetto, di differenziarsi dagli altri e acquisire, quindi, una propria identità. Se in questo scenario diventa molto importante il corpo e la sua dimensione estetica, i giovani, principali soggetti coinvolti in questo processo di massificazione e di estetizzazione sociale, come vivono e percepiscono la propria corporeità? La ricerca qui presentata si basa su una indagine condotta fra i giovani studenti dell'ateneo veronese, per capire come percepiscono e vivono l'attuale primato del mondo dell'immagine, per comprendere quale significato assume il corpo e quali meccanismi vengono messi in atto come risposta a questo dominio dell'apparenza. Ma questa continua ricerca della novità e della perfezione estetica ha una corrispondenza nella quotidianità, nel modo di pensare e nell'immagine che gli studenti hanno di sé?
Simulacro. Una ipotesi di lettura della postmodernità
Debora Viviani
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2008
pagine: 182
Parlare di simulacri, o, più semplicemente, definire cos'è un simulacro è problematico. L'ambivalenza concettuale insita nel termine stesso implica una certa difficoltà a definire in modo dettagliato quali dimensioni e quali proprietà lo contraddistinguono. C'è chi, come Walter Benjamin, parla di "annientamento dell'aura", oppure chi, come Gilles Deleuze, definisce il simulacro un'"immagine demoniaca". Ma cosa significa realmente il termine simulacro? Attraverso l'analisi degli elementi semantici che lo compongono e ripercorrendo la sua evoluzione storico-filosofica, il volume cerca di sistematizzare e circoscrivere in un preciso spazio concettuale il termine simulacro, per evidenziare le dimensioni che lo definiscono ed eliminare l'evanescenza che contraddistingue questo seducente ed accattivante concetto della postmodernità. L'ambivalenza di questo termine è da sempre oggetto di interesse e sfiducia da parte di chi lo avvicina. Guardato con sospetto e curiosità, approda ora verso un suo possibile riscatto. Utilizzato come snodo interpretativo fondamentale a chiarire l'irrealtà e l'indeterminatezza della nostra società, l'ambiguità che lo caratterizza è ora punto di forza negli studi sulla postmodernità.