Libri di Dino Marangon
Augusto Murer. Alle origini della scultura
Dino Marangon
Libro: Copertina rigida
editore: Antiga Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 180
Augusto Murer, schivo protagonista della scultura italiana del Novecento, viene celebrato in una intensa retrospettiva al Museo di Palazzo Sulcis, a Belluno, dal 30 giugno al 18 settembre 2022. La mostra, accompagnata dal catalogo a cura di Dino Marangon ed edito da Antiga Edizioni, è il momento di punta delle Celebrazioni che la Regione del Veneto, la Provincia di Belluno e i Comuni di Belluno e di Falcade (dove ha sede il Museo Murer e dove l'artista è nato il 21 maggio del 1922), con Longarone Fiere, hanno voluto per ricordare un artista che, come evidenzia Elio Armano - direttore artistico delle Celebrazioni - non fu solo un grande scultore ma anche un uomo, e un intellettuale, che si immerse nella storia del suo tempo. Murer è noto ai più per i grandi bronzi espressionisti. Dal monumento realizzato nel 1968 a Vittorio Veneto per il cinquantesimo della prima guerra mondiale, alla grande figura in bronzo del 1974 sulla sommità del Grappa, al celebre monumento alla Partigiana, realizzato in collaborazione con Carlo Scarpa per essere collocato lungo la Riva che conduce ai Giardini della Biennale. Un pathos, che si ritrova anche in tanti lavori religiosi, come il grande portale della chiesa di Caxias do Sul, dedicato all'epopea degli emigranti veneti in Brasile.
Costalonga. Opere dal 1967 al 2000
Dino Marangon
Libro
editore: Casa del Mantegna
anno edizione: 2000
pagine: 40
Paolo Patelli. Carte
Dino Marangon
Libro: Copertina morbida
editore: Terra Ferma Edizioni
anno edizione: 2003
pagine: 104
Di Venere. Dal segno al colore
Libro: Libro in brossura
editore: Antiga Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 160
"Di Venere. Dal segno al colore", a cura di Dino Marangon, è il titolo del volume e della mostra dedicati a Giorgio Di Venere (Mestre, 1927), incisore e pittore, il quale è stato presente a innumerevoli esposizioni in Italia e all'estero con l'Associazione Incisori Veneti, con mostre personali di pittura e di grafica. Dalla produzione artistica degli anni Sessanta, animata da pescatori, severi nelle forme e raccolti nella composizione, intenti a narrare la fatica della quotidianità, gli anni Ottanta conducono Di Venere a realizzare incisioni monocrome raffinatissime e colorate visioni di periferie, nelle quali si integravano figurazione e campiture geometrizzanti. Negli anni Novanta la stilizzazione si fa sempre più essenziale nelle forme, fino agli inizi del nuovo millennio, a dare forma all'infinito, a farci vedere l'invisibile, scoprendo tratti metafisici nella quotidianità: ora la sagoma di una chiesa, ora i profili di affascinanti isole, ora scorci veneziani che profumano di ricordi ed emozioni. Si potrebbero cercare riferimenti con i grandi pittori del Novecento, ma in realtà l'artista, sfruttando appieno le caratteristiche delle differenti possibilità delle tecniche e dei materiali, darà vita a una vasta varietà di linee, di forme, di piani, solo apparentemente semplici ed elementari, in realtà liricamente calibratissimi. Il tutto costruito tramite la fluida e pervasiva energia di un colore duttile e cristallino, che rifacendosi alla caratteristica capacità di inglobare in sé l'aria e lo spazio tipica della grande tradizione della pittura veneta, è altresì corroborata da una personale rimeditazione della lezione cezanniana, pur in una significativa vivacità e varietà di accenti.
Vite parallele
Dino Marangon, Paolo Patelli
Libro
editore: Edizioni del Cavallino
anno edizione: 2003
pagine: 44
Videotapes del Cavallino
Dino Marangon
Libro
editore: Edizioni del Cavallino
anno edizione: 2004
pagine: 160
Ennio Finzi e lo spazialismo veneziano
Giovanna Barbero, Dino Marangon, Giovanni Granzotto
Libro
editore: Il Cigno GG Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 96
Semi di segni
Riccardo Curti
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Numeri
anno edizione: 2019
pagine: 64
«Quasi paradossalmente, Riccardo Curti, formatosi a contatto con la pittura sismograficamente rapida e estroflessa di Emilio Vedova è via via venuto approdando a un dipingere lento e per molti aspetti meditativo, distillato per continui, successivi chiarimenti e ricercate, talora quasi inafferrabili precisazioni, nell'ambito del quale si è venuta delineando con sempre maggiore consapevolezza non tanto la problematica di una possibile, rinnovata figurazione, intesa comunque come rispondenza e conformità a una esteriorità in qualche modo normativa, bensì come figurabilità: interiore tentativo di dare immagine compiuta a nuclei di significato in grado di superare i confini di una espressività immediata e per taluni aspetti solipsistica.» (Dall'introduzione di Dino Marangon).
Paolo Del Giudice. Grande Guerra. Volti momenti relitti
Giancarlo Pauletto, Maria Francesca Vassallo, Dino Marangon
Libro
editore: Centro Iniziative Culturali Pordenone
anno edizione: 2021
pagine: 99
Omaggio a Virgilio Guidi. Con uno sguardo alla collezione Sonino. Ediz. italiana e inglese
Stefano Cecchetto, Giovanni Granzotto, Dino Marangon
Libro: Libro rilegato
editore: Manfredi Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 368
Quando, poco più che ventenne trascorrevo, quasi settimanalmente, una mattina o un pomeriggio con lui, nel suo “antro”, nella angusta stanzetta privata di uno studio per il resto luminosissimo, in Calle Vallaresso, Virgilio Guidi ogni volta, proprio sempre, mi regalava frammenti del suo personalissimo rapporto con il secolo passato. Lui lo aveva attraversato quasi tutto; soprattutto, lo aveva vissuto senza alcuna esitazione o paura o turbamento. Guidi aveva voracemente divorato il Novecento senza diventarne mai ostaggio, senza permettere che il convulso secolo breve lo fagocitasse. Da Giano bifronte quale era, anzi da uno e trino come quotidianamente si palesava, Guidi, consumando il presente, si impossessava della storia: lui, così profondamente legato alla classicità, quasi asetticamente però, senza nostalgie; e così, allo stesso tempo immerso, fisicamente, razionalmente ed emozionalmente, nel magma eruttivo della contemporaneità, e quindi vitalisticamente sospinto verso gli sconosciuti approdi del futuro.

