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Libri di Domenico Brancale

Scannaciucce

Domenico Brancale

Libro: Copertina morbida

editore: Mesogea

anno edizione: 2019

pagine: 179

"Guna ndutte mmienz'a ssi parole mburchiàte nd' 'a terre téne o segne d'u scannaciucce mbàreche add' 'a i'èsse pieché tén' 'a monde di jaccà o pinziere mbizz'a lenghe. Solo una fra queste parole conficcate nella terra ha i segni dell'agave forse deve essere perché ha la foia di tagliare i pensieri sull'orlo della lingua."
14,00 13,30

Per diverse ragioni

Per diverse ragioni

Domenico Brancale

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2017

pagine: 92

“In una poesia Brancale dice: «Il cuore è perfetto in ogni battito dell'imperfezione», ossia il cuore raggiunge la sua perfetta condizione esistenziale attraverso l'imperfezione del suo battito, come - potremmo anche dire - il poeta raggiunge la sua perfetta condizione esistenziale attraverso l'imperfezione del linguaggio, attraverso ciò che non può essere detto...” (Dalla nota di Alberto Manguel)
12,50

Il cielo era già in noi

Franco Ferrara

Libro: Libro in brossura

editore: Argolibri

anno edizione: 2023

pagine: 160

Grande esploratore ed archeologo, scienziato e poeta, Franco Ferrara ha attraversato il secondo Novecento italiano (il suo esordio, I pascoli della nostra mano, è del 1960, cui fanno seguito altri venti volumi di versi) da un esilio singolare di voce e scrittura, da un altrove nomadico e inquieto, lontano dai grandi gruppi editoriali come dalle accademie e dalla critica salottiera. A lungo dedito alla scoperta delle piste carovaniere utilizzate dai Romani nell'Africa Sahariana, sotto l'egida dell'Unesco, Ferrara ha attraversato, con versi mercuriali, i deserti materici della parola poetica, alternando autentiche meditazioni a "formulari" in versi, «nell'urgenza assoluta di spogliarsi dell'uomo umano» (Rubina Giorgi), rivolgendo la sua poesia minerale ed alchemica oltre il letargo delle categorie interiori e del tempo presente: perché «mitologia è ontologia», mattino di un altro giorno, viaggio che non ha fine, canto; ed è proprio dal canto silenzioso del deserto che questo libro proviene, riemerso dalle sabbie di un oblio che rischiava di oscurarne l'assoluta grandezza (il critico Barberi Squarotti, riferendosi a Ferrara, parla di un «unicum della poesia italiana»).
19,00 18,05

Qualche cosa nero

Jacques Roubaud

Libro: Libro in brossura

editore: FT - FinisTerrae

anno edizione: 2023

pagine: 270

«La tua morte dice il vero. La tua morte dirà sempre il vero. Ciò che dice la tua morte è vero perché dice.» Un uomo ha perduto la sua donna e dice, riga dopo riga, il dolore della sua assenza, il dolore più difficile da scrivere. L'uomo è il poeta Jacques Roubaud, la donna è la fotografa Alix Cléo Roubaud. Qualche cosa nero, pubblicato nel 1986, è il libro del lutto della poesia. II poeta rivela l'entità del suo dolore, gli effetti della morte e dell'assenza sulla vita e sul linguaggio: essi appaiono proprio come il negativo — inverso della luce, bianco e nero che si scambiano —che rivela l'immagine. Dietro ogni frase ci sono le mani, il ventre, il corpo della donna amata... Questo libro è il dialogo postumo in cui «l'inchiostro e l'immagine si ritrovano solidali e alleati», è il tentativo, privo di consolazione, di ritornare nel presente, il tempo del «tu», l'unico tempo possibile in cui poter realizzare l'«io».
18,00 17,10

Dovunque acqua sia voce

Dovunque acqua sia voce

Domenico Brancale

Libro: Libro rilegato

editore: Edizioni degli Animali

anno edizione: 2022

pagine: 146

«Il poeta è un fingitore. / Finge così completamente /che arriva a fingere che è dolore / il dolore che davvero sente», questi versi di un grande poeta portoghese, Fernando Pessoa, accompagnano, se pensati etimologicamente, la poesia di Domenico Brancale. Fingere nel senso di dare forma al dolore, plasmarlo, restituirlo a quel crogiolo aurorale della metamorfosi poetica che è la parola; mondare il dolore dal dolore: atomo di eterno. «Viviamo senza sentire sotto i passi la terra». C’è in Brancale una manifesta consonanza con l’Atemwende celaniano, una nota profonda che accompagna la sua officina poetica Segnate dal fulmine, le sue parole bruciano di sete, hanno nostalgia dell’istante. Ritrovano Phlebas il Fenicio che cammina vagando per i fondali marini, come nella Canzone di Aengus l’errante. La poesia di Brancale appartiene alla sua terra natale, alla luce divorante del Sud. E risuona enigmaticamente negli acquerelli quasi immateriali di Miquel Barceló, che aggallano nel testo, con inaudita forza tellurica, fratture che ricompongono l’immagine-parola-originaria. Terra e acqua nella loro insondabile coappartenenza.
18,00

Le due bambine

Le due bambine

Domenico Brancale, Virginia Mori

Libro: Libro in brossura

editore: Modo Infoshop

anno edizione: 2017

pagine: 48

13,00

Le nature indivisibili

Claude Royet-Journoud

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2016

pagine: 95

Apprezzato da autori come Edmond Jabès, Paul Auster e Jean-Luc Nancy, Claude Royet-Journoud è uno dei più importanti poeti contemporanei in Francia. La sua scrittura portata al limite della rarefazione, spogliata della metafora e del dispositivo poetico convenzionale ha sviluppato uno stile libero in quella ricerca continua di una nudità di parola. Lo spazio bianco, le parole, la messa in pagina condividono all'unisono il silenzio del libro. Questo silenzio è la grana della voce che resiste e nutre la parola. “Le nature indivisibili”, ultimo libro della tetralogia cominciata nel 1972 con il libro “Le Renversement”, conferma definitivamente questo percorso: l'inscrizione della poesia sulla pagina come teatro catartico del desiderio. Quella di Claude Royet-Journoud è una poesia che aderisce alla realtà senza compromessi, dove leggere significa non più voler sapere e comprendere, ma far dell'incomprensibilità un'esperienza inaugurale della lettura.
12,00 11,40

Controre

Domenico Brancale

Libro: Copertina morbida

editore: Effigie

anno edizione: 2013

pagine: 66

È senza dubbio postuma la collocazione di queste pagine nate nelle ore del rimedio, dello scarto, della controra. Frammenti, prose liriche, versi, dichiarazioni, corrispondenze, dialoghi dove il tempo non passa più, perché sembrano non esserci più direzioni da considerare, se non quelle dell'attenzione. Di cosa dunque si tratta, a leggere più a fondo? Una sorta di diario intimo, nel cuore dell'esistenza e dunque nel suo esilio più profondo, nella possibilità del silenzio indecifrabile. Un libro che non pone la parola fine al ripensamento, alla contraddizione. Ogni pagina aperta sul passato a venire, un vuoto preso in parola in cui la voce è sul punto di sussurrare quello che detta la scrittura. Scrittura che disseppellisce e nello stesso tempo s'interra attraverso le crepe che l'hanno generata, e in queste crepe si possono scorgere alcuni alleati sostanziali dello "sguardo parlante" del poeta, gli artisti, figure evocate in più passaggi: da Barceló a Vedova, da Cerone a Parmiggiani, come fossero macerie o stelle. Scrivere allora diventa "un mestiere d'ignoranza" dove ignorare non vuol dire altro che esercitarsi in una scrittura della voce la cui la tensione sta nel respiro del sangue.
12,00 11,40

Incerti umani

Incerti umani

Domenico Brancale

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2013

pagine: 81

"Senza riprendere mai fiato. Si dice soprattutto dell'impossibilitato amore, del verso spezzato - incontro a un tu, nella distanza mantenuta promessa della cenere. Nell'immediato tracciato della voce. Raggiungere un "prima del respiro", "l'incerto umano". Questa estremità, per quella svolta della voce nel punto che muore... che il poema canta le cose mancate da e per sempre, dove la parola soffocata e rifiatata è condannata all'erranza, a un precipizio su cui è possibile affermare il proprio frammento d'incertezza... che il resto è poesia in cui soffia la creta smarrita."
12,50

L'ossario del sole

L'ossario del sole

Domenico Brancale

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2007

pagine: 125

"Queste poesie di Domenico Brancale hanno il carattere di affermazioni assolute in uno spazio senza tempo, o di scritte su lapidi immaginarie. Non ci viene detto da chi e quando siano state dette, o piuttosto esclamate, scritte o piuttosto scolpite, o a chi siano rivolte. A differenza di altre poesie, non si rinviene in esse alcun destinatario. Le figure sono assenti, sia il poeta, sia il tu, che per solito sostituisce l'autore: esse, si crede, si offrono nella loro perentorietà come se fossero evidenti le loro ragioni, il loro tempo, le passioni assolute di cui si fanno veicolo." (Michele Ranchetti)
12,50

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