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Libri di Flavio Cuniberto

Foglie e pietre

Ernst Jünger

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1997

pagine: 200

20,00 19,00

Paesaggi del Regno. Dai luoghi francescani al Luogo Assoluto

Paesaggi del Regno. Dai luoghi francescani al Luogo Assoluto

Flavio Cuniberto

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2017

pagine: 352

Gli antichi non avevano una chiara nozione del paesaggio. La scoperta, l'invenzione, anzi, del paesaggio nella pittura occidentale avviene tra il XIV e il XV secolo secolo fino poi a diventare un genere autonomo nel Seicento. Questa invenzione, per Flavio Cuniberto, è inscindibile dalla diffusione del francescanesimo nel XIII secolo e dalla sua celebrazione della Madre Terra come immagine del Regno di Dio, del Giardino originario. Inventando il paesaggio, i pittori cominciarono ad aggirarsi senza saperlo intorno a questo luogo: a ritrovarlo nel fascino inspiegabile che si sprigiona dai variegati paesaggi della Madre Terra, sulle tracce del primo formidabile «agrimensore» del paesaggio come memoria del Regno: il santo di Assisi, che lo «misura» percorrendo instancabile e come a passo di danza i luoghi dell'Italia Centrale: di quella Italia che diventerà di lì a poco il «giardin de lo Imperio». Analizzando le opere dei grandi paesaggisti, Flavio Cuniberto conduce il lettore dinanzi al fascino di questa idea: il Luogo, il Giardino originario, che ha attratto anche i grandi viaggiatori metafisici del nostro tempo: Martin Heidegger, alla ricerca di quella che chiama la Terra come Tale (e che non è soltanto la Selva Nera o il paesaggio del Reno), e Peter Handke, innamorato dei luoghi come può esserlo solo chi intravede nei luoghi della terra i contorni baluginanti del Regno.
28,00

Riconoscimento. Storia di un'idea europea

Axel Honneth

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 192

Axel Honneth è uno dei maggiori filosofi europei e dirige l’Istituto per la ricerca sociale fondato da Max Horkheimer e Theodor Adorno. Questo libro racconta una storia del pensiero europeo, che fin dall’inizio della modernità è attraversato dall’idea che i soggetti sociali siano legati da un rapporto di riconoscimento. Con lo sguardo rivolto alle tre principali tradizioni di pensiero del Vecchio continente, Honneth ci conduce lungo un viaggio tra la Francia, l’Inghilterra e la Germania e disegna i percorsi delle diverse declinazioni di questa idea e delle sue interpretazioni, raccontando ogni volta le sfide politiche e sociali che ne hanno dettato l’urgenza. Da Rousseau a Sartre, da Hume a Mill, da Kant a Hegel, la storia dell’idea di riconoscimento ci permette di pensare una società dinamica e conflittuale, capace di ospitare il dissenso e per questo democratica. Queste figure dell’idea di riconoscimento affondano le proprie radici nel diciassettesimo secolo e hanno formato la nostra tradizione culturale, interagendo e contaminandosi tra loro fino a oggi. In una società sempre più divisa, il riconoscimento è una risorsa preziosa e necessaria per difendere un’idea di democrazia che non possiamo più dare per scontata. Perché l’idea di riconoscimento, spiega Honneth, è la coscienza di una reciproca appartenenza.
22,00 20,90

Viaggio in Italia

Flavio Cuniberto

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2020

pagine: 368

«L'italica erba» o il «giardino dell'Impero»: così Dante era solito definire quello spazio geografico che va sotto il nome di Italia. Un giardino che diventerà poi un «paradiso abitato da diavoli», come Croce amava ripetere parlando di Napoli. Attraversare questa terra di contrasti e di spettacolose varietà non è mai stato, nel corso dei secoli, un semplice viaggio, ma una vera e propria categoria dello spirito, un'iniziazione alla vita in tutta la sua pienezza, alle sue luci e alle sue ombre, come ben sapevano i viaggiatori del Grand Tour. Nelle pagine di questo libro, Flavio Cuniberto dimostra che questa natura del viaggio in Italia è tutt'altro che irrimediabilmente perduta. Dalle regioni del Nord, il baricentro razionale dello spazio italiano, all'Italia di mezzo, il baricentro estetico con la sua incessante esibizione di una misura fantastica, di un canone della Forma, alla nostalgia indicibile degli altopiani sardi, delle coste calabresi e degli uliveti, fino ai luoghi estremi del Sud, che sembrano dilatare l'Italia come un ventaglio aperto nel Mediterraneo - ragione, metafisica e mito continuano a darsi la mano nel paesaggio italiano e a offrirlo al viaggiatore come un'irrinunciabile categoria dello spirito.
18,00 17,10

Le voci del mondo

Le voci del mondo

Robert Schneider

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: 178

11,00

La fede negli astri. Dall'antichità al Rinascimento

Fritz Saxl

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2016

pagine: 528

Per Saxl, come già per Warburg, l'astrologia (e l'iconografia astrologica) occupa un posto centrale nella storia della tradizione classica, poiché le antiche divinità, travolte come tali dal crollo del paganesimo, sono però sopravvissute nel Medioevo non solo come nomi dei pianeti (o dei giorni della settimana), ma anche come simboli di altrettante "essenze", e del loro influsso sugli uomini e la loro vita. Il cristianesimo non aveva nulla da sostituire all'antico sistema astrologico, con la sua pretesa universalizzante di spiegare e prevedere i destini dell'uomo e il carattere di ognuno: tramandata (ma anche osteggiata) come una sapienza in sé chiusa e coerente, l'astrologia conservò quindi, quasi in un bozzolo, frammenti dell'antica scienza e dell'antica mitologia. Le strade di questa storia, che Saxl ripercorre con dominio delle fonti e delle immagini più disparate, portano da Babilonia al Rinascimento italiano attraverso tappe molteplici, fra cui hanno un posto specialissimo i greci e gli arabi. Passando per luoghi e culture così diversi tra loro, le figure degli dei e delle costellazioni vengono in più d'un modo ripensate, e perfino stravolte, ma restano pur sempre riconoscibili e per così dire "pronte al recupero" fino a comporre per la cultura occidentale un sensibile e ricchissimo deposito di memoria storica.
28,00 26,60

Il dramma barocco tedesco

Il dramma barocco tedesco

Walter Benjamin

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 1999

Una perlustrazione di uno dei periodi più oscuri, grevi e avari di capolavori dell'arte tedesca ed europea. Le caratteristiche stesse di quella polverosa produzione drammatica sono però altrettanti elementi che rispondono idealmente allo sguardo indagatore di Benjamin: infatti, il vero oggetto del libro è la stessa ideologia e principio ispiratore dell'arte contemporanea dei primi decenni del secolo, che proprio dall'impulso di contestazione dell'armonia classicista e della compostezza formale dell'opera d'arte traeva la propria fonte di ispirazione.
22,00

Germanie. Taccuini di viaggio

Germanie. Taccuini di viaggio

Flavio Cuniberto

Libro: Libro in brossura

editore: Morlacchi

anno edizione: 2011

pagine: 120

Anche l'amore per i luoghi, come ogni amore, richiede pazienza e assiduità. Bisogna saperli interrogare e soprattutto ascoltare, perché il linguaggio in cui si esprimono è simile al silenzio. Quello che Platone diceva della dialettica nella Lettera VII - che solo un'assidua e amorosa frequentazione fa sprigionare la scintilla - si può dire, probabilmente anche dei luoghi: solo a chi li ama con assiduità svelano il loro segreto. E tuttavia è vero anche il contrario, e nulla è più eloquente della prima impressione, quella che si offre, immediata, al primo sguardo, e non teme smentite.
10,00

Il vortice estetico. Elementi di estetica generale

Il vortice estetico. Elementi di estetica generale

Flavio Cuniberto

Libro: Libro rilegato

editore: Morlacchi

anno edizione: 2015

pagine: 400

Se nelle culture aniconiche (quella ebraica, quella islamica) l'immagine è bandita, o perlomeno disciplinata con severità, il destino dell'Occidente moderno è segnato, al contrario, da una circolazione proliferante delle immagini: fino al vortice bulimico reso possibile dai nuovi media. Il vorticare sempre più rapido delle immagini ha però una condizione, che si allenti il legame tra l'immagine e la cosa. Alleggerendosi del loro peso - del loro significato originario, della loro funzione originaria - le immagini tendono a diventare assolute, o come dicono i teorici dell'immagine liberata, a "emanciparsi", fino a sostituire la cosa stessa. Questo scenario, che le teorie del "postmoderno" e le nuove tecnologie hanno reso abituale, e che deve non poco alla teoria nietzscheana del dissolversi della verità e del suo risolversi in "favola", non è però, come si è portati a credere, uno sviluppo recente, le cui origini risalirebbero alla rivoluzione romantica. La cultura occidentale piega in questa direzione - la direzione del Vortice - fin dall'alba del Rinascimento, con gli eventi decisivi che segnano la fine della tradizione medievale.
22,00

Madonna povertà. Papa Francesco e la rifondazione del cristianesimo

Flavio Cuniberto

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2016

pagine: 95

Nonostante la presenza di voci critiche, di resistenze anche interne alla Chiesa cattolica, la popolarità di papa Francesco è universale: amato dal popolo cristiano per il suo tratto di umanità comprensiva e per la sobrietà del suo stile di vita, è ammirato dagli ambienti "laici" come il Grande Riformatore della Chiesa, chiamato a realizzare una volta per tutte la modernizzazione auspicata dal Concilio Vaticano II. E tuttavia, sia l'entusiasmo dei fedeli che l'ammirazione dei "laici" appaiono affetti da una strana miopia, che sembra non accorgersi delle contraddizioni vistose del suo magistero. L'esaltazione della povertà come "porta del paradiso" si accompagna a una denuncia simultanea della povertà come male estremo, e a una indicazione dei "rimedi" che ricalca vecchi schemi terzomondisti, decisamente poco aggiornati. L'"eco-teologia" che si profila nell'enciclica, fondata sul valore assoluto dell'ambiente e della sua salvaguardia, appare poi così in sintonia con la carta dei valori tardomoderni e tardocapitalisti - la biodiversità come Patrimonio universale da custodire - da ridurre la prospettiva religiosa e spirituale a un semplice alleato nella guerra "santa" contro i mutamenti climatici e i guasti della modernizzazione. Nell'uno come nell'altro caso quella che si delinea è una radicale svolta post-cristiana, in cui il materialismo pratico e ateo delle nuove moltitudini non sembra costituire un problema.
12,00 11,40

Il rituale del serpente. Una relazione di viaggio

Aby Warburg

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2025

pagine: 113

«A tenere la conferenza di Kreuzlingen era, dovremmo ricordarlo, un uomo malato, che voleva dimostrare di avere sconfitto la malattia (o di essere sul punto di sconfiggerla) con le proprie forze. La sua conferenza fa parte del programma di autoguarigione, e ne è in pari tempo il manifesto. Dopo aver lottato per anni contro i demoni, Warburg vede ora la vittoria a portata di mano, e si arrischia a tradurre in un simbolo le potenze fobiche di cui è stato vittima: tiene una conferenza sulla quintessenza stessa del terrore, ovvero sul serpente. Trasforma così il simbolo della minaccia estrema alla razionalità umana nel banco di prova della sua ratio personale. Gli indiani d’America – il tema della sua conferenza – offrivano a Warburg in certo qual modo una maschera protettiva dietro la quale nascondersi per poter affrontare un’impresa assai rischiosa: dimostrare che cosa significhi esorcizzare la paura mediante i simboli». (Ulrich Raulff)
12,00 11,40

L'enigma devoto. Miseria e grandezza del maestro di Raffaello

L'enigma devoto. Miseria e grandezza del maestro di Raffaello

Flavio Cuniberto

Libro: Libro rilegato

editore: Morlacchi

anno edizione: 2017

pagine: 192

Il ritratto che il Vasari dedica al Perugino è onesto e feroce: costretto (in gioventù) a dipingere per vivere, e ossessionato dal terrore della povertà, Pietro Vannucci «faceva cose per guadagnare, che e' non avrebbe forse guardato, se avesse avuto da mantenersi». Era infatti – scrive il Vasari – uomo «di poca religione», e il suo lavoro instancabile al servizio di conventi e monasteri nasce da una formula di successo sfruttata con raffinato cinismo. Che un pittore così sostanzialmente irreligioso abbia potuto diventare un vero e proprio campione dell’arte cristiana, e addirittura un «pittore estatico» sulle soglie della santità, è un equivoco grandioso. Di cui sono una spia infallibile e (forse) involontariamente comica le strane fisionomie dei suoi santi e le vistose cadute di stile. Ma indagato con occhio attento e «poliziesco» l’equivoco getta luce su un fenomeno più ampio: la grande crisi della pittura religiosa nel primo Rinascimento. Nel nuovo spazio figurativo la vecchia iconografia con i suoi simboli tradizionali – come la «mandorla», il nimbo luminoso che avvolge le figure sacre – tramonta, o assume, sopravvivendo, fattezze mostruose.
20,00

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