Libri di Franco Antonio Mastrolia
Gente di mare. Regolamenti, pesche «speciali» e cooperazione nei compartimenti marittimi di Taranto e Brindisi dai primi dell'Ottocento alla Grande guerra
Franco Antonio Mastrolia
Libro
editore: Dellisanti
anno edizione: 2024
pagine: 236
Quasi inesplorati sono gli studi sulla pesca nelle acque della provincia di Terra d’Otranto, terra «tra due mari», Adriatico e Ionio, con circa quattrocento chilometri di costa. Il mare, pur essendo ricco, non riuscì a dare il suo contributo per la crescita del Salento in quanto la gente di mare mancava di mezzi finanziari e imprenditori locali, per la presenza di molti speculatori, veri usurai, e per uno scarso spirito associazionistico e cooperativistico tra i piccoli pescatori. Le attività ittiche tradizionali, l’antica tonnara di Gallipoli e i celebri mitili di Taranto, risentirono del momento difficile. Il ruolo della pesca, in effetti, fu modesto. Ad una potenzialità del mare non seguì un’efficace e adeguata attività produttiva capace di creare un maggior grado di benessere alla povera classe dei pescatori. Nonostante tutto, la gente di mare reagì difendendosi con poche associazioni di mutuo soccorso e qualche cooperativa.
L'Orto Botanico-Agrario di Lecce. Dai primi dell'Ottocento agli anni Trenta del Novecento
Franco Antonio Mastrolia
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2023
pagine: 183
Il decreto 551 del 1810, costitutivo della Società di Agricoltura in ogni capoluogo di provincia del Regno di Napoli, prevedeva che ogni Società avesse anche un Orto Agrario per gli esperimenti pratici di agricoltura. Quello di Lecce, aperto al pubblico nel 1843, era costituito da vari appezzamenti, circa tre ettari, da un ricco bosco di lecci, da pozzi e diverse piante acquistate dall’Orto Botanico di Napoli. In seguito, in base all’articolo 5 del decreto 23 dicembre 1866, che trasformava le Società economiche in Comizi agrari, l’Orto fu affidato dalla Provincia al Comizio Agrario di Lecce. In una situazione di precarietà e incertezza sul futuro, alla fine dell’Ottocento fu quasi abbandonato. Scarse e incerte risorse, nonché una lunga vertenza con la Provincia e il Comune di Lecce, limitarono gli interventi. Seguì una lenta ripresa sino agli anni Trenta, quando gran parte del terreno fu ceduto per la costruzione di enti pubblici e nel secondo dopoguerra completamente edificato, cancellando le testimonianze di un orto botanico-agrario che aveva contribuito allo sviluppo della botanica nel Meridione.
La Peninsular and Oriental Steam Navigation Company (P&O) e Brindisi. La Valigia delle Indie (Londra-Brindisi-Bombay)
Franco Antonio Mastrolia
Libro
editore: Società Storica di Terra d'Otranto
anno edizione: 2023
pagine: 224
Giuseppe Elia. Sindaco imprenditore benefattore
Franco Antonio Mastrolia
Libro
editore: Filocalia
anno edizione: 2021
Giulio Bucci (1837-1887) e il podere modello di Lamalunga
Franco Antonio Mastrolia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2018
pagine: 124
Tra i protagonisti del risorgimento agrario meridionale spicca Giulio Bucci che negli anni Settanta dell'Ottocento da Napoli si trasferisce nella tenuta di Lamalunga, distante quasi venti chilometri da Minervino Murge. Con grandi sacrifici e investimenti, dopo anni di intenso lavoro, migliora la produzione dei cereali, dedicandosi poi al settore vinicolo e oleario con successo. Lo stabilimento vinicolo e le industrie annesse, come la distilleria delle vinacce e l'estrazione del cremore di tartaro con perfetti macchinari e la cantina «monumentale», sono visitate da docenti e studenti, enologi e viticoltori italiani e stranieri, con pubblici riconoscimenti e in diverse mostre con medaglie d'oro e diplomi di benemerenze. Il podere-modello di Lamalunga si distingue nel Mezzogiorno. Giulio Bucci, esempio di modernità imprenditoriale, scompare nel 1887, in un momento di grande difficoltà per l'economia italiana.
Istituzioni e conoscenze agrarie in Terra d'Otranto (1910-1930)
Franco Antonio Mastrolia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2018
pagine: 196
Attraverso le vicende del Comizio agrario di Lecce, dell'Orto botanico e dell'Osservatorio meteorologico, delle Cattedre ambulanti di agricoltura, dei Consorzi antifillosserici e agrari, della R. Scuola agraria di Lecce, sono ricostruite le difficili situazioni agrarie del Salento e l'impegno dei diversi operatori per la diffusione delle conoscenze agrarie dal 1910 al 1930, un importante ventennio per la ripresa dell'economia che si arresta con la grande contrazione. Gli anni Venti furono caratterizzati da poche azioni modernizzatrici nelle campagne, seguirono i difficili anni Trenta che risentirono delle scelte economiche del fascismo e della situazione mondiale.
Agricoltura e industrie indotte in Puglia tra Ottocento e Novecento
Franco Antonio Mastrolia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2017
pagine: 212
L'agricoltura è stata il settore trainante dell'economia pugliese, con caratteristiche diverse in Capitanata, in Terra di Bari e in Terra d'Otranto. Seminativi, oliveti, vigneti e la presenza di pascoli erano tipici del paesaggio agrario. Pur in presenza di una terra arretrata e povera, negli anni Settanta dell'Ottocento erano evidenti alcuni cambiamenti. Diffusa era l'olivicoltura e nello stesso tempo la viticoltura migliorò la situazione pugliese. L'imprevista rottura con la Francia e la diffusione della fillossera misero in luce i limiti del settore, non mancando l'apporto di diversi benemeriti, premiati nelle Esposizioni nazionali.
La pesca delle spugne nel Mediterraneo (1900-1939). Produzione, commercio, mercati e legislazione
Franco Antonio Mastrolia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2016
pagine: 340
I principali banchi e algamenti spugniferi erano presenti in Tripolitania, a Tripoli e a Ferua, Homs e Misurata, e in Cirenaica, nel golfo di Bomba e a sud del golfo della Gran Sirte. Spugne di buona qualità ma limitate si pescavano nelle isole "privilegiate e della penuria" (Kalymnos, Simi, Halki, Kastellorizo) del Dodecaneso, occupate dagli italiani dal 1912, i cui pescatori si spingevano nelle acque africane e, in particolare, della Tripolitania e Cirenaica, conquistate dall'Italia tra settembre 1911 e l'estate del 1913. Banchi di spugne sfruttati erano presenti tra Lampedusa, Pantelleria, Lampione, il mar Jonio, in Dalmazia, mentre erano produttivi nelle vicinanze delle coste tunisine, verso il golfo di Gabes e le secche di Kerkennah.