Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Franco Zabagli

La biblioteca di Pier Paolo Pasolini

Libro: Libro in brossura

editore: Olschki

anno edizione: 2018

pagine: 306

Sono qui riunite le schede bibliografiche di tutti i libri che costituivano la biblioteca di Pier Paolo Pasolini al momento della sua scomparsa: poco meno di tremila volumi che sono recentemente venuti a far parte del Fondo Pasolini presso l’Archivio Contemporaneo «Alessandro Bonsanti» del Gabinetto Vieusseux, dove ha potuto infine ricostituirsi l’intero ‘laboratorio’ del poeta. Gli elenchi tematici di questi libri sono ora disponibili in un repertorio di pronta consultazione. Prologo di Gloria Manghetti.
33,00 31,35

Lettere a Clizia

Lettere a Clizia

Eugenio Montale

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2006

pagine: XLV-376

Nella primavera del 1933 una giovane italianista americana che ha letto "Ossi di seppia" si reca a salutare Montale, allora direttore del Gabinetto Viesseux, a Firenze. È l'inizio di una intensa relazione che tra alterne vicende durerà fino al 1939. Cantata col nome di Clizia, dedicataria delle Occasioni ("a I.B."), l'identità di questa donna è rimasta a lungo nell'ombra. Col tempo, dopo la morte di Montale, si è a poco a poco scoperto che la donna dagli "occhi di ghiaccio" era Irma Brandeis, un'ebrea americana studiosa di Dante che nel 1983 ha donato al Gabinetto Viesseux le 150 lettere che Montale le scrisse, chiedendo che fossero secretate per vent'anni. I vent'anni sono ormai trascorsi, e questi documenti vengono oggi pubblicati.
25,00

«Qui si conviene usare un poco d'arte». Studi e testimonianze degli amici per Domenico De Martino

Libro: Libro in brossura

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2025

pagine: 468

Il volume è un omaggio a Domenico De Martino, per i suoi settant’anni, da parte di amici, colleghi e allievi che, in varie occasioni di confronto, dialogo e conversazione, hanno condiviso con lui progetti, lavori, imprese, linee di ricerca. I contributi raccolti, che spaziano dal saggio al ricordo personale, rispecchiano la poliedrica “arte” dell’omaggiato, ossia i suoi molteplici interessi di studioso, i percorsi di docente, la sua esperienza nell’organizzazione culturale e nella divulgazione scientifica, la sua attività in campo editoriale. «Qui si conviene usare un poco d’arte», decimo verso del decimo canto del Purgatorio. È l’avvertimento di Virgilio quando la salita penitenziale comincia a farsi più ardua, e c’è bisogno d’istruzioni speciali per passare incolumi lo stretto sentiero inerpicato dentro la «pietra fessa» del monte, fino alla cornice dove s’infligge ai superbi un gravoso contrappasso di umiltà. L’“arte” raccomandata in quel frangente ha, direi, come altre volte nella Commedia e nell’uso del tempo, un’accezione alquanto pragmatica, riferibile più al raziocinio e alla responsabilità dell’individuo che ai doni delle Muse. In quel “poco d’arte” vedo il tratto umano che esprimi di fronte alla difficoltà di un compito – che può essere uno studio, una ricerca, qualcosa da scrivere, un corso, uno spettacolo da metter su, una delle tante cose che sai fare e dalle quali non ti tiri mai indietro –, quando appari circospetto e quasi restio e sei invece già lì a escogitare tutto, al meglio di quel che sarà realistico fare, e ne dai contezza piano piano, con ironia e understatement, come lasciando agli altri il tempo di capire per conto loro. Perché quando Virgilio spiega a Dante dove mettere i passi, rimane reticente su quello che vedrà passato il sentiero, sui mirabili marmi scolpiti da un’arte, quella sì, che «non pur Policleto / ma la natura lì avrebbe scorno». Il Maestro è qualcuno che accompagna per consentirti di compiere da solo la pienezza di un’esperienza, e non mi stupisce che nello scegliere un emblema poetico per questo libro sia capitato di fermarsi su una frase di Virgilio. (da "Un augurio per Domenico", di Franco Zabagli)
36,00 34,20

Lettere a Maria Seccardi

Pier Paolo Pasolini

Libro: Libro in brossura

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2025

pagine: 88

Questo libro raccoglie quindici lettere (e un telegramma) che Pier Paolo Pasolini scrisse tra il 1948 e il 1959 a Maria Seccardi, una giovane donna frequentata in Friuli nel dopoguerra con la quale restò in contatto per tutti gli anni Cinquanta, dopo il suo trasferimento a Roma. Li legò un sentimento intenso, puro e tormentato, che aggiunge nuove sfumature alla biografia, già tanto esplorata, di Pasolini; un sentimento che dal mondo contadino del Sogno di una cosa si protrae fino all’anno in cui Pasolini gira Accattone, il suo primo film, per il quale a Maria fece addirittura un provino. Di lei, a commento delle lettere, si riportano le pagine di ricordi scritte in tarda età e due lettere, le sole ritrovate. Completano il volume due serie di fotografie, entrambe “d’autore”: gli scatti eseguiti dal pittore Giuseppe Zigaina durante una gita di Pier Paolo e Maria ad Aquileia e a Grado, e quelli di Tazio Secchiaroli fatti durante i provini di Accattone. Prefazione di Franco Zabagli.
18,00 17,10

Lettere a Clizia

Eugenio Montale

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 432

Un giorno d'estate del 1933, a Firenze, un'intraprendente giovane americana bussa alle porte del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux per conoscere il poeta degli Ossi di seppia, che dirige l'antica istituzione. La ragazza, alta, snella ed elegante, è Irma Brandeis (1905-1990), ebrea newyorkese, italianista, francesista e anglista, traduttrice e scrittrice in proprio. È un classico coup de foudre, destinato a segnare nel profondo la vita dei due protagonisti e tutta la successiva poesia montaliana. Del loro straordinario carteggio, durato sette anni, sono sopravvissute soltanto le oltre 150 lettere di lui, che Irma volle donare al Vieusseux e che furono pubblicate per la prima volta nel 2006. Così ne parla Rosanna Bettarini: «Missive dal tratto forte, delicato e feroce, che giorno dopo giorno costituiscono di fatto un racconto amaro e dolce, d'amore e di rancore, un documento frammentario di fede e di disperazione, di gossip velenoso, di malizie e di pietà; un testo autobiografico e privato sì, ma spesso così letterariamente pepato, stuzzicante proprio là dove non dice e non racconta, così ellittico, evasivo e cifrato da sollevare il lettore da ogni senso di colpa nel porre la lente sui dettagli degli amori altrui. Così il poeta schivo, eccitato da un incontro che ha i segni del destino, visitato da una vera Musa in forma di donna ornata di frangetta e di orecchini, qualche tempo dopo chiamata Clizia, tortuosamente comincia a limare dentro di sé parole e metriche nuove per il mutato stile del libro delle Occasioni».
20,00 19,00

Incunaboli di Pasolini. Le edizioni friulane 1942-1953 nella biblioteca di Bruno Lucci

Libro: Libro in brossura

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2023

pagine: 162

«Sembra che si sia formato in una arcadia letteraria barbarica priva di modelli, che sperimenti una voce arcaica»: così Umberto Saba parlava, in una lettera inedita del 1952 ad Anita Pittoni, degli inizi friulani di Pasolini (quando già viveva a Roma dal 1950), cesellando che "i grandi poeti si vedono dalle poesie che sbagliano". Erano sbagliate le Poesie a Casarsa del 1942? E le prove poetiche dello Stroligut del 1944-1946? E l’ideazione di una Academiuta di lenga furlana nel 1945? E ancora, in pochi mesi, le plaquette Poesie, I pianti, Diarii, Dov’è la mia patria? In quegli anni, tra Versuta, San Vito e Casarsa, il rabdomante Pasolini cercava la sua vena d’acqua, in un lembo di terra ricco di risorgive e di case contadine dove, raccontava, "sotto l'acqua vivo di deliziosi sotterfugi, perfettamente felice di essere nascosto". Pane e poesia, pane, polenta e lingua friulana. In questo terso paesaggio atmosferico, fatto di privazioni, germogliano i suoi incunaboli, editi in carattere bodoniano da fierissime microtipografie artigianali per poi venire donati ad amici e venduti, forse, alle sagre. Prove poetiche, di valore modestissimo e con molte, troppe, possibilità di rimanere incomprese: così il timidissimo Pasolini confessava a Francesco Arcangeli. Partendo da una delle maggiori biblioteche private di letteratura friulana, quella di Bruno Lucci, alcuni studiosi, di diversa provenienza a tutti legati per biografia al Friuli, hanno ripreso tra le mani questi poveri e delicatissimi reperti editoriali che Pasolini stesso, a Roma, ha cercato di nascondere, mimetizzare. Come manufatti leggeri e vaganti sono stati analizzati con i ferri della bibliografia (abbiamo in assoluto la prima bibliografia delle edizioni pasoliniane in lingua friulana), della letteratura e della poesia.
19,00 18,05

Filologia minima su Pasolini e altro

Franco Zabagli

Libro: Libro in brossura

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2022

pagine: 307

Il ‘metodo’ di Zabagli è una sorta di ‘filologia minima’ che affronta il testo nei suoi dettagli, nei ‘clic’ in cui la lettura sprigiona quella speciale curiosità analitica con la quale si può riuscire a penetrare più intimamente nel senso implicito, nell’immaterialità poetica del testo. Un metodo che analogamente si applica nella seconda sezione del libro, che contiene un esercizio su una fonte latina nel Leopardi delle Operette morali, due studi sulla poesia latina di Giovanni Pascoli, e un saggio, che approfondisce in modo specifico un tema che è svolto già nei saggi su Pasolini, su una profonda e inaspettata influenza nell’opera di Anna Banti del poeta surrealista Henri Michaux.
22,00 20,90

Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino

Carlo Collodi

Libro: Libro rilegato

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2019

pagine: 304

Per inaugurare la collana Alfabeto è stato scelto "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi, uno dei libri più belli della letteratura italiana, diventato ormai da gran tempo un consolidato classico della letteratura universale. Il Pinocchio di Ronzani è certo da rileggere, ancora una volta, per la sua miracolosa qualità letteraria (il testo si attiene a quello stabilito nell'edizione critica dell'Accademia della Crusca), ma a farne un libro speciale e assolutamente nuovo è l'apparato figurativo che lo accompagna. Il pittore Mario Francesconi ha realizzato per questa edizione una formidabile serie di 'ritratti' di Pinocchio, tante estrose variazioni sull'immagine del burattino più famoso del mondo eseguite con le tecniche e i materiali più diversi. Il personaggio inventato da Collodi, insieme ingenuo e sfuggente, misterioso e concreto, ha sospinto l'arte di Francesconi verso una sorprendente esplorazione di forme, figure, effetti cromatici e stilizzazioni, che candidano sicuramente questo Pinocchio a un ruolo del tutto originale, e di prim'ordine, nella lunga tradizione di edizioni illustrate dedicate a questo classico senza tempo. Età di lettura: da 8 anni.
22,00 20,90

Poesie a Casarsa-Il primo libro di Pasolini

Poesie a Casarsa-Il primo libro di Pasolini

Pier Paolo Pasolini

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Ronzani Editore

anno edizione: 2019

pagine: 146

“Poesie a Casarsa”, libro tra i più rari e ‘leggendari’ del ’900 italiano, meritava da tempo di essere riproposto proprio nella forma originaria che Pasolini volle dargli per il suo esordio poetico. Il volume fu pubblicato nel 1942 dalla Libreria Antiquaria Mario Landi a spese dell’autore, in una tiratura di 300 copie su carta vergata, numerate, oltre a 75 copie per la stampa. Questa nuova edizione, promossa dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, è stata realizzata in facsimile, in 1000 copie, dove il libro del 1942 è riprodotto fedelmente, stampato su carta Arcoprint Avorio uso mano da Grafiche Antiga, Treviso. L'opera è accompagnata da “Il primo libro di Pasolini”, volume a cura di Franco Zabagli che racconta le vicende della composizione e della fortuna di “Poesie a Casarsa”, illustrato da fotografie e riproduzioni di autografi, e con un’antologia di testimonianze e di recensioni.
25,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.