Libri di Gaetano Salvemini
La rivoluzione del ricco
Gaetano Salvemini
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2020
pagine: 144
Nel 1952, Gaetano Salvemini, anziano patriarca dell'antifascismo, affida alle pagine de «Il Ponte» di Piero Calamandrei un saggio in tre puntate sul Risorgimento e sull'età giolittiana alla luce del Ventennio fascista. Tornato dall'esilio americano, l'autore de "Il ministro della mala vita" si confronta con la natura dell'Italia prima e dopo l'avvento di Mussolini, «l'Uomo della Provvidenza che aveva sempre ragione». Nel saggio qui riproposto, lo storico e il polemista si fondono per dar vita a un bilancio lucido e asciutto, intessuto di giudizi taglienti su una stagione cruciale della storia italiana. Ma più in generale queste pagine valgono come riflessione sulla fragilità delle istituzioni rappresentative, quando vengono svuotate delle loro prerogative e non appaiono più sorrette da un sentire diffuso. Ne esce un testo folgorante, limpido e attuale, che risuona in modo inquietante al giorno d'oggi e che tanto sarebbe necessario rileggere.
Le origini del fascismo in Italia. Lezioni di Harvard
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 464
Le "Lezioni di Harvard" furono redatte intorno al 1943 negli Stati Uniti, dove Salvemini aveva trovato stabile asilo sin dal 1933 e dove ricoprì presso la Harvard University la cattedra di Storia della civiltà italiana. Destinate a un pubblico di studenti americani, esse risentono naturalmente nella loro impostazione di uno sforzo per chiarificare il più possibile e rendere più facilmente comprensibili, a chi non abbia esperienza diretta di cose italiane, situazioni e fenomeni della nostra storia, senza tuttavia cadere mai in una schematica semplificazione dei fatti tale da privarli della loro profondità prospettica. Il risultato è una esposizione di straordinaria nitidezza, che fa di quest'opera uno strumento prezioso specialmente per tutti coloro che il fascismo non conobbero; i quali desiderino invece rendersi conto delle sue origini nel quadro complessivo della storia italiana, e conoscere attraverso quali vie esso riuscì ad affermarsi. Le seminali lezioni di Salvemini sulla nascita del fascismo sono oggi il miglior viatico anche per noi per conoscere effettivamente cosa accadde.
Diario del 1947
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Clueb
anno edizione: 2023
pagine: 368
Nel 1947 Gaetano Salvemini ha settantaquattro anni e manca dall’Italia dal 1925, quando era stato costretto ad espatriare per le vicende giudiziarie legate al foglio clandestino antifascista «Non Mollare». Nel decennio che precede la definitiva sistemazione ad Harvard vive pienamente quella che all’amica Mary Berenson aveva definito la sua “terza vita”, e cioè la stagione da fuoruscito tra Londra e Parigi che lo rende un intellettuale cosmopolita. Nel periodo americano assume un ruolo centrale nel mondo accademico e culturale statunitense, senza tuttavia perdere i legami con la situazione europea e italiana. Il testo edito qui per la prima volta nella sua completezza è il resoconto dei primi due mesi di viaggio che Salvemini compie dal 15 luglio al 21 novembre di quell’anno. Lo storico, due giorni dopo l’arrivo in Inghilterra e sino al 17 settembre, trascrive in maniera sistematica incontri con amici ritrovati e conoscenze occasionali, annotando riflessioni frutto delle conversazioni avute. È interessante leggere la versione integrale dello scritto, accompagnata da una selezione di articoli salveminiani strettamente connessi al viaggio (alcuni anche inediti o poco noti), perché appare come una fonte eccezionale per meglio comprendere le molteplici attività intraprese e i nuovi interessi che Salvemini coltiverà con il rientro in pianta stabile in Italia nel 1949.
Il dovere di testimoniare. Carteggio
Gaetano Salvemini, Angelo Tasca
Libro
editore: Bibliopolis
anno edizione: 1996
pagine: 346
In difesa della cultura. Scritti in occasione del Congresso internazionale degli scrittori per la difesa della cultura
Gaetano Salvemini, Nicola Chiaromonte
Libro: Libro in brossura
editore: Una Città
anno edizione: 2022
pagine: 72
Memorie e soliloqui. Diario 1922-1923
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2022
pagine: 424
«Notizie, opinioni, confidenze, considerazioni generali... ma anche il laboratorio di uno storico, il provvisorio ripostiglio, non ancora magazzino, dove si ripongono i primi materiali e le prime ipotesi di lavoro» Roberto Vivarelli Il 17 novembre 1922, tre settimane dopo la marcia su Roma, la Camera vota la fiducia al primo governo Mussolini. Il giorno dopo Gaetano Salvemini inizia a scrivere un diario, che terrà per quasi un anno, fino al settembre 1923. Si è ormai ritirato dalla politica attiva, ma è un osservatore attento e partecipe di quanto sta accadendo al paese. Il diario alterna così pagine di giudizi sferzanti e furibondi alla puntigliosa raccolta di notizie e materiali che vengono dai giornali ma soprattutto dalle conversazioni e dalle corrispondenze con una vasta cerchia di amici, da Sforza ad Amendola, da Albertini a Fortunato, a Ojetti. Una testimonianza diretta e puntuale sui primi mesi del governo Mussolini e su aspettative e reazioni che suscitò nella classe dirigente italiana.
Mazzini (rist. anast.)
Gaetano Salvemini
Libro: Copertina morbida
editore: Gaspari
anno edizione: 2022
pagine: 208
La sanguinosa repressione del generale Bava Beccaris ai moti di Milano del 1898 spinse il giovane socialista Salvemini a spostare i propri interessi dalla storia medievale verso la storia contemporanea. Interrogandosi sulle origini della crisi che lo Stato italiano stava attraversando Salvemini individua le fragilità e gli errori nella democrazia risorgimentale e in alcune ambiguità e contraddizioni di uno dei fondatori dell'Italia unita e indipendente: Giuseppe Mazzini. Se da una parte i principi di libertà e unità, l'ideale repubblicano e l'attenzione alla questione sociale rendevano Mazzini una figura fondante del movimento democratico, altri aspetti del suo pensiero e della sua opera non meno rilevanti ma spesso trascurati - come la centralità del riferimento a Dio e alcuni tratti dogmatici - si sarebbero dimostrati terreno fertile per successive istanze autoritarie. Analizzando la vita e le opere di Mazzini, e in particolare i suoi Doveri dell'uomo, Salvemini mette in luce sia il messaggio di libertà sia le ambiguità teoriche del padre della patria, grazie alle quali del pensiero mazziniano "ciascuno attingeva e adottava quelle parti che corrispondevano al proprio stato d'animo, e trascurava o non comprendeva il resto". La riflessione di Salvemini si sposta quindi sulla fortuna di Mazzini e sui suoi diversi usi politici, culminati nell'utilizzo che ne avrebbe fatto il fascismo preparando, un quarto di secolo dopo le cannonate di Bava Beccaris, la propria svolta dittatoriale.
Mazzini. Con i «Doveri dell'uomo» di Giuseppe Mazzini
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 320
Fu la sanguinosa repressione del generale Bava Beccaris ai moti di Milano del 1898 a spingere il giovane socialista Salvemini, allora promettente studioso di storia medioevale, a spostare i propri interessi verso la storia contemporanea. Da dove nasceva la crisi che il giovane Stato italiano stava attraversando con la reazione di fine secolo? Le sue radici andavano ricercate nelle fragilità e negli errori della democrazia risorgimentale e in alcune ambiguità e contraddizioni di uno dei fondatori dell’Italia unita e indipendente: Giuseppe Mazzini. Se da una parte i principi di libertà e unità, l’ideale repubblicano e l’attenzione alla questione sociale rendevano Mazzini una figura fondante del movimento democratico, altri aspetti del suo pensiero e della sua opera non meno rilevanti ma spesso trascurati – come la centralità del riferimento a Dio e alcuni tratti dogmatici – si sarebbero dimostrati terreno fertile per successive istanze autoritarie. Analizzando la vita e le opere di Mazzini, e in particolare i suoi Doveri dell’uomo, Salvemini mette in luce sia il messaggio di libertà sia le ambiguità teoriche del padre della patria, grazie alle quali del pensiero mazziniano “ciascuno attingeva e adottava quelle parti che corrispondevano al proprio stato d’animo, e trascurava o non comprendeva il resto”. La riflessione di Salvemini si sposta quindi sulla fortuna di Mazzini e sui suoi diversi usi politici, culminati nell’utilizzo che ne avrebbe fatto il fascismo preparando, un quarto di secolo dopo le cannonate di Bava Beccaris, la propria svolta dittatoriale.
Dai ricordi di un fuoruscito 1922-1933
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: XLVIII-272
Le pagine dei Ricordi di un fuoruscito - scritte da Gaetano Salvemini negli ultimi anni di vita - presentano un quadro realistico e affascinante del decennio cruciale compreso tra la marcia su Roma e il consolidamento del regime fascista. La testimonianza autobiografica - dalla lotta clandestina del 1923-25 (costatagli l'arresto per la stampa del giornale «Non Mollare») all'espatrio seguito da un'intensa attività politico-culturale in Francia, Inghilterra e Stati Uniti - evidenzia il percorso esistenziale di un intellettuale controcorrente, che nei primi anni d'esilio compose opere fondamentali quali The Fascist Dictatorship in Italy (1927) e Mussolini diplomate (1932). La presente edizione, condotta sulle carte lasciate dallo storico, ripristina alcune parti rimaste inedite e ristabilisce l'originario progetto salveminiano di un volume organico, corredato da importanti e rari documenti sugli aspri scontri che all'estero contrapposero Salvemini a propagandisti fascisti, emissari della polizia politica e del ministero degli Esteri.
Il ministro della mala vita
Gaetano Salvemini
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 272
Pubblicato per la prima volta nel 1910, Il ministro della mala vita è un testo chiave per la comprensione della realtà politica meridionale e in generale italiana del Novecento. Riedito nel 1919, quando la posta in gioco non è più il suffragio universale ma la democrazia come sistema di regole, il pamphlet ha sempre per obiettivo il giolittismo, ovvero un modo di gestire i rapporti tra la politica e la società basato sulla esclusione e sulla imposizione dall'alto. Per questo anche nel secondo dopoguerra, di fronte alla rivalutazione di Giolitti avanzata da più parti, Gaetano Salvemini continuò a pensare al «ministro della mala vita», di cui aveva denunciato i metodi più che disinvolti messi in opera nel collegio di Gioia del Colle nel lontano 1909, metodi che aveva poi potuto sperimentare sulla propria pelle come candidato della Federazione dei contadini a Molfetta e a Bitonto nel 1913, dopo la concessione del suffragio universale. Dietro la puntuale denuncia delle gesta dei «mazzieri» giolittiani, sta quella di una concezione cinica e prepotente della politica che non ha perso la sua attualità. Questa edizione presenta insieme tutti i materiali pubblicati da Salvemini ed è arricchita da una nuova prefazione di Sergio Bucchi che ne ricostruisce, a distanza di vent'anni dalla prima edizione completa, il lascito intellettuale.
Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)
Armando Borghi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Anarchismo
anno edizione: 2021
pagine: 366
Uno dei libri più appassionanti dell’anarchismo. Lucido, semplice, senza fronzoli letterari. Una “memoria” delle lotte di mezzo secolo. Dalla propaganda col fatto alla Settimana rossa, dalla rivolta di Ancona all’occupazione delle fabbriche a Milano, dall’esilio alla lotta clandestina contro il fascismo. Una lettura che ha formato la generazione di anarchici precedente al 68 e che è stata sempre “riscoperta” con sorpresa da quei compagni formatisi alle esperienze successive. La continuità rivoluzionaria non ammette sospensioni. I metodi e le strategie si possono criticare e discutere, la lotta contro il nemico comune resta sempre valida e sempre da portare avanti. Prefazione di Gaetano Salvemini.