Libri di Gian Piero Bona
Il silenzio delle cicale
Gian Piero Bona
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2020
pagine: 240
Jean Cocteau definì Gian Piero Bona «poète extraordinaire», e in questo romanzo, più che in altri, si manifesta in pieno questa sua vocazione poetica. Tristano Baumgrille («cicala» in tedesco), rampollo di una famiglia di origini austriache un tempo ricca e rispettata, decide di tornare in visita a Villa Tramonto, la casa avita, che adesso è la dimora del Presidente. Nella sua mente si riaffacciano i ricordi di un tempo irrimediabilmente tramontato, quando la casa era viva e frequentata da familiari e amici. Sullo sfondo della decadenza inarrestabile della sua stirpe e di un periodo tormentato della storia italiana, Tristano rivive il suo amore per Irene, a sua volta amante del cugino Italo: un legame a tre che Tristano desidera più di ogni altra cosa: «il grande sogno della sua vita (era) di possedere una donna legata a un uomo il quale a sua volta fosse legato a lui, l'inattuabile utopia del cuore doppio».
Il profeta. Testo inglese a fronte
Kahlil Gibran
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2018
pagine: 128
«Ciò che conta e colpisce ancor oggi il lettore nel discorso di Gibran è il resto della sua invocazione, è tutto quanto ha derivato dalle sue impressioni e dai suoi dolori. Se non fosse stato così, sarebbe rimasto nell'ambito della più stanca e vieta letteratura: non avrebbe titoli per essere riproposto alla lettura dopo tanti anni. Del resto, le sue parole ci colpiscono proprio là dove restiamo affidati esclusivamente alle nostre ragioni e nel momento dei conti definitivi. Gibran vive perché ha puntato sullo Spirito...» (Dalla prefazione di Carlo Bo)
La volontà del vento
Gian Piero Bona
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 152
Il caso di Gian Piero Bona è quello di chi più avverte il senso della tragicità della posizione del poeta contemporaneo, immerso in una coscienza di separazione, nel sentimento del trascorrere delle cose, del loro perire, e nell'immagine della morte, là ove non è che auto-contemplazione, nichilismo estremo, grandiosità funebre, quale risposta a una richiesta di poesia consolatoria, attraverso una gnomica della fine. Si tratta qui di rottura con il lirismo ermetico di ieri e con una sostanza di passioni novecentesche, riconoscendo il proprio stato di alienazione, opponendo alle proprie meraviglie una negazione totale. Siamo forse a uno dei culmini della sua poesia, nel supremo equilibrio della parola, perfetta nella scansione delle immagini, dei concetti, dei ritmi, e il tutto con profondità di linguaggio nella violenza del dubbio e dei quesiti ammonitori e solenni. E suo gran pregio è di dare a tale visione del mondo una elevatezza formale spesso splendida, in forza di quella cultura classica che è alle sue origini.
Detriti del fiume celeste
Gian Piero Bona
Libro: Libro in brossura
editore: Interno Poesia Editore
anno edizione: 2024
pagine: 120
Nella sua «lunga, magica vita» Gian Piero Bona è stato molte cose: studioso di tradizioni spirituali ed esoteriche, esploratore incantato degli orienti del mondo, traduttore di letteratura francese e tedesca, sceneggiatore, testimone di incontri con personaggi straordinari ma soprattutto poeta dalla voce inconfondibile per profondità di temi e preziosità di stile. Versi testamentari di un «vate zoppo» ormai sporto al «balcone degli addii», i "Detriti del fiume celeste" ne documentano la vitalissima senilità, visitata dalle terrifiche ombre ma anche dagli spiazzanti bagliori di una sempre più incombente "appropinquatio mortis". Epilogo di un sessantennale operato svolto in progressivo autoesilio dalle brutture della contemporaneità e dalle interessate logiche delle società letterarie, rappresenta il tassello conclusivo di una esemplare fedeltà alla poesia intesa quale strumento sommo del conoscere umano, vascello-viatico su cui imbarcarsi tra le onde della deriva globale imparando a tessere «un cantico a vela». Lo stesso che il poeta offre un'ultima volta ai lettori attraverso questo dolente commiato scritto nell'«ora del cuore in salita», nel momento rivelatore per antonomasia in cui l'«occhio profeta mostra/ di un'altra vita la meta infinita».
Serenate per l'angelo
Gian Piero Bona
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2012
pagine: 79
Secondo Massimo Cacciari, "l'angelo svolge un compito di liberazione, ci deve accompagnare lassù, liberarci dalla necessità d'esser schiavi", il suo è "spirito di leggerezza contro lo spirito di gravità", e forse queste parole meglio di altre spiegano la genesi di queste settantaquattro serenate dedicate all'angelo, nelle quali Gian Piero Bona declina in altrettante variazioni il tema di questa necessità di liberarsi, questo bisogno di afferrarsi ad ali invisibili, tali da renderci non sovrumani ma più pienamente umani. L'angelo di Bona è uno sguardo verticale diretto alle cose tutte, alla vita e alla morte; è "mostro di salvezza", a lui ci si aggrappa come "alla rondine che cova il suo uovo / di gioia nel mio nido di tempesta"; è matrice di senso e di miracolo insieme, da contrapporre all'"erbosa sala d'aspetto" in cui sediamo prima di morire; è scandalo, forse, ma come è scandalo il poeta, "che in te sragionando dice il vero".
E-mail dagli oceani
Gian Piero Bona
Libro
editore: Edizioni Empiria Ass. Cult.
anno edizione: 2004
pagine: 84
Mod da di. Vecchi motti di Santa Maria Maggiore
Gian Piero Bona, Mariavittoria Gennari
Libro: Copertina rigida
editore: Il Rosso e Il Blu
anno edizione: 2011
pagine: 96
Dialoghi sublimi
Gian Piero Bona
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2013
pagine: 151
"La mitologia di Gian Piero Bona non è quella luminosa e plastica (luminosi e plastici i sentimenti, ma anche le idee) della Grecia classica, bensì quella più remota nell'oscurità dei tempi della Gran Madre mediterranea, quella dell'oltretomba di Persefone e degli eroi che non ne sono più tornati, o sono tornati profondamente segnati, perché hanno visto, Eracle, Teseo e Piritoo, Orfeo. Così anch'egli, che questo ha capito della vita e del mondo dopo tanto vivere, dopo tanto sperimentare e riflettere. Che non si deve capire, anzi non si può nemmeno. Qualcuno dirà che non è vero nemmeno questo. Ma il primo a perdervisi è proprio lui, il poeta, che fatica a tener dietro al suo stesso irrazionalismo e ad esprimerlo; che s'impone, e ci chiede, di non andar oltre la sua parola. Non c'è nulla di più duro del presocratico." (Dall'introduzione di Carlo Carena)
Le lontananze
Gian Piero Bona
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2015
"Chi si muove sulla Terra verso la propria origine misteriosa si fa poeta. Egli la raggiunge sulla via rischiosa del navigante che torna in patria. L'uomo differente compie questo cammino, struggendosi nella lontananza, e cantando la propria origine vi si approssima. Così poetare è un rientro, è il dirigersi verso l'approdo definitivo, nel viaggio sorprendente". Nella misura della sua autentica classicità Gian Piero Bona riassume la poetica, in lui costante, delle grandi metafore: dolorosa differenza nell'attuale, malinconica lontananza degli oggetti, moderno coraggio del canto, viaggio pauroso nello sconosciuto, mirabile sorpresa della vita. Poesia visionaria, panica, dunque, "mélos" come forma trascesa del quotidiano, in una depurazione e rasserenamento di modi alla ricerca di valori estremi; eppure con un'ansia fisica e uno strazio del cuore, duro pedaggio del traghetto, pieno di ospiti invisibili, verso l'ignoto, attraverso una Natura immensamente amata.
L'amico ebreo
Gian Piero Bona
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 206
"Chi salva una vita, salva il mondo intero". Questa massima del Talmud si presta perfettamente a descrivere la vicenda miracolosa svoltasi dal 1942 al 1945, a Carignano, paese in provincia di Torino, che Gian Piero Bona rivela in questo romanzo autobiografico. La famiglia Bona accoglie in casa propria Sergej, ebreo quindicenne di origine russa, coetaneo e compagno di conservatorio di Gian Piero, proteggendolo dai rastrellamenti che già colpiscono parenti e amici. Sergej viene fatto figurare come un lontano parente, stratagemma che lo pone al riparo dalle insistenti attenzioni del comandante locale delle SS, Richtel, personaggio grottesco e imprevedibile che dopo l'8 settembre ha deciso di installarsi proprio nella villa dei Bona. Il contatto quotidiano con l'aguzzino e il pericolo cui sono costantemente esposti gli abitanti della villa favoriscono l'instaurarsi di un profondo senso di comunanza tra Sergej e Gian Piero, ulteriormente rinsaldato dalla passione per la musica e la poesia, dall'implacabile crudeltà degli occupanti tedeschi, e soprattutto dagli orrori - già in parte noti - della Shoah. Ma l'intervento di forze misteriose sembra avere ragione della terribile minaccia che grava sul destino del giovane latitante e della coraggiosa famiglia che lo ospita...