Libri di Giovanni Bonacina
Tradizione e restaurazione. Haller, Eckstein, Giuliano, Stahl, Bauer
Giovanni Bonacina
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 374
Sostiene Adolfo Omodeo, in apertura de La cultura francese nell'età della Restaurazione, che la fioritura intellettuale di quell'epoca abbia avuto per la formazione della coscienza europea un'importanza per nulla inferiore a quella del secolo dei Lumi, del quale quei movimenti spirituali sono visti per il solito alla maniera di un controcanto e come tali guardati con simpatia o antipatia. E non vi è storia del pensiero politico e dei partiti politici moderni che non si senta tenuta a prendere le mosse volente o nolente da quegli anni, quando le lacerazioni causate dalla rivoluzione francese cominciarono ad assumere connotati istituzionali e ideologici destinati a segnare la vita politica non soltanto europea fin nel secolo XX inoltrato e ancora presenti al nostro senso comune odierno. Gli studiosi del conservatorismo, in particolare, assumono perlopiù di dover risalire fino ad allora per ricavare l'atto di nascita della corrente di pensiero così denominata. Fino a che punto, tuttavia, ciò corrispondesse alla sensibilità e consapevolezza di protagonisti e ausiliari di quel parto, fino a che punto la loro determinazione a contrapporsi al secolo della rivoluzione non fosse altresì accompagnata dal sentimento di una sotterranea continuità con il passato, è materia degna di discussione e approfondimento. È quanto qui si è cercato di fare tramite un lavoro di scandaglio condotto su singoli esponenti (solo figurati nel caso di Giuliano l'Apostata, inteso come eroe regressivo) della riflessione soprattutto di area tedesca fra il 1815 e il 1848.
La questione ebraica
Bruno Bauer
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 356
Assunto centrale della "Questione ebraica" è la tesi che l'emancipazione politica degli ebrei nell'Europa ottocentesca fosse incompatibile con il mantenimento della presa esercitata dalla religione sulla vita pubblica e privata degli ebrei stessi e della loro controparte cristiana. Solo una società sciolta dalla religione avrebbe potuto assicurare uguaglianza ai suoi membri e farli valere in quanto uomini al di sopra delle rovine del sistema politico della Restaurazione. Solo grazie al progresso della coscienza religiosa culminante, oltre il cristianesimo, nell'ateismo proclamato dalla critica doveva ritenersi possibile il superamento dell'alienazione umana esemplificata dagli ebrei. Di qui la polemica, nel testo, contro ebrei riformatori e liberali cristiani incoerenti, persuasi di poter arrivare all'uguaglianza pur nella salvaguardia di identità religiose irriducibili. Di qui l'ambiguità dell'autore, sospeso a mezza via tra slancio emancipatorio universale e rinfocolamento di antichi pregiudizi teologici frammisti a svalutazione su base etnica. La "Questione ebraica" di Bruno Bauer, un controverso documento dei nodi problematici della teoria dei diritti universali dell'uomo.
Giornale critico di storia delle idee. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 278
Il sapere storico appare essere oggi esposto a contestazione: vuoi per la sua propensione a esaltare individualità e differenze laddove queste si avverte piuttosto il bisogno di superare attraverso qualche nuova desiderata varietà di universalismo; vuoi per il suo evidente ruolo nella definizione di identità personali e collettive cui si imputa talvolta di voler sopravvivere a sé stesse; vuoi per la sua natura intrinseca, avvertita come estranea al modo di prodursi e accrescersi di altri saperi stimati indispensabili e che dalla forma mentis dello storico quasi riceverebbero intralcio. Ecco perché i promotori del convegno Dalla teoria alla storia. Attualità e metodi della storia della filosofia hanno voluto fissare come oggetto di discussione in tale ambito.
Eretici e riformatori d'Arabia. I wahhâbiti in prospettiva europea 1772-1830
Giovanni Bonacina
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2011
pagine: 272
La discussione attuale intorno ai wahhâbiti è segnata, non solo in Europa e ancor più in ambiti non specialistici, dalla preoccupazione per gli effetti della rinascenza politica della religione musulmana in forme radicali nel mondo arabo e al di fuori di esso. Fenomeni di lunga durata tendono a venire appiattiti sul presente. L'interesse europeo per l'islâm cosiddetto 'wahhâbita' data tuttavia fin dal magistero di Muhammad ibn 'Abd al_Wahhâb (m. 1792) ed è documentato da notizie dirette e indirette, relazioni di viaggio, ricostruzioni storiografiche, finora non accolte in un unico quadro, aventi ai loro estremi le opere di due grandi esploratori della penisola arabica, il danese Carsten Niebuhr e lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt. 'Eretici', 'riformatori', 'puritani', 'unitariani', 'deisti', gli antesignani della futura creazione dell'Arabia Saudita attrassero osservatori costretti a scrutare il proprio oggetto attraverso inevitabili, ma pur sempre istruttive formazioni dovute al dibattito musulmano dell'epoca e al normale uso di categorie europee consolidatesi attraverso i conflitti teologico-politici culminanti nella rivoluzione francese.