Libri di Giuliano Amato
Prima l'Europa. È l'Italia che lo chiede
Sergio Fabbrini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Sole 24 Ore
anno edizione: 2020
pagine: 272
Sergio Fabbrini delinea, attraverso una selezione di editoriali comparsi sul Sole 24 Ore tra il marzo 2019 e l'agosto 2020, i nuovi assetti e la forma organizzata assunti dall'Europa integrata in un anno di importanti cambiamenti del contesto italiano ed europeo, a loro volta accelerati dalla pandemia. Attraverso il racconto cronologico l'autore illustra così il funzionamento di un'organizzazione cruciale per lo sviluppo economico e la stabilità democratica del nostro continente, eppure poco conosciuta per la sua complessità istituzionale e funzionale. Come è possibile che l'Unione europea sia così poco conosciuta? Come spiegare ciò che avviene in Europa in modo da aumentare la consapevolezza pubblica sulle scelte fatte o da fare? Fabbrini si sofferma, in particolare, sull'importanza delle interdipendenze tra i Paesi che costituiscono l'Ue, sul suo sistema decisionale, sulle implicazioni delle politiche pubbliche dell'Unione. Dopo tutto, ricordava Luigi Einaudi, occorre conoscere per decidere. Prefazione di Giuliano Amato.
In prima fila. Quale posto per l'Italia nel mondo?
Giovanni Castellaneta
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2019
pagine: 165
Sono passati trent'anni dalla caduta del muro di Berlino: durante questo periodo, il mondo è completamente cambiato. Tuttavia, gli avvenimenti internazionali hanno spesso deluso le aspettative di chi credeva che ci saremmo indirizzati verso un mondo prospero e libero dai conflitti. Invece, quella che viviamo oggi è una fase caratterizzata da rinnovata incertezza e instabilità. Dopo decenni di sforzi per garantire che le controversie internazionali venissero risolte in maniera pacifica, stiamo regredendo a un mondo dove a prevalere sono l'utilizzo indiscriminato della forza per mezzo di interventi bilaterali che non tengono conto delle decisioni dell'ONU. Il ruolo di diplomatico ha consentito all'ambasciatore Castellaneta di assistere «in prima fila» agli straordinari cambiamenti che si sono succeduti negli ultimi decenni. Dalla caduta del Muro di Berlino a oggi, questo libro ripercorre le principali vicende globali per riflettere attentamente sul presente e gestire la transizione in corso in maniera ordinata. In questo contesto, si inserisce inevitabilmente una riflessione sul ruolo dell'Italia e sul concetto di «interesse nazionale». Cosa dovrebbe fare il nostro Paese per ritagliarsi uno spazio e avere influenza nello scenario attuale? Analizzando gli ultimi trent'anni, l'autore cerca di offrire alcune prospettive sul futuro delle relazioni internazionali e di tracciare alcune priorità e linee di azione che potrebbero consentire all'Italia di riconquistare il proprio «posto nel mondo». Prefazione di Giuliano Amato.
Tornare al futuro. La sinistra e il mondo che ci aspetta
Giuliano Amato
Libro
editore: Laterza
anno edizione: 2002
pagine: 150
Serve ancora la sinistra nel nuovo mondo globalizzato? E' la domanda che fa da filo conduttore a questo libro di Giuliano Amato. In questi anni tutto è cambiato, ma soprattutto sono entrate in crisi le istituzioni fondamentali, come gli Stati nazionali, i partiti, i sindacati. Ciò che conta è tenere il bandolo del cambiamento, saper governare il nuovo mondo globalizzato. Ecco allora che la sinistra ha davanti a sé un grande compito: quello di scendere in campo aperto e affrontare con coraggio la sfida di costruire le strutture portanti del nuovo mondo.
Regioni sì, ma non così. Riflessioni e proposte in memoria di Valerio Onida
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 448
Cinquant'anni fa, quando nacquero le Regioni a statuto ordinario, era diffusa la speranza che avrebbero contribuito a migliorare il funzionamento dell'amministrazione, l'efficienza dei servizi pubblici, la qualità della vita e il benessere degli italiani. Che il decentramento di molte decisioni avrebbe favorito la partecipazione dei cittadini e avrebbe consentito di meglio adattare quelle decisioni alle caratteristiche delle realtà territoriali e delle comunità locali di un paese plurale come il nostro; e avrebbe così contribuito al consolidamento della nostra democrazia. Molte di quelle speranze sono state deluse. Tra luci e ombre, prevalgono spesso le ombre. Molti si chiedono così se il regionalismo non abbia fatto il suo tempo; se il tempo nuovo, quello delle emergenze e delle sfide globali, non esiga il ritorno al centralismo. Nel solco dell'insegnamento di Valerio Onida - che alla riforma regionale ha dedicato ricerche che resteranno nella storia del diritto pubblico - noi pensiamo che non sia così. Ma che occorra ripensare radicalmente il nostro regionalismo, che ha smarrito nella sua attuazione l'originaria ispirazione costituzionale, quella del regionalismo cooperativo basato sui principi di solidarietà e di leale collaborazione. Anziché fare sistema, ceti politici e burocrazie nazionali e regionali hanno finito per contendersi (o spartirsi confusamente) poteri e competenze: prigionieri gli uni di un mai rimosso centralismo, gli altri di una logica conflittuale e autoreferenziale. Il regionalismo cooperativo va, naturalmente, reinventato per adattarlo alle grandi trasformazioni che stiamo vivendo. Raccogliamo in queste pagine le nostre prime riflessioni su ciò che, in quest'ottica, deve essere fatto (e deve essere cambiato). Per avere, alla fine, Regioni ben funzionanti in uno Stato ben funzionante.
Lezioni dalla crisi
Giuliano Amato, Fabrizio Forquet
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2013
pagine: 116
Lezioni dalla crisi è una guida d'autore alla crisi economico-finanziaria. E un racconto che con linguaggio semplice e divulgativo aiuta a capire le ragioni delle difficoltà che tutti ci troviamo ad affrontare: dalle loro origini lontane agli impatti che più direttamente interessano tutti gli italiani. Giuliano Amato, che nel '92 ha affrontato una precedente crisi da Presidente del Consiglio salvando - secondo molti - l'Italia, dà il suo punto di vista, ma soprattutto - con il vicedirettore del "Sole 24 Ore" Fabrizio Forquet - spiega, racconta, rende chiaro. Lo spread, i Btp, il fondo Esm perdono la loro sacralità astratta e scendono tra noi. Il lettore viene portato a capire e a volte a sorridere. La crisi viene spiegata come quella di un matrimonio che sta saltando, la finanza speculativa viene raccontata nei suoi meccanismi in fondo elementari. "Pinocchio", dice Amato, "passò da babbeo quando, credendo al Gatto e la Volpe, seminò zecchini d'oro sperando di trovarne di più. Oggi con la finanza del nostro tempo sarebbe al vertice di una grande banca d'affari americana".
Forme di Stato e forme di governo
Giuliano Amato, Francesco Clementi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 115
Gli assetti istituzionali sono l'esito delle correlazioni tra le vicende storiche, politiche, sociali, economiche e le organizzazioni statuali. Il volume ne traccia una breve ma limpida analisi, in riferimento sia agli Stati contemporanei sia all'Unione europea, delineando anche le più recenti tendenze e i possibili sviluppi.
Alfabeto italiano. Fatti e persone di una storia al presente
Giuliano Amato, Paolo Peluffo
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2011
pagine: 276
I problemi di oggi non possono essere affrontati se siamo inconsapevoli della storia, studiata con impegno, anche da non specialisti. È questo l'intento del libro, nato nella squadra del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia: un alfabeto che permetta di appuntare le cose essenziali, che giovani e meno giovani è giusto sappiano per ricercare un senso complessivo allo stare insieme come italiani, come italiani in Europa e come italiani nel mondo. Fuori da ogni retorica il libro, articolato in 70 brevi capitoli in ordine alfabetico, racconta l'Italia così come si è formata, con le sue spinte ideali, con i compromessi, con la qualità delle sue élite dirigenti, con i problemi che in quel contesto seppero risolvere e quelli che lasciarono al futuro. Con le incompiutezze e gli errori, che tocca a noi contemporanei affrontare. L'alfabeto, con i tanti fatti, le mille storie, i luoghi, le persone, le parole-chiave, è un contributo a trovare le ragioni per un futuro comune, da Nord a Sud, anche se la risposta alla domanda sull'esistenza di un sentimento nazionale o sulla volontà di costruire tale futuro è in ciascuno di noi. E si proietta ben oltre le celebrazioni dei 150 anni.
Il gioco delle pensioni: rien ne va plus?
Giuliano Amato, Mauro Marè
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 128
Non resta molto tempo: ci stiamo avvicinando al "rien ne va plus" del gioco delle pensioni, nel quale, tra 10 anni, non solo non sarà più possibile puntare, ma nemmeno giocare. Garantire oggi, inscrivendoli in norme, diritti formali non implica purtroppo che la solidarietà intergenerazionale sarà assicurata. Se vi saranno ancora risorse finanziarie, dopo che le "giocate" dell'attuale generazione saranno giunte all'incasso, lo scambio tra generazioni potrà continuare; ma se si ridurranno, come molto plausibilmente accadrà, cosa ne sarà di quei diritti e di quei patti? La profonda mutazione demografica che ci porta verso una società con molti anziani e pochi giovani mina alla base i sistemi pensionistici a ripartizione attivati negli anni '60, quelli cioè che sono basati sull'equilibrio del rapporto tra lavoratori attivi e pensionati e che scaricano il costo delle pensioni sulle generazioni successive. Sono sistemi che hanno richiesto implicitamente la definizione di un contratto sociale tra generazioni, i cui termini però sono sempre stati scritti dai beneficiari. E quando i governi hanno tentato di ridistribuire più equamente i costi hanno spesso incontrato difficoltà e ferme opposizioni, sì da vanificare gli sforzi fatti. Giuliano Amato e Mauro Marè tornano a sostenere, alla vigilia di riforme decisive, la necessità di un sistema pensionistico complementare a capitalizzazione, l'unico che non fa gravare sulle generazioni future il costo di qualsiasi aggiustamento.
Noi in bilico. Inquietudini e speranze di un cittadino europeo
Giuliano Amato
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2005
pagine: 183
"Mentre noi costruivamo l'Europa per farne un soggetto in grado di contare nel mondo, il mondo è cambiato ancora, mettendoci di fronte a nuove sfide e nuove opportunità, ma anche e soprattutto ad altri pericoli e altre incertezze. Potenze economiche e politiche recenti si impongono a una velocità straordinaria, conflitti terribili minacciano la realtà di pace che gli europei si sono costruiti dopo la seconda guerra mondiale, nuove povertà e nuove tensioni finiscono per scaricare i propri effetti nel cuore del nostro continente..." Una critica serrata all'Europa che ha perso la capacità di guardare al futuro e non ha ancora trovato il modo di far sentire la sua voce.
Le pensioni. Il pilastro mancante
Giuliano Amato, Mauro Marè
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 256
Europa perduta?
Giuliano Amato, Ernesto Galli Della Loggia
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 131
È ancora possibile un'Europa non matrigna ma fonte di benefici? Per Ernesto Galli della Loggia uccidere l'europeismo è la condizione necessaria per far ripartire l'Europa, rifondandola su identità, condivisione e riscoperta di una storia comune, e senza sognarne retoricamente l'estensione a confini impossibili. Pur mostrando tutte le contraddizioni che hanno portato al collo di bottiglia in cui si dibatte oggi il processo di integrazione, da parte sua Giuliano Amato resta persuaso che "Europa conviene", a patto di intraprendere il difficile cammino che porti a superare le fratture tra Nord e Sud, tra paesi debitori e non debitori, e a sconfiggere la crescente ostilità dei populismi antieuropei.
Grandi illusioni. Ragionando sull'Italia
Giuliano Amato, Andrea Graziosi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 285
Il grande slancio e i sogni generati dal miracolo economico ci hanno fatto credere che una crescita indefinita avrebbe permesso di garantire senza aggravi fiscali i diritti sociali ed economici. In realtà, dagli anni settanta in poi l'Italia ha pagato benessere e diritti anche ipotecando il proprio futuro. Secondo la stringente interpretazione proposta in questo volume, fenomeni come l'industria di stato, il crollo delle nascite, il Servizio sanitario nazionale hanno avuto un peso maggiore di quello del terrorismo o del compromesso storico nelle vicende di un paese che ha scelto di rinviare finché possibile il faccia a faccia con il declino demografico, il ristagno e ora la decrescita, la perdita di posizioni dell'Occidente. Appendice statistica a cura di Carlo d'Ippoliti.