Libri di Giulio Martinoli

Adelaide, infermiera in pensione, decide, sebbene perfettamente autosufficiente, di vivere in una casa di riposo. Le vicende, drammatiche o anche tragicomiche, degli ospiti e del personale le forniscono spunto per riflettere sulla vita in generale e per rievocare la sua esistenza, da sempre dominata da un forte senso di libertà, dignità e indipendenza.

Diario di un viaggio alla scoperta del Burkina Faso, nel corso di una missione umanitaria per conto di una ONG, nel 2002. Si intreccia alla conoscenza dei modi di pensare, l’esperienza viva di incontri e punti di vista sulle cose e i sentimenti di un popolo lontano, che si scopre vicinissimo a noi. Giulio Martinoli ne scrive da viaggiatore curioso e da attento conoscitore della musica del mondo, in tutte le sue forme. Dice che quando viaggia vuole essere e sentirsi pellegrino tra la gente e non turista Tra le figure che spiccano nel libro è il musicista e cantante reggae Roger Wango.

Dal 1885 ai nostri giorni, attraverso i ricordi e dove i ricordi non arrivano, con l’aiuto dell’immaginazione, Giulio Martinoli prova a stabilire i nessi tra le vite dei famigliari che lo hanno preceduto, a Jersey, i laghi d’Orta, di Como, di Lugano, Vemenia-Omegna, attraverso una ridda di costumi, lingue e dialetti. Un album di fotografie di famiglia e molto più di questo, scrive Marco Travaglini nella bella prefazione al libro, perché quell’album restituisce, oltre alla memoria, anche le atmosfere e quasi gli odori di un tempo passato. Attraverso una narrazione piacevolissima, l’autore porta per mano il lettore alla ricerca di qualcosa che si cela proprio nelle pieghe di tante biografie intrecciate, divise, coerenti con l’andamento di una storia collettiva. Senza far nomi è un romanzo, un libro sulla memoria, una biografia di persone che non sono più.

Non è proprio una cronaca, non è proprio un romanzo, è la vita stessa di un Brasile povero e duro, lontano dal turismo di consumo, con la gente fiera, coraggiosa, cordiale, ciarliera, questo racconto. Dove i personaggi con i loro veri nomi sono rigorosamente reali e in primo piano. E si fanno amare.