Libri di Giuseppe Magrin
Tracce della guerra alpina tra i ghiacci dell’Ortles e dell’Adamello
Giuseppe Magrin, Mauro Novello
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 160
In questo libro, nella ricorrenza dei 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra, vengono proposte, accanto ad una sommaria descrizione dei luoghi e degli avvenimenti bellici, le testimonianze fotografiche riferite ai vari ritrovamenti, consapevoli che le rapide trasformazioni del terreno glaciale e di alta montagna che intervengono coi mutamenti climatici, cancelleranno presto anche le ultime tracce di quella tragica guerra, per restituire alla natura dei monti l’antica verginale integrità. L’apparato fotografico è composto da 125 immagini a colori che raffigurano in grande formato reperti bellici, resti di baraccamenti, di postazioni belliche, ruderi di costruzioni e diverse altre “tracce” della guerra alpina.
Battaglie per la Trafojer. La guerra 1915-1918 sul più alpinistico settore del fronte
Giuseppe Magrin, Giovanni Peretti
Libro: Libro in brossura
editore: Alpinia
anno edizione: 2024
pagine: 200
Estate 1917, fronte dell'Ortles-Cevedale, il più alto di tutta la Grande Guerra: una vicenda alpinistico-militare che oggi avrebbe dell'impossibile. Gli Alpini italiani sono attestati sulla CimaTrafojer Eiswand (3.559 m) e sulla cresta che la congiunge alla vetta della Thurwieser (3.648 m), ambiente maestoso e severo, ancora ambìto alpinisticamente. I soldati imperiali irrompono sulla vetta della Trafojer attraverso la galleria scavata nel ghiaccio della ripidissima parete nord. Il 1 settembre 1917, scatta il contrattacco italiano... Il libro, con testimonianze, racconti, diari dell'epoca, immagini fotografiche e 28 tavole integrali (con foto, cartine, schizzi e disegni) stese all'indomani dei fatti dal Capitano Guido Bertarelli, riporta fedelmente tutte le fasi delle battaglie per la Trafojer.
Battaglie per la Trafojer. La guerra 1915-1918 sul più alpinistico settore del fronte
Giuseppe Magrin, Giovanni Peretti
Libro: Libro in brossura
editore: Alpinia
anno edizione: 2008
pagine: 200
Guerra 1915-18 Fronte Ortles-Cevedale. Agosto 1917. Gli Alpini sono attestati sulla Cima di Trafoi (3559 m) e sulla cresta di Baeckmann che la congiunge alla Thurwieser (3648 m), ambiente maestoso e severo, ambìto ancora alpinisticamente. Da qui controllano i movimenti delle truppe Austro-ungariche. Il 27 agosto gli Imperiali irrompono nelle baracche degli ignari Alpini, sulla vetta della Trafojer, attraverso un tunnel lungo quasi 1,5 km, scavato nel ghiaccio della ripidissima parete nord. Subito gli Alpini trasportano artiglierie, mitragliatrici, viveri e il 1 settembre scatta il contrattacco. Il libro, con testimonianze, racconti, diari e immagini, narra la storia di queste incredibili battaglie svolte in condizioni assurde, in ambiente d'altissima quota, estremamente impegnativo e di rara bellezza. E pone all'attenzione una monografia fotografica ed illustrativa, riportante fedelmente tutte le fasi delle battaglie per la Trafojer. 28 tavole realizzate a Capanna Milano (ora Rif. V Alpini, in Val Zebrù) dal Comandante della I Compagnia Skiatori Ten. Guido Bertarelli, nei mesi successivi alle battaglie, aiutato da coloro che avevano preso parte alle azioni.
Profumo d'infinito
Giuseppe Magrin
Libro: Libro in brossura
editore: Libreria Editrice Vaticana
anno edizione: 2022
pagine: 384
Il terzo libro di poesie del sacerdote padovano don Giuseppe Magrin, ex Presidente internazionale della Confederazione Unione Apostolica del Clero ed ora Canonico della basilica di San Pietro. Si tratta di 200 brani a carattere prevalentemente religioso o esistenziale definiti dall’autore: profumo d’Infinito. La presentazione è a firma del cardinale Angelo Comastri.
Battaglie per il San Matteo. Le battaglie piu alte della storia
Udalrico Fantelli, Giuseppe Magrin, Giovanni Peretti
Libro
editore: Alpinia
anno edizione: 2008
pagine: 232
Guerra 1915-18. Fronte meridionale Ortles-Cevedale. I soldati imperiali sono attestati, dalla primavera 1918, sulla vetta del S. Matteo e dominano la Valfurva ed il Passo del Gavia. Gli italiani organizzano, con meticolosità, il piano di conquista del monte. Con cinque colonne, nella limpida mattina del 13 agosto 1918, con rapide e formidabili azioni e con limitate perdite un centinaio di Alpini mettono piede sulla vetta. In molte giornate di duro lavoro predispongono postazioni di difesa, trincee e gallerie nel ghiaccio ove posizionano baracche per alloggiamenti e munizioni. Ma la sera del 3 settembre, dopo un intenso bombardamento sulla cima, 400 Kaiserschützen partono dal Giumella per riconquistare il San Matteo perduto, coperti da una densa nebbia. Le fasi della battaglia sono rapide ma molto cruente. Alla fine resteranno sul campo un centinaio di uomini, tra cui il Capitano degli Alpini Arnaldo Berni travolto da immensi blocchi di ghiaccio nella galleria ove, con i suoi uomini, si riparava. Il San Matteo è ormai considerato un "Sacrario", con i corpi di circa 50 uomini - per lo più Alpini italiani - che giacciono ancora intrappolati nei ghiacci della sua vetta.
Battaglie per il San Matteo. Le battaglie piu alte della storia
Udalrico Fantelli, Giuseppe Magrin, Giovanni Peretti
Libro: Libro in brossura
editore: Alpinia
anno edizione: 2008
pagine: 232
Guerra 1915-18. Fronte meridionale Ortles-Cevedale. I soldati imperiali sono attestati, dalla primavera 1918, sulla vetta del S. Matteo e dominano la Valfurva ed il Passo del Gavia. Gli italiani organizzano, con meticolosità, il piano di conquista del monte. Con cinque colonne, nella limpida mattina del 13 agosto 1918, con rapide e formidabili azioni e con limitate perdite un centinaio di Alpini mettono piede sulla vetta. In molte giornate di duro lavoro predispongono postazioni di difesa, trincee e gallerie nel ghiaccio ove posizionano baracche per alloggiamenti e munizioni. Ma la sera del 3 settembre, dopo un intenso bombardamento sulla cima, 400 Kaiserschützen partono dal Giumella per riconquistare il San Matteo perduto, coperti da una densa nebbia. Le fasi della battaglia sono rapide ma molto cruente. Alla fine resteranno sul campo un centinaio di uomini, tra cui il Capitano degli Alpini Arnaldo Berni travolto da immensi blocchi di ghiaccio nella galleria ove, con i suoi uomini, si riparava. Il San Matteo è ormai considerato un "Sacrario", con i corpi di circa 50 uomini - per lo più Alpini italiani - che giacciono ancora intrappolati nei ghiacci della sua vetta.
Il capitano sepolto nei ghiacci. Vicende della guerra 15-18 sui monti tra Stelvio e Gavia delle lettere e dai diari di Arnaldo Berni
Giuseppe Magrin
Libro: Libro in brossura
editore: Alpinia
anno edizione: 2008
pagine: 288
Il 3 settembre del 1918 la vetta del Monte San Matteo (a 3678 m di quota) è stata teatro della più alta battaglia della storia. Qui trovò la morte il giovane Capitano degli alpini Arnaldo Berni, il cui corpo giace ancora oggi lassù, sepolto nei ghiacci. Dal giugno del 1915 al settembre del 1918, egli scrisse ai suoi famigliari, quasi ogni giorno. Questi scritti (lettere, cartoline e semplici comunicazioni), conservati sin qui dalla famiglia, narrano la storia di uno dei tanti giovani che andarono alla guerra, con le sue sensazioni, le emozioni, gli entusiasmi e le paure, i ricordi insomma di quegli intensi anni della Grande Guerra. Il Colonnello degli Alpini Giuseppe Magrin ha abilmente "cucito" questi scritti, creando un reale e toccante documento sulla Prima Guerra Mondiale sulle montagne dallo Stelvio al Gavia: ci restituisce così la figura del giovane Capitano Berni, con la sua nobiltà d'animo e la sua statura umana, i suoi ideali, i suoi sentimenti ed i suoi resoconti dettagliati delle operazioni militari nella zona dello Stelvio. Il volume raccoglie inoltre circa 200 foto e cartoline d'epoca.
Il capitano sepolto nei ghiacci. Vicende della guerra 1915-'18 sui monti tra Stelvio e Gavia delle lettere e dai diari di Arnaldo Berni
Giuseppe Magrin
Libro: Libro in brossura
editore: Alpinia
anno edizione: 2013
pagine: 288
Battaglie per la Trafojer. La guerra 1915-1918 sul più aplinistico settore del fronte
Giuseppe Magrin, Giovanni Peretti
Libro
editore: Alpinia
anno edizione: 2013
Guerra 1915-18 Fronte Ortles-Cevedale. Agosto 1917. Gli Alpini sono attestati sulla Cima di Trafoi (3559 m) e sulla cresta di Baeckmann che la congiunge alla Thurwieser (3648 m), ambiente maestoso e severo, ambìto ancora alpinisticamente. Da qui controllano i movimenti delle truppe Austro-ungariche. Il 27 agosto gli Imperiali irrompono nelle baracche degli ignari Alpini, sulla vetta della Trafojer, attraverso un tunnel lungo quasi 1,5 km, scavato nel ghiaccio della ripidissima parete nord. Subito gli Alpini trasportano artiglierie, mitragliatrici, viveri e il 1 settembre scatta il contrattacco. Il libro, con testimonianze, racconti, diari e immagini, narra la storia di queste incredibili battaglie svolte in condizioni assurde, in ambiente d'altissima quota, estremamente impegnativo e di rara bellezza. E pone all'attenzione una monografia fotografica ed illustrativa, riportante fedelmente tutte le fasi delle battaglie per la Trafojer. 28 tavole realizzate a Capanna Milano (ora Rif. V Alpini, in Val Zebrù) dal Comandante della I Compagnia Skiatori Ten. Guido Bertarelli, nei mesi successivi alle battaglie, aiutato da coloro che avevano preso parte alle azioni.
Brigata Avellino. La valanga che sale (rist. anastatica 1938)
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 144
In questo libro si ripropongono (in anastatica) gli introvabili e preziosi scritti del Col. D’Avanzo sulla storia bellica dei due Reggimenti (231° e 232°) della Brigata Avellino, pubblicati solo nel 1938 e mai più ripresi. La pubblicazione originale viene integrata da alcune foto reperite dal curatore che riguardano le vicende della brigata stessa e la fanteria in guerra. La Brigata Avellino fu costituita nel 1916 e destinata a far parte della 47ª Divisione di nuova formazione. Così anche Avellino, come molte altre città del sud, ebbe la sua Brigata, ricordando nel contempo con il nome la forte e fedele Irpinia. Al comando del valoroso col. Antonio Cascino, che proveniva dall’Arma di Artiglieria, la Brigata si formò il 6 giugno 1916 su due Reggimenti a Camposampiero (PD) e quindi a Camisano (VI), dove avvenne il solenne giuramento. In seguito la Brigata non fu impiegata per lunghi periodi di trincea, bensì destinata a partecipare a grandi operazioni offensive: Gorizia, San Marco, Vodice, Monte Santo, Bainsizza, Piave e Vittorio Veneto. In pratica i reparti della Avellino erano impiegati come Reparti d’Assalto. Infatti la Brigata, ben tenace nella resistenza, si dimostrò soprattutto travolgente nell’assalto, impetuosa e accanita nei contrattacchi, guadagnando la massima onorificenza militare ovvero la Medaglia d’Oro. Episodi come la conquista del Monte Santo (convento), restano memorabili: quella sera, sotto la bandiera italiana che finalmente sventolava sul monte tanto conteso, fu nientemeno che il maestro Toscanini che, tra inni e canti di vittoria e nell’intensa commozione dei presenti, diresse la musica divisionale.
Sei l'unica poesia che mi resta
Giuseppe Magrin
Libro
editore: Ancora
anno edizione: 2013
pagine: 320
«Leggere i versi di don Giuseppe Magrin significa contemplare, con meraviglia e stupore, l’arcobaleno della vita. Nei colori dell’iride c’è la gamma completa dei sentimenti umani, sentimenti puri e delicati che solo la fede e la preghiera riusciranno a conservare nella loro bellezza senza, non dico, sciuparli, ma senza neppure appannarli». (Pompeo Centanni)