Libri di Giuseppe Testa
La storia al tempo del Covid. Finale in pillole
Giuseppe Testa
Libro
editore: Associazione Emanuele Celesia, Amici della Biblioteca e del Museo del Finale
anno edizione: 2024
pagine: 412
La donna di fiori. Eros, botanica, alchimia
Giuseppe Testa
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2011
pagine: 171
Chi dovrà scrivere in futuro una storia della metafora, non potrà trascurare questa opera di Giuseppe Testa per il punto di vista sicuramente singolare. Testa scrive: "Nei dieci anni d'oro della psicoanalisi (1895-1905) la fisica teorica faceva esplodere l'universo come una galassia nel frullatore; spazio, tempo diventano concetti discutibili, categorie opinabili... Allora (Freud) cominciò a sentire il proprio lavoro vicino a quello dei fisici. Può darsi pensasse di essersi inerpicato sulle spalle di quei giganti che per Newton erano stati Copernico, Galileo, Keplero: ma se il punto più elevato non era che la postazione di un astronomo, l'esploratore si era già fatto cosmonauta". Con la ovvia distanza temporale e spaziale, anche Testa si muove da cosmonauta. Il suo occhio rivolto soprattutto ad esporre gli esiti metaforici dei profumi venerei, ed in particolare quelli dovuti al mestruo, apre una strada sicuramente nuova per leggere le opere letterarie. D'altra parte Testa ci ricorda che ad alimentare la presenza di metafore degli odori del corpo femminile hanno contribuito false opinioni e luoghi comuni avvalorati nei secoli da una vasta letteratura fantasiosa: a partire dal Libro delle impurità femminili, scritto verso il Mille da al-Kulayni, per arrivare a Fliess, contemporaneo di Freud. Un'opera che si impone a giusta ragione come una rilettura illuminante della storia della rappresentazione del corpo femminile, da parte della cultura non solo dell'Occidente.
In punta di matita
Giuseppe Testa
Libro: Libro in brossura
editore: Book Editore
anno edizione: 2008
pagine: 88
Con "In punta di matita" Giuseppe Testa riesce a restituire la grazia di un colloquio che spazia nel tempo e nelle occasioni dell'esistenza. Pagina dopo pagina si rinnova un gesto di contatto estetico e intellettivo tra scrittore e lettore che assume i contorni di una quotidiana complicità nella condivisione della vita.
L'origine e l'evoluzione della questione meridionale e l'Italia contemporanea
Giuseppe Testa
Libro: Copertina morbida
editore: farsiunlibro.it
anno edizione: 2012
pagine: 272
La peste antonina. Storia della prima pandemia: dalla Cina alla Roma imperiale
Giuseppe Testa
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 236
Dieci milioni di morti fra uomini, donne e bambini. È il bilancio della peste antonina che, sotto il principato di Marco Aurelio, flagellò l’Impero romano all’apice della sua potenza. Alcuni storici del mondo antico considerano questa epidemia la causa remota della gravissima crisi che avrebbe travolto la Roma dei Cesari; ma tutti ne circoscrivono la portata entro i limiti dell’Impero. Oggi però, la diffusione delle infezioni di origine zoonotica, di cui il Covid-19 è la variante piú recente, ha indotto a riconsiderare la questione da una visuale differente: quella dei virologi. Ponendo a confronto le fonti storiografiche latine e quelle della Cina degli Han, emerge un nuovo quadro: la peste antonina arrivò in Occidente dalla Cina imperiale tramite l’incrocio in Persia fra i legionari romani in guerra coi Parti e i mercanti cinesi in pianta stabile a Baghdad. Questa ipotesi traccia un itinerario epidemiologico analogo a quello del Covid-19 disegnando uno scenario in cui la pandemia che ci affligge apparirebbe come l’ultimo ritrovato di un tipo di infezione animale-uomo risalente almeno a due millenni fa. Se cosí fosse, la peste antonina andrebbe considerata come la prima pandemia documentata della storia e da essa, forse, abbiamo ancora qualcosa da imparare. Con una prefazione di Kyle Harper.
L'essere imperfetto. Un racconto e 23 ghirigori
Giuseppe Testa
Libro: Libro in brossura
editore: Book Editore
anno edizione: 2014
pagine: 112
Questo di Giuseppe Testa è un libro singolare, che accomuna il taglio narrativo e l'osservazione in versi all'interno di una stessa dimensione esistenziale. Ed è proprio in questo fulcro dei sentimenti che la parola trova un proprio preciso equilibrio espressivo.
Il caso Macbeth
Giuseppe Testa
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2016
pagine: 206
Il 5 novembre 1605 Giacomo I Stuart, re di Scozia e d'Inghilterra, sfugge a un attentato letale ordito dai Gesuiti e teso a eliminare l'intera famiglia reale oltre a un buon numero di Lord. Il regno è sotto choc. Fino al processo ai congiurati, celebrato nel 1606, il popolo britannico vive uno psicodramma collettivo. Shakespeare sta lavorando ad Antonio e Cleopatra quando un influente cortigiano, o forse il re in persona, gli commissiona un dramma a tema scozzese per rafforzare la posizione del sovrano a Londra come capo dell'Europa protestante. Benché abbia molti amici fra i cattolici, egli accetta l'incombenza. Scova una vecchia storia dell'anno Mille, consulta le fonti disponibili in inglese, forse fa un viaggio in Scozia e ricrea sulla scena l'habitat di una società barbara in cui i re si dividono in due categorie: quelli che uccidono e quelli che vengono uccisi. Seminando qua e là nel testo alcune incongruenze rivelatrici, riscrive la tragica vicenda di una congiura che ricorda troppo da vicino il complotto dal quale Giacomo I è appena uscito illeso. È l'inizio del "caso Macbeth".
Guadi, passerelle, ponti e antiche vie lungo il Pora. Alla scoperta delle vestigia di antichi attraversamenti e percorsi scomparsi lungo il torrente della val Pora
Giuseppe Testa, Mario Berruti
Libro: Libro in brossura
editore: Associazione Emanuele Celesia, Amici della Biblioteca e del Museo del Finale
anno edizione: 2019
pagine: 56
Il libro tratta degli antichi attraversamenti a scavalco del torrente Pora, e della viabilità (preromana, romana, medievale o moderna) che attorno ai quegli attraversamenti si era creata, e che poi, inevitabilmente, è scomparsa. Con ogni probabilità le vie, le mulattiere, le strade, che sono state utilizzate in più e diversi periodi, hanno subito tracciamenti, costruzioni, rifacimenti, distruzioni, più volte, a seconda delle esigenze che via via si presentavano. Lo stesso, naturalmente, deve dirsi degli attraversamenti del torrente, ponti carrabili o passerelle che fossero. La ragione per cui di questo complesso sistema viario e di attraversamenti del torrente si conosce poco è ovviamente da ascriversi alla mancanza di fonti scritte. Quanto proposto in questa pubblicazione tenta di fare un po’ di chiarezza su quanti e quali ponti fossero stati posti a scavalco del Pora, nel territorio compreso tra il Borgo e la località Mordeglia (oggi Cipressi), ai confini con Calice Ligure. L’indagine parte, per quanto abbiamo potuto ricostruire, dai fatti avvenuti nel corso del XVII secolo.
Finalborgo 1900. La descrizione delle condizioni del borgo attraverso la relazione peritale dell’ing. Giuseppe Amico, incaricato di verificare i danni dell’alluvione del settembre 1900
Libro: Libro in brossura
editore: Associazione Emanuele Celesia, Amici della Biblioteca e del Museo del Finale
anno edizione: 2019
L’indagine su un determinato periodo storico, che ha come obiettivo la ricostruzione dei luoghi di un tempo che non è più, è fatta di molta ricerca, di consultazione di archivi, di raccolta di notizie fornite da altri studiosi, di approfondite letture di testi. Molto spesso i risultati sono, purtroppo, deludenti, e la carenza di documenti ci costringe a ridimensionare il nostro lavoro, se non addirittura ad abbandonarlo. Vi sono, invece, casi in cui il ritrovamento anche di un solo documento ci fornisce elementi sufficienti per il raggiungimento dello scopo che ci si era prefissi. Il ritrovamento della relazione peritale dell’ing. Giuseppe Amico, stesa un anno dopo la spaventosa alluvione del 28 settembre 1900, è uno di questi casi.