Libri di Giuseppe Zoppelli
Voci in dialetto
Giuseppe Zoppelli
Libro
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2020
pagine: 208
"Qualche anno fa è uscita l'antologia dei poeti italiani in dialetto L'Italia a pezzi1: ecco, quello che presento in queste pagine è solo un "pezzo" d'Italia perché la mia ricognizione concerne, abbastanza casualmente, alcune realtà regionali settentrionali, che appartengono all'area linguistica dei dialetti gallo-italici (piemontese e romagnolo) o all'area francoprovenzale (patois valdostano) o a quella ladina (friulano), e non certo per idiosincrasia nei confronti delle lingue e della poesia centro-meridionali della nostra Penisola . . . In particolare mi sono lungamente interessato nel corso degli anni soprattutto di poesia in patois valdostano4, di quella in piemontese5, di quella in friulano6 e di quella in romagnolo7. O forse la casualità è solo apparente perché, in realtà, stretto è il nesso tra biografia e critica: mi sono reso conto infatti, a posteriori, che l'interesse per quelle lingue e per quelle poesie è nato a stretto contatto con quei terroir locali dove ho vissuto e dove vivo, essendo io nato in Friuli, dove ancora ritorno ogni estate, ed essendo emigrato - prima - in Valle d'Aosta, ove ho trascorso l'infanzia e la giovinezza, e - poi - in Piemonte per ragioni di studio e di lavoro." (Dall'Introduzione dell'Autore)
Utopia della poesia. Le parole sepolte
Giuseppe Zoppelli
Libro: Libro in brossura
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2015
pagine: 104
La poesia è utopia. Non un'utopia dell'altrove o del futuro più o meno prossimo, ma del qui e ora: la poesia è sempre "costante apertura" di mondi altri e alterità; essa riordina simbolicamente il mondo e ci protende verso il non-ancora, poiché sempre "qualcosa manca". Quale gesto più utopico di seppellire in lager parole e poesie nella terra, nella speranza che mettano radici e vengano alla luce? Sono parole sepolte, risorte come poesia: bisogna avere una grande fiducia nella parola e nel suo valore di verità e di testimonianza per seppellirle. La poesia partecipa del processo storico di antropogenesi e di umanizzazione dell'umano: il suo compito è, da una parte in negativo - di preservare un resto di umanità (anche laddove regnano l'inumano e il disumano) e, dall'altra - in positivo - di educare all'umano.
Oru puor. L'ultima poesia in friulano
Giuseppe Zoppelli
Libro: Libro rilegato
editore: Campanotto
anno edizione: 2014
pagine: 192
"Oru puor" propone una visione d'insieme della poesia in friulano degli ultimi quarant'anni, da Amedeo Giacomini (1939-2006) a Marco Pauletto (classe 1979), senza tralasciare la cesura operata dal neodialettale Pier Paolo Pasolini e passando per le voci poetiche di Lionello Fioretti, Ida Vallerugo, Federico Tavan, Nelvia Di Monte, Giacomo Vit, Antonio De Biasio, Silvio Ornella, Pierluigi Cappello, Flavio Santi, Renato Pauletto, Luigi Manfrin, Sergio Vaccher, Daniela Turchetto, Fernando Gerometta, Federica Rocco Contin, Luigina Lorenzini, Umberto Valentinis. Ovvio che da un tale elenco restino esclusi i grandi vecchi della poesia in friulano della seconda metà del '900, di cui la critica si è ampiamente occupata. Rischioso è anche solo tentare di costringere in un coro le tante voci multicolori della poesia in friulano.
Etica della parola poetica
Giuseppe Zoppelli
Libro: Libro in brossura
editore: Campanotto
anno edizione: 2009
pagine: 128
Fiorita periferia. Itinerari nella nuova poesia in friulano
Giacomo Vit, Giuseppe Zoppelli
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2001
pagine: 224
Critica ex. Sullo stato della critica letteraria e della cultura
Giuseppe Zoppelli
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2000
pagine: 128
Flë. Poésie de plèisi et de dëplèisi-Poésies de plaisir et de déplaisir-Poesie di piacere e di dispiacere
Marco Gal
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Vida
anno edizione: 2017
pagine: 96
Il Flë è quel rimasuglio di fieno che si rinviene nel fienile in primavera quando il mucchio del foraggio è stato tutto mangiato dalle mucche; esso contiene le semenze di tutte le erbe e i fiori del prato e sovente si adopera per seminare con risparmio. È la semenza naturale, grezza, non selezionata, che sigilla in sé tutti i germi, buoni e cattivi, dell’esplosione di vita e tutti i profumi dolci e amari, tutti i colori variegati del prato. La poesia, anch’essa, esce dal germe della vita e deve rientrarvi senza pudori e vivere di questo scarto di piaceri e di dolori ove naviga l’essere e portarlo alla fioritura della sua verità, con la musica della parola e nel suono universale della sua lingua.
Lettere valdostane. La letteratura francoprovenzale in Valle d'Aosta
Giuseppe Zoppelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Vida
anno edizione: 2009
pagine: 440
A tutt'oggi una storia della letteratura valdostana "patoise" non esiste: tutto quello che abbiamo è qualche breve articolo, qualche saggio non proprio critico e qualche antologia, peraltro parziale, settoriale o di soli "morceaux choisis". "Lettere valdostane" è la prima storia completa della letteratura valdostana in patois, con un'ampiezza che non ha precedenti. L'opera si presenta articolata in generi e divisa in tre capitoli: La poesia, La prosa narrativa, Il teatro popolare; a cui si affiancano una "Nota linguistica" sul patois valdostano, una "appendice", venti "schede bio-bibliografiche" comprensive della biografia critica - dei principali scrittori in patois e una "Bibliografia generale".