Libri di Gizella Nemeth Papo
Mohács, 1526. La battaglia che mise fine alla potenza medievale ungherese
Adriano Papo, Gizella Nemeth Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2025
pagine: 272
La disfatta subita a opera degli ottomani a Mohács il 29 agosto 1526 fu per l'Ungheria un evento traumatico, che sancì la fine della potenza medievale magiara, ma anche l'insediamento degli Asburgo nel bacino carpatodanubiano e l'ingresso dei turchi nella politica centroeuropea. Il volume racconta gli antefatti della battaglia: dall'ascesa al trono di Mattia Corvino, sotto il quale l'Ungheria attraversò l'ultimo periodo di floridezza della sua storia, alla decadenza del regno magiaro retto dalla debole dinastia lituano-polacca degli Jagellone. Al declino dell'Ungheria concorsero diversi fattori: la cristallizzazione della società, l'assenza di una classe dirigente responsabile della modernizzazione del paese, la crisi economica e politica e la dissoluzione della temibile “Armata nera” di Mattia Corvino. Il libro analizza anche le conseguenze di Mohács, che determinarono la tripartizione dell'Ungheria: l'elezione di due re, la guerra civile e il ritorno perentorio dei turchi a Buda nel 1541, dopo che nel 1526 erano momentaneamente rientrati a Costantinopoli.
Eugenio di Savoia, stratega militare. Le campagne antiottomane nell'Europa centrale (1683-1718)
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 480
Il principe Eugenio di Savoia è stato uno stratega militare di prim'ordine, oltreché un eccellente uomo politico e un abile diplomatico, una personalità geniale, altresì dotata di uno spiccato senso artistico. Come condottiero, non solo tenne testa alle armate del Re Sole in Italia e sul fronte renano, ma combatté con successo anche contro i turchi in Ungheria e nei Balcani, contribuendo in maniera decisiva alla liberazione dell'Europa centrale dalla dominazione ottomana. Il volume racconta la sua storia, dall'esordio come volontario nella liberazione di Vienna (1683) alle campagne antiturche del 1683-88 dove si distinse nella riconquista di Buda (1686). La celeberrima battaglia di Zenta dell'11 settembre 1697 rappresenta il capolavoro strategico del principe sabaudo, ora comandante supremo dell'armata imperiale in Ungheria. Dopo aver partecipato, con alterna fortuna, alla guerra di successione spagnola, si ripresentò sul fronte antiottomano vincendo a Petrovaradino (1716), prendendo Temesvár/Timisoara (1716) e riconquistando Belgrado (1717), imprese grazie alle quali raggiunse l'apice della carriera militare.
I turchi nell'Europa centrale. Da Gallipoli a Passarowitz (secc. XIV-XVIII)
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 204
All’inizio del XIV secolo lo Stato ottomano era un piccolo principato alla frontiera tra il mondo islamico e quello cristiano. Il volume ne racconta l’ascesa nei secoli: la graduale incorporazione dei territori bizantini dell’Anatolia e l’avanzata nei Balcani e nell’Europa centrale; la presa di Costantinopoli nel 1453 che gli conferisce il rango di “impero”; le imprese vittoriose di Solimano il Magnifico in una vasta area dall’Europa centrale all’Oceano Indiano e al Nordafrica che lo fanno assurgere a grande potenza mondiale. Stato multietnico e multiconfessionale, dopo aver raggiunto l’apice dello sviluppo economico e culturale, nel corso del XVII secolo si avviò verso un lento declino, fino ad essere messo in ginocchio dagli eserciti occidentali, meglio armati e organizzati: la pace di Passarowitz del 1718 sancì la fine della dominazione ottomana in Ungheria, ridimensionandone globalmente le aspirazioni.
Ludovico Gritti. Il figlio del principe di Venezia
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2021
pagine: 452
"Ludovico (Alvise) Gritti era il figlio naturale del doge di Venezia, Andrea; perciò, sul Bosforo lo chiamavano Beyoglu, che nella lingua turca significa propriamente “il figlio del principe”. Era nato attorno al 1480 a Costantinopoli, dove il padre esercitava con successo il mestiere di mercante e di banchiere. Sua madre, di cui non si conosce la nazionalità, era molto probabilmente una concubina del padre. Ludovico Gritti era dotato d'un fisico molto robusto ma ben proporzionato, all'apparenza giovanile anche in età avanzata. Era stimato da tutti uomo di spirito grandissimo e d'eccellente ingegno. Stabilitosi definitivamente sul Bosforo, aveva seguito le orme del padre dedicandosi anche lui e con notevoli profitti alla professione di mercante (...)".
Compendio di storia ungherese
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2019
pagine: 260
'Il volume ripercorre il cammino compiuto dall'Ungheria dall’arrivo dei magiari nel bacino dei Carpazi (fine IX sec.) ai giorni nostri, passando attraverso una serie di tappe che corrispondono a momenti cruciali della sua ricca e variegata storia politica, economica e culturale. Nell'anno 1000 (o 1001) i magiari, un popolo appartenente al ceppo linguistico ugrofinnico, fondarono con Stefano I un regno cristiano, destinato ad assurgere al livello di grande potenza europea, che avrebbe però perso l’indipendenza e l’unità territoriale con la battaglia di Mohács del 1526, subendo le dominazioni asburgica e ottomana. Cacciati gli ottomani (tra la fine del XVII sec. e l’inizio del XVIII), l’Ungheria rimase però legata agli Asburgo, scendendo al livello di mera provincia austriaca. Il risveglio politico d’inizio Ottocento e la conseguente guerra d’indipendenza del 1848-49 costituirono pertanto una reazione della nazione magiara all'assolutismo asburgico. L’Ungheria riconquistò parzialmente la propria sovranità col “compromesso” con l’Austria del 1867, che avrebbe promosso la modernizzazione del paese ma non lo sviluppo della democrazia e la giustizia sociale.'
Frate Giorgio Martinuzzi. Cardinale, soldato e statista dalmata agli albori del Principato di Transilvania
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2017
pagine: 544
Giorgio Martinuzzi Utyeszenics (1482-1551), meglio conosciuto come frate Giorgio, fu vescovo di Várad (Oradea), primate d'Ungheria, cardinale, sommo tesoriere, giudice supremo, comandante militare, luogotenente regio in Ungheria e in Transilvania. Nato in Dalmazia da genitori nobili ma decaduti, dopo un'esperienza monastica vissuta in Ungheria e in Polonia ricoprì alti incarichi ecclesiastici, amministrativi e militari nel Regno d'Ungheria di Giovanni I Zápolya e in Transilvania. Il suo obiettivo politico fu quello di tenersi in equilibrio tra le due grandi potenze dell'epoca, quella asburgica e quella ottomana, al fine di salvaguardare l'integrità territoriale del regno magiaro. Sortì tuttavia l'effetto contrario: la nascita del Principato di Transilvania con la conseguente tripartizione dell'Ungheria. Accusato di connivenza col Turco dopo l'occupazione asburgica del paese, Giorgio Martinuzzi fu fatto uccidere da Ferdinando d'Asburgo nel suo castello di Alvinc (Vințu de Jos). La Santa Sede aprì un'inchiesta, ma alla fine prevalse la ragion di stato: Ferdinando e i suoi complici furono tutti assolti con formula piena. Prefazione di Teréz Oborni.
Unità italiana e mondo adriatico-danubiano
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Copertina morbida
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2012
pagine: 318
I rapporti storici, politici e culturali tra l'Italia e i popoli dell'area adriatico-danubiana si sono cementati nel corso del Risorgimento, anche come conseguenza della formazione e dello sviluppo in questi popoli di una coscienza nazionale, frutto dei profondi mutamenti avvenuti nella vita culturale, nella struttura sociale e nelle condizioni economiche che si verificarono tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Determinante fu la nascita di una nuova classe dirigente borghese, più attiva e intraprendente di quella magnatizia, che in parte rimpiazzò. I popoli dell'area adriatico-danubiana lottarono dunque per l'emancipazione politica e territoriale dagli stati cui erano soggetti, nella fattispecie gli imperi asburgico e ottomano. Furono pertanto le aspirazioni nazionali o verso l'autonomia o verso l'indipendenza a costituire il trait d'union tra questi popoli e l'Italia. Studiosi italiani e dell'Europa centrorientale affrontano in questo volume, valutandone la portata, il tema dell'influenza che il processo risorgimentale italiano esercitò sulle vicende politiche che interessarono i popoli dell'area adriatico-danubiana nel corso dell'Ottocento.
Il Trianon e la fine della Grande Ungheria
Adriano Papo, Gizella Nemeth Papo
Libro: Copertina morbida
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2011
pagine: 190
L'Ungheria contemporanea. Dalla monarchia dualista ai giorni nostri
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 144
Il volume ricostruisce il cammino compiuto dall'Ungheria dal Compromesso con l'Austria del 1867 ai giorni nostri, passando attraverso varie e significative tappe che corrispondono a momenti cruciali della sua ricca e variegata storia politica, economica e culturale: il tracollo della duplice monarchia nel 1918, l'era horthyana, la dittatura stalinista, l'insurrezione del 1956, l'età kádáriana e, infine, la transizione del 1987-90, che ha riportato nel paese carpato-danubiano la democrazia e il liberismo dopo settant'anni di regimi più o meno autoritari, e che è stata coronata dall'ingresso dell'Ungheria nell'Unione Europea il 1° maggio 2004.