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Libri di Adriano Papo

Mohács, 1526. La battaglia che mise fine alla potenza medievale ungherese

Adriano Papo, Gizella Nemeth Papo

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2025

pagine: 272

La disfatta subita a opera degli ottomani a Mohács il 29 agosto 1526 fu per l'Ungheria un evento traumatico, che sancì la fine della potenza medievale magiara, ma anche l'insediamento degli Asburgo nel bacino carpatodanubiano e l'ingresso dei turchi nella politica centroeuropea. Il volume racconta gli antefatti della battaglia: dall'ascesa al trono di Mattia Corvino, sotto il quale l'Ungheria attraversò l'ultimo periodo di floridezza della sua storia, alla decadenza del regno magiaro retto dalla debole dinastia lituano-polacca degli Jagellone. Al declino dell'Ungheria concorsero diversi fattori: la cristallizzazione della società, l'assenza di una classe dirigente responsabile della modernizzazione del paese, la crisi economica e politica e la dissoluzione della temibile “Armata nera” di Mattia Corvino. Il libro analizza anche le conseguenze di Mohács, che determinarono la tripartizione dell'Ungheria: l'elezione di due re, la guerra civile e il ritorno perentorio dei turchi a Buda nel 1541, dopo che nel 1526 erano momentaneamente rientrati a Costantinopoli.
31,00

Da Sarajevo al Carso

Da Sarajevo al Carso

Libro: Libro in brossura

editore: Luglio (Trieste)

anno edizione: 2014

pagine: 252

Il 28 giugno 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, erede al trono d’Austria-Ungheria, veniva assassinato a Sarajevo assieme alla consorte, Sofia Chotek, dallo studente serbobosniaco Gavrilo Princip. Poco meno d’un mese dall’attentato l’Austria-Ungheria inviò un duro ultimatum alla Serbia, che in parte lo rigettò determinando l’acuirsi della crisi e la mobilitazione delle potenze europee nel rispetto delle alleanze che avevano sottoscritto. Tra i vari fronti apertisi in Europa, quello di Galizia rappresentò per l’Austria-Ungheria una svolta importante nella fase iniziale della guerra dimostrando la sua debolezza militare di fronte alle armate zariste. Eroica fu la resistenza dei difensori austroungarici della fortezza di Przemyal. A Trieste la Grande Guerra precedette quasi d’un anno l’intervento italiano: i coscritti triestini erano inquadrati nel 97° Reggimento Waldstätten, che affrontò i russi in Galizia e sui Carpazi. Molti triestini combatterono anche nei Balcani. Nel 1915 si apre il fronte del Carso e dell’Isonzo: inizia una lunga guerra di trincea.
19,00

L'Ungheria contemporanea. Dalla monarchia dualista ai giorni nostri

L'Ungheria contemporanea. Dalla monarchia dualista ai giorni nostri

Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2008

pagine: 144

Il volume ricostruisce il cammino compiuto dall'Ungheria dal Compromesso con l'Austria del 1867 ai giorni nostri, passando attraverso varie e significative tappe che corrispondono a momenti cruciali della sua ricca e variegata storia politica, economica e culturale: il tracollo della duplice monarchia nel 1918, l'era horthyana, la dittatura stalinista, l'insurrezione del 1956, l'età kádáriana e, infine, la transizione del 1987-90, che ha riportato nel paese carpato-danubiano la democrazia e il liberismo dopo settant'anni di regimi più o meno autoritari, e che è stata coronata dall'ingresso dell'Ungheria nell'Unione Europea il 1° maggio 2004.
13,90

Il Trianon e la fine della Grande Ungheria

Il Trianon e la fine della Grande Ungheria

Adriano Papo, Gizella Nemeth Papo

Libro: Copertina morbida

editore: Luglio (Trieste)

anno edizione: 2011

pagine: 190

14,00

Unità italiana e mondo adriatico-danubiano

Unità italiana e mondo adriatico-danubiano

Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo

Libro: Copertina morbida

editore: Luglio (Trieste)

anno edizione: 2012

pagine: 318

I rapporti storici, politici e culturali tra l'Italia e i popoli dell'area adriatico-danubiana si sono cementati nel corso del Risorgimento, anche come conseguenza della formazione e dello sviluppo in questi popoli di una coscienza nazionale, frutto dei profondi mutamenti avvenuti nella vita culturale, nella struttura sociale e nelle condizioni economiche che si verificarono tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Determinante fu la nascita di una nuova classe dirigente borghese, più attiva e intraprendente di quella magnatizia, che in parte rimpiazzò. I popoli dell'area adriatico-danubiana lottarono dunque per l'emancipazione politica e territoriale dagli stati cui erano soggetti, nella fattispecie gli imperi asburgico e ottomano. Furono pertanto le aspirazioni nazionali o verso l'autonomia o verso l'indipendenza a costituire il trait d'union tra questi popoli e l'Italia. Studiosi italiani e dell'Europa centrorientale affrontano in questo volume, valutandone la portata, il tema dell'influenza che il processo risorgimentale italiano esercitò sulle vicende politiche che interessarono i popoli dell'area adriatico-danubiana nel corso dell'Ottocento.
19,00

Ungheria. Dalle cospirazioni giacobine alla crisi del terzo millennio

Ungheria. Dalle cospirazioni giacobine alla crisi del terzo millennio

Gizella Nemeth, Adriano Papo

Libro: Copertina morbida

editore: Luglio (Trieste)

anno edizione: 2013

pagine: 570

Il volume ricostruisce il cammino compiuto dall'Ungheria dalla fine del Settecento ai giorni nostri, passando attraverso una serie di tappe che corrispondono a momenti cruciali della sua ricca e variegata storia politica, economica e culturale: la guerra d'indipendenza del 1848-49, il compromesso austroungarico del 1867, il tracollo della duplice monarchia nel 1918, l'era horthyana, la dittatura stalinista, l'insurrezione del '56, l'età kadariana, la transizione postcomunista, l'ingresso nell'Unione Europea.
28,00

La via della guerra. Il mondo adriatico-danubiano alla vigilia della grande guerra

La via della guerra. Il mondo adriatico-danubiano alla vigilia della grande guerra

Gizella Nemeth, Adriano Papo

Libro: Copertina morbida

editore: Luglio (Trieste)

anno edizione: 2013

pagine: 344

I saggi raccolti in questo volume illustrano la situazione politica, militare e culturale dell'area adriatico-danubiana alla vigilia della Grande Guerra, con particolare attenzione ai vari nazionalismi, imperialismi e irredentismi che interessarono l'Europa centrale tra il 1870 e il 1914. Gizella Nemeth, laureata in Storia, e Adriano Papo, PhD in Scienze storiche, membro estero dell'Accademia Ungherese delle Scienze, sono autori di numerose pubblicazioni sui rapporti storico-culturali tra Italia e Ungheria.
19,00

Armi e diplomazia alla vigilia della Grande Guerra

Armi e diplomazia alla vigilia della Grande Guerra

Libro: Libro in brossura

editore: Luglio (Trieste)

anno edizione: 2014

pagine: 214

I saggi raccolti in questo volume fanno il punto sulla situazione politica e diplomatica, sull'organizzazione delle forze armate, sulle strategie di guerra e sullo stato delle fortificazioni alla vigilia della Grande Guerra. Un particolare riguardo viene riservato alla struttura degli eserciti austroungarico e italiano, alle linee di difesa a Trieste e sul Carso, alle fortificazioni del Friuli, alle marine da guerra che si fronteggiarono nel mare Adriatico.
19,00

Croazia e Ungheria. Otto secoli di storia comune

Croazia e Ungheria. Otto secoli di storia comune

Libro: Libro in brossura

editore: Luglio (Trieste)

anno edizione: 2017

pagine: 224

In questo volume si leggono i destini incrociati di Ungheria e Croazia, due nomi propri, che a torto definiremmo semplici nomi geografici, ma che sono in questo caso degli illustri ed eccellenti ‘contenitori’ geopolitici, che hanno generosamente offerto argomenti di ricerca e discussione a esperti di storia politica, economica, culturale, delle istituzioni, della letteratura, riuniti dall'obiettivo comune di tracciare un profilo, diremmo un primo possibile resoconto degli otto abbondanti secoli di storia comune tra Ungheria e Croazia, che nel corso del 2013 hanno trovato nuovi sviluppi grazie all'ammissione di Zagabria nel consesso delle capitali dell’Unione Europea. L’ingresso della Croazia ‘in Europa’ conferma l’appartenenza di questo paese alla grande famiglia europea, comprovata peraltro dall'intreccio, anzi dalla condivisione di gran parte della sua storia con quella della vicina Ungheria.
19,00

Eugenio di Savoia, stratega militare. Le campagne antiottomane nell'Europa centrale (1683-1718)

Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2024

pagine: 480

Il principe Eugenio di Savoia è stato uno stratega militare di prim'ordine, oltreché un eccellente uomo politico e un abile diplomatico, una personalità geniale, altresì dotata di uno spiccato senso artistico. Come condottiero, non solo tenne testa alle armate del Re Sole in Italia e sul fronte renano, ma combatté con successo anche contro i turchi in Ungheria e nei Balcani, contribuendo in maniera decisiva alla liberazione dell'Europa centrale dalla dominazione ottomana. Il volume racconta la sua storia, dall'esordio come volontario nella liberazione di Vienna (1683) alle campagne antiturche del 1683-88 dove si distinse nella riconquista di Buda (1686). La celeberrima battaglia di Zenta dell'11 settembre 1697 rappresenta il capolavoro strategico del principe sabaudo, ora comandante supremo dell'armata imperiale in Ungheria. Dopo aver partecipato, con alterna fortuna, alla guerra di successione spagnola, si ripresentò sul fronte antiottomano vincendo a Petrovaradino (1716), prendendo Temesvár/Timisoara (1716) e riconquistando Belgrado (1717), imprese grazie alle quali raggiunse l'apice della carriera militare.
49,00 46,55

La Rivoluzione ungherese sessant'anni dopo. Giudizio storico ed eredità politica

La Rivoluzione ungherese sessant'anni dopo. Giudizio storico ed eredità politica

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne

anno edizione: 2017

pagine: 236

La rivoluzione ungherese del '56 fu una rivolta antitotalitaria e una lotta per l'indipendenza e la libertà che interessò e coinvolse tutti gli strati sociali e le componenti politiche dell'Ungheria. La lezione che scaturì dalle barricate di Budapest fu esemplare: essa conteneva un messaggio universale, che, una volta recepito, mise in atto un processo di risveglio delle coscienze dei popoli dell'Europa centrorientale. La rivoluzione ungherese, infatti, anche se tragicamente repressa nel sangue dai carri armati sovietici, aprì la strada agli avvenimenti del 1989 e degli anni seguenti che hanno portato alla caduta dei regimi comunisti nei paesi del blocco sovietico, all'abbattimento della cortina di ferro e all'allargamento a est dell'Unione Europea.
15,00

Frate Giorgio Martinuzzi. Cardinale, soldato e statista dalmata agli albori del Principato di Transilvania

Frate Giorgio Martinuzzi. Cardinale, soldato e statista dalmata agli albori del Principato di Transilvania

Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne

anno edizione: 2017

pagine: 544

Giorgio Martinuzzi Utyeszenics (1482-1551), meglio conosciuto come frate Giorgio, fu vescovo di Várad (Oradea), primate d'Ungheria, cardinale, sommo tesoriere, giudice supremo, comandante militare, luogotenente regio in Ungheria e in Transilvania. Nato in Dalmazia da genitori nobili ma decaduti, dopo un'esperienza monastica vissuta in Ungheria e in Polonia ricoprì alti incarichi ecclesiastici, amministrativi e militari nel Regno d'Ungheria di Giovanni I Zápolya e in Transilvania. Il suo obiettivo politico fu quello di tenersi in equilibrio tra le due grandi potenze dell'epoca, quella asburgica e quella ottomana, al fine di salvaguardare l'integrità territoriale del regno magiaro. Sortì tuttavia l'effetto contrario: la nascita del Principato di Transilvania con la conseguente tripartizione dell'Ungheria. Accusato di connivenza col Turco dopo l'occupazione asburgica del paese, Giorgio Martinuzzi fu fatto uccidere da Ferdinando d'Asburgo nel suo castello di Alvinc (Vințu de Jos). La Santa Sede aprì un'inchiesta, ma alla fine prevalse la ragion di stato: Ferdinando e i suoi complici furono tutti assolti con formula piena. Prefazione di Teréz Oborni.
28,00

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