Libri di Ilaria Chia
L'album inedito di Giacomo Savini. Pittura di paesaggio al Museo Davia Bargellini. Catalogo della mostra (Bologna, 18 ottobre 2024-23 marzo 2025)
Libro: Libro in brossura
editore: White Book
anno edizione: 2024
pagine: 136
Genere fra i più apprezzati dalla committenza bolognese, la pittura di paesaggio ha fra i suoi maggiori interpreti Giacomo Savini (1768-1842). Formatosi presso Vincenzo Martinelli (1737-1807) – secondo Luigi Crespi, “il più valente paesista, che si trovi in Bologna” e in grado di competere con i migliori d’Italia (1769) – Savini si allontana dalla concezione del paesaggio come locus amoenus, ispirato alla poesia d’Arcadia. Attraverso le prime esperienze di pittura en plein air e soprattutto, rinverdendo la tradizione felsinea di un insistito studio dal “vivo”, testimoniato da una vastissima produzione grafica, l’adesione alla natura gli consentirà sempre più pacate e attente “riprese” dei luoghi del territorio: borghi, pievi, colline, con la loro vita quotidiana. Nel volume viene pubblicato un nucleo di oltre 140 suoi disegni inediti (Bologna, Fondazione Opera Pia Davia Bargellini); se ne indaga inoltre l’attività, ponendola a confronto con quella del maestro, grazie ai numerosi oli e tempere di entrambi, conservati presso il Museo Davia Bargellini, ove è confluita la quadreria della famiglia senatoria bolognese.
La gallerista di via del Corso. La seconda vita di Carlotta Gargalli
Ilaria Chia
Libro: Libro in brossura
editore: Damster
anno edizione: 2024
pagine: 230
Roma, 1840. Carlotta Gargalli custodisce nel suo studio una tela bianca, segno di un doloroso segreto: la ragione per la quale ha smesso di dipingere rinunciando al sogno di una vita. Eppure è stata allieva del grande scultore Antonio Canova, una pittrice di successo, almeno nella sua Bologna, dove molti la paragonano alla più nota Elisabetta Sirani. La storia comincia nel 1815, quando l'aspirante pittrice fa ritorno a casa, dopo gli anni trascorsi a Roma come allieva dell'Accademia. Le sue speranze si scontrano con un ambiente chiuso e refrattario al cambiamento. Gli accademici giudicano le sue opere lodevoli ma non paragonabili a quelle dei colleghi di sesso maschile. La madre, Giovanna Carage, la vorrebbe vedere accasata con un buon partito; il padre, il pittore Filippo Gargalli, insiste perché chieda al maestro commissioni di rilievo; la sorella, Anna Sofia, la tormenta con l'invidia non potendo farsi una famiglia propria. Sullo sfondo la Bologna che, dopo la parentesi del Regno italico, ritorna nell'orbita del dominio pontificio. Carlotta si lancia in un'attività febbrile, dipingendo da mattina a sera, cogliendo tutte le occasioni possibili per affermarsi sulla scena pubblica. La sua fama cresce, offrendole importanti riconoscimenti e un'indipendenza economica che le consente di contrarre le nozze. Lui è Carlo Rovinetti, un modesto speziale sposato contro la volontà della famiglia. Dopo un periodo di serenità e la nascita di una figlia, Carlotta rimane vedova e priva di mezzi. Perseguitata dalle difficoltà materiali e dai sensi di colpa, prende una decisione radicale: abbandonare la pittura per sempre. Quando la sua carriera è ormai in declino, un fatto inaspettato segna la svolta, l'inizio di una nuova esistenza come gallerista nella Roma papalina.
L'allieva di Canova
Ilaria Chia
Libro: Libro in brossura
editore: Damster
anno edizione: 2022
pagine: 330
Nella Bologna occupata dalle truppe di Napoleone, la figlia di un modesto pittore sogna di affermarsi come artista, sfidando il potere maschile e le convenzioni sociali. Per riuscire a farsi strada dovrà opporsi alla volontà dei genitori, che hanno pianificato per lei un altro futuro, e soprattutto convincere lo scultore Antonio Canova, di passaggio a Bologna, ad accoglierla nel suo studio romano. Un romanzo ispirato liberamente alla vita della bolognese Carlotta Gargalli (1788-1840), giovane promettente che ottiene un certo successo come artista per poi essere risucchiata dall'oblio. Tra amori non corrisposti e matrimoni rifiutati, gelosie e tradimenti, la pittrice riuscirà non senza fatica a ritagliarsi uno spazio nella Roma vivace e cosmopolita del tempo. .
Augusto Majani. La potenza dell'idea. 1867-1959
Francesca Sinigaglia, Ramona Loffredo, Ilaria Chia
Libro: Libro rilegato
editore: Persiani
anno edizione: 2021
pagine: 186
In occasione della mostra “Augusto Majani (1867-1959). La potenza dell’Idea” viene pubblicato il relativo Catalogo: un volume in formato A4, rilegato con copertina rigida e sovraccoperta, di oltre 180 pagine, con 90 illustrazioni a colori e testi di Francesca Sinigaglia, Ilaria Chia, Ramona Loffredo, Elisa Spilinga. L’opera (a cura di Francesca Sinigaglia) si propone di aggiornare e indagare la produzione pittorica dell’artista attraverso dipinti caratterizzanti il suo intero periodo di attività. Augusto Majani nacque a Budrio nel 1867, scelse Bologna per la propria formazione per poi approdare anche a Roma, avviando così una carriera poliedrica che attraversò momenti legati al simbolismo e proseguì verso un interessamento per il dato umano, la storia locale e la semplicità legata a scene di vita quotidiana. Majani lavorò su dipinti di ispirazione storico-sociale e sviluppò un vivo interesse legato alle questioni dei lavoratori (I disoccupati), al concetto di appartenenza sociale e infine al tema religioso (Consummatum est e L’ombra della Croce).
Me lo ha chiesto la città. Anna Maria Cancellieri. L'esperienza Bologna
Ilaria Chia
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2011
pagine: 160
Le disgrazie di Bartolino
Pompeo Vizzani
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 120
"Le disgrazie di Bartolino", pubblicate a Bologna nel 1597 come opera di Giulio Cesare Croce, sembrano a prima vista un'opera burlesca. In realtà sono la più antica traduzione italiana data alle stampe del celebre "Lazarillo de Tormes", il romanzo spagnolo d'autore ignoto, capostipite del genere picaresco. Ma il libro riserva un'ulteriore sorpresa: il suo autore. Non Giulio Cesare Croce, famoso per "Bertoldo e Bertoldino" e poeta carnevalesco della vita popolare, ma lo storico ed erudito Pompeo Vizzani (1540-1607), che a dispetto dei pregiudizi estetici del tempo si diletta a comporre "questa favola del Bartolino", da lui calata in un'ambientazione bolognese.