Libri di JEAN-PAUL
Tre scritti sul nichilismo
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2019
pagine: 112
Di Jean Paul - pseudonimo di Johann Paul Friedrich Richter (1763-1825), tra i protagonisti della stagione romantica in Germania — sono qui tradotti la Lamentazione di Sheakespeare morto... in cui si proclama che non vi è Dio alcuno, il Discorso del Cristo morto..., sogno nel sogno, testi la cui eco tra '800 e '900 è stata enorme, sia in campo letterario che filosofico e teologico. In essi era contenuta la prima angosciante testimonianza - Dio è morto ed assente - che annuncia il nichilismo come anima profonda della modernità. Rileggere oggi questi testi aiuta non solo a capire la situazione spirituale del nostro tempo, ma anche a scoprire che in quel primo annuncio v'erano i bagliori di una nuova esperienza religiosa. Adriano Fabris ricostruisce il contesto in cui apparvero questi scritti, illustrandone le caratteristiche filosofiche e letterarie.
Giornale di bordo dell'aeronauta Giannozzo
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1981
pagine: 176
Il comico, l'umorismo e l'arguzia. Arte e artificio del riso in una «Propedeutica all'estetica» del primo Ottocento
Jean Paul
Libro
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 1994
pagine: 224
Clavis fichtiana seu leibgeberiana
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2003
pagine: 141
Nel dicembre 1799, Jean Paul stese un breve scritto contro Fichte, la "Clavis fichtiana seu leibgeberiana": concepita come appendice comica al "Titan", questa fantasiosa satira della "Dottrina della Scienza" venne pubblicata indipendentemente dal romanzo, inserendosi così nella polemica sull'ateismo che stava travolgendo Fichte. La Clavis è un vero e proprio ibrido filosofico-letterario, traboccante di riferimenti alle vicende contemporanee, ma anche di un gusto per l'enciclopedismo e i virtuosismi filologici. Spesso confinata nel novero degli scritti occasionali, l'opera costituisce in realtà un monito nei confronti di ogni possibile degenerazione solipsistica dell'idealismo.
Anni acerbi. Una biografia
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2025
pagine: 606
«Se si prescinde da Goethe – ha scritto Robert Walser – "Anni acerbi" è il più bel libro tedesco di narrativa». Poesia e amore in contrasto con la realtà: così Jean Paul ha sintetizzato la summa di questo singolare Bildungsroman, in cui la Bildung non è un armonico prender forma nei conflitti del mondo ma un’età ingrata, dove la «lanterna magica della vita» proietta nobili sogni e goffe figure, pensieri elevati e oscure meditazioni. Come Florestano e Eusebio in Schumann, o la coppia Narciso e Boccadoro descritta da Hesse, o ancora quella di Ulrich e Agathe nell’Uomo senza qualità, i due protagonisti, Walt e Vult, fratelli gemelli e riflessi dell’anima stessa di Jean Paul, incarnano l’eterno conflitto tra fantasia e ragione, stupore e disincanto, amore per il prossimo e amor proprio. Attraverso un abile gioco delle parti, Jean Paul vorrebbe mitigare tale conflitto, trovare un’eufonia tra il cielo e la terra, tra l’«evangelista» e la «bestia», ma invano. Walt e Vult, raffigurazioni opposte della vita e dell’anima, si osservano da lontano, «al fondo di una reciproca prospettiva ideale». Si può scorgere in questa polarità l’espressione più vigorosa e più spiccata dell’anima tedesca in età moderna, la tensione della gioventù, la stagione in cui si ha il cielo per padre e la terra per madre. "Anni acerbi" resta il più bel romanzo tedesco sugli anni di apprendistato, un’opera della quale Karl Kraus ha scritto: «Il mondo della propria infanzia è preferibile rivisitarlo sotto la guida di Jean Paul piuttosto che di Sigmund Freud».
Vita di Maria Wuz. Gioioso maestrino di Auenthal. Testo tedesco a fronte
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 152
Pubblicata nel 1793 in appendice a "La loggia invisibile", la "Vita di Maria Wutz" tratteggia con pennellate vivide e ironiche le tappe della vita di un semplice maestrino di campagna, capace di coltivare una gioia profonda e inattaccabile nonostante l’impotenza e la miseria della sua condizione. Amante dei libri, ma troppo povero per acquistarli, egli decide di scriverseli da sé a partire dai titoli del catalogo della fiera, rifacendo così di suo pugno – e di sana pianta – le opere dei maggiori autori del suo tempo, da Klopstock a Kant, salvo poi rileggerle convinto di avere tra le mani i testi originali. Nella prosa della sua «sorta di idillio» Jean Paul rivisita questo genere letterario classico in una sofisticata miscela di satira, sentimentalismo e ironia, e accosta con esiti imprevedibili il sublime all’irrisorio, il giocoso al grottesco, per cui riceverà l’elogio di Karl Philipp Moritz: «Nessun mortale avrebbe potuto scrivere Maria Wutz!».
Discorso di Cristo morto
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2025
pagine: 102
«E quando Cristo scorse l'urto dei mondi in tumulto, la danzante fiaccolata dei celesti fuochi fatui e i banchi corallini di pulsanti cuori, e quando vide come una sfera dopo l'altra andava versando sul mare dei morti le sue anime corrose d'intima fiamma, così come un globo d'acqua sparge natanti luci sulle onde, grandeggiando come il più nobile tra i figli della finitudine, levò in alto gli occhi, contro il nulla e la vuota immensità, e disse: Quando annienterete l'universo e me?». Postfazione di Ubaldo Fadini.
Lettera sulla filosofia
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 64
Con lo scetticismo di una immaginazione che non privilegia alcuna ottica definita, Jean Paul in questo scritto composto nel 1799 si rivolge al proprio futuro figliolo mettendolo in guardia dai pericoli di ogni dogmatismo e di ogni scolastica filosofica, esortando ad un esercizio del pensiero tanto libero quanto disincantato. Un nichilismo scettico permea ogni effato dell'autore, e lo risolve in un cachinno sardonico, nel sogghigno d'una ironia implacabile. La riflessione speculativa, scorticata e infranta dall'irrequietezza armoniosa d'una parola sfuggente e cangiante, d'una parola infinitamente plausibile, si rivela così essere soltanto l'"ornamento iperbolico" di un Io suo malgrado occiduo. Luigi Azzariti-Fumaroli insegna filosofia teoretica. Studioso di filosofia moderna e contemporanea come pure delle sue inter-sezioni con la letteratura, è autore di numerosi saggi apparsi su riviste italiane e straniere e di diversi studi monografici. Ha cu-rato l'edizione italiana di opere di Derrida, Baumgardt, Merleau-Ponty e, per questi tipi, di Hegel e di Maimon.
Scritti sul nichilismo
Jean Paul
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 1997
pagine: 88
Il volume raccoglie le traduzioni di "Lamentazione di Shakespeare morto... in cui si proclama che non vi è Dio alcuno", "Discorso del Cristo morto...", "Il sogno nel sogno". In essi era contenuta la prima angosciante testimonianza Dio è morto ed assente - che annuncia il nichilismo come anima profonda della modernità. Adriano Fabris, nella postfazione, ricostruisce il contesto in cui apparvero questi scritti, illustrandone le caratteristiche filosofiche e letterarie.

