Libri di Joze Pirjevec
Serbi, croati, sloveni. Storia di tre nazioni
Joze Pirjevec
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 236
L'area che, partendo dalle porte di Trieste, si estende lino a quelle di Salonicco rimane per molti, nella sua struttura storica e umana, una zona grigia, priva di una precisa fisionomia, simile a quelle terre inesplorate che gli antichi cartografi si limitavano a descrivere con uno sbrigativo "hic sunt leones". In realtà, quella fascià di territorio è da un millennio e mezzo teatro di un drammatico scontro di popoli, civiltà e religioni. Vi si insediarono, a partire dal VI-VII secolo, a seguito delle grandi migrazioni abbattutesi sull'impero romano, popolazioni slave da cui deriveranno tre grandi etnie: serbi, croati e sloveni. Caratterizzati da consistenza demografica, storia, tradizioni, lingua e alfabeto diversi, croati e sloveni da una parte, serbi dall'altra sono stati divisi per secoli da due grandi formazioni imperiali, quella asburgica e quella ottomana, che hanno deciso del destino dell'Europa e del Mediterraneo. A ciascuna delle tre nazioni è dedicato un capitolo in cui le rispettive vicende -dalle origini ai giorni nostri - s'intrecciano con quelle di altri gruppi (bosniaci, montenegrini, abitanti del Kosovo e della Macedonia).
Le guerre jugoslave. 1991-1999
Joze Pirjevec
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: 748
Sulla base del materiale raccolto Pirjevec ha ricostruito le sei diverse guerre susseguitesi nel territorio della ex-Jugoslavia dal 1991 al '99 nei loro risvolti politico-militari e nelle loro implicazioni internazionali, concentrando l'attenzione tanto sulle dinamiche interne e sugli aspetti sociali, che le hanno condizionate, quanto sull'intervento delle grandi potenze e organizzazioni. Ne è nato un affresco complesso ma di agile lettura grazie all'articolazione del racconto, diviso in sette capitoli fondamentali relativi ad altrettanti nuclei tematici.
Il triplice omicidio di via Rossetti. Anatomia di un delitto politico nella Trieste occupata
Martin Brecelj
Libro: Libro in brossura
editore: Gaspari
anno edizione: 2024
pagine: 176
Era la sera del 10 marzo 1944, quando il poeta e scrittore Stanko Vuk, dirigente dei cristiano-sociali sloveni da poco rilasciato dal carcere fascista, fu assassinato nella sua abitazione di via Rossetti a Trieste assieme alla moglie Danica, sorella dell'eroe nazionale sloveno Pinko Tomažič. Sotto i colpi dei sicari cadde pure il loro ospite lubianese Drago Zajc. L'efferato evento suscitò una vasta eco ed è stato narrato da scrittori illustri come Boris Pahor e Fulvio Tomizza. Per lungo tempo è prevalsa la tesi, sposata anche da Tomizza, secondo la quale il delitto sarebbe stato compiuto dagli avversari del movimento partigiano sloveno. Approfondendo un'indicazione dello storico Jože Pirjevec, l'autore in questo volume indaga in maniera rigorosa su chi furono i veri responsabili del fatto di sangue.
Le guerre jugoslave. 1991-1999
Joze Pirjevec
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 768
Sulla base del materiale raccolto Pirjevec ha ricostruito le sei diverse guerre susseguitesi nel territorio della ex-Jugoslavia dal 1991 al '99 nei loro risvolti politico-militari e nelle loro implicazioni internazionali, concentrando l'attenzione tanto sulle dinamiche interne e sugli aspetti sociali, che le hanno condizionate, quanto sull'intervento delle grandi potenze e organizzazioni. Ne è nato un affresco complesso ma di agile lettura grazie all'articolazione del racconto, diviso in sette capitoli fondamentali relativi ad altrettanti nuclei tematici.
Dal conflitto all'incontro
Joze Pirjevec, Tomaz Simcic, Stefano Kusan
Libro
editore: Ist. Rezzara
anno edizione: 1999
pagine: 144
Storia universale. Volume Vol. 7/5
Joze Pirjevec
Libro
editore: Piccin-Nuova Libraria
anno edizione: 1984
pagine: XXXII
Tito e i suoi compagni
Joze Pirjevec
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 620
Despota o ribelle? Nonostante trentacinque anni di dittatura, non si può considerare Tito come un tiranno alla stregua di Stalin: al contrario, proprio perché si era ribellato al terrore staliniano, istituendo in Jugoslavia un socialismo "autogestito" dal volto umano, Tito è rimasto nella memoria di molti suoi "sudditi" come un uomo a cui essere grati. La Jugoslavia che lasciò alla sua morte era decisamente diversa da quella del 1945: era passata dal regime centralizzato staliniano al "socialismo di mercato", conoscendo una rapida industrializzazione, grazie a cui le masse popolari godettero di una costante crescita della qualità della vita, anche se dovuta in gran parte ad aiuti esterni. Per quanto il potere fosse nelle mani del Partito, il sistema autogestito permetteva ai cittadini di esercitare qualche influenza sulla vita politica. L'opposizione era proibita, ma la vita intellettuale non era soggetta a censura preventiva e le frontiere erano davvero aperte al passaggio delle persone e delle idee. Senza Tito, non ci sarebbe stata la frattura con Stalin. A suo favore vi è pure la sua epica ribellione a Hitler e a Mussolini che assicurò ai popoli jugoslavi la vittoria sui nazifascisti. Inoltre, a partire dagli anni Cinquanta, riuscì a sottrarsi al canto delle sirene dell'Occidente, mettendosi a capo dei Paesi "non allineati".
Foibe. Una storia d'Italia
Joze Pirjevec
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: 375
Il sanguinoso capitolo delle "foibe", legato alla fine della seconda guerra mondiale, che vide "regolamenti di conti" dappertutto in Europa dove s'era manifestata una qualche Resistenza, sarebbe stato da tempo relegato nei libri di storia come una delle vicende minori di quella mattanza mondiale che pretese cinquanta milioni di vite umane. Dato però che si colloca in una realtà mistilingue in cui le opposte idee sulle frontiere "giuste" sono state a lungo in conflitto tra loro, esso è ancor vivo nella memoria collettiva dell'area giuliana e ancora sfruttabile a fini politici interni e internazionali. Sebbene il contenzioso sulle frontiere sia stato risolto attraverso un lungo e articolato processo diplomatico [...], esso non si è ancora risolto nelle menti e nei cuori delle popolazioni interessate. E stato anzi rinfocolato dalla crisi della Jugoslavia negli anni Ottanta e dal suo successivo sfacelo, con l'emergere dalle sue rovine di nuove realtà statali, la Repubblica di Slovenia e quella di Croazia soprattutto. Il contemporaneo crollo del Muro di Berlino e i suoi contraccolpi sulla politica interna italiana, con la scomparsa dei vecchi partiti e l'emergere di nuovi, provocò nella Penisola una crisi d'identità e di coesione nazionale, alla quale le forze di destra e quelle di sinistra pensarono di rispondere facendo ricorso allo strumento più ovvio e tradizionale: quello del nazionalismo.
Serbi, croati, sloveni. Storia di tre nazioni
Joze Pirjevec
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2002
pagine: 217
L'area che, partendo dalle porte di Trieste, si estende lino a quelle di Salonicco rimane per molti, nella sua struttura storica e umana, una zona grigia, priva di una precisa fisionomia, simile a quelle terre inesplorate che gli antichi cartografi si limitavano a descrivere con uno sbrigativo "hic sunt leones". In realtà, quella fascià di territorio è da un millennio e mezzo teatro di un drammatico scontro di popoli, civiltà e religioni. Vi si insediarono, a partire dal VI-VII secolo, a seguito delle grandi migrazioni abbattutesi sull'impero romano, popolazioni slave da cui deriveranno tre grandi etnie: serbi, croati e sloveni. Caratterizzati da consistenza demografica, storia, tradizioni, lingua e alfabeto diversi, croati e sloveni da una parte, serbi dall'altra sono stati divisi per secoli da due grandi formazioni imperiali, quella asburgica e quella ottomana, che hanno deciso del destino dell'Europa e del Mediterraneo. A ciascuna delle tre nazioni è dedicato un capitolo in cui le rispettive vicende -dalle origini ai giorni nostri - s'intrecciano con quelle di altri gruppi (bosniaci, montenegrini, abitanti del Kosovo e della Macedonia).
Le guerre jugoslave. 1991-1999
Joze Pirjevec
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2001
pagine: 748
Sulla base del materiale raccolto Pirjevec ha ricostruito le sei diverse guerre susseguitesi nel territorio della ex-Jugoslavia dal 1991 al '99 nei loro risvolti politico-militari e nelle loro implicazioni internazionali, concentrando l'attenzione tanto sulle dinamiche interne e sugli aspetti sociali, che le hanno condizionate, quanto sull'intervento delle grandi potenze e organizzazioni. Ne è nato un affresco complesso ma di agile lettura grazie all'articolazione del racconto, diviso in sette capitoli fondamentali relativi ad altrettanti nuclei tematici.
Storia degli sloveni in Italia (1866-1998)
Milica Kacin Wohinz, Joze Pirjevec
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1999
pagine: 152
Una storia degli sloveni dalla proclamazione dell'Unità d'Italia a oggi. Una storia difficile, spesso drammatica, di non riconoscimento da parte dell'Italia, prima quella liberale, poi ancora di più quella fascista, dei diritti etnici e culturali di una minoranza. Un rapporto che durante la seconda guerra mondiale, quando l'Italia occupa e si annette la provincia di Lubiana, sfocia in violenza e repressione e, come risposta, nel movimento del Fronte di liberazione sloveno contro gli italiani. E anche oggi, lo Stato italiano non è riuscito a instaurare un rapporto di tutela e civile convivenza con i 100.000 sloveni che ancora vivono da noi, insediati nella fascia che corre da Trieste, Gorizia e Udine.
Il giorno di s. Vito. Storia della Jugoslavia: 1919-1992
Joze Pirjevec
Libro
editore: Rai Libri
anno edizione: 1993
pagine: 608
Il libro illustra le radici storiche del conflitto tra sloveni, serbi e croati attraverso le vicende che si snodano dalla prima guerra mondiale ai nostri giorni. A complicare la situazione di intolleranza tra le varie etnie, si aggiunge la questione religiosa (tre grandi confessioni: ortodossi, musulmani e cattolici) soffocata a lungo e mai spenta.