Libri di Lea Vergine
Napoli '25/'33
Lea Vergine
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 115
"È difficile - ancora oggi e anche per chi ne vive ormai fuori - scrivere di Napoli senza passione e rabbia insieme; senza rimpianto per tutte le opere distrutte, disperse e maltrattate, opere sopravanzanti il loro tempo rispetto al loro ambiente; senza l'umiliazione di constatare come tutti i grossi problemi del Meridione rimangano irrisolti e come quasi tutti i napoletani che hanno finito col rimanervi, siano stati offesi e prosciugati da una città che non è più neanche vivibile come tale; senza dolore insomma... Nel fondo - per quanto concerne le arti figurative - affezionata allo "schizzo" somigliante e al falso quadro antico (se non al ciarpame dei tramonti sanguinolenti), erede di quella borghesia che ricercava Morelli e disprezzava Cammarano, che comprava Irolli e affamava Crisconio. Naturalmente le eccezioni ci sono state e ci sono; ma, proprio in quanto tali, non modificano il quadro generale e sono le prime a patirne le conseguenze." (Lea Vergine)
Parole sull'arte 1965-2007
Lea Vergine
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2008
pagine: 316
Una grande protagonista del mondo dell'arte ha saputo cogliere e restituire sulla carta con talento, passione e sensibilità non solo le opere, ma la vita e lo spirito di un'intera generazione di pittori e scultori destinati a influenzare le principali correnti artistiche della seconda metà del Novecento. Grazie a lei movimenti come Arte Povera, Body Art, Arte dei Rifiuti, Arte Concettuale, Arte Programmata e Arte Cinetica sono stati valorizzati da memorabili allestimenti espositivi e sono divenuti accessibili anche al grande pubblico. Concentrato sul fatto artistico, lo stile documentario di Lea Vergine ha fatto scuola in Italia e nel mondo, rendendo il suo lavoro più che mai attuale.
La vita, forse l'arte
Lea Vergine
Libro: Libro in brossura
editore: Archinto
anno edizione: 2014
pagine: 137
Più di venticinque articoli, pubblicati lungo poco più di un decennio - dal 2000 al 2013 - in gran parte su "Alias", l'inserto culturale de "il manifesto" e su "Domus" e "Abitare". Recensioni di mostre personali e collettive: Salvador Dalì, Jannis Kounellis, Lucio Del Pezzo, Vanessa Beecroft, Trisha Brown, Jenny Holzer, per citarne alcuni. Ma anche di libri su artisti o fotografi: Lee Miller, Alighiero Boetti. Testi di folgorante e sagace critica che fuggono il peso della retorica e coltivano l'arte della leggerezza. Lea Vergine non risparmia frecce acuminate contro i direttori di musei, i curatori di esposizioni, ma lo fa con arguzia tagliente. E le citazioni che chiama a sostegno delle sue contrarietà non soffrono mai di arroganza: rientrano nella cultura come gioco della vita. Prefazione di Giovanni Agosti.
Capri 1905-1940. Frammenti postumi
Lea Vergine, Elisabetta Fermani, Sergio Lambiase
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2018
pagine: 312
«Capri, prima ancora di essere un'isola, è l'Isola.» È qui che, fra il 1905 e il 1940, sulla piazzetta, al caffè o in clausura, lavorarono anarchici, socialisti, futuristi, poeti e profeti. L'isola è stata il palcoscenico estenuato di incontri e addii fra dandy radicali, esteti dannunziani, facoltosi disoccupati e dilettanti supremi: il microparadiso terrestre in cui una cultura raffinata e astenica celebrava le proprie ambasce crepuscolari e recitava la diversità, lo spleen, l'isolamento, l'insofferenza velleitaria per il proprio tempo. Ma soprattutto Capri è stata l'imprescindibile punto di convergenza per chi esplorava nuove forme di linguaggio artistico e di teorizzazione politica, elaborando nuovi progetti di umanità e generando utopie ad alto potenziale: la fucina di ideologie, movimenti e correnti che determinarono la storia europea del Novecento. Fra gli scogli di Marina Piccola o fra le rovine di Villa Jovis si dettero convegno le personalità cruciali per le avanguardie degli anni venti e trenta: i futuristi con Marinetti, Prampolini e Depero, e i circumvisionisti; Romaine Brooks, Marevna, Walter Benjamin e Peggy Guggenheim. Nelle strade di Capri e intorno alle sue dimore spirava il vento politico dell'Est, con la Prima scuola superiore di propaganda e d'agitazione per operai fondata da Bogdanov, Lunacarskij e Gor'kij (nonostante l'opposizione di Lenin). Su tutti, Edwin Cerio - l'ironico bardo del cosmopolitismo caprese - accoglieva gli esuli e faceva da ponte fra la cultura internazionale e la cultura mediterranea. In Capri Lea Vergine, Elisabetta Fermani e Sergio Lambiase raccontano prestigio e decadenza dell'isola: affrontano i labirinti delle memorie dei sopravvissuti, si avventurano nello spoglio di carte d'archivi privati o semipubblici, distillano i momenti privilegiati e ignoti di molte vite, e con l'aiuto di questi documenti originali e testimonianze vive arrivano a tratteggiare, infine, questo esterno con figure. Capri, inventario unico di storie e incontri, disegna una topografia culturale d'eccezione; narra un luogo e un tempo irripetibili, ma di cui oggi avremmo sommamente bisogno.
Necessario è solo il superfluo. Intervista a Lea Vergine
Lea Vergine, Stefania Gaudiosi
Libro
editore: Postmedia Books
anno edizione: 2019
pagine: 52
Ma che cos’è e a cosa serve l’arte, che uso possiamo farne, infine? I termini devono essere sempre riscritti. Ed è un privilegio, tra gli umani, riscriverli tutte le volte e spalancare l’orizzonte e la volta celeste e le profondità d’abisso. Finché possiamo trattare l’intrattabile, il mistero è salvo. E finché il mistero è salvo, è salva la speranza, che qualcuno dirà illusione, qualcun altro sogno. A partire da una registrazione video, Stefania Gaudiosi intervista Lea Vergine per un breve ma intenso incontro nella primavera del 2019. Il primo volume della collana "Sartoria editoriale".
Rocche & scultori contemporanei. Maraniello Giuseppe
Marisa Zattini, Lea Vergine
Libro
editore: Il Vicolo
anno edizione: 2002
pagine: 64
Annette Messager. Pudique, publique
Lea Vergine, Robert Storr
Libro: Libro rilegato
editore: Gli Ori
anno edizione: 2002
pagine: 176
Quando i rifiuti diventano arte. Trash rubbish mongo
Lea Vergine
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2006
pagine: 180
Perché gli artisti hanno adoperato e adoperano i rifiuti? Rifiuti inglobati, fotografati, "trattati", enfatizzati, mimetizzati o "corretti", ma che pur sempre rifiuti sono, cioè oggetti da pattumiera e da discarica. Guardando i sacchi di Burri o i particolari dei cadaveri fotografati da Serrano può accadere di rammentare la voce di Cathy Berberian, capace di mescolare partiture colte e "pezzi" popolari; di riascoltare una composizione di Paolo Castaldi; di ripensare a certe sequenze cinematografiche di Abel Ferrara o a taluni collage vocali di Meredith Monk: accorgersi quindi che la cultura degli ultimi cento anni è gremita di recuperi, riusi e contaminazioni, di lacerti, frammenti, scarti, "rumori". Recuperare e conservare i rifiuti, cercare di trattenerli, di farli sopravvivere strappandoli al vuoto, al nulla, alla dissoluzione cui sono destinati, il voler lasciare un'orma, una traccia, un indizio per chi resta, tocca una dimensione psicologica che è anche politica.