Libri di Livia Artuffo
Marina Cvetaeva e le donne di Teseo. La poetica dell'irraggiungibile
Livia Artuffo
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 96
«Per me, la raggiungibilità di ciò che desidero (sia materiale sia spirituale) è inversamente proporzionale al desiderio» leggiamo in una pagina di diario della poetessa russa Marina Cvetaeva. Questa tensione verso un oggetto sempre sfuggente, sempre fuori portata è la cifra di tutta la poesia della Cvetaeva e, in fondo, della sua stessa vita. Nel mito di Fedra, la storia di una donna travolta da un amore illecito e respinto, Marina individuò la cornice perfetta in cui dispiegare la sua “poetica dell'irraggiungibile”. Nacque così, nel 1927, una delle più originali riscritture moderne del dramma che Euripide, per primo, aveva dedicato al tragico amore della moglie di Teseo per il figlio di suo marito. Quella di Marina Cvetaeva è la prima Fedra innocente della storia del teatro: è una principessa da fiaba uscita dal folklore russo, una creatura spirituale e poetica, una vita spezzata da un amore irraggiungibile. Marina Cvetaeva aveva creato la sua Fedra pensandola come parte di una trilogia incentrata sulla figura di Teseo. «Sapete che a Teseo capitarono in sorte tutte le donne, tutte – e per sempre? Arianna (l'anima), Antiope (l'amazzone), Fedra (la passione), Elena (la bellezza)», scrisse all'amica Anna Tesková. Fedra, Arianna, Antiope: in ciascuna di loro, Marina Cvetaeva vide qualcosa di sé stessa. I suoi versi ce le restituiscono con dentro qualcosa di lei.
Appunti su Kafka per lettori recidivi
Livia Artuffo
Libro: Libro in brossura
editore: Tra le righe libri
anno edizione: 2024
pagine: 254
Leggere Kafka è un’avventura impegnativa: dalla prima riga ci costringe a interrogare il testo, che resta sempre enigmatico e sfuggente. Kafka “ha preso tutte le misure possibili contro l’interpretazione dei propri testi” avvertiva Walter Benjamin. “Ogni proposizione dice: interpretami, ma nessuna tollera l’interpretazione”, scriveva Theodor Adorno. “Si tratta di parabole a cui è stata sottratta la chiave”, annotava nei suoi Appunti su Kafka, scritti verso la metà del secolo scorso. Ciononostante, le migliori menti del Novecento, insieme a una folla di critici, filosofi, letterati e lettori qualunque, si sono arrovellate sui testi di questo grande scrittore che in vita aveva pubblicato pochissimo. E ancora oggi fioccano studi, analisi e forum di discussione. Perché Kafka ha questo di straordinario: non solo ci avviluppa nelle sue singole storie, non solo ci folgora con i suoi aforismi, ci sconcerta con le sue parabole, ci distrae con le sue trovate comiche e ci punzecchia con il suo umorismo nero, ma ci fa sentire i destinatari privilegiati di un messaggio cifrato, nascosto tra le righe dei suoi racconti-rompicapo.
Rapsodia di Elettra
Livia Artuffo
Libro
editore: AbelPaper
anno edizione: 2022
pagine: 334
Elettra non è simpatica. A volte è addirittura odiosa. Tra le figure del mito è quella che meno induce all'identificazione. È una vittima e una ribelle, ma la sua rivolta ha il sapore della sottomissione. È un'oppressa che non si piega, ma che non trova né riscatto né redenzione. Invoca giustizia, ma la sua idea di giustizia mette i brividi. Incarna l'aspirazione al cambiamento, ma anche il richiamo protettivo di un passato idealizzato. È un simbolo del circolo vizioso repressione-rivoluzione-repressione che tante volte ha appestato la Storia. In lei si specchia il fascino dell'intransigenza assoluta, ma anche l'orrore che ne deriva. È una donna incapace di empatia, che precipita nel proprio vuoto interiore. Il teatro ne ha fatto volta a volta un'eroina dolente e determinata, una macchinatrice senza scrupoli, un'adolescente disorientata e una leader spietata. Inseguirla nelle sue metamorfosi è un'avventura sempre sorprendente. In queste pagine risuona la voce che tredici autori le hanno voluto dare, a partire dai grandi drammaturghi dell'antica Grecia, filtrata da una lettura appassionata e non specialistica, ma semplicemente orientata all'ascolto.
Antigone, amore mio
Livia Artuffo
Libro
editore: AbelPaper
anno edizione: 2021
pagine: 88
Antigone è la tragedia, incontrata sui banchi di scuola, che resta generalmente più impressa nella memoria degli ex studenti di tutte le generazioni. La piccola Antigone che non si piega di fronte al potere, che sfida la legge per i propri ideali e tiene testa al tiranno maschilista affascina tutti da secoli. Ma chi si ricorda di sua sorella Ismene, che tenta invano di aiutarla, fino a dichiararsi complice di un delitto che non aveva commesso? E di Emone, il fidanzato di Antigone che muore suicida per una donna che lo ignora? E della moglie di Creonte, privata dei figli dall'intransigenza del marito? Con una scrittura che avvolge e incanta, Sofocle dipana davanti ai nostri occhi una tragedia umana coinvolgente, un conflitto etico radicale, una riflessione profonda sul potere, sull'amore, sul rapporto con la morte, il divino e il mistero. Questo saggio raccoglie impressioni e riflessioni nate da una lettura appassionata e non specialistica di questo capolavoro dell'antichità, e getta uno sguardo su alcune riscritture del Novecento, che hanno fatto di Antigone l'emblema del conflitto tra oppressione e ribellione, tra legalità e giustizia, tra le ragioni dell'ordine e quelle della solidarietà umana.