Libri di Luca Viglialoro
Studi di estetica. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 116
La via del colore. Paesaggi e teorie estetiche della montagna Sainte-Victoire, Katia Botta; Caring for the Landscape: From Participatory Art to Everyday Aesthetics, Elisabetta Di Stefano; Suono e mondo. Il paesaggio sonoro in Murray Schafer, Francesca Ferrara; I coniugi Shelley in Italia: tra ammirazione e disincanto, Elisabetta Marino; Immaginazione “solariana” e materia “solarica”. A proposito di Solaris di Stanislaw Lem, Giampiero Moretti; Frammentazione del territorio e incidenza della volontà umana. Il giurista romano garante del valore dell’integrità del paesaggio, Massimiliano Vinci
Studi di estetica. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 250
"Studi di estetica" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. “Studi di estetica” vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell’estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l’indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all’estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico.
Origine dell’arte. Studi sull’estetica di Croce
Luca Viglialoro
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 108
Esperire l’arte è un compito infinito che si dà alla conoscenza, in quanto è intrinseco ad essa. Una conoscenza – quella intuitiva, nel caso di Croce – che sembra essere stata attinta ad una dimensione originaria immemoriale: quella per cui l’arte è capacità di cogliere la realtà prodotta nel qui ed ora, per renderla legge dell’esperienza e immagine del suo articolarsi polifonico. Il secolo passato si apre con un’opera fondamentale, l'Estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale del 1902, che, nel riallacciarsi alla grande tradizione razionalistica e idealistica dell’estetica, le imprime una svolta: quella che segna il passaggio dall’arte come conoscenza (e, quindi, come espressione isolata e subordinata al comprendere) all’arte come esperienza (un’arte che, in piena autonomia, crea le proprie condizioni di possibilità). L’intuizione e l’espressione, quali fili conduttori per il risalimento alle origini dell’esperienza dell’arte, sono dunque, per Croce, i due poli di produzione ed autoriflessione della realtà e delle sue possibilità rappresentative. Possibilità che il giudizio, esteticamente, scandaglia e fonda nel dare loro il nome: quello di arte.
Berlino. Una trilogia
Luca Viglialoro
Libro: Libro in brossura
editore: Il Canneto Editore
anno edizione: 2012
pagine: 96
Prima dell'arte. Studi su Croce
Luca Viglialoro
Libro: Copertina morbida
editore: de-Comporre
anno edizione: 2012
pagine: 114
Esperire l'arte è un compito infinito che si dà alla conoscenza, in quanto è intrinseco ad essa. Una conoscenza - quella intuitiva, per Croce - che sembra essere attinta ad una dimensione immemoriale: quella per cui l'arte è capacità di cogliere la realtà prodotta nel qui ed ora, per renderla legge dell'esperienza e immagine del suo articolarsi polifonico.
Erfahrung. Un percorso benjaminiano
Luca Viglialoro
Libro
editore: Lithos
anno edizione: 2011
pagine: 176
Quando il giovanissimo Walter Benjamin, nel 1913, dedica al concetto di Erfahrung (esperienza) un breve saggio omonimo, in qualche modo sembra già preannunciare uno dei fili conduttori delle sue successive indagini. Da "Sul programma della filosofia futura" fino ai saggi su Leskov, Baudelaire, Kafka, il tema dell'esperienza verrà, a più riprese e da punti di vista differenti (anche se spesso complementari), setacciato nella sua immediatezza e nella sua aporeticità. La convinzione che muove Benjamin è che, anche laddove sia possibile muovere la riflessione in direzione dell'esperienza, l'oggetto ricercato (l'Erfahrung, per l'appunto) tenderà a sottrarsi alle maglie del pensiero discorsivo, per presentarsi come quel problema che concerne la filosofia, ed il pensare tutto, nel loro porsi, nel loro non poter non rimanere sempre all'interno dei limiti di quel dato che essi pretendono di scandagliare sin nelle pieghe più minute. Nel ripiegarsi dell'esperienza su stessa Benjamin vede nascere ed incontrarsi le istanze trascendentali e storico-effettuali, che la filosofia e la letteratura, ciascuna entro i suoi propri orizzonti di senso, si impegnano a portare a rappresentazione.