Libri di Luciano Monzali
Roberto Gaja. Console in Libia 1949-1952
Libro
editore: Dante Alighieri
anno edizione: 2020
Svanito il sogno del ritorno sulla «Quarta Sponda» e accettata la costituzione di uno Stato libico indipendente guidato dalla monarchia senussita, l'Italia degasperiana ingaggiò una lunga e difficile battaglia politica e diplomatica per consentire la sopravvivenza della collettività italiana in Libia e preservare gli ingenti interessi economici del nostro Paese in quel territorio africano. Un importante protagonista di queste vicende fu Roberto Gaja, console italiano a Tripoli dal 1949 al 1952, che riuscì a costruire un positivo rapporto di collaborazione con le autorità di occupazione britanniche, il nascente potere senussita e i partiti libici, nonché a guidare una riorganizzazione della comunità italiana in Libia, che le consentì l'adattamento alle nuove condizioni di vita che si produssero con il raggiungimento dell'indipendenza politica della Libia e con la fine dell'egemonia italiana e europea. In questo testo inedito il diplomatico torinese ricostruisce le vicende e i problemi dell'azione condotta dall'Italia in Libia nel secondo dopoguerra e compie un'analisi realista e preoccupata sulle prospettive della comunità italiana in quel Paese. Saggio ricco di informazioni e dati inediti, questo scritto di Roberto Gaja costituisce una fonte preziosa per lo studio della politica italiana verso la Libia dopo la seconda guerra mondiale e fornisce un ritratto originale e affascinante della vita della collettività italiana nell'ex colonia africana negli anni Cinquanta del Novecento.
Pietro Quaroni. La politica estera italiana dal 1914 al 1945
Luciano Monzali
Libro
editore: Dante Alighieri
anno edizione: 2018
pagine: 145
Guerra e diplomazia in Africa orientale. Francesco Crispi, l'italia liberale e la questione etiopica
Luciano Monzali
Libro
editore: Dante Alighieri
anno edizione: 2020
pagine: 154
La figura di francesco Crispi, uno dei protagonisti della costruzione dello Stato nazionale italiano, rimangono ancora oggi oggetto di dibattito e controversia. Obiettivo di questo volume è offrire al lettore una ricostruzione delle relazioni politiche e diplomatiche fra Italia e Albissinia/Etiopia vegli anni fra il formale stabilimento della Colonia italiana di Assab nel 1882 e la sanguinosa battaglia di Adua nel 1896, il tutto inserito nel contesto storico della competizione imperialistica fra le potenze europee alla fine dell'Ottocento.
Mario Toscano storico e intellettuale nell'Italia fascista. Un «piemontese» ebreo per tre quarti
Luciano Monzali
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2024
pagine: 288
Mario Toscano (Torino 1908-Roma 1968) è stato uno dei principali storici delle relazioni internazionali del Novecento e un importante protagonista della vita culturale e politica dell’Italia del secondo Dopoguerra. Come capo dell’Ufficio Studi del Ministero degli Affari Esteri e consigliere di vari ministri ha avuto anche una significativa influenza sull’azione internazionale dell’Italia negli anni Cinquanta e Sessanta. Il libro costituisce un’originale e documentata ricostruzione della vita, della formazione intellettuale e dell’opera storiografica di Mario Toscano nell’Italia fra le due guerre mondiali, inserita nel contesto più generale dell’analisi della storiografia italiana delle relazioni internazionali nell’età fascista. Ebreo piemontese convertito al cattolicesimo, Toscano vive la sua gioventù e matura come individuo all’interno di uno Stato autoritario, la dittatura mussoliniana, di cui condivide e sposa con entusiasmo l’ideologia politica, il fascismo, con esso il nazionalismo e il sogno di una grande Italia potenza imperiale.
Un re afghano in esilio a Roma. Amanullah e l'Afghanistan nella politica estera italiana 1919-1943
Luciano Monzali
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2012
pagine: 141
Per molti anni visse in esilio a Roma un importante sovrano afghano, Amanullah, che aveva combattuto vittoriosamente contro i Britannici nel 1919 e che aveva cercato di avviare un coraggioso programma di riforme politiche e sociali per il proprio popolo. Fra il 1929 e gli anni della seconda guerra mondiale Roma divenne il luogo da cui Amanullah cercò di orchestrare svariati intrighi e macchinazioni per riconquistare il trono perduto. Questo libro, fondato su documentazione diplomatica in gran parte inedita, da una parte è un tentativo di comprendere come i diplomatici italiani di stanza a Kabul, fra i quali spicca Pietro Quaroni, percepissero e interpretassero la società afghana e i suoi problemi; dall'altra è una ricostruzione delle relazioni italo-afghane all'interno del quadro generale della politica italiana verso il Medio Oriente e l'Asia centrale negli anni fra le due guerre mondiali.
I giorni di un liberale. Diari 1907-1923
Luigi Albertini
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1999
pagine: 424
Tenuti in maniera discontinua ma frequente, i diari di Albertini sono raggruppabili in quattro nuclei fondamentali. Il primo comprende gli anni 1907-9 e 1913-14, dove prevale l'impegno di direttore del "Corriere", a contatto quotidiano con i problemi della macchina del giornale e in relazione con politici e scrittori (memorabile, ad esempio, il ritratto di D'Annunzio a corto di soldi); il secondo (1915-16) è quello della guerra, nella quale Albertini giocò un ruolo importante di sostenitore di Cadorna; il terzo è il dopoguerra (1919-20), dove è rilevante soprattutto il diario della Conferenza politica di Washington, dove Albertini si recò come membro della delegazione italiana; il quarto (1922-1923) è la cronaca dell'avvento del fascismo.
Italiani di Dalmazia. Dal Risorgimento alla grande guerra
Luciano Monzali
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2004
pagine: 334
Nonostante la sua rilevanza nelle vicende politiche dello Stato italiano tra Otto e Novecento, la storia della minoranza italiana in Dalmazia rimane ancora largamente sconosciuta. Obiettivo di questo libro è la ricostruzione dei momenti fondamentali della storia degli italiani di Dalmazia negli ultimi decenni della denominazione asburgica, e l'analisi del rapporto politico tra la minoranza dalmata e l'Italia liberale negli anni precedenti la Prima guerra mondiale.
Italiani di Dalmazia (1914-1924)
Luciano Monzali
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 476
Il libro costituisce uno dei primi tentativi di ricostruire in modo documentato ed equilibrato le vicende politiche della minoranza italiana in Dalmazia dallo scoppio della prima guerra mondiale all'avvento del fascismo in Italia. Largo spazio è dedicato all'analisi della politica estera dell'Italia nell'Adriatico e nei Balcani e dell'influenza che questa ebbe sulle sorti delle popolazioni dalmate italiane, prima illuse circa la possibilità di un'unione con la madrepatria, poi, a partire dal trattato di Rapallo del novembre 1920, costrette a scegliere fra la difficile vita nel Regno iugoslavo, la sopravvivenza a Zara italiana e l'emigrazione nella Penisola. Monzali rilegge e descrive alcuni momenti importanti del nostro passato (la Grande Guerra, la spedizione dannunziana nell'Adriatico, il fascismo), fornendo un contributo per una migliore conoscenza di un'epoca decisiva della storia d'Italia nel Novecento.
L'occupazione italiana della Iugoslavia (1941-1943)
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 430
Fra il 1941 e il 1943 l'Italia fascista, grazie all'annessione diretta della Dalmazia e di parte della Slovenia, all'unione del Kosovo e della Macedonia nord-occidentale all'Albania, e alla creazione di una sfera di influenza in Croazia e Montenegro, fu protagonista indiscussa delle terribili lotte politiche e militari che sconvolsero i Balcani occidentali. Per oltre due anni soldati e ufficiali, diplomatici, funzionari e tecnici, furono presenti nei territori iugoslavi, al tempo stesso protagonisti e testimoni della guerra nell'ex-Iugoslavia, un dramma di proporzioni immani, che avrebbero impresso ferite mai del tutto rimarginate, e che avrebbe inoltre portato alla soppressione di gran parte dell'italianità adriatica orientale. Nonostante la sua eccezionale importanza, il tema dell'occupazione della Iugoslavia è rimasto a lungo trascurato in Italia. Questo volume, grazie all'uso di documentazione archivistica in gran parte inedita, ricostruisce con rigore e precisione le vicende e i principali problemi che caratterizzarono l'occupazione italiana.
Mario Toscano e la politica estera italiana nell'era atomica
Luciano Monzali
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2011
pagine: 240
Mario Toscano, uno dei maggiori storici delle relazioni internazionali e per molti anni capo del Servizio Studi del Ministero degli Affari Esteri, ebbe il non comune destino di potere integrare l'attività di riflessione, tipica dell'uomo di studio, con la partecipazione diretta all'azione internazionale dei governi italiani nel secondo dopoguerra. Il libro ricostruisce i momenti nodali della politica estera dell'Italia dopo la seconda guerra mondiale, mettendo in luce il ruolo di Toscano come ispiratore e consigliere di Gaetano Martino, Attilio Piccioni e Giuseppe Saragat: in particolare il volume rivela aspetti inediti delle drammatiche vicende della questione dell'Alto Adige. Viene analizzata poi la vasta produzione pubblicistica dello storico piemontese, finalizzata a favorire un ripensamento ideologico della politica estera italiana. Mario Toscano partecipò, come intellettuale e diplomatico, al processo di adattamento politico e culturale dello Stato italiano al nuovo contesto mondiale (Guerra Fredda e fine dell'egemonia globale dell'Europa), permettendo all'Italia di abbandonare lo status di Potenza sconfitta e di divenire parte integrante del Blocco occidentale.
Aldo Moro, l'Italia repubblicana e i Balcani 1963-1978
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2011
pagine: 371
La sconfitta militare dell'Italia nella seconda guerra mondiale e la successiva divisione dell'Europa in Blocchi politici, militari e ideologici, del tutto antitetici e contrapposti, provocarono un ridimensionamento della presenza italiana nei Balcani, senza però decretarne la definitiva espulsione. Nonostante le disastrose conseguenze dell'esperienza bellica e nonostante la presenza sulla sponda orientale dell'Adriatico di regimi illiberali e totalitari, l'attenzione della politica e dell'economia italiana verso quei territori non venne mai meno. Anche per l'Italia repubblicana l'Europa adriatica e balcanica rappresentò un'area di rilevante interesse strategico, politico ed economico. L'importanza delle relazioni e dei legami con i Paesi del Sud-est europeo non sfuggì certo ad Aldo Moro che, in qualità sia di presidente del Consiglio che di ministro degli Esteri, fu tra i principali protagonisti della politica estera italiana degli anni Sessanta e Settanta. Ambizione di questo volume è offrire al lettore alcune linee interpretative e un insieme di analisi e informazioni fondate su un'attenta disamina della documentazione, edita e inedita, per cominciare a conoscere meglio un aspetto importante della politica estera dell'Italia della Prima Repubblica, la cosiddetta Ostpolitik italiana, l'azione internazionale della Repubblica italiana verso gli Stati e i popoli dell'Adriatico orientale e dei Balcani.
I monarchici e la politica estera italiana nel secondo dopoguerra
Andrea Ungari, Luciano Monzali
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 249
Questo libro colma una lacuna nell'indagine storiografica sull'atteggiamento dei monarchici nei confronti delle scelte di politica estera dei governi italiani nel secondo dopoguerra. Attraverso un'attenta analisi della stampa legittimista e dei documenti archivistici, il volume ricostruisce la posizione che il movimento monarchico mantenne sulle vicende internazionali che coinvolsero il paese in quegli anni: il Trattato di pace, la questione delle colonie e del confine orientale, l'adesione all'Alleanza Atlantica e al processo di integrazione europea. Nel far ciò, l'analisi di uno dei più autorevoli rappresentanti del mondo legittimista, l'ambasciatore Raffaele Guariglia, permette di ben individuare l'influenza che la folta schiera di diplomatici ebbe nell'orientare le scelte di politica estera della dirigenza del Partito nazionale monarchico.