Libri di Luciano Pellicani
Perché in Occidente c'è più libertà che in Oriente?
Luciano Pellicani
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 52
Questo volume raccoglie l'ultimo intervento pubblico di Luciano Pellicani, così come pronunciato in occasione di Sciabaca, il festival estivo promosso e organizzato da Rubbettino. Sintesi efficace e comunicativa di una ricerca durata più di mezzo secolo, questa lectio magistralis affronta il tema dei differenti percorsi di sviluppo sociale, politico ed economico nella civiltà occidentale e in quella orientale. La chiave interpretativa fondamentale di questo confronto è la libertà, come nozione teorica e come prassi, ma soprattutto come possesso fragile e minacciato dai tentativi di prevaricazione da parte di istituzioni e gruppi di matrice assolutistica e illiberale. Una lezione ancor più necessaria per capire le contraddizioni del momento presente e i meccanismi di involuzione autoritaria che sfidano le democrazie contemporanee e le conquiste del costituzionalismo liberale. Prefazione di Florindo Rubbettino.
Le rivoluzioni: miti e realtà
Luciano Pellicani
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 210
Sono qui analizzate le radici ideologiche di quella che, per ben due secoli, è stata la Grande Illusione che ha dominato la scena mondiale alimentando formidabili passioni politiche e travolgenti movimenti di massa: la rivoluzione come potenza demiurgica capace di capovolgere il"mondo capovolto"e di creare "un Regno di Dio senza Dio" attraverso la purificazione della società borghese, corrotta e corruttrice.
I difensori della libertà
Luciano Pellicani
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 131
"Dopo aver vinto la sua secolare lotta contro l'assolutismo dell'Antico Regime, il liberalismo, lungo tutto il Novecento, ha dovuto fronteggiare una terrificante minaccia: quella dei movimenti rivoluzionari di massa - bolscevismo, fascismo, nazismo - determinati a radere al suolo la civiltà dei diritti e delle libertà. Questo fu il contesto ideologico, dominato da una sfrenata e inquietante passione nichilista, in cui condussero le loro battaglie quegli intellettuali che seppero resistere alla tentazione totalitaria e che, precisamente per questo, furono gli strenui difensori della libertà." (dalla premessa)
La genesi del capitalismo e le origini della modernità
Luciano Pellicani
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 587
Quando il "Saggio sulla genesi del capitalismo" fu pubblicato negli Stati Uniti, l'autorevole rivista "Telos" lo definì un "classico". Questo libro ne è una nuova versione, notevolmente accresciuta e arricchita. Con esso, l'autore non si limita a fornire una documentata ricostruzione della straordinaria parabola storica del capitalismo, dalla rivoluzione mercantile del Basso Medioevo sino alle soglie della moderna società industriale; utilizzando brillantemente il metodo della comparazione macrosociologica, delinea una "grammatica delle civiltà", grazie alla quale emerge nettissima la singolarità dell'esperimento di vita collettiva compiuto, fra laceranti conflitti di interessi e di valori, nel laboratorio occidentale.
L'individualismo metodologico. Una polemica sul mestiere dello scienziato sociale
Dario Antiseri, Luciano Pellicani
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 208
Dalla società chiusa alla società aperta
Luciano Pellicani
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2002
pagine: 414
Lenin e Hitler. I due volti del totalitarismo
Luciano Pellicani
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 138
In questo saggio, l'autore sviluppa, sulla base di una puntuale documentazione, una tesi in netto contrasto con le opinioni prevalenti; e cioè che, a dispetto della mortale inimicizia da cui erano divisi, il comunismo e il nazismo avevano lo stesso nemico - la società borghese colpevolmente prostrata davanti a 'Mammona' - e lo stesso obbiettivo: la purificazione del mondo attraverso il terrore catartico. Di qui l'istituzionalizzazione dell'universo concentrazionario, nel quale dovevano essere scaricati tutti gli elementi corrotti e corruttori. Di qui altresì l'idea della rivoluzione come processo catastrofico-palingenetico che sarebbe sfociata, dopo aver annientato la totalità esistente, nella creazione di una umanità trasfigurata.
Le radici pagane dell'Europa
Luciano Pellicani
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 212
Per oltre mille anni, la fede nel Dio biblico è stata cosi determinante e onnipervasiva che Novalis poteva formulare la celebre endiadi "Christenheit oder Europa". Per contro, ormai da tempo, il processo di secolarizzazione, connaturato alla Modernità occidentale, impedisce di continuare a considerare l'Europa non solo come la Cristianità, ma anche semplicemente come una Cristianità. È accaduto che quella che Heine ha descritto come la guerra culturale fra Ebrei ed Elleni - la quale, a partire dal Rinascimento, ha lacerato le viscere intellettuali morali della società europea - si è conclusa con la vittoria di Atene su Gerusalemme. Ne è scaturita una civiltà che può senz'altro essere definita neopagana. In effetti, essa ha rivalutato l'homo naturalis e il saeculum, demonizzati dall'etica cristiana, e, in nome della sovranità della Ragione, ha altresì progressivamente ridotto lo spazio e l'influenza del Sacro. È per questo che, a coloro che oggi insistentemente invocano la restaurazione del primato della Fede quale unica possibile base morale della nostra civiltà, va ricordato quanto Dietrich Boenhoeffer ha riconosciuto, e cioè che l'Europa è diventata adulta grazie alla rivoluzione culturale operata dall'Illuminismo che ha sostituito il principio di eteronomia sotto forma di clericalismo con il libero esercizio della critica.
Anatomia dell'anticapitalismo
Luciano Pellicani
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2010
pagine: 313
La civiltà moderna è stata - e continua a essere - animata dallo spirito capitalistico, ma anche dal suo acerrimo e irriducibile nemico: lo spirito anticapitalistico. In questo libro si analizzano le principali fasi dello storico duello iniziato nel XIII secolo e tuttora in corso, poiché lo spirito anticapitalistico è come l'ombra del capitalismo: si manifesta, sotto diverse sembianze, non appena sulla scena sociale appaiono gli adoratori di Mammona. D'altra parte, la bancarotta planetaria del collettivismo - centrato sul piano unico di produzione e di distribuzione - costringe a giungere alla conclusione che il capitalismo non ha alternative: è l'unico modo di produzione in grado di far lievitare la ricchezza delle nazioni. È un gioco a somma positiva: se lo si distrugge - come hanno fatto i partiti comunisti al potere -, si condannano alla miseria più atroce le masse lavoratrici. È per questo che la socialdemocrazia, saggiamente, ha deciso di scendere a patti con il capitalismo, trattandolo come una pecora che deve essere tosata.
Rivoluzione e totalitarismo
Luciano Pellicani
Libro: Libro in brossura
editore: Licosia
anno edizione: 2020
pagine: 254
Per 200 anni l’Europa è stata dominata dal mito della palingenesi rivoluzionaria, il quale ovunque ha trionfato, ha prodotto cataclismatici mutamenti che, anziché far crescere la libertà e la felicità degli uomini, hanno spianato la strada al Moloch burocratico-totalitario. In questo libro si dimostra che tali esiti paradossali possono essere spiegati solo analizzando la logica interna della rivoluzione, la quale, nella misura in cui intende praticare la politica della tabula rasa e per rigenerare il mondo intero, è obbligata ad annientare la spontaneità sociale in tutte le sue manifestazioni e trasformare il partito nel solo regolatore della vita umana. "Rivoluzione e totalitarismo", dunque, contrariamente a una opinione largamente diffusa, sono un’unica cosa; e lo sono precisamente perché c’è solo un modo per rivoluzionare l’esistente: creare un potere illimitato e usarlo spietatamente per annientare tutto ciò che si oppone alla marcia della storia.

