Libri di Dario Antiseri
Democrazia avvelenata
Dario Antiseri, Enzo Di Nuoscio, Flavio Felice
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 189
Le democrazie contemporanee non godono di buona salute. Già minacciate dal progressivo indebolimento della politica prodotto dalla spietata competizione globale, oggi devono fare i conti con un nuovo spettro: diventare la "democrazie del pubblico". Nella società dei nuovi media i cittadini rischiano di trasformarsi in un "pubblico" sempre più passivo, acritico, influenzabile, con scarse possibilità controllare le informazioni, senza occasioni di confronto critico, piuttosto istintivo nei giudizi e quindi con basse difese immunitarie per difendersi dalle tante forme di manipolazione e da populisti e imbonitori sempre in agguato, soprattutto nei momenti di crisi. Contro tale preoccupante degenerazione, questo volume propone una difesa filosofica, storica, sociologica ed economica della democrazia, intesa come "società aperta", fondata sulla discussione critica, che trova le sue origini nella filosofia greca e nella tradizione cristiana. Per far fronte alle sfide del terzo millennio, è questa la tesi degli autori, la democrazia ha bisogno di una articolazione poliarchica, di istituzione inclusive, di uno Stato in grado di regolare i processi economici e di garantire le libertà dai nuovi nemici e i diritti sociali dalle nuove disuguaglianze. Per le sorti della democrazia diventa inoltre decisivo che il cittadino democratico, soprattutto attraverso gli studi umanistici, acquisisca quella capacità critica e quella autonomia di giudizio che rappresentano gli anticorpi necessari affinché il "demos" non sia declassato a "pubblico" e la "democrazia dei cittadini" possa trovare nuovo slancio nel mondo globalizzato.
L'anima greca e cristiana dell'Europa
Dario Antiseri
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola SEI
anno edizione: 2018
pagine: 96
È stata la Grecia a passare all'Europa l'idea di razionalità come discussione critica. Per questo, se è nel giusto P.B. Shelley a dire che «noi tutti siamo greci», ha però altrettanto ragione B. Croce a sostenere che «non possiamo non dirci cristiani». L'Europa, infatti, come ha scritto S. de Madariaga, «È socratica nella sua mente e cristiana nella sua volontà». Di qui l'ammonimento di T.S. Eliot: «Se il cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura; e allora si dovranno attraversare molti secoli di barbarie».
Intelligence e metodo scientifico
Dario Antiseri, Adriano Soi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 125
"Il prezzo della libertà è l'eterna vigilanza". E compito degli operatori dell'Intelligence è esattamente quello di fornire informazioni al decisore politico in vista di una libera e sicura convivenza civile. È chiaro, d'altro canto, che le informazioni prodotte dall'Intelligence o sono vere e proprie conoscenze oppure restano notizie campate per aria e altrettanto inutilizzabili vaghi sospetti. E siccome autentiche conoscenze sono soltanto quelle che risultano da indagini condotte con metodo scientifico, ne consegue che ogni fase del "ciclo dell'Intelligence" debba venir affrontata con coerenza logica e il più severo controllo fattuale. In breve, l'applicazione rigorosa del metodo scientifico ha da essere in funzione in ogni segmento dell'analisi. Tutto ciò nel dichiarato orizzonte di quella concezione fallibilista della scienza che vede la ricerca procedere per congetture e confutazioni, dove anche la meglio consolidata teoria resta sempre sotto assedio e dove vale l'imperativo per cui: razionale non è un uomo che vuole avere ragione, ma è piuttosto un uomo che vuole imparare - imparare dai propri errori e da quelli altrui. Da qui, il filo rosso sotteso alle riflessioni dei due autori del presente lavoro: una seria padronanza del dibattito epistemologico contemporaneo si configura come un presupposto ineliminabile nella formazione professionale degli operatori dell'Intelligence - di quei servitori dello Stato i quali, a rischio della vita, lavorano nell'ombra.
Perché l'uomo continua a credere
Dario Antiseri
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2020
pagine: 96
«Proprio perché le grandi risposte non sono alla portata della nostra mente, l'uomo rimane un essere religioso, nonostante tutti i processi di demitizzazione, di secolarizzazione, tutte le affermazioni della morte di Dio che caratterizzano l'età moderna e ancor più quella contemporanea». (Norberto Bobbio) Intrecciando il pensiero di filosofi moderni e contemporanei - oltre a Bobbio, Pascal, Kierkegaard, Weber, Scheler, Florenskij, Wittgenstein, Pareyson... -, il testo si struttura attorno alla "grande domanda", sul senso ultimo della vita di ogni essere umano e dell'intero universo, che la filosofia pone senza essere in grado di dare risposte. È lo spazio del credere.
Wittgenstein maestro di scuola elementare
William W. III Bartley
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Editore
anno edizione: 2019
pagine: 202
Per i pedagogisti e per gli insegnanti è di grande interesse il ritratto del maestro Wittgenstein e dei successi che raggiunse in ambito scolastico: compilò, insieme agli alunni, un Dizionario per le scuole elementari; usò il dialetto nell'insegnamento; cercò, senza tralasciare i contenuti, di realizzare il principio dell'auto-educazione e della partecipazione del ragazzo alla vita della scuola, si occupò dell'educazione integrata e del rapporto tra la scuola e la vita reale nell'ambiente degli alunni.
Storia della filosofia dalle origini a oggi. Volume Vol. 2
Giovanni Reale, Dario Antiseri
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2009
pagine: 717
A partire dal III secolo avanti Cristo il mondo classico cede il testimone all'ellenismo. Nuove correnti di pensiero permeano l'universo culturale del tempo: il cinismo, l'epicureismo e lo stoicismo. Tra il I e il II secolo dopo Cristo la lezione del pensiero greco raggiunge Roma e contagia Seneca e Marco Aurelio, l'imperatore filosofo.
Il pensiero occidentale. Volume Vol. 1
Giovanni Reale, Dario Antiseri
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola SEI
anno edizione: 2013
pagine: 736
Si tratta di un'opera di respiro assai vasto, collocata su posizioni di avanguardia. Non si limita a dire il "che", ma si spinge a spiegare il "perché" delle varie teorie e a mostrare altresì il "come" sono state dette, facendo uso di citazioni dirette. L'opera non è semplicemente "informativa", ma si ripropone di essere "formativa", impegnandosi ad insegnare ai giovani come "si filosofa". Pur avendo una precisa identità spirituale e culturale, tratta con il rispetto tutte le posizioni di pensiero, senza privilegiarne nessuna in modo surrettizio. Quest'opera è stata tradotta nel 1990 in lingua portoghese dalle Edições Paulinas di Sao Paulo (Brasile) con il titolo História da Filosofia e nel 1991 in lingua spagnola dalla Editorial Herder di Barcellona (Spagna) con il titolo Historia del pensamiento filosófico y científico e nel 1994 in lingua russa dalla casa editrice Petropolis di San Pietroburgo.
L'agonia dei partiti politici
Dario Antiseri
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 1999
pagine: 68
I dubbi del viandante
Dario Antiseri
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 112
Un viaggio tra i sentieri della conoscenza, dove scienza, filosofia e fede si intrecciano in un dialogo serrato con i grandi interrogativi dell’uomo. Dario Antiseri, uno dei maggiori filosofi italiani contemporanei, ci accompagna in una riflessione profonda ma accessibile sull’incertezza del sapere scientifico, la fragilità dei fondamenti filosofici e l’urgenza di una domanda etica che trova risposta soltanto nella scelta. Nessuna teoria è immune da critica; eppure, proprio nella consapevolezza della nostra fallibilità si rivela la forza della ragione umana. Tra Einstein, Popper, Wittgenstein, Gadamer, Pascal e Kierkegaard, l’autore ci invita a guardare alla filosofia non come a un arsenale di risposte certe, ma come a un gesto di interrogazione, a volte persino di preghiera. Un testo prezioso per chi crede che il pensare sia ancora un atto di libertà.
Liberalismo politico. Liberalismo economico
Friedrich A. von Hayek, Ludwig von Mises
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 112
Fu soltanto nel “Handwoerterbuch der Sozialwissenschaften” - la prima imponente opera collettiva in 12 tomi progettata e realizzata in Germania negli anni 1956-1965 dopo la catastrofe del regime nazionalsocialista - che i due grandi esuli della scuola marginalista austriaca, von Hayek e von Mises, introdussero per la prima volta in una Enciclopedia di scienze economico-sociali tedesca le due voci, distinte ma organicamente interconnesse, di “liberalismo politico” e “liberalismo economico”, restituendo loro quella piena autonomia concettuale ed espositiva che una lunga tradizione enciclopedica di impostazione social-storicista aveva negato omettendone persino i termini, sostituiti con quelli riduttivi di “dottrina libero-scambista” e “scuola manchesteriana”, oppure ricondotti nell’alveo dei concetti generali di “individualismo” e “interesse personale”. A integrazione necessaria delle due voci magistrali mai tradotte in italiano, sono state qui aggiunte le voci altrettanto illuminanti “Scuola di Vienna” di von Hayek, e “mercato” di von Mises. I testi sono accompagnati dai saggi dei due curatori. Nei primi due viene esposto in maniera essenziale l’itinerario intellettuale dei due autori; nel terzo si pone l’attenzione sul continuativo - e poco esplorato - rapporto degli esponenti della scuola marginalista austriaca con le enciclopedie delle scienze economico-sociali.
Storie delle idee filosofiche. Con CLIL philosophy Per le Scuole superiori. Volume Vol. 3
Giovanni Reale, Dario Antiseri
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Scuola SEI
anno edizione: 2019
Lettera ai politici sulla libertà di scuola
Dario Antiseri, Anna Monia Alfieri
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 120
«I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli». È questo il principio stabilito nell'Articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani (1948), principio che l'Unione Europea ha fatto proprio, con tutta chiarezza, nel 1984 con la Risoluzione sulla libertà di insegnamento, che all'art. 1, comma 6 dichiara: «La libertà di insegnamento e di istruzione deve essere garantita»; comma 7: «La libertà di insegnamento e di istruzione comporta il diritto di aprire una scuola e svolgervi attività didattica»; comma 8: «Gli istituti di insegnamento fondati per libera iniziativa, che soddisfino alle condizioni oggettive indicate dalla legge per il rilascio dei diplomi, sono riconosciuti dallo Stato. Essi attribuiscono i medesimi titoli delle scuole statali»; comma 9: «Il diritto alla libertà di insegnamento implica per sua natura l'obbligo per gli Stati membri di rendere possibile l'esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti e all'adempimento dei loro obblighi in condizioni uguali a quelle di cui beneficiano gli istituti pubblici corrispondenti, senza discriminazione nei confronti dei gestori, dei genitori, degli alunni e del personale». Ebbene, in Italia - a differenza degli altri Paesi europei - il principio-diritto della libertà di scelta della scuola è sistematicamente ignorato: la scuola libera è solo libera di morire. Con grave danno della stessa scuola statale, e ciò per la semplice ragione - sono, queste, parole di Gaetano Salvemini - che «la scuola pubblica non avrebbe molto da guadagnare dalla scomparsa della scuola privata», giacché questa «può rappresentare sempre un pungiglione ai fianchi della scuola pubblica, e obbligarla a perfezionarsi, senza tregua, se non vuole essere vinta e sopraffatta». Eliminare l'introduzione di linee di competizione nel nostro sistema formativo significa illudersi di poter fare a meno di quella grande macchina di scoperta del nuovo da cui poi poter scegliere il meglio. E, infine, ma prima di ogni altra considerazione, un ineludibile interrogativo: uno Stato nel quale un cittadino deve pagare per conquistarsi un pezzo di libertà è ancora uno Stato di diritto? Da qui l'urgenza di sottoporre all'attenzione dei politici - e in special modo dei nostri governanti, degli insegnanti e delle famiglie argomenti relativi alle ragioni della libertà di scuola e a concrete e ragionate proposte per realizzarla.

