Libri di Luigi Di Comite
Sviluppo demografico ed economico nel Mediterraneo
Luigi Di Comite, Oscar Garavello, Francesco Galizia
Libro: Libro in brossura
editore: Cacucci
anno edizione: 2008
pagine: 464
In tema di migrazioni
Luigi Di Comite
Libro: Libro in brossura
editore: Cacucci
anno edizione: 2006
pagine: 182
Sviluppo demografico e mobilità territoriale delle popolazioni nell'area del Mediterraneo: Italia e Spagna, due paesi a confronto
Luigi Di Comite, Vicente Rodríguez Rodríguez, Stefania Girone
Libro: Libro in brossura
editore: Cacucci
anno edizione: 2005
pagine: 352
Cooperazione, multietnicità e mobilità territoriale delle popolazioni
Luigi Di Comite, M. Carmela Miccoli
Libro
editore: Cacucci
anno edizione: 2003
pagine: 256
Popolazione e migrazioni nei Balcani
Luigi Di Comite, Michela C. Pellicani
Libro
editore: Cacucci
anno edizione: 2002
pagine: 272
Quelli di fuori. Dall'emigrazione all'immigrazione: il caso italiano
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2002
pagine: 240
Mobilità territoriale delle popolazioni e ricambio demografico
Luigi Di Comite, Maria Carella
Libro
editore: Cacucci
anno edizione: 2002
pagine: 288
Popolazione, sviluppo e ambiente
Luigi Di Comite, Anna Paterno
Libro
editore: Cacucci
anno edizione: 2001
pagine: 168
Il bacino mediterraneo tra emigrazione ed immigrazione
Luigi Di Comite, Gabriele Di Comite
Libro
editore: Cacucci
anno edizione: 2000
pagine: 144
Elementi di demografia
Luigi Di Comite, Giuseppe Chiassino
Libro
editore: Cacucci
anno edizione: 2001
pagine: 188
Geopolitica del Mediterraneo
Luigi Di Comite, Eros Moretti
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1999
pagine: 168
La popolazione mondiale ha superato nel 1987 i cinque miliardi e dovrebbe portarsi, entro la metà del prossimo secolo, intorno ai dieci. Questa dinamica risulta però caratterizzata dalla bassa fecondità dei paesi a sviluppo avanzato (con una prospettiva di declino demografico) e dall'alta fecondità dei paesi in via di sviluppo (con una popolazione in rapido incremento). Questi divari demografici e i relativi differenziali economici e salariali sono alla base dei flussi migratori Sud-Nord. Le contraddizioni rilevate a livello mondiale appaiono ancor più evidenti nella regione mediterranea, dove troviamo sia i più bassi livelli di fecondità, che comportano processi di invecchiamento troppo rapidi, sia livelli di fecondità molto elevati, a cui corrispondono tempi di raddoppio della popolazione inferiori ai venticinque anni: entrambe queste tendenze sono chiaramente insostenibili nel lungo periodo. In questo volume, dopo aver analizzato la dinamica demografica mondiale e quella relativa alla regione mediterranea, l'attenzione viene focalizzata sull'Unione Europea, sui differenziali di offerta di lavoro rispetto alle aree confinanti e sui possibili collegamenti tra politiche migratorie e politiche di cooperazione.
Demografia e flussi migratori nel bacino mediterraneo
Luigi Di Comite, Eros Moretti
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1992
pagine: 132
La popolazione mondiale dovrebbe salire, entro il 2025, intorno agli 8-9 miliardi. Ciò che più preoccupa, però, è l'ampliamento del divario demografico tra Nord e Sud: nei paesi in via di sviluppo si prevede un incremento complessivo della popolazione superiore ai tre miliardi per i prossimi 35 anni, mentre nei paesi sviluppati essa dovrebbe restare sostanzialmente invariata o, addirittura, come in alcuni paesi europei, tra i quali l'Italia, dovrebbe diminuire. La regione mediterranea è senz'altro una delle aree in cui questi problemi risultano più evidenti. Nei paesi della sponda afro-asiatica è necessario ridurre la fecondità, attivando programmi di pianificazione familiare e intervenendo sui fattori culturali, religiosi e socio-economici che spingono a una famiglia numerosa. Nei paesi della sponda europea il problema è invece quello di far risalire la fecondità, o almeno di evitarne una flessione ulteriore, con interventi di tipo sociale, fiscale e finanziario. Ma, anche nell'ipotesi che le misure di politica demografica diano i risultati sperati, il divario tra Nord e Sud tenderà comunque ad ampliarsi, e di conseguenza si accrescerà ulteriormente la pressione migratoria sui paesi della sponda europea e sull'intera Europa occidentale, scontrandosi inevitabilmente con quella in atto dai paesi dell'Est europeo. Un quadro, questo, che pone ai governi dei singoli paesi problemi di ordine sociale, politico ed economico di non facile soluzione.