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Libri di M. Guareschi

La grande regressione. Quindici intellettuali da tutto il mondo spiegano la crisi del nostro tempo

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2018

pagine: 235

Non c'è stata alcuna "fine della storia", nessuna affermazione globale della democrazia liberale. Piuttosto, assistiamo a una grande regressione. Mentre lavoro, ricchezza e stabilità si assottigliano pericolosamente nelle società occidentali, la retorica della sicurezza prende il posto della rivendicazione dei diritti umani e civili e i principi di cooperazione transnazionale sono sostituiti da violenti appelli per il rafforzamento della sovranità degli stati, come "Make America Great Again!" e "Les Français d'abord!". I flussi migratori diretti verso i paesi dell'Unione europea aumentano giorno dopo giorno. La crisi economica, forse, non è mai finita. E improvvisamente ci troviamo di fronte alla necessità di misurarci con alcuni fenomeni che credevamo appartenere a un'epoca passata: l'ascesa di partiti nazionalisti come il Front National francese, l'imporsi di una demagogia come quella impersonata da Donald Trump, le tendenze autoritarie che attraversano l'Europa centrale e orientale, un'ondata di xenofobia e odio, la brutalizzazione del discorso pubblico, l'inversione protezionistica della Brexit. Di fronte a questi fenomeni dobbiamo prendere atto che tutti gli strumenti che consideravamo efficienti per affrontare le crisi si sono esauriti. È questa la denuncia di quindici grandi intellettuali da tutto il mondo, da Bauman a Zizek, da Arjun Appadurai a Paul Mason, che ragionano insieme per scoprire e analizzare le radici di questa involuzione, e cercano di inserirla nel suo contesto storico, di tracciare gli scenari possibili e di ideare le strategie per contrastare le tendenze inquietanti che stanno dando forma a un mondo nel quale non vogliamo vivere. Quindici voci diverse e autorevoli, riunite per la prima volta in un libro che fornisce le coordinate necessarie per orientarsi nel nostro tempo.
10,00 9,50

Una seconda vita. Come cominciare a esistere davvero

François Jullien

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2017

pagine: 123

Ciascuno di noi ha due vite, e la seconda comincia proprio nel momento in cui realizziamo di averne solo una. Dopo "Essere o vivere", François Jullien ritorna con un saggio che analizza quel fondamentale momento di rottura in cui, mentre esistiamo, all'improvviso diventiamo pienamente consci di essere vivi. È l'inizio di una nuova vita, che germoglia dentro la vita stessa. Ed è anche un grande colpo di fortuna. Jullien comincia questo percorso filosofico ed esistenziale a partire da una considerazione tanto semplice da sembrare ovvia: a mano a mano che il tempo passa e la vita avanza, perché scegliamo di continuare a vivere? Una domanda universale, valida per tutti. Eppure, una domanda dalle mille risposte, spaventosamente enigmatica. La saggezza cinese, capace di pensare l'immanenza e la trasformazione, ma anche i "Dialoghi" di Platone sono i punti cardinali di Jullien, che ci guida lungo un percorso di consapevolezza, senza accontentarsi mai di risposte banali, e cerca una comprensione più alta e più ambiziosa, in grado di conquistare il senso della nostra seconda vita. La seconda vita si trova proprio qui, nel mezzo del tempo quotidiano della vita ordinaria. Per conquistarla dobbiamo innanzitutto interrogarci sulle certezze che consideriamo verità. Non le verità della scienza, ma quelle della vita di tutti i giorni, che diamo per scontate. E magari metterle alla prova, rimetterle in discussione alla luce della nostra esperienza. Allora scopriremo che alcune certezze sono negative e ottenebranti, e che la vita è apertura, è infinita pienezza di possibilità. Uno sguardo a questo nuovo orizzonte e possiamo cominciare a vivere davvero.
14,00 13,30

Il tempo. Elementi di una filosofia del vivere

François Jullien

Libro: Copertina rigida

editore: Luca Sossella Editore

anno edizione: 2017

pagine: 144

15,00 14,25

Conflitti globali. Volume 7

Libro: Copertina morbida

editore: Agenzia X

anno edizione: 2009

pagine: 175

Dopo il volume "Israele come paradigma", la nuova uscita di "Conflitti globali" si concentra sull'altro versante di quel conflitto; quello palestinese. A un anno dall'offensiva su Gaza il campo palestinese appare frammentato e diviso come non mai, da frontiere fisiche, check point, muri e colonie che rendono la Cisgiordania una terra in cui è quasi impossibile vivere e muoversi. Gaza, con le sue frontiere sigillate ormai da anni, appare più come un enorme campo di internamento che come territorio di un futuro stato. Le divisioni non sono solo fisiche ma anche politiche: il conflitto tutto palestinese che contrappone Fatah e Hamas - laici e religiosi - crea ulteriori barriere. "Palestina anno zero" si interroga sulle strategie di sopravvivenza che caratterizzano una popolazione da decenni sotto occupazione. Autorevoli studiosi italiani e stranieri, attraverso le voci dei palestinesi, fanno emergere tanto la ricca trama di pratiche di resistenza quanto la frammentazione causata da un'esistenza confinata.
15,00 14,25

Conferenze sul non sapere e altri saggi

Conferenze sul non sapere e altri saggi

Georges Bataille

Libro

editore: Costa & Nolan

anno edizione: 1998

pagine: 288

16,40

La curva J. La bussola per capire la politica internazionale

La curva J. La bussola per capire la politica internazionale

Ian Bremmer

Libro: Copertina morbida

editore: Università Bocconi Editore

anno edizione: 2015

pagine: 349

Perché i vertici dell'Iran hanno adottato un atteggiamento aggressivo a costo di subire l'isolamento internazionale? Per quanto tempo i comunisti cinesi potranno resistere alle richieste di cambiamento democratico dovute alla rivoluzione economica? Quali sono le tensioni interne che stanno minando il potere della dinastia regnante in Arabia Saudita? Bremmer descrive le forze politiche ed economiche che rivitalizzano alcuni stati mentre ne spingono altri verso l'irreversibile collasso. La premessa analitica è semplice quanto geniale. Se rappresentiamo con un grafico la stabilità di un paese in funzione della sua apertura economica e politica verso il resto del mondo, otteniamo per l'appunto una curva a forma di J: all'aumento dell'apertura il paese diventa inizialmente più instabile. Bremmer distilla in modo brillante i decenni di storia appena trascorsi per analizzare paesi chiave posti in punti diversi della curva J: Iran, Iraq, Turchia, Russia, India, Cina, Corea del Nord, Arabia Saudita, Sudafrica, Israele, Cuba, exYugoslavia, per concludere che l'isolamento politico e le sanzioni economiche spesso sortiscono l'effetto opposto al risultato che si intende perseguire e che la globalizzazione commerciale è il miglior modo per allentare la presa che i regimi autoritari hanno sulle rispettive società.
10,90

Obamanomics. Dalla crisi dell'alta finanza all'economia dal basso

Obamanomics. Dalla crisi dell'alta finanza all'economia dal basso

John R. Talbott

Libro: Copertina morbida

editore: Università Bocconi Editore

anno edizione: 2009

pagine: 256

L'elezione di Barack Obama, riaccende la speranza di progresso sociale in America e nel mondo. Il nuovo presidente si trova alle prese con la più grave crisi economica e finanziaria dai tempi della Grande Depressione. Come per Franklin Delano Roosevelt, il New Deal di Obama è un programma sia di giustizia sociale sia di rilancio economico, ma diversamente dal primo, è più emancipazione comunitaria dal basso che imposizione statalista dall'alto. Obama intende far leva sulla mobilitazione della società americana, simile a quella che ha galvanizzato donne, giovani, neri, latinos durante la campagna presidenziale. L'amministrazione Obama punta sulla riduzione delle forti disuguaglianze, spendendo in istruzione, sanità, infrastrutture, green jobs ed energie rinnovabili per uscire dalla recessione e trasformare tecnologicamente l'economia. Il nuovo presidente vuole che l'America si affermi come leader nel fronteggiare la crisi climatica. Per Talbott non ci sono dubbi: l'obamanomics è l'abbandono totale della reaganomics e delle ricette economiche ispirate all'individualismo di mercato che hanno trascinato l'America nel baratro. Nell'introduzione appositamente scritta per l'edizione italiana, l'autore ripercorre gli eventi delle ultimissime settimane e commenta le iniziative annunciate e/o intraprese nell'ottica-guida di tutto il libro: guardare al lungo periodo, attraversando indenni il breve. Il volume contiene un intervento di Tito Boeri.
18,00

Pensare l'efficacia in Cina e in Occidente

Pensare l'efficacia in Cina e in Occidente

François Jullien

Libro: Copertina morbida

editore: Laterza

anno edizione: 2006

pagine: 102

Per un occidentale l'efficacia è la capacità di ottenere risultati previsti seguendo la via più breve. Figlia del razionalismo greco e della scienza moderna, la cultura occidentale lega il concetto di efficacia all'azione decisa, frutto di un'attenta pianificazione che prima appronta un buon modello teorico, in grado di plasmare a proprio vantaggio le circostanze, e quindi lo applica con lineare determinazione. Il prototipo occidentale dell'azione efficace è quella eroica, di ascendenza epica. I cinesi, al contrario definiscono efficace un'azione indiretta, lenta, che attende gli sviluppi della situazione anziché cercare di anticiparli e si limita a esaminare lo stato dei fatti per comprendere quale sia la loro "propensione".
10,00

L'impero del caos. Guerra e pace nel nuovo disordine mondiale

L'impero del caos. Guerra e pace nel nuovo disordine mondiale

Alain Joxe

Libro: Copertina morbida

editore: Sansoni

anno edizione: 2003

pagine: 213

La fine della Guerra fredda doveva segnare l'inizio di un equilibrio mondiale duraturo. Invece il pianeta è ancora scosso da conflitti, violenze, guerre. E a esasperare la situazione politica internazionale contribuisce in maniera decisiva l'impegno bellico americano. L'autore, esperto di studi strategici, individua i veri obiettivi perseguiti dalla politica estera statunitense, che fa degli interventi bellici non un mezzo per riportare l'ordine, ma per perpetuare il caos. Per dimostrare questa tesi Joxe ripercorre l'intero processo che dall'era Clinton, tra continuità e rotture, conduce all'azione di "polizia globale" di George W. Bush, e chiama sul banco degli imputati l'Europa, rea di non aver opposto una politica alternativa a quella americana.
16,00

Parola d'ordine: tolleranza zero. La trasformazione dello Stato penale nella società neoliberale

Parola d'ordine: tolleranza zero. La trasformazione dello Stato penale nella società neoliberale

Loïc Wacquant

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2000

pagine: 144

Questo libro ricostruisce i processi politici e culturali che hanno condotto al trionfo su scala planetaria di un nuovo senso comune che, con il pretesto di garantire la sicurezza del cittadino, mira a risolvere in termini di repressione e ordine pubblico le problematiche sociali indotte dalla generalizzazione delle politiche neoliberiste. "Tolleranza zero" diventa così la formula che accompagna il passaggio dallo stato assistenziale allo stato penale, rinunciando a ogni funzione d'integrazione sociale delle classi subalterne. Questo libro si sofferma sulla nuova funzione che il carcere è chiamato a svolgere nella realtà statunitense. Uguale attenzione è data alla progressiva diffusione di quel modello anche nelle società europee.
18,08

David Cronenberg

David Cronenberg

Serge Grünberg

Libro

editore: ShaKe

anno edizione: 1999

pagine: 152

10,33

L'innovazione tecnologica. Le teorie dell'innovazione di fronte alla rivoluzione digitale

L'innovazione tecnologica. Le teorie dell'innovazione di fronte alla rivoluzione digitale

Patrice Flichy

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 1996

pagine: 256

Come nasce l'innovazione tecnologica? E' forse il risultato del colpo di genio dell'inventore solitario chiuso nel proprio laboratorio, senza contatti con il mondo circostante? Oppure è il risultato di molteplici interazioni tra ricercatori, industria, utenti, bisogni sociali e macrodecisioni politiche? La risposta dell'autore parte dal presupposto che questa non sia il risultato diretto del progredire scientifico, ma il prodotto di interazioni continue e aperte tra i più diversi attori sociali.
20,66

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