Libri di Marco Belpoliti
Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie. Ediz. italiana e inglese
Roberto Gallo, Gianni Canova, Marco Belpoliti
Libro: Copertina morbida
editore: Corraini
anno edizione: 2011
pagine: 178
Innumerevoli sono le declinazioni possibili dell'universo del copricapo: dal cappello propriamente detto al berretto, passando per cappucci, turbanti, baschi, bombette, panama, colbacchi... Oltre la funzione primaria di riparo dalle intemperie, dal caldo e dal freddo, ogni cappello è portatore di gesti, stile e riti dai significati ornamentali e simbolici, che costruiscono un'identità attorno a chi lo indossa.
Omaggio alla Catalogna
George Orwell
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2021
pagine: 288
Qualche mese dopo l'inizio della Guerra civile spagnola, lo scrittore e giornalista britannico Eric Arthur Blair, noto con lo pseudonimo di George Orwell, si reca a Barcellona con l'intenzione di scrivere degli articoli sulla drammatica situazione del Paese. Quasi subito, però, si unisce ai repubblicani, entrando a far parte delle milizie del poum. Dopo l'addestramento alla caserma Lenin, arriva la guerra di trincea, arrivano i combattimenti al fronte, finché durante un assedio viene ferito in modo grave; a quel punto torna a Barcellona e da lì si sposta poi in Francia. Dall'esperienza della guerra vissuta in prima persona nasce questo libro che è un diario, una cronaca quotidiana dei giorni trascorsi in Spagna, ma anche una eccezionale testimonianza della guerra contro Franco e del conflitto interno alla sinistra. Un racconto in presa diretta improntato alla semplicità e all'immediatezza, che si caratterizza come unico per la sua impareggiabile qualità narrativa, tanto da poterlo definire il punto generativo dei suoi due libri più celebri, "La fattoria degli animali" e "1984", dedicati al totalitarismo moderno. Introduzione di Marco Belpoliti.
Primo Levi di fronte e di profilo
Marco Belpoliti
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2019
pagine: 752
Questo libro è il frutto di un lavoro ventennale svolto dal curatore delle Opere di Primo Levi presso Einaudi e dei suoi libri postumi. Questo è un libro-universo, e l'universo è quello di Primo Levi: la sua vita tormentata, la sua vicenda di scrittore e intellettuale ma soprattutto la sua opera sfaccettata, complessa, ricchissima di temi, rimandi e suggestioni. Questo è un libro-mosaico in cui ogni opera di Levi dà il tema a un capitolo; ma oltre alla storia della composizione, della pubblicazione, delle influenze letterarie di ogni libro, l'autore si muove in profondità nei contenuti, nell'immaginario, nei temi, costruendo brevi sotto paragrafi che è possibile leggere singolarmente, come divagazioni, oppure come parte di un discorso unitario. Per esempio nel capitolo dedicato a "Se questo è un uomo", opera a cui viene dato il più ampio spazio, si parla di sogni, animali, viaggio; di scrittura letteraria, commedia e tragedia; di vergogna, di memoria, di altri scrittori come Kafka e Perec, Amery e Salamov... Temi più complessi come l'ebraismo, il lager, la testimonianza percorrono e innervano tutto il libro, che si arricchisce inoltre di dieci fotografie di grande impatto, e di materiale epistolare ritrovato di recente dall'autore in archivi finora non esplorati dagli studiosi.
Un andare pensando. Primo Levi e la «zona grigia»
Giuseppe Varchetta
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 153
La ricerca presentata si fonda sull’ipotesi che Primo Levi fin dalle prime pagine di “Se questo è un uomo” abbia sempre avvertito la dicotomia “vittime-carnefici” come una semplificazione eccessiva per una comprensione autentica dell’infamia del Lager. Il costrutto della “zona grigia” è presente, secondo l’autore, in tutto il processo testimoniale e creativo di Levi. Attraverso una riflessione connessa consapevolmente alla epistemologia della complessità ed emotivamente a una elaborazione del suo Io, la “zona grigia” si è definita sempre più, fino alla categorizzazione ne I sommersi e i salvati e al pervenire a una visione a “tre” della fenomenologia concentrazionaria: i carnefici, le vittime e coloro che tra le vittime (i “salvati”) sono stati toccati da questa esperienza. L’autore, in relazione a una lunga carriera professionale, propone “ascoltando” Levi che le esperienze del Lager possano avere, anche se ovviamente con esiti meno terribili, una mimesi in uno “stabilimento industriale”, indicando una estensione del costrutto della “zona grigia” nell’esperienza organizzativa contemporanea. Prefazione di Marco Belpoliti. Postfazione di Edith Bruck.
La strategia della farfalla
Marco Belpoliti
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2016
pagine: 137
Se tre milioni di anni fa un'astronave di scienziati alieni fosse atterrata sul nostro Pianeta per saggiare le forme di vita presenti, avrebbe potuto osservare da vicino le operose api, termiti e formiche, concludendo che nei millenni seguenti questi insetti sarebbero diventati i dominatori della superficie terrestre. Così non è stato, l'uomo si è evoluto diventando il padrone della Terra e insieme il suo possibile distruttore. Ma gli insetti sono ancora qui e molto verosimilmente, come affermano diversi studiosi, saranno loro a dominare dopo l'estinzione del genere umano. Questo volume esplora il mondo degli insetti raccontando, attraverso gli studi degli entomologi e le pagine degli scrittori, i loro costumi alimentari e sessuali, le loro attività principali, tenendo ben presente in che modo differiscono o somigliano all'uomo stesso. Dopo averlo letto scopriremo il linguaggio segreto delle api e il loro modo "plastico" di odorare; perché le coccinelle hanno i punti; la metamorfosi delle farfalle e il motivo per cui la loro vita è così breve. E poi ancora conosceremo meglio scarabei, lucciole, vespe e tanti altri piccoli animali intorno a noi. Un viaggio in un universo che ci circonda e di cui raramente ci accorgiamo.
Primo Levi di fronte e di profilo
Marco Belpoliti
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2015
pagine: 736
Questo libro è il frutto di un lavoro ventennale svolto dal curatore delle Opere di Primo Levi presso Einaudi e dei suoi libri postumi. Questo è un libro-universo, e l'universo è quello di Primo Levi: la sua vita tormentata, la sua vicenda di scrittore e intellettuale ma soprattutto la sua opera sfaccettata, complessa, ricchissima di temi, rimandi e suggestioni. Questo è un libro-mosaico in cui ogni opera di Levi dà il tema a un capitolo; ma oltre alla storia della composizione, della pubblicazione, delle influenze letterarie di ogni libro, l'autore si muove in profondità nei contenuti, nell'immaginario, nei temi, costruendo brevi sotto paragrafi che è possibile leggere singolarmente, come divagazioni, oppure come parte di un discorso unitario. Per esempio nel capitolo dedicato a "Se questo è un uomo", opera a cui viene dato il più ampio spazio, si parla di sogni, animali, viaggio; di scrittura letteraria, commedia e tragedia; di vergogna, di memoria, di altri scrittori come Kafka e Perec, Amery e Salamov... Temi più complessi come l'ebraismo, il lager, la testimonianza percorrono e innervano tutto il libro, che si arricchisce inoltre di dieci fotografie di grande impatto, e di materiale epistolare ritrovato di recente dall'autore in archivi finora non esplorati dagli studiosi.
La foto di Moro
Marco Belpoliti
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2008
pagine: 44
Marco Belpoliti esamina le due foto di Aldo Moro diffuse dalle Brigate Rosse per testimoniare della sua prigionia e del suo stato in vita, la prima del 19 marzo 1978, tre giorni dopo il sequestro, e l'altra di venerdì 21 aprile. Nella prima lo statista appare con il volto stanco e rassegnato, la testa reclinata e il colletto della camicia sbottonato. L'effetto perseguito è quello di abbassare un uomo di potere al ruolo di uomo comune, quasi fosse un sovrano detronizzato, cogliendolo in una posa della sfera privata, quasi intima. Il 21 aprile i giornali riportano una sorta di meta-fotografia, in cui Moro tiene in mano una copia della Repubblica del giorno 19: il titolo è "Moro assassinato?". Secondo le indicazioni di Roland Barthes e di John Berger, Belpoliti decifra per noi il messaggio deliberato dei fotografi carcerieri e quello sotterraneo che Moro ci indirizza attraverso lo sguardo rivolto all'obiettivo. A trent'anni dall'assassinio Moro, Marco Belpoliti interpreta queste immagini come una comunicazione pubblicitaria e insieme come le foto più "vere" di Aldo Moro. "Da trent'anni, ogni volta che rincontro quella foto, ho l'impressione che l'uomo politico democristiano continui a guardarci negli occhi..."
Riga. Volume Vol. 48
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 424
Tra il 1968 e il 1972 Italo Calvino, Gianni Celati e Guido Neri pensano di realizzare una rivista, e coinvolgono nel progetto Enzo Melandri e Carlo Ginzburg. Il loro intento è di uscire dal cerchio ristretto della letteratura, di superare gli steccati delle discipline e dei saperi settoriali per realizzare qualcosa di nuovo e adeguato a un’epoca di grandi cambiamenti politici, sociali e culturali. Si apre così una fitta discussione, attraverso lettere, incontri, resoconti, protocolli, postille, rettifiche, destinata a protrarsi a fasi alterne fino al 1974. “Alì Babà” è solo uno dei titoli proposti durante la gestazione della rivista, che non verrà mai realizzata. Ma questo incompiuto progetto darà impulso a opere e studi che costituiscono tappe importanti nell’attività di tutti i partecipanti. Nel 1998 “Riga” aveva pubblicato una corposa serie di materiali e lettere, provenienti dall’archivio personale di Calvino, che presentava un primo ragguaglio dell’avventura di “Alì Babà”.
La canottiera di Bossi
Marco Belpoliti
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2012
pagine: 109
Umberto Bossi è il politico dei gesti: il dito medio, le corna, il pugno e l'avambraccio, la pernacchia, o la famosa canottiera sfoggiata su una spiaggia della Sardegna nel 1994, e più volte esibita in luoghi pubblici. Marco Belpoliti si chiede perché il capo leghista esibisca comportamenti tanto provocatori, rompendo una tradizione di stile misurato dei politici italiani della Prima Repubblica. Perché Bossi è un «vitellone », come Alberto, il personaggio del celeberrimo film di Fellini. Il leader leghista, futuro capo di partito e ministro della Repubblica, non ha neanche terminato gli studi né ha rivelato particolari attitudini, salvo poi diventare, nelle opinioni dei seguaci ed elettori, e persino uomini di cultura, un genio della politica. Com'è stata possibile una tale trasformazione? L'autore rilegge Bossi attraverso i suoi gesti, esplorandone l'origine e il significato, mostrando come il suo eloquio e i suoi atteggiamenti abbiano profondamente condizionato il comportamento morale dei politici e degli italiani in genere. Da queste pagine viene fuori più un cantante rock che un capo di partito, un predicatore scomposto che non un sottile tessitore: un ragazzotto di paese che arriva in Parlamento e incarna quello che Sciascia chiamava «l'eterno fascismo italiano», acquattato nel grembo stesso della provincia, al Nord come al Sud, e di cui la nostra cultura è impregnata; fa parte di noi stessi, per quanto ce ne distanziamo, lo rinneghiamo, cerchiamo di strapparcelo di dosso. Attraverso la «fenomenologia di un capo», Belpoliti ci fa ancora una volta il racconto dell'identità cruda del Bel Paese.
Pasolini in salsa piccante
Marco Belpoliti
Libro: Libro rilegato
editore: Guanda
anno edizione: 2010
pagine: 144
Sono trascorsi trentacinque anni dalla morte di Pasolini e forse è venuto il momento di fare con lui quello che il Corvo consigliava a Totò e Ninetto in "Uccellacci e uccellini": i maestri si mangiano in salsa piccante. Per digerirli meglio, ingerendo il loro sapere e la loro forza. Andare oltre Pasolini con Pasolini: è quello che si propone Marco Belpoliti nel suo saggio. Partendo dal primo processo, nel 1949, in Friuli, per atti osceni in luogo pubblico e corruzione di minore, passando attraverso la rilettura degli "Scritti corsari" e delle "Lettere luterane", e attraverso l'analisi dei nudi del poeta scattati nel 1975 da Dino Pedriali e le foto inedite di Ugo Mulas sul set di "Teorema", sino ad arrivare alla pubblicazione postuma di "Petrolio", Belpoliti mostra come la cultura italiana abbia sempre rifiutato l'omosessualità di Pasolini, come non abbia compreso che questa è la radice della sua critica alla "mutazione antropologica", e come oggi si cerchi di fare di lui un martire delle trame occulte degli anni Settanta, quasi per alleggerirsi del senso di colpa nei suoi confronti. Un pamphlet che è un atto d'amore: mangiare Pasolini per onorarlo, per liberarlo dal limbo dei cattivi pensieri e dei falsi perdoni, delle solerti ammirazioni e degli impotenti moralismi che l'hanno tenuto sospeso nei nostri pensieri per tre decenni. Mangiarlo in salsa piccante perché è un maestro. Un grande maestro.
Senza vergogna
Marco Belpoliti
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2010
pagine: 252
Nell'aprile del 2009 un uomo politico di settantadue anni, l'uomo più ricco del Paese, nonché Presidente del consiglio in carica, si presenta in un ristorante della periferia di Napoli per partecipare ai festeggiamenti dei diciotto anni di una ragazza. La notizia, corredata di foto, sarà riportata su tutti i giornali. Dovrebbe essere "scandalo", e invece nessuno, o quasi, parla di vergogna. Perché? Che si tratti di un sentimento in via di scomparsa? Ma cos'è esattamente la vergogna, che tipo d'affetto costituisce? Perché differisce dalla colpa e dal pudore? Il libro di Marco Belpoliti parte da questo fatto di cronaca per poi allargarsi e diventare subito un'indagine a tutto campo sulla vergogna stessa nell'attuale società, segnata dalla cultura del narcisismo e dal dominio delle immagini. Scritto come un racconto, questo saggio ci conduce nel carcere iracheno di Abu Ghraib, a Tokyo, nelle camerette degli hikikomori, a Città del Capo in compagnia di J.M. Coetzee, a New York con Andy Warhol, e nella Londra multietnica di Salman Rushdie; ritorna a Nagasaki, ritratta da un fotografo giapponese subito dopo l'esplosione atomica e visitata da Gunther Anders, e poi va nella Las Vegas del porno di David Foster Wallace. Due scrittori attraversano le pagine con le loro riflessioni: Primo Levi e Franz Kafka.
Settanta
Marco Belpoliti
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 423
Uscito quasi dieci anni fa, "Settanta" si è imposto nel corso del tempo come un contributo originale e importante per la comprensione delle vicende della letteratura italiana di quel decennio. Costruito come un racconto, attraverso sette storie di scrittori e di libri, racconta di Pasolini e Parise, di Manganelli e Calvino, del "carnevale bolognese" del Settantasette con Celati, Camporesi e Carlo Ginzburg, delle vicende di una rivista mai nata, "Ali Babà", capitanata da Calvino, delle reazioni degli scrittori al sequestro di Aldo Moro, da Sciascia ad Arbasino, da Eco a Fortini, del nesso sacrificio-letteratura in Furio Jesi, Pavese e Calvino, e spiega perché Pasolini si sia trasformato da poeta e scrittore in regista e poi in corsaro e luterano. Storie di un periodo in cui giunge al culmine la figura dell'intellettuale-scrittore che interviene nelle vicende della società italiana, partecipa alla vita politica, milita in un movimento o in un partito, unisce l'attività letteraria al progetto di una società più giusta. In "Settanta" gli avvenimenti politici e sociali riemergono attraverso le vicende letterarie, si leggono negli scambi polemici tra scrittori, appaiono attraverso lettere, documenti inediti, opere secondarie e laterali, fino a costruire una diversa storia dei libri e degli scrittori che hanno chiuso in anticipo di vent'anni il XX secolo.

