Libri di Marco Natalizi
Maggiano. Gli anni del cambiamento. 1958-1968
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Maria Pacini Fazzi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 160
Il pensiero di poter ripercorrere la storia di Maggiano attraverso un contatto diretto con i protagonisti di quegli anni mi ha spinto a una convulsa ed eccitante ricerca di contatti che sembravano quasi essersi appannati nella nebbia del tempo, che inesorabilmente ricopre la storia. Grazie all'aiuto di alcuni infermieri che avevano mantenuto i rapporti con la Fondazione, abbiamo potuto recuperare i numeri telefonici di alcuni colleghi, dei medici che avevano lavorato all'ospedale fino alla sua chiusura, dei pochi degenti storici ancora in vita. Ed è iniziato il nostro lavoro sotto la guida di Giovanni Contini che ci ha dato i primi rudimenti per iniziare le interviste. Sempre seguendo i suoi consigli, ci siamo forniti di una videocamera di buona qualità, quasi professionale, e abbiamo fissato il nostro primo appuntamento in un caldo pomeriggio estivo del 2012. Il personaggio che andammo a trovare era l'infermiere Scipioni, già anziano, che ci raccontò la sua esperienza manicomiale durante i lunghi anni di servizio. I ricordi fluivano veloci, sembrava quasi che fosse ancora lì nelle corsie, con gran vivacità raccontò di quando andò da Tobino, con cui aveva un rapporto di profonda stima, per spingerlo a scrivere qualcosa per difendere i malati, per far capire come fosse pericoloso per loro chiudere il manicomio! Circa un anno dopo ci telefonò per dirci che non aveva raccontato tutto, che ancora aveva urgenza di dire e questa volta venne lui stesso a Maggiano a rendere la sua testimonianza. Quante emozioni nel rivedere quel luogo dove aveva trascorso gran parte della sua vita a stretto contatto con la follia! Dopo pochi mesi ci ha lasciato facendomi recapitare una foto dove era ritratto con lo zio davanti alla porta della, allora, Casa Medici.
Caterina di Russia
Marco Natalizi
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 544
Un’assolutista travestita da illuminista? O l’interprete più coraggiosa della vicenda storica della Russia, capace di tradurre le idee più avanzate della seconda metà del Settecento in una proficua stagione di governo? Fin dalla sua ascesa al trono Caterina II di Russia è stata prigioniera di un mito contraddittorio. Nel delineare la sua figura non sempre è stato facile per i biografi sottrarsi al fascino delle leggende accumulatesi attorno al suo personaggio e alla sua opera: quelle che la dipingono come la «Messalina del nord», la sovrana dall’appetito sessuale smisurato; o, di contro, quelle che la raffigurano come la monarca “illuminata” autrice del ‘Nakaz’, l’Istruzione in cui sintetizza le idee dei 'philosophes', e come colei che è riuscita a liberare per sempre l’Europa dal pericolo degli Ottomani. In questa biografia politica, l’autore ricostruisce dapprima la formazione personale di una Caterina che cerca di sovvertire le regole scritte e gli usi della tradizione per trovare la propria identità, le radici delle sue convinzioni e delle sue scelte; e poi percorre le tappe fondamentali – di cui rivela aspetti poco noti e retroscena inediti – di un regno che si è intrecciato con quel processo di trasformazione dell’impero russo da monarchia tollerata nel concerto degli Stati europei a potenza in grado di gettare un ponte verso il continente asiatico. Ma racconta anche i successi e i fallimenti di un’intera generazione politica alle prese con trasformazioni destinate a mutare il volto di una società di Antico regime rigidamente divisa in ordini. Così i rapporti mutevoli e ambivalenti della zarina con l’Europa occidentale sono posti in una prospettiva originale che spinge a interrogarsi sulla storia della Russia e sul suo ruolo nella costruzione dell’identità europea. l’indice, possa scomporre e ricomporre il testo affrontando i temi secondo la priorità d’interesse.
Il burattinaio dell'ultimo zar. Grigorij Rasputin
Marco Natalizi
Libro
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 220
Nel momento più tragico di un Impero, un pellegrino, lussurioso e astuto, emerge dalla più profonda provincia siberiana e muove alla conquista di un pezzo di paradiso: il suo nome è Grigorij Efimovic Rasputin. Si presenta come carismatico mistico nei più esclusivi salotti di San Pietroburgo al cospetto di una generazione di russi disorientati. Lui si considera un santo. E molti lo vedono così. C'è però anche chi io ritiene un ambiguo contadino ignorante. Quale potere ha esercitato alla corte dello Zar e nell'Impero il "monaco errante"? Di quali protezioni gode? Di quali alleanze si serve? Quale è stato il suo ruolo nella catastrofe che, pochi mesi dopo la sua morte, travolge i Romanov? Accostarsi a Rasputin, a cento anni dalla sua tragica fine, significa avvicinare una leggenda.
Pietro il Grande. Uno zar in Europa
Marco Natalizi
Libro: Libro in brossura
editore: Edises
anno edizione: 2014
pagine: 192
La rivolta degli orfani. La vicenda del ribelle Pugacëv
Marco Natalizi
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2011
pagine: 247
Nel settembre 1773, Emel'jan Ivanovic Pugacèv, un cosacco del Don disertore e fuggiasco, giunto sulle rive dello Jaik, dà inizio alla sua rivolta, spingendo a insorgere, dagli Urali al medio Volga, russi, cosacchi, baskiri e tartari. Sulla scorta di preziose fonti locali e della più aggiornata storiografia internazionale, Marco Natalizi si addentra in un contesto regionale multiforme restituendo una nuova interpretazione di una ribellione, la "pugacévscina", che coinvolge popolazioni di diversa etnia e religione e investe l'intero impero russo. L'autore dimostra come il sentirsi "orfani" di un potere paterno, ritornato ad abbandonare i propri sudditi in balia del ceto nobiliare, e il senso di insicurezza denunciato nell'Assemblea legislativa di Caterina II abbiano portato gruppi dagli interessi più diversi a ribellarsi allo stato cateriniano. Ne emerge un quadro in cui la visione dei ceti popolari trova, a livello folklorico e religioso, una rappresentazione nell'"impostura di Pietro III", mentre sul piano politico si traduce nel rimpianto per un modello statuale in grado di assicurare il controllo della nobiltà e la protezione dei sudditi. E questo nel contesto di un impero divenuto terreno per esperienze diasporiche e per comunità culturali per le quali modelli di riferimento come l'etnia o la difesa delle autonomie esercitavano ridotta attrattiva.
Il caso Cernysevskij
Marco Natalizi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2006
pagine: 104
Dal 19 maggio 1864, giorno della sua "esecuzione civile", da quell'ultimo addio a San Pietroburgo, Nikolaj Gavriloviã Cernysevskij è divenuto volta a volta simbolo e vessillo, eroe ed esempio da seguire per le nuove generazioni russe. Il suo continuo appello ai fatti, la sua ostinazione a perseguire, sulla scorta di dati statistici, fini raggiungibili, immediati, piuttosto che utopie irrealizzabili si sono rivelati più efficaci e trascinanti che non i voli idealistici degli intellettuali della generazione precedente. Così Cernysevskij è divenuto oggetto di venerazione, studi, disamine e, ridotto a luogo comune e a costante di riferimento, non ha cessato di inquietare le coscienze russe. Perché tanto accanimento contro Cernysevskij? Fu davvero responsabile dell'ondata rivoluzionaria di quei primi anni '60 dell'Ottocento? Come ha realmente agito? E perché? Questo testo racconta la sua odissea umana e politica e chiarisce il significato della sua partecipazione al dibattito pubblicistico provocato dalla decisione dello zar Alessandro II di liberare i contadini dei signori.
Russia e Stati italiani al tramonto dell’Antico Regime. Reti culturali e diplomazia (1765-1825)
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2025
pagine: 336
In queste pagine si riflette sulle relazioni culturali e diplomatiche tra Russia e Stati italiani in una fase densa di profondi cambiamenti. Nello stesso periodo prende definitivamente forma un’idea moderna di trasmissione del sapere, propiziata anche dall’azione congiunta di diplomatici, statisti, scrittori e artisti, che intrecciava pratiche istituzionali e forme di sociabilità. Le conversazioni, i carteggi, gli spettacoli teatrali, le traduzioni, le iniziative editoriali che alimentarono questo intreccio sono qui studiati in un’ottica comparativa e fuori dalle rigidità dello specialismo.