Libri di Marzia Marandola
Ingegneria italiana del Novecento. Scuole e protagonisti
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 332
A partire dall’Ottocento l’ingegneria civile, sospinta dall’impetuoso sviluppo industriale, ha compiuto progressi strabilianti nelle tecniche costruttive, nei grandi edifici pubblici e nelle infrastrutture. Sospinte dai rispettivi sistemi industriali, l’Inghilterra e poi la Francia, gli Stati Uniti e la Germania si sono affermate pionieristicamente nel campo della ricerca strutturale, realizzando opere eccezionali per dimensione e innovazione tecnologica e spaziale. Il contributo italiano all’ingegneria, invece, si colloca nelle sue forme più mature solo nella seconda metà del Novecento, quando l’Italia da un’economia prevalentemente agricola si trasforma in uno dei maggiori paesi industriali a livello globale. La costruzione di un moderno apparato industriale, di grandi infrastrutture, come le autostrade e la ferrovia, le dighe, i grandi edifici dedicati al commercio, allo sport e in genere all’intrattenimento sono i temi più indagati dagli studi. Le ricerche hanno evidenziato l’eccezionale talento dell’ingegneria italiana nel coniugare l’espressione architettonica con l’esattezza del dimensionamento e l’audacia della costruzione. L’Italia vanta fin dall’Ottocento scuole di ingegneria di alto livello e personalità di rango internazionale nel campo della ricerca strutturale. Il volume dà conto delle tante sfaccettature che hanno caratterizzato la ricerca italiana, privilegiando una lettura condotta attraverso il filtro delle principali scuole di ingegneria (Torino, Milano, Roma, Padova, Bologna), istituzioni animate dal talento di Maestri capaci di unire approfondimento teorico e sapienza tecnica e costruttiva. Gli ingegneri italiani emergono come geniali sperimentatori, riconosciuti fautori di originali soluzioni teoriche e costruttive. In ogni scuola si avviano studi su diversi materiali e settori di specializzazione, caratteri distintivi che ancora oggi distinguono i più prestigiosi atenei italiani. Questa raccolta intende offrire una prima ipotesi per un’articolata storia dell’ingegneria italiana attraverso lo studio della sperimentazione tecnica condotta nelle scuole di ingegneria della penisola.
Franco Antonelli 1929-1994
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2022
pagine: 144
Non raramente l'elaborazione delle categorie critiche avviene in luoghi distanti e separati dalla produzione di manufatti architettonici, di tipologia a scala diverse, di potente forza creativa. Il caso Franco Antonelli esemplifica in termini magistrali questa accidentale separatezza: questo volume offre l'opportunità di conoscere opere di "provincia", che possono costituire un modello di riferimento per la professione e la ricerca architettonica. Franco Antonelli, architetto e urbanista umbro di nascita e romano di formazione, ha lasciato nella sua regione alcune architetture magistrali, note a livello internazionale: in primo luogo il monastero di Santa Maria di Betlem, che sovrasta la valle folignate con la grazia severa di una fabbrica medievale, e l'opificio tipografico Campi, la cui potenza espressiva ancora oggi stupisce, tanto da meritare la copertina del volume. Ripercorrere criticamente l'opera di Antonelli, ricollocandola nel suo tempo, a partire dai primi decenni del dopoguerra, che videro brillare la nuova architettura italiana, uscita dalle strettoie del fascismo, significa non solo rendere giustizia a un singolare talento progettuale, ma anche proiettare una nuova luce su un periodo fecondo della cultura e della società italiana. Progettare per Antonelli, come per ogni architetto di vaglia, significa conoscere a fondo la realtà per modificarla criticamente a vantaggio delle generazioni presenti e future. Il libro si apre con una prefazione di Claudia Conforti ed è articolato in due sezioni, una prima di apertura costituita da saggi che indagano rispettivamente, il contesto nazionale, i piani urbanistici e le architetture religiose. Una seconda sezione del volume è dedicata a saggi di approfondimento sulla formazione, i disegni, i progetti di Concorso, le architetture pubbliche e industriali, le architetture residenziali, il recupero ad auditorium dell'aula di San Domenico, il disegno degli arredi. Concludono il volume gli apparati, biografia e bibliografia degli scritti su e di Antonelli e le note sulla campagna fotografica.
Architettura, arte contemporanea, musealizzazione. ABDR Architetti Associati, Alfredo Pirri e il MArRC di Reggio Calabria
Marzia Marandola, Marco Burrascano, Ettore Rocca
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 57
Nel 1932 Marcello Piacentini viene incaricato del progetto per il Museo della Magna Grecia, i lavori più volte interrotti si protraggono fino al 1956, data dell'inaugurazione. Nei primi anni Ottanta il museo si arricchisce dei Bronzi di Riace e dei Relitti di Porticello assumendo rilevanza mediatica e un incremento notevole dei visitatori. Nel 2009 viene promosso un rinnovamento in vista dei festeggiamenti per i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia, inizia così una profonda trasformazione a cura dello studio ABDR Architetti Associati e dell'impresa COBAR conclusa nel 2016, anno dell'inaugurazione del nuovo Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. In occasione del restauro e ampliamento nel 2010 Alfredo Pirri progetta l'opera permanante “Piazza”. Il volume, con i tre saggi di Marzia Marandola, Marco Burrascano e Ettore Rocca e con un ampio apparato iconografico, descrive e analizza la recente fase di vita del Museo: il suo nuovo allestimento, la sistemazione della corte coperta con l'intervento di Alfredo Pirri e l'apertura di nuovi spazi, fino al suo rinnovato rapporto con la città.
La costruzione in precompresso
Marzia Marandola
Libro: Copertina morbida
editore: Il Sole 24 Ore
anno edizione: 2009
pagine: 176
La qualità architettonica degli edifici dipende da innumerevoli fattori: in primo luogo dalla perfetta sintonia tra l'ideazione e la costruzione. Questo libro dà conto della bellezza di alcuni capolavori costruiti in Italia e appartenenti a tipologie diverse: palazzi, chiese, ponti, cinema, viadotti, accomunati tutti da un uso particolarmente sofisticato e pertinente del cemento armato precompresso. Opere tutte caratterizzate dalla perfetta armonia tra forma e tecnica del calcestruzzo armato precompresso, che si dispiegano dalle sperimentazioni degli anni cinquanta, come il cinema teatro Maestoso a Roma di Riccardo Morandi, sessanta come il ponte sul Tevere, sempre a Roma, di Silvano Zorzi, fino ai recentissimi, innovativi impieghi di questa tecnica ormai consolidata, adottati nella chiesa di Tor Tre Teste, a Roma, di Richard Meier. Attraverso l'analisi dell'architettura e dell'ingegneria si configura una sintetica, ma approfondita storia dello sviluppo del cemento armato precompresso in Italia, che attesta il prestigio di una tradizione costruttiva fatta di sperimentazione tecnica e di volontà di bellezza. Il volume si rivela un utile repertorio per i tecnici che sempre più frequentemente si trovano a risarcire o modificare opere, soprattutto ponti e viadotti, delle quali è difficile conoscere la struttura, la storia costruttiva e i monitoraggi.
Giovanni Michelucci 1891-1990
Claudia Conforti, Roberto Dulio, Marzia Marandola
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2006
pagine: 402
Il volume restituisce il lungo percorso di Giovanni Michelucci attraverso le vicende dell'architettura italiana del Novecento. Dalla formazione tra Pistoia, dove nasce, e Firenze, alla lunga e determinante esperienza romana. Dalla controversa affermazione professionale con il concorso per la stazione fiorentina di Santa Maria Novella (1932-35) all'organismo spaziale della chiesa dell'Autostrada (1960-64). Dalla plastica chiesa di Longarone (1966-78) fino alla sede del Monte dei Paschi di Siena a Colle Val d'Elsa (1973-83). Il volume è introdotto da tre saggi storici che documentano la formazione e l'attività dell'architetto (Claudia Conforti); la complessità e le vicende del cantiere della sua opera (Marzia Marandola) e la fortuna critica italiana e internazionale della sua figura (Roberto Dulio).