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Libri di Massimo Ferrari

Categorie e a priori

Categorie e a priori

Massimo Ferrari

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 2003

pagine: 355

A partire da Kant la riflessione sulla nozione di a priori e sullo statuto delle categorie ha impegnato il lavoro dei filosofi, dando vita a complesse vicende concettuali che raggiungono il dibattito dei nostri giorni. Privilegiando soprattutto l'ambito della teoria della conoscenza, il volume offre una prima panoramica di una storia filosofica che ha trovato in Kant un punto di riferimento obbligato e si svolge attraverso i grandi sistemi dell'idealismo tedesco, il pensiero anti-idealistico nella Germania dell'800, il positivismo, il pragmatismo e le "scuole neokantiane", la fenomenologia di Husserl e una parte del pensiero di Heidegger, fino all'empirismo logico e alle discussioni dei filosofi analitici.
22,00

Ernst Cassirer. Dalla scuola di Marburgo alla filosofia della cultura

Ernst Cassirer. Dalla scuola di Marburgo alla filosofia della cultura

Massimo Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: Olschki

anno edizione: 1996

pagine: 344

Viene criticamente analizzata l’opera di Ernst Cassirer sia sotto il profilo della sua collocazione storica nella filosofia tedesca dei primi decenni del Novecento, sia alla luce di alcuni grandi temi teorici che legano indissolu-bilmente il Cassirer neokantiano al Cassirer maturo della ‘filosofia della cultura’.
56,00

Lasik 2000

Lasik 2000

Lucio Buratto, Massimo Ferrari

Libro

editore: Fabiano

anno edizione: 1998

pagine: 386

103,00

Non solo idealismo. Filosofi e filosofie in Italia tra Ottocento e Novecento

Massimo Ferrari

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2006

pagine: 368

Il titolo di questo volume suggerisce che la cultura filosofica italiana tra la fine dell'Ottocento e lo scoppio del primo conflitto mondiale non è stata solo caratterizzata dalla "rinascita dell'idealismo" o dall'incidenza sempre più ramificata di Croce e Gentile. Al contrario, neokantiani impegnati anche sul terreno della storiografia o dell'etica e ultimi esponenti del positivismo nell'età della sua crisi, studiosi di morale come Juvalta e Limentani, figure di rilievo internazionale come Vailati ed Enriques, pensatori più appartati come Martinetti e De Sarlo, periodici come «La Cultura Filosofica» e la «Rivista di filosofia», testimoniano di un dibattito che non fu solo interno alla "provincia" italiana.
28,00 26,60

Gioco e fuorigioco. Le grandi svolte nella storia del giornalismo
22,00

Un guanto nella storia
50,00

A Brescia oggi si vola. Le vicende del circuito aereo di Montichiari tra cronaca e storia
12,00

Mezzo secolo di filosofia italiana. Dal secondo dopoguerra al nuovo millennio

Massimo Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2016

pagine: 311

Nella storia della filosofia italiana la fine della Seconda guerra mondiale apre una fase ricca di fermenti, idee e dibattiti che portano la cultura del paese fuori dall'isolamento che l'aveva caratterizzata negli anni del fascismo e della massima influenza dell'idealismo. Il volume ricostruisce cinquant'anni di pensiero filosofico in Italia: l'eredità dell'idealismo, le vicende della filosofia cattolica, l'ascesa e il declino del marxismo, il neoilluminismo e il rinnovamento della storiografia filosofica, il pensiero negativo e quello debole, l'apertura al linguaggio della scienza. Nella storia recente, infine, si assiste alla diffusione della filosofia analitica e al dibattito sulla bioetica.
22,00 20,90

Aldo Rossi e Milano. Ediz. italiana e inglese
14,00

Come ridevano. Quando c'era poco da ridere

Come ridevano. Quando c'era poco da ridere

Massimo Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: EDUCatt Università Cattolica

anno edizione: 2017

pagine: 268

Tra la seconda metà del 1945 e il 1948, in un periodo caratterizzato da eventi politici e sociali cruciali e spesso drammatici, le edicole italiane segnarono la presenza di un gran numero di fogli satirici, quasi tutti di ispirazione conservatrice. Rissosi in modo talvolta eccessivo, polemici e provocatori, persino trasgressivi, pur se inizialmente soggetti alla censura degli Angloamericani, questi giornali furono tuttavia il banco di prova della appena conquistata libertà d'espressione e anche il terreno su cui si affrontarono concezioni politiche e culturali diverse, persino nel modo di fare satira. Essi furono il trampolino di lancio per un ampio gruppo di giornalisti, scrittori, vignettisti e persino sceneggiatori che hanno animato un lungo periodo della nostra storia, in taluni casi raggiungendo la soglia del terzo millennio. Oggi il giornalismo satirico non gode di grande salute, ma il Museo della satira di Forte dei Marmi tramanda la memoria di un fenomeno non certo secondario nella storia del giornalismo italiano e di cui il volume "Come ridevano (quando c'era poco da ridere)" evoca alcuni momenti topici.
15,00

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