Libri di Michaela Menestrina Merseburger
Caos cinema. Critica cinematografica in versi liberi
Michaela Menestrina Merseburger
Libro: Libro rilegato
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2023
pagine: 136
Dopo la precedente raccolta poetica pubblicata nel 2012, "Al cinema è vietato disturbare", questa volta Michaela Menestrina ha "recensito" in versi altri 72 film, che vanno da "Roma città aperta" di Roberto Rossellini (1945) a "L’ombra del giorno" di Giuseppe Piccioni (2022). Ancora anni passati a vedere e rivedere capolavori del cinema italiano e mondiale, senza badare alle classifiche dei "più visti" o al numero di stelle della critica blasonata, ma ubbidendo esclusivamente alla sua sensibilità e gusto. Michaela si pone come un'attenta osservatrice dei film e degli autori, mai passiva, sia nella scelta che nei versi e a volte sottolineando con amarezza le drammatiche storie narrate attraverso quel magico mix di immagini, parole e musica che è la settima arte. La sintesi migliore per conoscere il suo mondo, di Michaela, e quanto per lei rappresenti l’altro mondo, il cinema, è racchiusa nelle ultime righe di presentazione del suo "Caos cinema": «Ringrazio coloro che il cinema lo tengono in vita, lo restaurano affinché non si scolori nel tempo e nella memoria. Grazie anche a quanti producono nuove pellicole nonostante le difficoltà e soprattutto a chi al cinema ci va».
Al cinema è vietato disturbare. Riflessioni poetiche sul grande schermo
Michaela Menestrina Merseburger
Libro: Libro in brossura
editore: Ediland
anno edizione: 2012
pagine: 144
Si può coniugare la poesia con l'amore per il cinema? Si può. Mi piacciono questi omaggi, allusivi, mai didascalici, critica in forma di poesia, critica partigiana, nobilmente faziosa, arbitraria, perché di un omaggio si tratta, non un dovere. Critica in versi ma senza stellette, critica per scelta e non d'ufficio né di mestiere... Giuseppe Piccioni, regista... Quello che mancava, però, nell'ultrasecolare rapporto tra cinema e poesia, era la recensione in versi. C'erano state sì poesie o testi dedicati al cinema, spesso alla sala cinematografica, come "La notte" nei "Canti orfici" di Dino Campana o questi versi di Umberto Saba, "Amo la folla domenicale, / che in se stessa rigurgita, e se appena / trova un posto, ammirata sta a godersi / un poco di ottimismo americano,"ma una raccolta sistematica di recensioni in forma di poesia no.
Scena prima. Ciak
Michaela Menestrina Merseburger
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2008
pagine: 83
Nella prima parte del suo libro Michaela gioca con le parole, immagini, sensazioni e ricordi che il grande cinema suscita in tutti noi; l'effetto è di paravento, pudore, rimbalzo, raddoppio, rifrazione, allusione. Il linguaggio di parole diventa eco del linguaggio delle immagini, come succede in chi parla più lingue, vive nelle mappe dell'essere amandole tutte e si arricchisce della loro molteplicità. Ma il gioco ogni tanto si concede una pausa e nella seconda parte si ferma per far risuonare la sola voce del poeta che tocca tutti i sentimenti: amore certo, ma anche sofferenza, amicizia, dignità, insomma ciò che dà senso alla vita. Senza sbavature risuona la voce di chi sa dare alla parola l'unicità della confessione personale, nella quale il lettore riconosce anche la propria esistenza.