Libri di Paolo Muscetta
La città della luna
Maurizio Lancellotti, Paolo Muscetta
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2018
pagine: 240
Napoli è una città in travaglio, il cui figlio continua a non venire alla luce; la Luna, indifferente, riflette la sua luce stanca sulla città, mentre Partenope si tuffa nell'azzurro del mare; Caracciolo, alunno di Zeus, apre la rotta alla concava nave del re sul pescoso Mar dei Tirreni, ma non sgrava il popolo dai suoi oppressori; Sharon, il femminiello, muore in una pozza di sangue che sembra il Flegetonte; Monica indossa una maschera che non può esserle tolta: ogni donna cela un mistero e svelarlo significherebbe usarle violenza; l'alfiere nero va incontro volontariamente sulla scacchiera al suo destino mortale, mentre l'avo del barone Barracci osserva la scena dal quadro che lo ritrae; Giorgio Vasari e Leonardo da Pistoia si fronteggiano sulle rispettive tele a Capodimonte, mentre Luca Vitiello e Guido Cacciavecchi si rivelano alla fine pedine di un gioco più grande di loro...
Lentace nel 1753. 23° Catasto Onciario del Principato Ultra Benevento
Arturo Bascetta, Paolo Muscetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2019
pagine: 80
È l'esatto quadro della società beneventana del paese di Lentace, ex Casale della Montagna di Montefusco, divenuto parte integrante del Comune autonomo di San Martino Sannita, e quindi comune. Lo stemma antico ritrovato e un affresco di Arturo Bascetta, si uniscono agli studi di Paolo Muscetta, sulla Valle Beneventana del Principato Ulteriore con i luoghi antichi, le chiese, le strade e tutti i nomi degli abitanti delle frazioni Casale Castello, San Gennaro, Guarente, Guarino, Guaricorti, le Corti, Vignola, Tuoro, Vicinale, Sorici, Monnezzaro.
San Giorgio della montagna nel 1744. 24° Catasto Onciario della provincia di Principato Ultra, 54° dei Catasti del Regno di Napoli. Volume Vol. 1
Arturo Bascetta, Paolo Muscetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2019
pagine: 96
È un libro che ci rimanda una fotografia della comunità di uno dei casali principali dell'attuale San Giorgio del Sannio (fino al 1929 San Giorgio La Montagna) con le sue famiglie e i suoi cognomi Bocchino(i), Fucci, Serino, Musto, Capozzi, Chiavelli, De Spirito, Conte, Camerlengo; i forestieri dei casali vicini: Mauro, Casparro, Cerza, D'Argenio, Barbato, Tizzano, Masiello, Mirra, Luongo; le località principali: la Fontana (Casal Nuovo), Toppa, Marzani, Triggio seu Magli, Piano seu Janari. Siamo in provincia di Benevento, nel Nuovo Sannio dell'urbe arcidiocesana rifondata nel 1348 dove oggi la vediamo dal nunzio del papa, Bernardo Deucio, per rifodnare il patrimonio di San Pietro, sconquassato dal terremoto e dai castigliano, prima che lasciasse Avignone. Perciò nacque La Marca Sabba di Villa Iside o Isidoro, ex Civitate Sabina Beneventana, divenuta la nuova Urbe del Nuovo Principato di Benevento con il suo originario circondario dei 29 paesi di Santa Sofia... Da qui rinacque anche S.Giorgio...
Sant'Agnese nel 1754. 29° Catasto Onciario della provincia di Principato Ultra, 69° dei Catasti del Regno di Napoli
Paolo Muscetta
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2024
pagine: 158
Il casale di Sant'Agnese, oggi frazione di San Giorgio del Sannio, in passato fu uno dei molti casali di Montefusco «sempre riportato per casale nelle antiche situazioni e nelle antiche carte; e costituiva un suffeudo della baronia di Montefusco» , apprendiamo dal Ricca41 che già in epoca angioina era presente il casale di Sant'Agnese «che il Serenissimo Re Ladislao con suo privilegio spedito in Napoli a' 16 decembre 1412 confirmò a Giovanni Sant'Agnesa sito nelle pertinenze della sua Terra di Montefusco della provincia di Principato Ultra Contado di Montorio» che viene definito feudo il cui possesso è antico «quod dicitur feudum Sanctae Agnesis tentum , et possessum antiquitus , et ab eo tempore». Sempre dal Ricca veniamo a conoscenza che nel Cedolario del 1500 si tassò Marino di Sant'Agnese per detto casale di S. Agnese, da Marino il feudo passò al figlio Ferdinando, la cui madre Maria de Mari come tutrice pagò il rilevio alla Regia Corte. Ferdinando trapassò senza eredi e la sorella Ippolita ereditò il feudo di Sant'Agnese sui cui pagò il rilevio al fisco nel 1529. Ippolita Sant' Agnese portò in dote il feudo a Pietro Sellaroli , patrizio beneventano e così il feudo passò alla famiglia Sellaroli di generazione in generazione pagandone ogni volta il rilevio da Giovan Camillo, poi al figlio Tommaso fino a Fabrizio Sellaroli che ne pagò il rilevio nel 1609, successivamente per istanza dei creditori, il Tribunale del Sacro Regio Consiglio vendette il feudo di Sant' Agnese a Camilla Griffo della città di Benevento, alla morte di quest'ultima nel 22 ottobre del 1656, il feudo passò a suo figlio primogenito Giovan Battista Sellaroli che soddisfece il rilevio del castello di Sant'Agnese. Il 1656 sarà ricordato come l'anno in cui si verificò una grave epidemia di peste che ebbe conseguenze devastanti sulla demografia e sull'economia, non solo nel Regno di Napoli ma anche in gran parte dell'Europa. Concentrandoci sul Principato Ultra, si registrò un significativo calo demografico stimato intorno al 40%. Sant'Agnese, ad esempio, vide una diminuzione dei fuochi da 24 a 17, mentre altri comuni più grandi come Apice subirono una riduzione del numero dei fuochi da 450 a 209. Questo volume, oltre al profilo storico, riscrive rigo per rigo, in una sintesi fedelissima, opera dell'Ingegner Muscetta, il Catasto Onciario del piccolo paese, con tutti i nomi antichi delle frazioni, le vie, le chiese e tutti gli abitanti, uno per uno, dal più vecchio al più giovane e traccia un nuovo solco nella vera Montagna dei Casali beneventani di San Giorgio del Sannio di Benevento..