Libri di Pietro Gibellini
La figlia di Iorio
Gabriele D'Annunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2018
pagine: LXVI-288
					La storia di Aligi e di Mila di Codra, figlia dello stregone Iorio, si colora delle tinte fosche e violente della passione prima di diventare apoteosi dell'amore votato al sacrificio estremo. Per sfuggire a una torma di mietitori ubriachi di lussuria e di vino, Mila, «putta di fienile e di stabbio», cerca riparo nella casa dove il pastore Aligi sta celebrando le proprie nozze. E vi porta scompiglio e dolore. In preda a un amore mistico per la fanciulla, il giovane sceglie di vivere con lei in castità e solitudine sulla Maiella, fino al giorno in cui suo padre, il prepotente e autoritario Lazzaro di Roio, si presenta a reclamare la donna scatenando la furia omicida del figlio. Condannato a una morte infamante, Aligi viene salvato da Mila, che assume su di sé ogni colpa e si immola tra le fiamme. In questa favola arcaica, considerata il suo capolavoro drammaturgico, D'Annunzio si misura con i grandi archetipi del teatro classico - la forza eversiva del "diverso", il conflitto tra padre e figlio per il possesso della donna, la potenza del sacro - sullo sfondo di un Abruzzo selvaggio non più tratteggiato con l'occhio del verista ma riscoperto e trasfigurato nella sua ancestrale grandezza. Introduzione di Pietro Gibellini. Prefazione e note di Raffaella Bertazzoli.				
									Trilogia della villeggiatura
Carlo Goldoni
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 304
					Rappresentate per la prima volta al Teatro San Luca di Venezia nella stagione autunnale del 1761, le tre commedie che compongono questa trilogia ("Le smanie per la villeggiatura", "Le avventure della villeggiatura" e "Il ritorno dalla villeggiatura") costituiscono un alto esempio di satira di costume che appunta i suoi strali contro la superficiale moda del villeggiare. La fine orchestrazione del dialogo e i graduali trapassi delle situazioni nel fraseggio dei caratteri fanno della Trilogia una notevole testimonianza di quella lingua «viva e conversevole» che sempre caratterizzò l'opera di Carlo Goldoni.				
									La peste a Milano-Storia della colonna infame. I Promessi sposi (capitoli 31, 32, 34)
Alessandro Manzoni
Libro
editore: Scholé
anno edizione: 2020
pagine: 288
					Se, come disse Italo Calvino, classico è un libro che rivela sempre qualcosa di nuovo e riesce a parlare ai lettori di ogni epoca, i Promessi sposi – di cui riproduciamo qui i capitoli dedicati alla peste del 1630 – e la Storia della colonna infame possono certamente dirsi tali. Nei giorni in cui il Coronavirus imperversa nel villaggio globale i comportamenti non sono dissimili da quelli descritti da Manzoni a proposito della peste milanese: nel Seicento, quando il governo fu costretto a prendere atto del contagio, diede direttive che risultarono poco efficaci «per l’imperfezion degli editti, per la trascuranza nell’eseguirli, e per la destrezza nell’eluderli». Un orizzonte buio dove, nonostante tutto, per l’abnegazione e la rettitudine di molti, brilla quella luce del bene che Manzoni non manca di riconoscere anche nel pieno della dilagante pestilenza del XVII secolo. Prefazione di Piero Gibellini. Commento di Mino Martinazzoli.				
									Alcyone
Gabriele D'Annunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2006
pagine: 512
					Introduzione e prefazione di Pietro Gibellini. Note di Maria Belponer. Alcyone, pubblicato nel 1903, è il terzo libro delle Laudi, incompiuto ciclo poetico di D'Annunzio formato da cinque raccolte di liriche dedicate alle Pleiadi, le mitiche fanciulle trasformate in stelle che ritmano il tempo degli umani: una laudatio del creato senza creatore ispirata da un sentimento panteistico della natura. Dopo l'avventura ellenica di Maia che trasfigura un viaggio in Grecia dell'autore nella celebrazione di un'Ellade senza tempo, e dopo l'esaltazione di eroi immortali in Elettra, ad Alcyone sono affidate le lodi della terra e del cielo. Vertice poetico dell'intero ciclo, l'opera narra la parabola di un'estate in Versilia in cui si inscrivono l'elogio pagano della natura e la metamorfosi dell'uomo nel paesaggio e nel mito. Nelle liriche che compongono la raccolta il canto si libera in pura musica sensuale, fatta di atmosfera e sensazioni: dalle suggestioni simboliste della Sera fiesolana all'inebriante simbiosi di umano e vegetale della Pioggia nel pineto, ai nostalgici accenti dei Sogni di terre lontane.				
									Mandragola
Niccolò Machiavelli
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2014
pagine: XLV-144
					Capolavoro comico del Rinascimento, la "Mandragola" si incentra su una beffa erotica spinta oltre i limiti del divertimento boccaccesco, fin verso la profanazione del sacro e dell'istituto familiare. I personaggi di questa commedia - gli astuti come gli stolti - sono mossi dal principio dell'utile e istruiti alla scuola della dissimulazione, e finiscono per diventare la trasposizione, in chiave allegorica, dei cortigiani che Machiavelli ha raffigurato nelle pagine dei suoi scritti politici. Prefazione di Pietro Gibellini. Note di Tiziana Piras.				
									Adelchi
Alessandro Manzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2007
pagine: LVII-208
					Nell'Adelchi (1820-22) Manzoni mette in scena una vasta ricostruzione storica degli avvenimenti che hanno preceduto il crollo del regno longobardo in Italia tra il 772 e il 774, travolto dall'avanzata vittoriosa dei franchi. La ragion di stato, incarnata da Carlo Magno, ha leggi ferree che possono solo essere accettate o respinte e non conosce altro rapporto che tra dominatori e dominati, cosicché all'uomo «non resta che far torto, o patirlo». Ma il principe Adelchi, figlio del re longobardo Desiderio, non sa adeguarsi alla logica del potere: al mondo barbarico che si regge sulla conquista, il tradimento e l'oppressione, egli oppone la fedeltà che non si piega al compromesso, l'affetto, la pietà, la ricerca della pace, e come un antico eroe sceglie consapevolmente la propria sconfitta. La tragedia, qui proposta insieme agli appunti preparatori per l'incompiuto Spartaco, segna il punto di arrivo del pessimismo manzoniano sulla storia come dominio dell'ingiustizia e della violenza: all'intensa pietà per i vinti e i vincitori l'autore unisce la dolorosa commiserazione verso il popolo italiano straziato dagli invasori stranieri. Introduzione di Pietro Gibellini Prefazione e note di Sergio Blazina.				
									Le vergini delle rocce
Gabriele D'Annunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2010
pagine: XXIII-195
					"Certo, ci sentiamo molto lontani dal culto del 'dominatore', e il sogno di restaurare la gloria di Roma mediante i propri lombi, incerti nella scelta di tre improbabili principesse di razza stanca, ma in trepida attesa, urta il nostro intelletto etico. Ma che del suo stile D'Annunzio fosse, sì, dominatore assoluto, questo è arduo negarlo. E mentre cade il sogno folle del Re di Roma, resta, superbo, il Signore dell'Officina, che ha vergato con mano febbrile l'affascinante manoscritto delle "Vergini delle rocce"." (Pietro Gibellini)				
									Notturno
Gabriele D'Annunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: LXIII-448
					Nel 1916, ferito a un occhio in seguito a un incidente aereo e costretto a indossare un benda che lo condanna a una temporanea cecità, D'Annunzio compone il "Notturno", prima dettando poi vergando con incerta grafia migliaia di cartigli, le «liste sibilline», che saranno raccolte, sistemate e pubblicate nel 1921 in quello che l'autore definirà «il diario della mia sofferenza, un libro di dolore e disperazione», profetico e misterioso. Composto da appunti, meditazioni, ricordi e pervaso da un lirismo che a tratti è delirio, il poema in prosa sembra fondarsi su una sorta di sovrapposizione fantastica e allucinatoria di tre piani temporali: il presente della malattia e della scrittura; il passato recente degli episodi di guerra con la rievocazione dei compagni caduti in volo; il passato remoto dei ricordi d'infanzia, della madre e della terra d'Abruzzo. Pochi ed essenziali sono i motivi attorno a cui si sviluppa la frammentata narrazione: la morte, la guerra, la figura femminile, e soprattutto la cecità, condizione conoscitiva e creativa oltre che fisica che trasforma il poeta in veggente e gli fa dono di una nuova sensibilità cromatica, musicale e tattile. Introduzione di Pietro Gibellini. Prefazione e note di Elena Ledda.				
									Italo Calvino fra editoria e scrittura
Giovanni Tesio, Matteo Vercesi
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2025
pagine: 100
					A quarant’anni dalla scomparsa di Italo Calvino (Santiago de Las Vegas, L’Avana, Cuba, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985), Giovanni Tesio, già curatore dell’epistolario "I libri degli altri", dialoga con Matteo Vercesi su una figura dai tratti poliedrici: lo scrittore, l’editore-redattore, l’intellettuale che ha «ormai superato la prova breve del tempo, quella che separa un autore dalla sua morte, e che è garanzia del tempo lungo cui appartengono i cosiddetti classici, quelli che in ogni tempo hanno qualcosa da dirci». Come scrive Pietro Gibellini nella sua presentazione: «Questo non è un saggio accademico, nonostante l’alto profilo scientifico dei due autori. Non è neppure un’intervista, anche se il critico più giovane sollecita le riflessioni rivolgendo domande allo specialista più maturo. Questo libro ci riporta alla civile pratica della conversazione impegnata, scevra da curiosità mondane e tesa euristicamente a trovare e a chiarire il nucleo profondo delle questioni che premono: su Calvino, insistiamo, ma attraverso di lui anche su Torino, sulla politica, sull’editoria, sugli altri scrittori, a partire da Primo Levi. Dell’uomo e dei testi Vercesi e Tesio distillano la quintessenza, indagano le ragioni dello scrivere e del leggere. Questo libro non profuma soltanto di inchiostro, ma anche di intelligenza e di passione: profuma di vita». Un percorso che porta a tracciare una sorta di biologia del libro e dei libri: organismi viventi, al pari delle piante, delle erbe, degli alberi, le cui radici scavano indefessamente, invisibili agli occhi.				
									Parola di donna. Sonetti per voce femminile
Giuseppe Gioachino Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi Firenze
anno edizione: 2025
pagine: 248
					Nessun poeta ha dato voce a tante figure femminili quanto Belli, vero gigante della poesia dialettale, anzi della poesia tout court. Con i suoi duemila e più sonetti, ha rappresentato la vita e la mentalità dei mille Renzo e Lucia di Trastevere, facendoli esprimere nel loro romanesco rude e colorito. La voce tonante dei popolani, pronti alla rissa in casa e all'osteria, ha spesso coperto le parole delle loro donne: bambine e ragazze, mogli e madri, amiche e vicine, serve e prostitute... I loro discorsi svelano la condizione femminile dell'Ottocento nei suoi risvolti materiali e affettivi. Ne esce un affresco documentario ravvivato dai colori della poesia: un tesoro reso accessibile da questa sorprendente antologia, che alla donna-oggetto sostituisce finalmente una donna-soggetto.				
									Celebrare gli eroi. D'Annunzio e il libro di Elettra
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2022
pagine: 172
					«Ideato e proposto da Raffaella Bertazzoli e Pietro Gibellini, membri del Comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Dannunziani, il Convegno "Celebrare gli eroi. D’Annunzio il libro di Elettra" venne promosso dal Centro Nazionale di Studi Dannunziani e programmato in presenza per i giorni 22 e 23 ottobre 2020. Per le note ragioni pandemiche il simposio di studi è stato annullato, ma non il progetto che si conclude ora con la pubblicazione dei saggi, dando voce agli autori che hanno lavorato per la sua realizzazione. Elettra, opera uscita presso Treves nel dicembre 1903, ma con data 1904, congiunta ad Alcyone, per molto tempo messa ai margini dai critici per la retorica altisonante e propagandistica di alcune odi, condensata in un "libro raccogliticcio", viene ora qui ripresa e reinterpretata soprattutto alla luce della recente e accuratissima edizione critica di Sara Campardo.» (dall'introduzione)				
									Fuori dall'ombra. Voci su Clemente Rebora
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 228
					Il presente volume apre una nuova collana editoriale promossa dalla sezione Reboriana del Rosmini Institute con l'intento di mantenere viva l'attenzione attorno a Clemente Rebora e di contribuire alla realizzazione di un proficuo e costante dibattito critico attorno al poeta lombardo. Questo primo volume, in particolare, ripercorre l'evoluzione di alcuni temi che hanno caratterizzato la lettura e l'interpretazione della produzione reboriana e, contemporaneamente, realizza un ideale e corale "omaggio" a Clemente Rebora, poeta, uomo e sacerdote, sessant'anni dopo la sua morte. Il testo si presenta suddiviso in più sezioni: «critici e critica», «editori ed editoria», «un poeta sul poeta» e «testimonianze». Una lettera inedita, infine, sigilla il volume facendo riecheggiare nuovamente la voce dell'autore. Contributi di Elisa Marini (Premessa), Pietro Gibellini (Prefazione), Gianni Mussini, Attilio Bettin-zoli, Adele Dei, Matteo Giancotti, Paolo Giovannetti, Matteo Munaretto, Gualtiero De Santi, Isotta Piazza, Guido Oldani, Umberto Muratore, Franco Esposito, Pigi Colognesi.				
									
