Libri di Rita Romanelli
Poppiano in Val di Pesa. Il castello, il borgo, la campagna. Quaderni degli Archivi storici delle famiglie
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2023
pagine: 160
Le vicende millenarie del Castello di Poppiano e del borgo nato intorno alle sue mura sono paradigmatiche della storia delle innumerevoli fortificazioni costruite in età medievale sui rilievi della campagna toscana e delle loro trasformazioni nel tempo. Seguire le vicende di Poppiano significa, dunque, viaggiare nella storia dei castelli fortificati a scopo militare, poi tesaurizzati dalle ricche famiglie cittadine come centri del sistema produttivo mezzadrile delle fattorie, fino alla rivoluzione agraria del Secondo dopoguerra. Significa anche ricostruire sulla lunga durata un piccolo tassello di storia del paesaggio agrario toscano, alla luce dei cambi di prospettive metodologiche maturati dalla ricerca storica a sessant'anni di distanza dalla pubblicazione dell'opera di Emilio Sereni. L'agricoltura risulta essere qui motore della trasformazione dei luoghi e del territorio. Il borgo nato intorno alle mura, dove si sviluppano le attività artigianali e del piccolo commercio necessarie alla vita dei contadini, è anche il centro della vita culturale, dove i mezzadri e le loro famiglie si spostano per le funzioni religiose e per le attività che ruotano intorno alla fattoria. Anche lì arriva l'eco degli avvenimenti politici che si decidono altrove e che, specialmente durante il Novecento, vi lasciano tracce indelebili. Nel volume vengono ricucite le fila della vita trascorsa in questi luoghi, interpretando le strutture architettoniche e le carte scritte, gelosamente conservate negli archivi, e ascoltando le voci di coloro che ancora ricordano gli aneddoti vissuti direttamente o a loro tramandati.
Una donna nella tempesta: dagli archivi familiari, la vita di Maria Luisa di Borbone
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2021
pagine: 240
«Grazie anche al Memoriale autografo di Maria Luisa di Borbone, in questa forma finora inedito, si sono potute qui ricostruire, con dovizia di particolari, le peripezie, l’esilio e la prigionia sopportati dalla Borbone, regina d’Etruria, nella prima parte della sua vita, fino al 1814. La fitta corrispondenza del “maggiordomo maggiore” della sovrana, Ferdinando di Lorenzo Guicciardini, dà inoltre nuova luce alle committenze artistiche e musicali di Maria Luisa durante la sua successiva permanenza a Roma, poi a Lucca, dopo la caduta di Napoleone e fino alla morte della duchessa del 1824. Quando la duchessa arriva nella città toscana, il 7 dicembre 1817, sceglie subito l’imponente edificio del Palazzo Pubblico come sede per il governo e dimora per sé e la sua famiglia. Dal 1818, il palazzo diviene un immenso cantiere sotto l’egida dell’architetto lucchese Lorenzo Nottolini che prosegue i lavori avviati dai Baciocchi, pur nell’intento di cancellarne l’impronta. Le maestranze sono per lo più toscane: Luigi Catani, Giuseppe Collignon, Luigi Del Frate, Gaspero Martellini e Gasparo Bargioni, ma vi lavora anche il milanese Luigi Ademollo, già autore di altre imprese pittoriche in Toscana e assai rinomato. Ma Nottolini si avvale anche di famosi scultori quali Francesco Pozzi e il siciliano Salvatore Bongiovanni. Durante le brevi visite che compie a Lucca, fors’anche a sovrintendere i lavori, Maria Luisa dà il via alla creazione dell’acquedotto progettato dal Nottolini, che si snoda per circa tre chilometri, convogliando le acque più pure del monte verso la città e di cui rimangono ampi tratti. Il monumento realizzato dallo scultore Lorenzo Bartolini, che la duchessa non vide realizzato e che la rappresenta come Atena, fa ora bella mostra di sé al centro della piazza Napoleone, ricordando quanto la duchessa ebbe cara la città toscana.» (Clarissa Morandi)
Santa Marta a Montopoli. Da monastero di clausura a scuola pubblica
Stefano Ghilardi, Rita Romanelli
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 208
Il volume Santa Marta a Montopoli. Da monastero di clausura a scuola pubblica colma un vuoto storiografico. Mancava infatti una storia dell’edificio, che dall’alto della zona del Falcone svetta dall’abitato di Montopoli e domina la valle dell’Arno verso ovest, e della sua istituzione. Il mona-stero femminile agostiniano, le cui porte si sono chiuse dietro le prime 12 suore il 28 luglio 1619, nel 1785 è stato trasformato con le riforme leopoldine e dedicato all’istruzione dei giovani, fino alla chiusura dell’Istituto scolastico che in ultimo vi ha avuto sede, nel 2014. Si prospetta oggi per il complesso, gestito dalla Fondazione Conservatorio Santa Marta, un futuro legato alle iniziative culturali e museali.