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Libri di Roberto Perotti

Falso! Quanto costano davvero le promesse dei politici

Roberto Perotti

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2018

pagine: 121

Flat tax, reddito di cittadinanza, moneta fiscale, aumento dell'età pensionabile, sforamento del tetto del 3 per cento. Sono le principali proposte economiche delle tre forze che oggi si contendono il governo del paese. Sono interventi spesso improvvisati, che avrebbero un impatto in alcuni casi catastrofico sui nostri conti. In tutto il mondo le campagne elettorali si combattono con slogan e comizi, ma qui stiamo parlando di cifre enormi, incomparabili con qualsiasi promessa fatta in precedenza: la flat tax della Lega costerebbe 80 miliardi l'anno, quella di Forza Italia 130; il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle 30 miliardi, che superano facilmente i 150 insieme alle altre promesse; la riforma delle pensioni che vogliono in tanti almeno 30 miliardi; lo sforamento dei limiti al disavanzo proposto dal PD 50 miliardi. Attraverso un'analisi chiara e rigorosa, Roberto Perotti mostra agli elettori come queste promesse siano fallaci o pericolose. Il motivo è che non si può contemporaneamente avanzare proposte che costano decine di miliardi, non dare indicazioni realistiche di come reperire i fondi per pagarle, e inveire contro il disastroso disavanzo del paese. Almeno a una di queste tre posizioni bisogna rinunciare. Perché ogni promessa (elettorale) è debito (pubblico).
13,00 12,35

S'è aperto l'Universo

S'è aperto l'Universo

Roberto Perotti

Libro

editore: Serel International

anno edizione: 2023

pagine: 126

18,00

PNRR. La grande abbuffata

PNRR. La grande abbuffata

Tito Boeri, Roberto Perotti

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2023

pagine: 208

A differenza di quasi tutti i paesi europei, l’Italia ha chiesto il massimo delle somme del programma NextGenerationEU. Per 6,5 euro su 10 si tratta di prestiti. Benché concessi a tassi agevolati, andranno restituiti. La scommessa su cui si regge questa scelta è che il Pnrr aumenterà per sempre il tasso di crescita dell’economia italiana. È una scommessa condivisa da tre governi: il governo Conte II ha chiesto il massimo dei fondi senza sapere bene come spenderli; il governo Draghi, pur avendo la possibilità e il capitale politico per frenare il treno in corsa, ha rinunciato a prendere atto della realtà; il governo Meloni ha fatto alcuni aggiustamenti necessari, ma ha anche ridotto la spesa più importante, quella sull’emarginazione sociale, e ha rimosso gli obiettivi di contrasto all’evasione. Tutti i governi hanno sbandierato stime iperboliche degli effetti positivi del Pnrr, senza alcun fondamento nella realtà. Nessun governo si è posto il problema di come finanziare la gestione futura degli investimenti. Oggi sappiamo che il Pnrr è in forte ritardo, ma questo non è il problema principale. Il Pnrr ha un vizio d’origine: troppi soldi, troppa pressione per spenderli a prescindere, troppo poco tempo per spenderli bene. Stanzia cifre assurdamente alte su spese inutili o deleterie ma “facili” come il Superbonus o “alla moda” come il digitale nelle scuole primarie mentre trascura spese necessarie per la nostra società, a partire da quelle per offrire opportunità ai giovani delle periferie urbane. Quasi tutte le maggiori riforme “epocali”, da cui secondo i governi dipendeva il successo del Piano, sono ferme al palo, e molte sono state abbandonate prima di partire. Cosa si può fare a questo punto? Prendere atto della realtà anziché nascondersi dietro a un dito: rivedere i piani rendendoli più realistici, e forse anche riflettere sull’opportunità di rinunciare a parte dei fondi presi a prestito. Questo non vuol dire rinunciare a essere ambiziosi, solo rinunciare a essere superficiali. Il Pnrr si basa su una grande scommessa: prendere a prestito soldi che si sarà in grado di spendere bene e rilanciare così l’economia. Ma un grave vizio d’origine l’ha resa più simile a una grande abbuffata: prendere più soldi possibile, poi si vedrà. Ora che i conti non tornano, che fare? “Nessuna retorica e nessun fiume di parole può trasformare un’idea confusa o non realistica in un buon investimento.”
18,00

Per una politica dei trasporti. Idee per una «governance»

Libro: Libro in brossura

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2023

pagine: 192

Per i trasporti, governare e regolare i mercati che non funzionano, non pianificare inutili e costose infrastrutture: questa potrebbe essere la sintesi del libro. Il settore infatti non presenta maggiori problemi di scarsità fisica di infrastrutture, che è il "leitmotiv" di tutti i piani di trasporto: più strade, più ferrovie, più aeroporti, più tutto, e soprattutto più soldi. Ma la popolazione decresce, soprattutto al sud, e i sistemi soffrono di cattiva manutenzione (si pensi al crollo del ponte Morandi) e di una "governance" del tutto inadeguata. La "governance", cioè l'assetto proprietario e funzionale che è alla base di mercati efficienti, viene logicamente a monte della regolazione, che dovrà poi controllare che i mercati politicamente decisi, poi funzionino decentemente. Prefazione di Roberto Perotti.
20,00 19,00

La bici di Parma

La bici di Parma

Roberto Perotti

Libro: Copertina morbida

editore: Silva

anno edizione: 2018

pagine: 144

20,00

Status quo. Perché in Italia è così difficile cambiare le cose (e come cominciare a farlo)

Roberto Perotti

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2017

pagine: 195

Tutti i cittadini italiani sanno che è difficilissimo cambiare le cose in Italia, soprattutto quando si parla di spesa pubblica, impieghi statali, poltrone. Le giustificazioni di questo stato di cose sono infinite, le ragioni storiche spesso indagate, ma la realtà resta nascosta: come si prendano le decisioni nelle stanze del potere non è dato sapere. Roberto Perotti ha frequentato per oltre un anno quelle stanze. E quel che ha scoperto, nel merito e nel metodo, getta una luce del tutto nuova sulle ragioni per cui in Italia è così difficile cambiare le cose. Certo, le riforme non si fanno, o si fanno male, anche per il solito problema degli interessi di parte e dei veti incrociati. Ma secondo Perotti il motivo principale è molto spesso diverso: pigrizia intellettuale, mancanza di informazione sui problemi, formalismo giuridico senza molta preoccupazione per i risultati, disorganizzazione, disinteresse dei vertici per i dettagli, e la colpevole illusione che a piccole misure possano corrispondere grandi effetti salvifici. E poi la regola aurea della politica: mai toccare i privilegi esistenti. Dai costi della politica al Jobs Act, dalla Buona Scuola ai programmi per la lotta alla povertà, Perotti passa in rassegna i tentativi di cambiare le cose in Italia e, da economista quale è, analizza le cifre, si affida a studi quantitativi, sottrae le questioni al tiro incrociato delle polemiche politiche, mettendo sotto gli occhi dei lettori la realtà nuda e cruda.
9,00 8,55

Status quo. Perché in Italia è così difficile cambiare le cose (e come cominciare a farlo)

Roberto Perotti

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2016

pagine: 195

Tutti i cittadini italiani sanno che è difficilissimo cambiare le cose in Italia, soprattutto quando si parla di spesa pubblica, impieghi statali, poltrone. Le giustificazioni di questo stato di cose sono infinite, le ragioni storiche spesso indagate, ma la realtà resta nascosta: come si prendano le decisioni nelle stanze del potere non è dato sapere. Roberto Perotti ha frequentato per oltre un anno quelle stanze. E quel che ha scoperto, nel merito e nel metodo, getta una luce del tutto nuova sulle ragioni per cui in Italia è così difficile cambiare le cose. Certo, le riforme non si fanno, o si fanno male, anche per il solito problema degli interessi di parte e dei veti incrociati. Ma secondo Perotti il motivo principale è molto spesso diverso: pigrizia intellettuale, mancanza di informazione sui problemi, formalismo giuridico senza molta preoccupazione per i risultati, disorganizzazione, disinteresse dei vertici per i dettagli, e la colpevole illusione che a piccole misure possano corrispondere grandi effetti salvifici. E poi la regola aurea della politica: mai toccare i privilegi esistenti. Dai costi della politica al Jobs Act, dalla Buona Scuola ai programmi per la lotta alla povertà, Perotti passa in rassegna i tentativi di cambiare le cose in Italia e, da economista quale è, analizza le cifre, si affida a studi quantitativi, sottrae le questioni al tiro incrociato delle polemiche politiche, mettendo sotto gli occhi dei lettori la realtà nuda e cruda.
16,00 15,20

Forza di volontà...ri

Forza di volontà...ri

Roberto Perotti

Libro: Copertina rigida

editore: Silva

anno edizione: 2015

pagine: 140

20,00

Libera il cuore altrove

Roberto Perotti

Libro: Libro in brossura

editore: Liberodiscrivere edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 118

10,00 9,50

L'università truccata

Roberto Perotti

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2008

pagine: 183

L'università italiana sta morendo di nepotismo, scarsa selezione nel vagliare il corpo docente, mancanza di incentivi alla produzione scientifica, incapacità di individuare prospettive da seguire da parte di chi ha il compito di governarne l'evoluzione. L'università italiana non è produttiva né equa, non facilitando la mobilità sociale. Praticamente ogni ministro ha legato il proprio nome a una rivoluzione dell'università, suscitando dibattiti infiniti su ogni comma di legge. Ma un osservatore esterno che guardasse ai risultati invece che ai mille rivoli delle normative non si accorgerebbe di nulla. Ciò che serve è una cosa sola: abbandonare l'illusione di poter controllare tutto dal centro e introdurre invece un sistema di incentivi e disincentivi efficaci. Questo saggio è la fotografia impietosa di una catastrofe educativa che pesa sul futuro dell'Italia. Ma anche la coraggiosa proposta di alcune riforme semplici e radicali, per rompere definitivamente con decenni di palliativi. Un sistema dove sia nell'interesse stesso degli individui cercare di fare buona ricerca e buona didattica ed evitare comportamenti clientelari. Un sistema in cui ogni ateneo possa fare quello che vuole, ma dove chi sbaglia sia chiamato a pagare. Un sistema che elimini la straordinaria iniquità attuale, in cui le tasse di tutti finanziano l'università gratuita dei più abbienti.
16,00 15,20

Meno pensioni, più welfare

Meno pensioni, più welfare

Tito Boeri, Roberto Perotti

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 2002

pagine: 240

La spesa sociale in Italia è oggi fortemente sbilanciata a favore delle pensioni e a svantaggio di misure contro la povertà. Muovendo da questa osservazione, e tenendo conto degli stringenti vincoli di bilancio cui deve far fronte il nostro paese, Boeri e Perotti affermano che l'Italia dovrà creare un sistema di welfare del tipo esistente negli altri paesi europei. La trasformazione richiederà una riduzione della quota del prodotto interno lordo assorbito dalla previdenza pubblica. D'altro canto, ogni ulteriore intervento sul sistema previdenziale pubblico dovrà essere accompagnato dall'introduzione di strumenti più efficaci per combattere la povertà ed evitare il preoccupante incremento della quota di cittadini in condizioni di indigenza.
16,50

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