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Libri di Salvatore Natoli

L'attimo fuggente e la stabilità del bene

Salvatore Natoli

Libro: Libro in brossura

editore: EdUP

anno edizione: 2007

pagine: 89

Salvatore Natoli è da sempre attento agli interrogativi più urgenti del presente. La felicità, per dirla con le sue stesse parole, è un "tema d'esistenza, anzi, per usare una formula cara agli antichi, è il fine stesso della vita". "L'attimo fuggente e la stabilità del bene" è una riflessione sulla dinamica di fondo che caratterizza la felicità e i suoi molti modi di manifestarsi: la beatitudine, la serenità, la gioia. La felicità, dunque, non sta solo nell'attimo, nell'acme cui perveniamo, ma nell'appartenere a essa. La felicità è piacere d'esistere, fecondità. È espressione della vita che vuole se stessa e che trova compimento nella sua stessa realizzazione: nelle vite riuscite. Per questo la felicità, come dice Nietzsche, non risiede tanto nella sazietà, ma nella gloria della vittoria, per questo ha la forza di rinvenire perfino sopra e oltre il dolore. In questo senso essa è frutto di virtù. Non è perciò solo un mero transitare, un sentimento labile, ma è un bene stabile. Coincide, infatti, con la capacità di trasformare gli ostacoli in sfide, di generare a ogni momento il bene e di fruirne. La felicità è il sì incondizionato alla vita. Il volume contiene la "Lettera a Meneceo sulla felicità" di Epicuro.
10,00 9,50

La salvezza senza fede

Salvatore Natoli

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2008

pagine: 265

"Il neopaganesimo può essere variamente definito e interpretato. In questo caso per neopaganesimo si deve, però, intendere quell'atteggiamento, o quel punto di vista, che coincide con l'etica del finito o che comunque l'assume come propria." Inizia così la riflessione di Salvatore Natoli che ruota attorno al tema del neopaganesimo e della sua etica, nell'accezione di visione del mondo e senso, ethos, ossia costume e abitudine, più che regola e dovere. Etica del finito significa dunque comprendersi a partire dalla propria finitudine. Il neopaganesimo è quindi costitutivamente non cristiano, anche se non necessariamente anticristiano; il cristianesimo postula infatti una finitudine, ma è quella propria della creatura di Dio, non quella naturale del mortale. Il paganesimo cui Natoli fa riferimento è quello della visione greca del mondo, per cui la misura della finitudine è invece solo la morte; quindi il finito finché esiste è degno di esistere e l'uomo deve valorizzarsi nel tempo, mantenersi fedele al presente, essere all'altezza della propria morte. Per vivere il finito senza pretendere l'infinito, il pagano deve sapere quel che può, in assenza di speranza di salvezza e nella consapevolezza della comune fragilità umana. I nuovi pagani, qui presentato in edizione ampliata e con un nuovo titolo, è stato pubblicato per la prima volta da il Saggiatore nel 1995.
10,00 9,50

Maria. La madre che salva

Salvatore Natoli

Libro

editore: Morcelliana

anno edizione: 2020

pagine: 96

«Nei secoli cristiani la figura della "Madre di Dio" ha occupato - e non poteva essere altrimenti - una posizione centrale sia nella liturgia sia nella devozione popolare. E soprattutto in quest'ultima. La Vergine Maria viene, infatti, venerata sotto innumerevoli titoli e nei più disparati luoghi e contrade. Ciò detto e indipendentemente dal credere, cosa si può dire innanzi a un fenomeno collettivo così vasto? È superstizione? O altro? E che significato ha - o può rivestire - la figura della Vergine Maria per chi non crede o, comunque, non aderisce ad alcuna religione positiva? E, infine, senza alcun riferimento alla trascendenza, v'è nella figura della Vergine qualcosa che può parlare a tutti gli uomini? Ritengo di sì, perché Maria risveglia nell'anima l'archetipo - se così lo si vuol chiamare - della maternità».
10,00 9,50

Il fine della politica. Dalla «teologia del regno» al «governo della contingenza»

Salvatore Natoli

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2019

pagine: 144

Il fine della politica è quello di governare gli affari umani o è un compito a termine, da svolgere in un tempo intermedio, nell'attesa del mondo a venire, quando giustizia e pace regneranno per sempre? Questa domanda – la matrice stessa della «teologia politica» – è divenuta possibile quando, nella storia è apparsa la categoria giudaica di «éschaton»: l'attesa di un «mondo a venire», il pieno realizzarsi di quanto, fin dall'inizio, era stato promesso. A partire da qui, l'idea di éschaton ha segnato l'intera storia dell'Occidente e la sua filosofia politica: dal giudaismo, tramite il cristianesimo, è giunta al moderno e qui si è secolarizzata nella forma delle filosofie del progresso e delle apocalittiche rivoluzionare. Oggi l'éschaton pare giunto al tramonto: nell'odierno tempo senza fine, la storia non deve raggiungere più alcun culmine e non ci resta che governare la contingenza del mondo, portarsi all'altezza della sua improbabilità. Natoli, in questo breve e denso libro, insegue nei segni della storia i mutamenti che questo concetto centrale ha avuto nei secoli. In origine un termine spaziale, denotante i limiti remoti, i luoghi lontani che si trovano oltre il confine identitario di un territorio, l'éschaton ha assunto nel cristianesimo il suo marcato significato temporale, divenendo il punto cui tendere, il ritorno messianico, il momento nel quale il Giudizio riunirà in una sola cosa giustizia e governo. Intanto, però, nella loro attesa sulla terra, gli uomini vivono una dilatata «epoca del frattanto». È in questo limbo temporale che il governo delle cose umane deve destreggiarsi, darsi un ordinamento, prepararsi al compimento della storia. Fino a quando, nella contemporaneità, l'éschaton perde progressivamente di significato, il tempo si dilata, infinito, e il fine della politica resta la politica stessa.
16,00 15,20

Uomo tragico, uomo biblico. Alle origini dell'antropologia occidentale

Uomo tragico, uomo biblico. Alle origini dell'antropologia occidentale

Salvatore Natoli

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2019

pagine: 80

Se «la costellazione Occidente» nasce dal contaminarsi, scontrarsi e comporsi di varie culture, hanno un particolare rilievo in questo processo la civiltà greca e quella giudaica. La visione che i Greci ebbero del mondo — di cui è emblema la vicenda di Edipo — viene qui designata «metafisica del tragico»: di fronte a una natura violenta e crudele, l'uomo è posto nel gioco spietato della vita e della morte e non può che far fronte al suo destino. Cifra del pensiero giudaico — esemplificato nelle figure di Giobbe e Qoèlet — è invece la «teologia del patto», la cui specificità è l'unico Dio con il quale Israele ha stipulato un'alleanza per sempre che richiede l'osservanza della Legge. Natoli confronta uomo tragico e uomo biblico facendone emergere il tratto comune: la consapevolezza della finitudine umana a fronte dell'indomabile.
8,50

L'uomo dei dolori

Salvatore Natoli

Libro: Libro in brossura

editore: EDB

anno edizione: 2020

pagine: 80

Il dolore che viene rappresentato nella Via Crucis è fortemente implicato con l’iniquità poiché è il giusto che muore a causa del male inflittogli da altri uomini. La Via dolorosa è dunque un’allegoria della nostra condizione e la potenza del messaggio cristiano non si limita a premiare il giusto, ma a perdonare e trasformare il cattivo. Gesù non ha tolto il dolore dal mondo uccidendo il colpevole, ma ha mostrato agli uomini l’iniquità mostrandosi come vittima innocente. Così Gesù manifesta il divino che c’è nell’uomo. In questo senso, anche senza risurrezione, il cristianesimo resta paradossale e anche un non credente si può sentire cristiano.
9,00 8,55

Dizionario dei vizi e delle virtù

Salvatore Natoli

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2017

pagine: 165

La parola chiave di questo dizionario dei vizi e delle virtù è "saggezza". Si può non possedere una dottrina, si può non avere il conforto di un'ideologia, ma è possibile comunque dissipare il velo di nebbia che si leva ogni volta che siamo chiamati a giudicare o a giudicarci.
9,00 8,55

La felicità. Saggio di teoria degli affetti

Salvatore Natoli

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2017

pagine: 256

La felicità - si dice comunemente - è fatta di attimi. Essa transita, non la si possiede. Ammesso che questo sia vero, la felicità si possiede però quanto basta per poter affermare che esiste. E poi, è proprio vero che gli uomini sono felici nell'attimo, o la felicità, in senso stretto, si può predicare solo di un'intera vita? La felicità non è mai un problema per chi si sente felice, nel momento in cui si sente felice, ma di certo essa si muta in problema quando la si perde: da esperienza si trasforma in meta, da stato della mente volge in questione morale. D'altra parte, la felicità è il vero tema della filosofia, almeno secondo le parole di Agostino: "Non vi è per l'uomo altra ragione del filosofare che quella di essere felice".
11,00 10,45

L'esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale

Salvatore Natoli

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2016

pagine: 400

Una riflessione sull'esperienza del dolore in cerca dei luoghi comuni e topoi della tradizione greca e ebraico-cristiana dell'Occidente. Una ricerca sulle tensioni presenti nell'universo del dolore e sulle aporie del futuro. Un'occasione terapeutica di individuazione della giusta distanza per tener testa al proprio patire individuale.
14,00 13,30

Libertà e destino nella tragedia greca

Libertà e destino nella tragedia greca

Salvatore Natoli

Libro

editore: Morcelliana

anno edizione: 2002

pagine: 144

Con l'accanimento di chi ha a cuore la verità, e con la pietas di chi ha trepidazione per il creaturale, Salvatore Natoli indaga la straordinaria vicenda della fioritura del tragico nell'Atene del V secolo. E ci invita a spingere a fondo lo sguardo fino a rinvenire - nelle esaltanti e terribili vicende di Edipo e di Oreste, di Antigone e Clitemnestra, di Prometeo e Filottete, di Medea e Agamennone - ciò che, in tutti i tempi, sta al fondo della storia dell'uomo: la sua domanda di sapere perché vive, il percepire che le cose dell'esistere "sono problema". "Qualcosa c'è. E ci trascende" è detto in Euripide. È compito del filosofo e del teologo, ma anche di ogni lettore, ricomporre la struttura dei diversi contesti culturali e religiosi e mettere a confronto i modi in cui è vissuta e patita la lontananza di un "Dio che si nasconde". Non basta però ricomporre i frammenti del Tragico della Grecia antica come se si trattasse di ricostruire una mappa in disuso. Quella mappa - tracciata con gesti, silenzi, grida - può fare da segnavia anche al nostro cammino che, talvolta, sembra guidato più dal vento dionisiaco della Tracia che da un geometrico disegno divino(dalla Prefazione di Gabriella Caramore)
12,00

La politica e la virtù

Salvatore Natoli, Luigi Franco Pizzolato

Libro

editore: Edizioni Lavoro

anno edizione: 1999

pagine: 92

8,26 7,85

L'incessante meraviglia. Filosofia, espressione, verità

L'incessante meraviglia. Filosofia, espressione, verità

Salvatore Natoli

Libro

editore: Lanfranchi

anno edizione: 1993

pagine: 190

La filosofia è una battaglia intorno all'essere, perché essa cerca il significato di quel che esiste: così facendo porta all'esistenza i significati stessi, costruisce il senso del mondo. La battaglia intorno all'essere coincide dunque con una battaglia intorno alla verità. Ora questo è possibile solo se si è nelle condizioni di poter discernere il vero dal falso. Ragionare intorno alla verità significa quindi ragionare sul tempo e l'eternità. Se così è, la filosofia si configura come una battaglia di giganti intorno all'essere, poiché si caratterizza come una sfida che esige dagli uomini uno sforzo estremo qualunque sia il grado della loro forza. Tutto ciò lo aveva ben chiaro Nietzsche quando si domandava di quale e quanta forza necessitano gli uomini per reggere il peso della verità dai discorsi si generano dunque i discorsi. Sotto questo aspetto, la verità è davvero inesauribile: essa è qualcosa di non concluso e insieme non pare suscettibile di conclusione. Ora, se ciò a cui gli uomini pervengono non è mai definitivo, si capisce bene perché nel corso del tempo la verità sia venuta sempre più a coincidere con quel che si cerca piuttosto che con quel che si trova. Quel che qui soprattutto emerge è il modo in cui la verità è messa in gioco nei diversi linguaggi, con un focus sulla questione della verità così come essa è formulata nella epistemologia storica di Foucault.
18,00

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