Libri di Silvia Berselli
Leda Rafanelli. Nelle fotografie di Federico Patellani
Libro: Libro in brossura
editore: Nomos Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 56
La collana "Quaderni di fotografia" continua con gli scatti di Federico Patellani che ritraggono Leda Rafanelli, nata a Pistoia il 4 luglio 1880 da umilissima famiglia, e che comincia molto presto a lavorare come tipografa. Dopo iniziali simpatie socialiste, intorno ai vent’anni si avvicina all’anarchia. Federico Patellani, noto fotogiornalista italiano, la incontra e realizza questa serie di scatti pubblicati nel 1946 sul numero 45 della rivista svizzera “L’Illustré”. Dopo la separazione con Giuseppe Monnanni nel 1934 e la perdita del figlio, Leda si era messa a fare la chiromante per arrotondare il bilancio famigliare. La sua figura è presentata in questo servizio con unilateralità, relegandola al ruolo di amante e di chiromante, offrendo una suggestione di una donna controcorrente, impegnata socialmente e politicamente.Individualista e solitaria, ricordata come un’esponente di spicco dei futuristi di sinistra e soprannominata “la zingara anarchica”, Leda “crede di essere la reincarnazione di una beduina nata 240 anni fa, nell’oasi di Biskra”, e in queste vesti viene immortalata nei 14 scatti della Collezione Rita e Riccardo Marone.
Ionel Schein. Dall'habitat evolutivo all'architecture populaire
Silvia Berselli
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2015
pagine: 232
Costretto a lasciare Bucarest nel 1948, Ionel Schein (1927-2004) trova asilo politico a Parigi, dove completa la sua formazione di architetto nel contesto della ricostruzione postbellica. Da questo momento la sua biografia si intreccia a quella di alcuni protagonisti della scena architettonica del tempo, come Georges-Henri Pingusson, Le Corbusier, Jean Prouvé e Bruno Zevi. La sua prolifica produzione architettonica - dalla casa isolata ai grands ensembles - è accompagnata da una serie di scritti programmatici che inseriscono la sua riflessione nel dibattito internazionale. Il contributo più originale è insieme progettuale, intellettuale e politico: nel pensiero di Schein, l'architettura moderna è determinata dalle esigenze delle masse, dunque deve essere popolare, flessibile e industrializzata. I suoi progetti sono quindi caratterizzati da un disegno unitario in cui si inseriscono elementi prefabbricati leggeri e da un impianto distributivo capace di evolvere nel tempo insieme alle esigenze degli abitanti.