Libri di Vincenzo Martorella
Art Blakey
Vincenzo Martorella
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2017
pagine: 190
Sembra passato un secolo da quando Art Blakey se n'è andato, stroncato da un male incurabile, il 16 ottobre del 1990, all'età di settantuno anni. Perché la sua figura era certo ingombrante, come il suono profondo e poderoso dei suoi tamburi, come l'affetto che nutriva per i suoi giovani musicisti. E, oggi, tutto sembra un po' più vuoto senza la sua proverbiale serenità, senza quei ‘press rolls’ che incendiavano l'aria. Come ha scritto Wynton Marsalis: «Si deve anche a Blakey se il jazz è diffuso in tutto il mondo. Con la sua batteria Art era in grado di evocare lo spirito arcaico del tuono così come lo stupore che c'è nel pianto di un neonato. Blakey ha dimostrato che la batteria è il battito cardiaco, il motore e la forza vitale del jazz». Eppure, nonostante una carriera durata cinquant’anni, nel corso della quale ha registrato un migliaio di dischi (di questi, più di seicento a suo nome), Art Blakey resta un personaggio relativamente sconosciuto: scarse le informazioni certe sulla sua vita, confuse quelle relative alle innumerevoli incarnazioni dei Jazz Messengers. Questo non è soltanto il primo libro su un batterista mai pubblicato in Italia. È anche il primo libro che parla di un accompagnatore, un musicista cioè che a differenza del solista non gode del proscenio, o delle luci della ribalta, ma che svolge il suo insostituibile lavoro nell'ombra tessendo una solida e stimolante rete di protezione sulla quale i solisti possono librarsi senza paura di rovinose cadute. Perché Blakey, uno dei più importanti bandleader dell'intera storia del jazz, seppe essere un formidabile gregario, un eccezionale direttore d'orchestra seduto dietro i suoi tamburi, un inimitabile uomo di musica. Torna dunque in libreria un saggio che ha fatto scuola, con nuovi materiali e una nuova introduzione.
Art Blakey. Il tamburo e l'estasi
Vincenzo Martorella
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2001
pagine: 190
La lunga carriera artistica del celebre batterista jazz moderno viene ripercorsa attraverso la ricostruzione delle diverse fasi della sua vita: dagli esordi, circondati da un alone di mistero nella natia Pittsburgh, all'ingresso nell'orchestra di Billy Eckstine, che segna la prima grande stagione del bebop, fino alla costituzione dei Jazz Messengers. Vengono passati in rassegna gli atteggiamenti stilistici e filosofici di Blakey, la sua forza comunicativa e, soprattutto, i suoi legami con l'Africa.
Per la fine del tempo. La storia del «Quartetto» di Olivier Messiaen
Rebecca Rischin
Libro: Libro in brossura
editore: Ottotipi
anno edizione: 2018
pagine: 192
Eseguito in pubblico il 15 gennaio 1941 allo Stalag VIII di Gorlitz, un campo di prigionia nazista dove il compositore era detenuto, per una platea di prigionieri, il Quatuor pour la fin du Temps di Olivier Messiaen è uno dei lavori di musica da camera più celebri, e celebrati, del nostro tempo. Ma la sua premiere è anche, e soprattutto, uno dei grandi eventi musicali, e una delle storie più incredibili, del Ventesimo secolo. La genesi di questa pagina, l’incontro assolutamente fortuito di Messiaen con i musicisti prigionieri che l’avrebbero eseguita (Etienne Pasquier, Jean Le Boulaire e Henri Akoka, oltre allo stesso Messiaen), gli avvenimenti che precedettero e seguirono il concerto, la vita nel campo e le vicende che portarono alla liberazione (o alla fuga) dei quattro sono ricostruiti da Rebecca Rischin con precisione e partecipazione.
Ascoltare/Scrivere. Manuale (improprio e antologico) di critica musicale
Vincenzo Martorella
Libro: Libro in brossura
editore: Ottotipi
anno edizione: 2018
pagine: 288
Improprio, riferito a un manuale, è un aggettivo insolito. Nel senso che questo non è un manuale classico: non dà istruzioni. O meglio: le istruzioni si trasformano in suggestioni, le suggestioni in suggerimenti, i suggerimenti in idee, la traspirazione in ispirazione (perché fare il critico musicale, checché se ne dica, è una faticaccia). Improprio, in verità, rischia di diventare anche il ruolo del critico musicale di professione, minacciato dalla proliferazione di blog e siti e webzine sui quali tutti possono esprimere la propria opinione critica. Per questo, c’è bisogno di un manuale, che oltre a ridisegnare la funzione di un critico musicale nell’era di internet e della musica liquida, ne analizzi e rinforzi le competenze, indicando quali sono gli strumenti del mestiere, e, quando non ci sono, come si fa per autocostruirseli. Come tutti i manuali, è diviso in due parti: una teorica e una pratica. Si parte dall’ascolto, per arrivare alla scrittura, e capire cosa c’è nel mezzo, attraverso l’analisi delle varie tipologie di articolo (la recensione, l'intervista, il saggio, la monografia, guide all'ascolto) e una serie di esercizi.
Storia di una playlist. Playlist di una storia. La fantasia applicata alla compilazione di una playlist
Raffaele Costantino
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2016
pagine: 158
Una playlist è un atto d'amore. Rappresenta la cura che ogni amante della musica impiega nel raccontare il suo percorso. Questo insieme ordinato di input è infatti segnato dalla variabile narrativa: in base al percorso che il suo autore deciderà di seguire, la playlist parlerà di lui, dei suoi ricordi e delle sue inclinazioni, delle preferenze pubbliche e delle pulsioni celate. Ogni volta, in un modo o nell'altro, finirà per raccontare una storia: tenendo conto del mare di musica disponibile nell'era di Internet, l'autore di una playlist mai come ora deve confrontarsi con una quantità praticamente infinita di possibili soluzioni. A partire dalla prima traccia -l'incipit, e come ogni incipit momento fondamentale che condizionerà la sua intera riuscita - proseguendo di brano in brano, aggiungerà un tessera al suo puzzle, un passo al sentiero che gli permetterà di raccontare la sua storia, creando così un legame empatico, ma anche un rapporto fiduciario che elegge quindi l'autore a maestro di cerimonia: come uno chef in cucina, egli metterà sul piatto la somma delle sue conoscenze e il più puro dei suoi sentimenti. In questo libro, Raffaele Costantino unisce il fare playlist con l'intrattenimento, la credibilità e soprattutto la consapevolezza, rubando terreno all'approccio antologico, all'opera omnia. Una playlist viene esplorata con approfondimenti sugli artisti che ne fanno parte e soprattutto sulla loro musica. Il tutto supportato da una storia immaginaria che serve all'autore come pretesto per crearne la colonna sonora ideale.
Funny Valentine. La vita di Chet Baker
Matthew Ruddick
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2016
pagine: 671
"Funny Valentine. La vita di Chet Baker" è la biografia del formidabile trombettista americano, una delle voci più struggenti, inconfondibili, e anche sottovalutate, della storia del jazz. L'opera di Matthew Ruddick colma infatti un vuoto inspiegabile negli studi sulla vita e sulla musica di Chet Baker. Nel suo monumentale racconto, l'autore inglese ripercorre la carriera, l'esistenza, la poetica e il lascito discografico di un colosso del jazz: un artista "maledetto", con gravi problemi legati alla tossicodipendenza, che Ruddick però ci restituisce nella sua dimensione più umana e vera. Grazie a più di duecento interviste inedite a chi lo conobbe, ai musicisti che lo accompagnarono nell'arco di una lunghissima carriera, a produttori, amici e giornalisti, "Funny Valentine" getta finalmente luce, a ventisei anni dalla sua tragica scomparsa, sui lati di una personalità complessa e fragile, facendoci conoscere un uomo dal formidabile talento, generoso e appassionato, sensibile e delicato, e un musicista di rara eleganza. Dagli esordi con Charlie Parker fino agli ultimi, disperati giorni europei, questo libro ne racconta la musica attraverso la vita, e la vita attraverso la musica.
Funny Valentine. La vita di Chet Baker
Matthew Ruddick
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2014
pagine: 671
"Funny Valentine. La vita di Chet Baker" è la biografia definitiva del formidabile trombettista americano, una delle voci più struggenti, inconfondibili, e anche sottovalutate, della storia del jazz. L'opera di Matthew Ruddick colma infatti un vuoto inspiegabile negli studi sulla vita e sulla musica di Chet Baker. Nel suo monumentale racconto, l'autore inglese ripercorre la carriera, l'esistenza, la poetica e il lascito discografico di un colosso del jazz: un artista "maledetto", con gravi problemi legati alla tossicodipendenza, che Ruddick però ci restituisce nella sua dimensione più umana e vera. Grazie a più di duecento interviste inedite a chi lo conobbe, ai musicisti che lo accompagnarono nell'arco di una lunghissima carriera, a produttori, amici e giornalisti, "Funny Valentine" getta finalmente luce, a ventisei anni dalla sua tragica scomparsa, sui lati di una personalità complessa e fragile, facendoci conoscere un uomo dal formidabile talento, generoso e appassionato, sensibile e delicato, e un musicista di rara eleganza. Dagli esordi con Charlie Parker fino agli ultimi, disperati giorni europei, questo libro ne racconta la musica attraverso la vita, e la vita attraverso la musica.
Il blues
Vincenzo Martorella
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: 306
Nel libro vengono passati al setaccio critico gli aspetti costitutivi della poetica e dell'estetica blues, con particolare attenzione all'origine e alla nascita della "musica del diavolo", allo sviluppo della sua tipica forma in dodici battute, alle conseguenze, sulla sua natura, della riproducibilità fonografica. Chiudono il volume, l'analisi comparata di tre blues, e un agile apparato di schede su cinquanta tra i più importanti esponenti del blues. A corredo, infine, un'ampia bibliografia, che permetterà al lettore di costruire percorsi di indagine individuali e personali. Un volume dal linguaggio piano e comprensibile che attinge a una vastissima bibliografia e alle più recenti acquisizioni degli studi di settore; un'analisi che sfrutta strumenti e attrezzi d'indagine di varie discipline, all'incrocio di una fitta rete di saperi e conoscenze, per restituire una lettura del fenomeno blues ricca e circostanziata, depurata dalle distorsioni e dalle conseguenze di certi approcci ormai superati, ma difficili da sradicare.
Storia della fusion. Dai Weather Report agli Snarky Puppy: guida ragionata a una musica «inqualificabile»
Vincenzo Martorella
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2017
pagine: 280
Piccolo classico di una nuova musicologia applicata, "Storia della fusion" ha, per primo nel mondo, inaugurato il versante di indagine su una musica all'epoca ritenuta degenerata rispetto ai sacri canoni del jazz. La fusion, infatti, fin dal suo apparire si è posta come musica inqualificabile: difficile definirla, ancor più complesso sistemarla in un quadro organico capace di tracciarne le coordinate stilistiche, i multipli incroci, le derive estetiche. Sfuggente eppure apparentemente così chiara, la fusion ha subito un processo evolutivo innegabile, ritagliandosi uno spazio autonomo i cui confini affacciano da una parte sul puro intrattenimento, dall'altra su un'idea di contaminazione affatto originale. Disprezzata dai jazzofili più rigorosi, sottovalutata dal pubblico del rock, ha in realtà costituito un momento importante nell'esperienza centennale del jazz nel tentativo, a volte meravigliosamente riuscito, di attivare differenti orizzonti espressivi. Nella prima edizione si tentava una ricognizione rigorosa e puntuale del fenomeno, partendo dalle origini, esaminando la produzione degli artisti più significativi, di quelli meno noti, allargando l'indagine ai linguaggi, e ai dialetti, della musica del villaggio globale. A diciassette anni di distanza, l'autore riconsidera le premesse e le conclusioni, correggendo alcune prospettive distorte dalla troppa vicinanza storica all'oggetto di analisi, modificando alcune conclusioni e dando una nuova lettura del fenomeno.
Storia della fusion. Dai Weather Report agli Snarky Puppy: guida ragionata a una musica «inqualificabile»
Vincenzo Martorella
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2015
pagine: 281
Piccolo classico di una nuova musicologia applicata, "Storia della fusion" ha, per primo nel mondo, inaugurato il versante di indagine su una musica all'epoca ritenuta degenerata rispetto ai sacri canoni del jazz. La fusion, infatti, fin dal suo apparire si è posta come musica inqualificabile: difficile definirla, ancor più complesso sistemarla in un quadro organico capace di tracciarne le coordinate stilistiche, i multipli incroci, le derive estetiche. Sfuggente eppure apparentemente così chiara, la fusion ha subito un processo evolutivo innegabile, ritagliandosi uno spazio autonomo i cui confini affacciano da una parte sul puro intrattenimento, dall'altra su un'idea di contaminazione affatto originale. Disprezzata dai jazzofili più rigorosi, sottovalutata dal pubblico del rock, ha in realtà costituito un momento importante nell'esperienza centennale del jazz nel tentativo, a volte meravigliosamente riuscito, di attivare differenti orizzonti espressivi. Nella prima edizione si tentava una ricognizione rigorosa e puntuale del fenomeno, partendo dalle origini, esaminando la produzione degli artisti più significativi, di quelli meno noti, allargando l'indagine ai linguaggi, e ai dialetti, della musica del villaggio globale. A diciassette anni di distanza, l'autore riconsidera le premesse e le conclusioni, correggendo alcune prospettive distorte dalla troppa vicinanza storica all'oggetto di analisi, modificando alcune conclusioni e dando una nuova lettura del fenomeno.