Libri di Vito Santoro
Inciampi
Sergio D'Angelo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Giuseppe Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 80
Inciampi è una pregevole silloge poetica, in cui Sergio D’Angelo maneggia il verso libero, mima i meccanismi di una camera, come la lente o lo zoom. La realtà, sempre presente, si confronta continuamente con una dimensione che va oltre il visibile fino a confondersi con esso. Poesia e Fotografia dialogano arricchendosi vicendevolmente. Due forme espressive, che appaiono come le declinazioni di una fonte comune dalla quale possono entrambe generarsi e appartenersi. Ogni gesto espressivo, verbale o iconografico, è il luogo in cui impera la forma, il luogo in cui si celebra il ‘baudelairiano’ culte des images. D’Angelo, intellettuale particolarmente attento alla condizione sociale e civile dell’uomo, che per lui non è mai “individuo puro”, ma è sempre connesso a tutto ciò che lo circonda, in rapporto di causa ed effetto, scrive per essere più che mai uomo del suo tempo. Egli indica nella lingua poetica la ragione su cui scommettere per dare un senso all’inerzia delle cose.
Gli amori difficili di uno spettatore. Italo Calvino e il cinema
Vito Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Les Flâneurs Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 262
Italo Calvino ha spesso diffuso di sé l’immagine di uno spettatore medio, appassionato, ma poco interessato alla storia e alla teorica del film. Pochi peraltro gli adattamenti cinematografici dei suoi lavori, quasi tutti irrealizzati, come il Marco Polo per Mario Monicelli, o appena abbozzati come Tecnicamente dolce e Il guidatore notturno per Michelangelo Antonioni, per non parlare del progetto a lungo accarezzato con Federico Fellini di portare sullo schermo Le fiabe italiane. Eppure la lezione di Calvino ha avuto e continua ad avere un’influenza fortissima e duratura sul cinema internazionale contemporaneo, di cui spesso ha anticipato temi e fascinazioni. Pensiamo all’attenzione quasi ossessiva per la divaricazione e moltiplicazione dei punti di vista, la rielaborazione ironica del mondo medievale, la narrativa come processo combinatorio di elementi preesistenti, i labirinti spazio-temporali, gli universi paralleli, le architetture vertiginose delle “città invisibili”.
I tre volti di Ecate
Vito Santoro
Libro: Copertina morbida
editore: Spartaco
anno edizione: 2016
pagine: 185
Alberto e Dario sono ladruncoli, ragazzi difficili che sarebbero piaciuti a Pier Paolo Pasolini. Da una villa lussuosa i due rubano un reperto di valore, la statua di Ecate, una delle divinità più misteriose della iconografia greca, traghettatrice delle anime degli uomini nel regno dei morti. Il giorno dopo il colpo, accanto ai piedistallo vuoto, c'è il cadavere di uno sconosciuto. Chi è e perché è stato ammazzato? Del caso si occupa il commissario Nebbio, poliziotto sadico e corrotto. Attori e vittime di un gioco più grande di loro, Alberto e Dario chiedono aiuto a un miliziano solitario e dal passato in chiaroscuro, Mario Sforza, che s'impegna a tirarli fuori dai guai. Innanzitutto bisogna dar conto a Messala, ricco proprietario di un albergo, committente del furto. Ha agito per sé o per altri? E che fine ha fatto la statua? Il triplice aspetto della dea - una donna giovane, una adulta e una anziana - è un'allegoria dei modi con i quali l'uomo, nelle diverse età, riconosce e affronta la propria fine. Analogamente i protagonisti del romanzo sfideranno le tre facce della morte e saranno guidati da Ecate verso il loro inevitabile destino. Stile asciutto e diretto, trama avvincente, personaggi ben caratterizzati sono gli ingredienti di un noir a tinte fosche che si svela al lettore solo nelle battute finali.
Narrazioni. Autori, libri ed eterotopie. Volume Vol. 1
Vito Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
La satira è un'arte antichissima. Il sotto-diacono de Santeuil usava dire "castigat ridendo mores", intendendo, con ciò, che alla pubblica opinione bisognava mostrare aspetti criticabili di persone o costumi mediante il riso, elemento rivelatore (e magari correttivo) dell'ingiustizia. La satira, si sa, non è una somma di battutacce.
Letterati al cinema. «Solaria», marzo 1927
Vito Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2012
pagine: 96
Nel marzo 1927 la rivista fiorentina "Solaria" esce con un numero monografico speciale intitolato Letterati al cinema, in cui scrittori, poeti e intellettuali, come Montale, Debenedetti. Bacchelli. Luciani. Betti, Bragaglia, solo per citare alcuni, si interrogano circa la possibilità di conferire al cinema lo statuto di arte. Ma questo senza alcuna intenzione, si legge nell'editoriale di presentazione, di contribuire alla delineazione di una "estetica del cinematografo": unico intento è quello di esprimere "fresche impressioni letterarie" a proposito del nuovo medium. Questo fascicolo riveste una notevole importanza nella storia della critica cinematografica per almeno due motivi. Da un lato documenta la comparsa in Italia di una nuova generazione di intellettuali, aperta agli stimoli culturali europei e disposta a battersi per la legittimazione artistica del cinema; dall'altro rappresenta uno dei momenti, forse il più organico, della mobilitazione dell'estetica crociana in ambito cinematografico.
Non c'è tempo per il sole
Vito Santoro
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni della Sera
anno edizione: 2015
pagine: 263
Federico Cairo è un abile sicario che riceve un incarico inconsueto: ritrovare un uomo scomparso nel nulla. L'unica traccia a sua disposizione è un'enigmatica lettera proveniente da Santa Teresa, una città del sud America. Nell'atipica cittadina brasiliana, trova un ambiente ostile che cerca di allontanarlo dal suo obiettivo e porterà la sua indagine ad affollarsi di interrogativi. Scoprirà di essere la pedina di una macchinazione orchestrata da un misterioso individuo, feroce e determinato, giungendo infine alla scoperta della drammatica verità. Sotto questa avvincente trama si nasconde una rivisitazione del mito di Prometeo, attualizzato e calato in un contesto moderno, ma fedele al significato profondo che ha consacrato la figura mitologica all'eternità. Una storia che lega mistero e coraggio attraverso un'avventura che porterà il personaggio alla scelta più importante della sua vita.
Calvino e il cinema
Vito Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 130
In tutti i suoi scritti dedicati al cinema Italo Calvino ha sempre diffuso di sé l'immagine di uno spettatore "medio", appassionato, con un passato di cineclub, mai però interessato alla storia e alla teorica del film. Ma è d'altra parte indubbio che il cinema abbia esercitato una grande influenza sulla sua biografia culturale e artistica. Non potrebbe essere altrimenti per uno scrittore dalla chiara vocazione visiva, che più volte ha riflettuto sulle dinamiche dello sguardo e sullo statuto dell'immagine. Questo volume si propone di indagare il variegato rapporto tra Calvino e la decima musa, dalle recensioni giovanili per "l'Unità" ai contributi critici degli anni Cinquanta per "Cinema Nuovo", dalla sua attività di soggettista e sceneggiatore all'analisi dei film tratti più o meno liberamente dai suoi testi (tra cui "Renzo e Luciana" di Mario Monicelli, l'eccentrico "Cavaliere inesistente" di Pino Zac e le raffinate sperimentazioni di Carlo di Carlo e di Francesco Maselli). Prefazione di Pasquale Voza.
L'Odore della vita. Studio su Goffredo Parise (1966-1981)
Vito Santoro
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: 128
Filosofia pratica e storia
Vito Santoro
Libro
editore: Pensa Multimedia
anno edizione: 2007
pagine: 204
Letteratura e tempi moderni. Il lungo dibattito negli anni Trenta
Vito Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Palomar
anno edizione: 2005
pagine: 240
Gli anni Trenta rappresentano un punto di svolta culturale per ciò che concerne la maniera di intendere l'arte ed il suo rapportarsi al di fuori di se stessa. L'artista non rappresenta più il suo stesso io. La sua vita, al contrario, doveva far parte di "quella vita più grande, collettiva, di cui ognuno è partecipe". La traduzione pratica di un simile movimento intellettuale si declina nell'adozione di nuove forme, immediate e comprensibili, destinate ad un pubblico sempre più vasto. L'intento trova come suo naturale mezzo di diffusione il cinema e il romanzo.