Libri di Walter Barberis
Storia senza perdono
Walter Barberis
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 96
La Shoah, lo sterminio degli ebrei d'Europa da parte del nazismo, è una vicenda la cui efferatezza non ha precedenti. Ma per rendere conto di questa tragedia, quanto è importante il ruolo dei testimoni e quanto quello della storiografia? È il tema di questo intenso libro di Walter Barberis. Esso inizia con una frase di Primo Levi: «La memoria è uno strumento meraviglioso, ma fallace», che subito individua l'universo concettuale del libro. Di fronte alla scomparsa, giorno dopo giorno, dei testimoni oculari, di fronte al pericolo di una caduta nell'oblio, si rende necessario un nuovo vaglio delle testimonianze acquisite e dei loro limiti. Ma soprattutto, un ricorso deciso alla storia, disciplina chiave per la trasmissione del sapere e per una solida comprensione di ciò che è stato. Il testo rende conto dei diversi aspetti della ricezione della Shoah, da un iniziale disinteresse e incredulità nei confronti dei sopravvissuti, a una successiva "ipertrofia" della memoria - l'«era del testimone» - fino a non isolati e clamorosi casi di impostura.
Le armi del principe. La tradizione militare sabauda
Walter Barberis
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 350
Lo Stato governato dai Savoia ha costruito la sua stessa esistenza nel contesto europeo praticando incessantemente i teatri di guerra: per stringervi alleanze, per garantirsi guadagni territoriali e stabilità istituzionale. Fra il secolo XVI e il XIX, fortune finanziarie, feudi, titoli nobiliari, o le semplici braccia dei più umili sono state gettate sul tappeto di una generale contrattazione di ruoli, di privilegi e di precedenze in cambio di una disponibilità a seguire il principe nelle sue guerre. Una storia della guerra che diventa la via originale per indagare su vari piani il tema classico dei rapporti fra società e Stato nel lungo e contraddittorio periodo di transizione dal feudalesimo al capitalismo.
Il Bel Paese
Antonio Stoppani
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 648
“Il Bel Paese” è un capolavoro della divulgazione scientifica italiana del secondo Ottocento. In ventinove «conversazioni» serali, davanti al caminetto, uno zio molto colto che tanto ha viaggiato racconta ai nipoti, in maniera affabile e accattivante, la geologia e le bellezze naturalistiche dell’Italia. E le mille meraviglie del paesaggio italiano diventano un elemento fondante dell’identità nazionale. Insieme a “Pinocchio” e a “Cuore”, “Il Bel Paese” contribuì a forgiare cittadini consapevoli, educati all’amor di patria e alla solidarietà. Dalla sua prima edizione del 1876, il libro ebbe una vasta diffusione nell’Italia da poco unita, contribuendo a formare negli italiani i presupposti di una cultura scientifica da affiancare a quella filosofica, letteraria e religiosa. Dagli scorci più suggestivi del Lago Maggiore alle colline toscane, dalle marine allora incontaminate alle amate montagne degli Appennini e delle Alpi – Stoppani fu il primo presidente della neonata sezione milanese del Club alpino italiano – fino ai crateri del Vesuvio e dell’Etna, il libro racconta con competenza e amore il nostro territorio rendendolo per la prima volta un patrimonio per i nuovi italiani. L’introduzione di Walter Barberis da un lato contestualizza storicamente l’operazione di Stoppani, dall’altro sottolinea alcuni temi, come la riduzione dei ghiacciai e i pericoli del turismo di massa, che incredibilmente sono già in nuce nel libro. Il volume riproduce la versione e le incisioni originali della prima edizione nonché, in una serie di tavole fuori testo, sedici dipinti paesaggistici di alcuni fra i maggiori pittori dell’Ottocento.
La Shoah e le identità rubate
Frida Bertolini
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Clueb
anno edizione: 2022
pagine: 160
Binjamin Wilkomirski, Misha Defonseca, Bernard Holstein sono le tre identità rubate discusse in questo lavoro. Le loro memorie sulla Shoah, di bambini deportati e miracolosamente sopravvissuti nell’Europa occupata dalle SS, inizialmente pubblicate con grande successo di pubblico, si sono poi rivelate dei falsi. Colpiscono per la verosimiglianza, e sollevano interrogativi su come la Shoah possa essere adeguatamente rappresentata, soprattutto nel momento in cui i testimoni diretti vanno scomparendo. Ed è lecito domandarsi come sia potuto accadere, che solo dopo migliaia di copie vendute sia emersa la verità, e come si possa affrontare il problema dei falsi testimoni per sottrarlo alla strumentalizzazione del negazionismo. Un recente caso italiano, emerso nel 2020, ripropone la necessità del dibattito. Prefazione Nicola Tranfaglia. Introduzione Walter Barberis.
Palazzo Arsenale. Tradizione, modernità e futuro-Tradition modernity and future
Libro: Libro in brossura
editore: SAGEP
anno edizione: 2021
pagine: 192
Questo libro è un viaggio negli imponenti spazi, nella storia prestigiosa, nell’architettura maestosa di Palazzo Arsenale, una volta Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, oggi Scuola di Applicazione dell’Esercito. Un luogo profondamente legato alla città di Torino, testimone straordinario di genio e formazione politecnica, di gloriosi dialoghi scientifici e accademici, orgoglio della società e della cultura piemontese, laboratorio all’avanguardia, contenitore e artefice singolare di formidabili invenzioni utilizzate successivamente dall’agricoltura, dall’industria e dalla società civile per opera e merito del lavoro delle migliori menti della storia piemontese e italiana che qui transitarono.
Ricordo di Corrado Vivanti
Luciano Canfora, Walter Barberis, Gabriele Pedullà, Luigi Alberto Sanchi
Libro
editore: Bookstones
anno edizione: 2019
pagine: 96
Corrado Vivanti è stato tra i fondatori della Scuola Superiore di Studi Storici e uno dei suoi più attivi collaboratori. Questo volume ricorda la figura dell’insigne storico, e rende omaggio allo studioso di Machiavelli, della storiografia di età moderna, nonché profondo interprete della storia d’Italia. «Ed è la penna di Vivanti a scrivere che compito dello storico è illuminare continuità e fratture se vuole che la sua opera valga a mostrare il reale spessore e significato delle lotte presenti. Ovvero, riprendendo il Machiavelli delle "Istorie fiorentine": se ogni esemplo di repubblica muove, quelli che si leggono della propria muovono molto più e molto più sono utili» (W. Barberis)
Il libro del cortegiano
Baldassarre Castiglione
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: XCII-460
Pubblicato a ridosso del sacco di Roma, nel 1528, pochi mesi prima della morte del suo autore, e accompagnato subito da un immenso successo, ”Il libro del Cortegiano” è un testo dalla complessa e affascinante architettura retorica, nella quale si riflettono i grandi modelli classici. Considerato per molto tempo la grammatica della società di corte, è soprattutto una prova letteraria che affonda le proprie radici nei problemi di un'epoca percorsa da cruciali dilemmi e lacerazioni. Un trattato che affronta i temi caldi di un momento di grandi cambiamenti: la crisi italiana nel contesto europeo, la dubbia moralità degli uomini di governo, l'assenza di un principe italiano, la centralità della Roma pontificia, l'emergere di nuove istituzioni monarchiche. L'introduzione e il commento di Walter Barberis lo riportano alla sua filigrana politica ed esistenziale, fornendo al lettore le chiavi per comprenderlo e apprezzarlo nella dimensione piú peculiare e innovativa.
Il bisogno di patria
Walter Barberis
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 141
L'Italia è una comunità nazionale leggera: ha scarso senso civico e non si riconosce in interessi generali. Si accende episodicamente come una comunità di sentimenti: il cordoglio per una scomparsa, la gioia per un successo sportivo talvolta denunciano il desiderio di condividere emozioni e sentire momenti di unità. L'unità, quando non sia frutto di conformismo, è un valore; ma raramente la storia italiana ha visto perseguito questo obiettivo. La patria ha sempre stentato a diventare una categoria del senso comune, perché gli italiani hanno coltivato con particolare passione l'interesse privato, perché sono spesso caduti nella tentazione delle lotte di fazione e delle guerre civili, perché sono soliti ignorare la loro storia e dividersi in estenuanti rese dei conti. In realtà, proprio la storia dice che la vera risorsa degli italiani è stata la loro diversità, l'incontro e lo scambio fra culture diverse, le addizioni di genti differenti. Ne sono testimoni l'arte e la letteratura, i modi di vivere e il gusto: questa è la patria che gli italiani possono vantare, un mondo aperto e non esclusivo; questa è l'idea da proporre contro la tentazione di nuove chiusure nazionalistiche e di improbabili definizioni identitarie. Oggi, in particolare.
Making the italians. 150 years of italian history
Walter Barberis, Giovanni De Luca
Libro
editore: Allemandi
anno edizione: 2011
Il bisogno di patria
Walter Barberis
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2004
pagine: 137
L'Italia è una comunità nazionale leggera: ha scarso senso civico e non si riconosce in interessi generali. Si accende episodicamente come una comunità di sentimenti: il cordoglio per una scomparsa, la gioia per un successo sportivo talvolta denunciano il desiderio di condividere emozioni e sentire momenti di unità. L'unità, quando non sia frutto di conformismo, è un valore; ma raramente la storia italiana ha visto perseguito questo obiettivo. La patria ha sempre stentato a diventare una categoria del senso comune, perché gli italiani hanno coltivato con particolare passione l'interesse privato, perché sono spesso caduti nella tentazione delle lotte di fazione e delle guerre civili, perché sono soliti ignorare la loro storia e dividersi in estenuanti rese dei conti. In realtà, proprio la storia dice che la vera risorsa degli italiani è stata la loro diversità, l'incontro e lo scambio fra culture diverse, le addizioni di genti differenti. Ne sono testimoni l'arte e la letteratura, i modi di vivere e il gusto: questa è la patria che gli italiani possono vantare, un mondo aperto e non esclusivo; questa è l'idea da proporre contro la tentazione di nuove chiusure nazionalistiche e di improbabili definizioni identitarie. Oggi, in particolare.