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Libri di Adriano Gaspani

L'astronomia dei celti. Stelle e misura del tempo tra i druidi

L'astronomia dei celti. Stelle e misura del tempo tra i druidi

Adriano Gaspani, Silvia Cernuti

Libro: Libro in brossura

editore: Keltia

anno edizione: 1997

pagine: 176

15,00

Astronomia e antica architettura sull'arco alpino

Adriano Gaspani

Libro: Copertina morbida

editore: Priuli & Verlucca

anno edizione: 2018

pagine: 143

Le popolazioni che abitarono l'arco alpino durante il Neolitico, le età del Rame, del Bronzo e del Ferro e oltre ci hanno lasciato una imperitura testimonianza della loro esistenza e del nostro passato. Le strutture in pietra da loro prodotte furono edificate sia per ragioni utilitaristiche, di riparo, difensive, ma anche con motivazioni religiose e di culto. In tutti i casi lo studio accurato, condotto con le più moderne tecniche di rilevamento e di georeferenziazione, ha mostrato che l'osservazione del cielo e la conoscenza dei cicli astronomici fondamentali mostrati dal sole, dalla luna e dalle stelle, condizionarono in maniera molto determinante sia il modo di disporre le pietre sia l'orientazione delle strutture che ne derivarono, rispetto alle direzioni astronomiche fondamentali. Il cielo visibile in quelle epoche remote, dalle nostre montagne, era un po' diverso da quello che noi oggi possiamo ammirare, in quanto tra i cicli che regolano il moto apparente degli astri ne esistono alcuni che - nei secoli e nei millenni - sono capaci di modificare in maniera rilevante le posizioni delle stelle visibili nel cielo. In modo che determinate costellazioni che allora erano visibili ora non lo sono più, e viceversa altre, che allora non salivano mai al di sopra dell'orizzonte naturale locale, ora possono essere facilmente osservate. Il calcolo astronomico, condotto con i più moderni metodi di calcolo, ha permesso di ricostruire accuratamente sia il cielo visibile durante quelle antiche epoche sia le condizioni di visibilità e hanno permesso, insieme alle misure eseguite sul campo, di rendersi conto di cosa vedevano, osservavano e calcolavano i nostri progenitori alpini, i quali anche se dotati di minor tecnologia rispetto a noi uomini moderni non erano da meno dal punto di vista delle capacità intellettuali. Un altro aspetto molto importante è relativo all'uso rituale e simbolico che le antiche popolazioni alpine fecero delle osservazioni astronomiche: se da un lato esse servirono per gestire la vita agricola, pastorale, sociale e religiosa, finalizzate al benessere quotidiano della comunità, dall'altro la conoscenza del cielo e dei suoi fenomeni permise lo sviluppo dei calendari, taluni molto sofisticati ed efficienti, e lo sviluppo di una cosmologia destinata a rendere conto della struttura e del significato ultimo dell'universo, così come era concepito da queste antiche popolazioni. Anche a quel tempo, come ora, l'uomo era in cerca di risposte in relazione alla sua origine al suo destino e al mondo che lo circondava e la conoscenza del cielo e dei suoi fenomeni contribuì in modo fondamentale a esse. Questo libro descrive i risultati più recenti ottenuti dallo studio archeologico, storico e astronomico delle antiche popolazioni alpine e dei reperti che ci hanno lasciato e fornisce risposte inedite a molti quesiti che fino a ora erano rimasti senza un'adeguata spiegazione.
24,50 23,28

Il calendario di Coligny. Misura del tempo presso i Celti

Il calendario di Coligny. Misura del tempo presso i Celti

Adriano Gaspani

Libro: Copertina morbida

editore: Keltia

anno edizione: 2012

pagine: 192

16,00

La cultura di Golasecca. Cielo, luna e stelle dei primi Celti d'Italia

La cultura di Golasecca. Cielo, luna e stelle dei primi Celti d'Italia

Adriano Gaspani

Libro: Copertina morbida

editore: Keltia

anno edizione: 1999

pagine: 240

15,50

Astronomia e antica architettura sull'arco alpino

Adriano Gaspani

Libro: Copertina morbida

editore: Priuli & Verlucca

anno edizione: 2009

pagine: 144

Lo studio accurato, condotto con le più moderne tecniche di rilevamento e di georeferenziazione, ha mostrato che l'osservazione del cielo e la conoscenza dei cicli astronomici fondamentali mostrati dal sole, dalla luna e dalle stelle, condizionarono in maniera molto determinante sia il modo di disporre le pietre sia l'orientazione delle strutture che ne derivarono, rispetto alle direzioni astronomiche fondamentali. Un altro aspetto molto importante è relativo all'uso rituale e simbolico che le antiche popolazioni alpine fecero delle osservazioni astronomiche. Anche a quel tempo, come ora, l'uomo era in cerca di risposte in relazione alla sua origine al suo destino e al mondo che lo circondava. Questo libro descrive i risultati più recenti ottenuti dallo studio archeologico, storico e astronomico delle antiche popolazioni alpine e dei reperti che ci hanno lasciato e fornisce risposte inedite a molti quesiti che fino ad ora erano rimasti senza un'adeguata spiegazione.
24,50 23,28

Geometria sacra ed astronomia nel mondo celtico padano-alpino

Geometria sacra ed astronomia nel mondo celtico padano-alpino

Adriano Gaspani

Libro: Libro in brossura

editore: Fonte di Connla

anno edizione: 2012

pagine: 398

Le popolazioni celtiche che fiorirono sul territorio della Gallia Cisalpina durante il I millennio a.C. svilupparono una loro propria geometria la quale, se da un lato rivestì un ruolo eminentemente pratico finalizzato alla ripartizione efficace del territorio, ma anche alla soluzione degli ordinari problemi richiesta dalla semplice vita quotidiana, dall’altro ebbe invece una funzione strettamente sacrale immancabilmente posta in relazione con le direzioni astronomiche fondamentali sia di natura solare che lunare e stellare. Le conoscenze geometriche diffuse all’interno del mondo celtico europeo, e l’area padano alpina non fece eccezione, erano limitate sostanzialmente alla capacità di tracciare le figure piane sul terreno, con una preferenza frequentemente accordata ai tracciati di tipo curvilineo, quali cerchi, ellissi ed ovali, i quali quasi sempre erano utilizzati per delimitare lo spazio sacro pertinente agli dei ed agli eroi morti, all’interno dello spazio ordinario profano di pertinenza degli uomini. Questo fatto appare con tutta la sua evidenza durante lo studio della morfologia di nemeton: i luoghi sacri dei Celti, presenti sul territorio europeo. Gli argomenti trattati sono tutti di grande importanza dal punto di vista della comprensione delle popolazioni celtiche presenti soprattutto nell’area lombarda durante il I millennio a.C. e del loro bagaglio di conoscenze sia geometriche che astronomiche.
20,00

I templari in Portogallo. Storia dell' Ordine del Tempio e del successore Ordine di Cristo

Douglas Swannie

Libro: Libro in brossura

editore: Tipheret

anno edizione: 2023

pagine: 184

Il ricordo dell’ordine templare evoca sempre epiche battaglie in Medio Oriente contro i musulmani, ma c’è un altro paese – europeo questa volta – dove i templari si distinsero nell’aiutare ad affermare la propria indipendenza: il Portogallo. Infatti i cavalieri templari si batterono a fianco dei re lusitani per estendere il territorio, difenderlo contro gli attacchi dei musulmani, ma anche dei vicini invadenti come i regni di León e Castiglia, e ripopolarlo, fondando paesi e rendendo coltivabili i campi. D’altra parte il Portogallo fu l’unico paese europeo che nel 1314, con il proprio re Dinis, resistette alle pressioni di Clemente V affinché tutto il patrimonio templare fosse consegnato all’ordine dei cavalieri ospitalieri, proponendo invece una sorta di “lifting” d’immagine dell’ordine templare, trasformandolo in ordine di Cristo. Questa metamorfosi in ordine di Cristo diede luogo, con il principe Enrico di Avis, detto il Navigatore, alla gloriosa era dei grandi navigatori portoghesi. Infatti, grazie alle vaste rendite dell’ordine di cristo e agli investimenti (arsenali, osservatori astronomici, scuole di marineria, ecc.), il principe Enrico poté finanziare il suo progetto: la navigazione atlantica. Da questa iniziativa uscirono i più famosi navigatori portoghesi che erano cavalieri dell’ordine di Cristo, come, ad esempio, Bartolomeo Diaz, Vasco da Gama, Pedro Alvares Cabral, e Ferdinando Magellano. Prefazione di Adriano Gaspani.
18,00 17,10

Archeoastronomia. La conoscenza del cosmo delle popolazioni antiche

Archeoastronomia. La conoscenza del cosmo delle popolazioni antiche

Adriano Gaspani

Libro: Libro in brossura

editore: Fonte di Connla

anno edizione: 2012

pagine: 365

L’obbiettivo del volume è quello di fare il punto sull’attuale "stato dell’arte" della ricerca archeoastronomica e dei risultati che questa scienza interdisciplinare ha permesso di ottenere. La presente opera à divisa in due parti. Nella prima viene descritta l’archeoastronomia per quello che è descrivendo a grandi linee quali sono i suoi principi informatori, i suoi obbiettivi, i suoi metodi operativi e le tecniche di lavoro degli archeoastronomi. Nella seconda parte invece sono stati presi in esami alcuni siti archeologici astronomicamente significativi particolarmente famosi ed importanti, quali Stonehenge in Inghilterra, Newgrange in Irlanda, il Cerchio di Goseck in Germania ed altri meno noti al grande pubblico, ma non per questo meno importanti.
20,00

I vikinghi. Storia religione astronomia e calendario degli antichi dominatori dei mari. Con rune vikinghe
20,00

Astronomia, geometria e simbolismo cosmico delle antiche popolazioni germaniche e scandinave

Astronomia, geometria e simbolismo cosmico delle antiche popolazioni germaniche e scandinave

Adriano Gaspani

Libro: Libro in brossura

editore: Fonte di Connla

anno edizione: 2013

pagine: 588

L’obbiettivo di questo libro è quello rendere fruibili i risultati di una ricerca finalizzata a gettare un po’ di luce su tutta una serie di problemi relativi all’origine delle conoscenze astronomiche delle antiche popolazioni stanziate nell’Europa centrale e settentrionale che successivamente evolsero nelle culture celtiche e germaniche. Le fonti in relazione alle conoscenze astronomiche delle antiche popolazioni germaniche sono molto scarse e non sempre attendibili. Il testo principale a cui possiamo fare riferimento è il “De Origine et situ Germanorum Liber” di Tacito. La ricostruzione dell’idea del cielo e del cosmo correntemente diffusa presso queste antiche popolazioni non è un lavoro accademico fine a se stesso, ma può contribuire in maniera determinante a stabilire quali fossero le conoscenze astronomiche diffuse tra le popolazioni germaniche durante i cinque millenni prima della nascita di Cristo e nel millennio successivo...
20,00

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