Libri di Alessandro Fabrizi
Il mulino sulla Floss
George Eliot
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2019
pagine: 766
Composto tra l’autunno del 1859 e il 21 marzo dell’anno successivo, "Il mulino sulla Floss" venne pubblicato per la prima volta nel 1860 dall’editore William Blackwood. Celebrato da Henry James come uno dei romanzi con i protagonisti giovani «most successful», più riusciti, della scrittrice britannica; amato da Marcel Proust, "Il mulino sulla Floss" è la quarta opera firmata George Eliot, pseudonimo di Mary Ann Evans. La prima era stata "Scene di vita clericale", apparsa nel 1858, in piena epoca vittoriana, quando i rigidi codici morali del tempo non perdonavano a Mary Ann di vivere more uxorio con un uomo già sposato, il filosofo George Henry Lewes. La scrittrice fu costretta a scegliere uno pseudonimo maschile, come quelli preferiti dalle sorelle Brontë, ma tempo dopo, quando le arrise uno strepitoso successo – i suoi libri finirono persino sul comodino della regina Vittoria –, Mary Ann Evans non nascose più di essere George Eliot. Il romanzo narra la storia di Tom e Maggie Tulliver, fratello e sorella che crescono in un mulino sulle sponde della Floss – un fiume frutto dell’invenzione dell’autrice –, in una terra di confine dove, come scrive Emanuele Trevi nell’introduzione alla presente edizione, «si fronteggiano senza possibilità apparenti di compromesso forze antagoniste: da un lato le convenzioni della società in cui [Maggie] vive e gli obblighi di fedeltà alla famiglia (incarnati da Tom); dall’altro i richiami del sentimento e il diritto scandaloso a cercare la propria felicità in un mondo che si tappa le orecchie ai richiami del cuore». Mostrando, in tal modo, l’educazione sentimentale di una giovane donna che non può fare, appunto, a meno di prestare ascolto ai richiami del cuore, George Eliot consegna alla letteratura di ogni tempo un personaggio femminile eterno, in cui si combattono mirabilmente «le ragioni collettive e quelle individuali». La presente traduzione, a cura di Alessandro Fabrizi, è stata condotta sul testo curato da Antonia Byatt per la Penguin nel 1979, che ha collazionato la prima edizione con il manoscritto conservato nel British Museum, recuperando parole dialettali, termini scientifici ed espressioni che erano state espunte dall’edizione Blackwood.
La voce naturale. Immagini e pratiche per un uso efficace della voce e del linguaggio
Kristin Linklater
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 342
Come funziona la voce? Perché a volte la voce non funziona? Questo libro propone una dettagliata serie di esercizi che combinano immagini, immaginazione e informazioni tecniche. Chi vorrà apprenderli, se vi si applicherà, arriverà a una comprensione della psicofisiologia della sua voce che darà luogo a un fondamentale ricondizionamento delle sue abituali modalità comunicative. È concepito per essere usato da attori professionisti, studenti di recitazione, insegnanti di recitazione, insegnanti di voce e di dizione, cantanti, insegnanti di canto e da tutti coloro che, per un qualche motivo, sono interessati al funzionamento organico della propria voce. Il presupposto fondamentale è che ognuno possiede una voce in grado di esprimere l’infinita varietà di emozioni, e di sfumature di pensiero di cui fa esperienza. A questo segue un altro presupposto: che le tensioni accumulate, le difese e le inibizioni spesso riducono l’efficienza della voce naturale al punto da distorcere la comunicazione. In questi esercizi, dunque, l’enfasi è posta sulla rimozione di quei blocchi che inibiscono lo strumento umano piuttosto che sullo sviluppo di un virtuosistico strumento tecnico (pur senza escludere questo aspetto).
Frankenstein 1818
Mary Shelley
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2018
pagine: 351
È la notte del 16 giugno del 1816 a Villa Diodati, sul lago Lemano a Ginevra, quando Mary Shelley concepisce il racconto che segnerà una svolta radicale nella tradizione del romanzo gotico o del terrore. Le circostanze in cui tutto ciò accade sono a dir poco eccezionali. Il 10 aprile dell'anno prima in Indonesia il vulcano Tambora si è reso protagonista di una delle più catastrofiche eruzioni che l'umanità ricordi. Le stagioni sono sconvolte ovunque nel mondo. In Svizzera il freddo è glaciale, la pioggia incessante. L'allegra brigata rifugiatasi in Villa Diodati si annoia, e l'ospite, Byron, in una sera più tempestosa di altre, cerca di rallegrarla con un'idea brillante: perché non inventare storie di fantasmi? Racconti da brivido? Sono in quattro, Byron, Percy Shelley, Mary e il medico John Polidori. A portare a termine l'impresa sono, però, soltanto Polidori, che scriverà "Il Vampiro", e Mary che scriverà "Frankenstein, o il moderno Prometeo". È noto come le conversazioni "filosofiche" condotte in quei giorni sugli esperimenti di Darwin, e sulla teoria di Galvani sull'elettricità intrinseca al corpo animale, abbiano avuto, per Mary, un peso non indifferente nell'invenzione e nell'elaborazione del racconto. "Frankenstein", tuttavia, si svela subito come un'opera originalissima sull'antico sogno della creazione della vita da parte dell'uomo, una storia in cui l'orrore non è soltanto legato al fatale sviluppo tecnologico della civiltà, ma è profondamente morale e religioso. Dopo vari tentativi di pubblicazione, l'1 gennaio 1818 l'opera appare in sole 500 copie presso una piccola casa editrice, la Lackington. Le vendite sono quasi nulle e il romanzo, con la sua vicenda di uno scienziato pazzo che crea la vita e il racconto di una relazione tra cugini, anziché destare apprezzamento, suscita uno scandalo tale che, nel 1831, Mary Shelley decide di dare alle stampe un'edizione emendata, con dei tratti particolarmente neri e distopici. Versione che è stata negli anni a venire quella di riferimento per i lettori di tutto il mondo. Con il presente volume viene riproposta l'edizione integrale e non censurata del 1818, in cui i lettori possono imbattersi nell'opera di una ragazza giovanissima che, con l'irruenza e l'assoluto candore della giovinezza, dà inizio a qualcosa di assolutamente nuovo, una favola fantascientifica che diventerà nel Novecento un genere letterario di grande rispetto e che, come scrive Nadia Fusini nell'introduzione, suscita tuttora l'orrore della «scoperta che "la cosa di tenebra" è dentro di noi».
Il pozzo della solitudine
Radclyffe Hall
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 592
Apparso per la prima volta in Inghilterra nel 1928, attirandosi immediate critiche e richieste di ritiro della pubblicazione per «oscenità», "Il pozzo della solitudine" è una testimonianza di quanto proverbialmente ferisca più la penna che la spada: poco dopo la sua uscita un recensore inglese lo paragonò a «una fiala di acido prussico», che a sua opinione avrebbe fatto meno danni alla gioventù rispetto alla lettura del volume. Quello che le autorità temevano era che il romanzo scatenasse «un’epidemia di omosessualità». L’opera, latamente autobiografica e presto rimossa dalla circolazione, mette infatti in scena il conflitto identitario di una donna della buona società inglese che, facendosi chiamare Stephen Gordon e intraprendendo una relazione con Mary Llewellyn, incontrata a Compiègne durante la Prima guerra mondiale, osa mostrare pubblicamente tutti gli aspetti dell’amore lesbico. Il vero scandalo del "Pozzo della solitudine" risiede nel genere delle due protagoniste nonché nell’ambiguità di Stephen, imprigionata in un corpo femminile che non sente suo. La solitudine del titolo è allora quella a cui i personaggi sono costretti: l’amore fra due donne, per quanto non sanzionato dalla legge, era comunque considerato immorale, e obbligava a una vita da invisibili. Quando l’unica cosa che Stephen, e Radclyffe Hall insieme a lei, vorrebbero rivendicare è un semplice «diritto all’esistenza». Ristampato nel Regno Unito solo nel 1954, "Il pozzo della solitudine" è dunque la storia di una donna coraggiosa alla ricerca, costante e vana, della propria felicità; il racconto di una vita che, oggi come ieri, non smette di interrogare chi legge; la «Bibbia della letteratura lesbica» (The Times).
Il dizionario del bugiardo
Eley Williams
Libro: Libro rilegato
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 256
Londra, il Diciannnovesimo secolo è al tramonto quando Peter Winceworth, della rinomata casa editrice Swansby, riceve dal professor Gerolf Swansby in persona l’ingrato compito di aggiornare il Nuovo Dizionario Enciclopedico Swansby alla lettera S. Il lessicografo, che è solito dire neceffario e peccaminofo, sparpaglia sulla scrivania i suoi foglietti azzurri coperti di parole che cominciano per la fatidica consonante, ma voci e lemmi si trasformano subito in fastidiosi sibili e fischi. Non è semplice liberarsi della zeppola, soprattutto se è una zeppola falsa, del tutto artefatta, nata dalla sciocca convinzione, maturata da Winceworth quand’era bambino, che quell’amabile artificio potesse garantirgli in cambio sorrisi e gentilezza. Non è nemmeno semplice liberarsi del maleficio della simulazione per chi ne ha fatto la propria condotta di vita. Soprattutto, per chi ha a che fare con l’artificio più grande di tutti: la compilazione e la definizione delle parole. Perché dunque non inventare parole nuove, visto che ogni lingua muta con il mutare delle epoche? Londra, in un giorno qualsiasi del Ventunesimo secolo Mallory è al lavoro nel suo ufficio al secondo piano della Swansby House. Accanto vi è una squallida stanza delle fotocopie, poi il ripostiglio della cancelleria e alla fine del corridoio l’ufficio di David Swansby, erede della rinomata casa editrice omonima. Mallory è stata assunta con l’incarico di rispondere alle telefonate che arrivano ogni giorno, provenienti stranamente tutte dalla stessa persona. Telefonate che minacciano di far saltare in aria l’edificio, accompagnate da auspici funesti: «Spero che bruciate all’inferno», «Vi voglio tutti morti». La vita di Mallory si adagerebbe nella routine di queste minacce, se David non le affidasse un nuovo compito: contribuire alla digitalizzazione del dizionario Swansby scovando voci e lemmi bizzarri come aragnasetlazione (la sensazione di camminare tra filamenti di seta di ragno) o asinidoroso (che emette l’odore di un asino che brucia), con cui qualche bislacco lessicografo ha cercato in passato di minare il buon nome delle edizioni Swansby. Tra le mura della Swansby House, tuttavia, la simulazione non si annida soltanto nelle pagine di un vecchio dizionario… Accolto al suo apparire in Inghilterra da un grande successo di critica e pubblico, Il dizionario del bugiardo è un romanzo sul potere più grande che è dato agli esseri umani: il potere delle parole.
Il grande Gatsby
Francis Scott Fitzgerald
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 240
"Nella primavera del 1922 il giovane Nick Carraway si trasferisce a West Egg, sulla Gold Coast di Long Island, per imparare il mestiere dell'agente di Borsa. Per ottanta dollari al mese affitta una villetta di cartone logorato dalle intemperie a soli cinquanta passi dal mare, strizzata fra due enormi dimore. Quella a destra è una magione mastodontica da ogni punto di vista, con una torretta da un lato, una piscina in marmo e più di quaranta acri di prato e giardino. È la villa del misterioso Jay Gatsby, un gentiluomo su cui si vociferano le cose più assurde – si pensa che abbia ucciso un uomo, che durante la guerra fosse una spia tedesca, che si arricchisca con il contrabbando –, famoso in tutta la baia per le sfarzose e stravaganti feste che organizza nella sua dimora. Affascinato dalla enigmatica personalità del suo vicino, Nick si avvicina a Gatsby, un uomo che si tiene a curiosa distanza da tutto ciò che sfoggia: offre lo champagne in coppe più grandi delle ciotole che si usano per sciacquarsi le dita, senza berne nemmeno una goccia; possiede camicie che non ha mai indossato, libri che non ha mai letto, ed estende inviti a fare il bagno in una piscina dove non si è mai tuffato. L'unica cosa che sembra attrarre e ossessionare Gatsby è la luce verde che brilla dall'altra parte della baia, dove sorgono i bianchi palazzi della modaiola East Egg, e dove vivono i Buchanan: Tom, un uomo rozzo e infedele, e sua moglie Daisy, cugina di terzo grado di Nick, la donna di cui Gatsby è perdutamente innamorato… Impeccabile ritratto di un'epoca, quella dei ruggenti anni Venti, dove tra luci sfavillanti e sfarzosi party si cela una spietata oscurità, e dove il mito americano si sgretola pagina dopo pagina, Il grande Gatsby viene offerto in questa edizione nella nuova traduzione a cura di Alessandro Fabrizi, una traduzione che permette di comprendere il senso profondo di un'epoca sintetizzata in una cifra linguistica originale e incisiva: la prerogativa di un classico.